Sconvolgente percorso di un tecnico per realizzare e incentivare un fotovoltaico

Parlavamo ieri del piano sviluppo e del piano energia, con il governo che intende semplificare le procedure e i permessi per le perforazioni petrolifere. E le rinnovabili ? Qualcuno ha la vaga idea di quanta burocrazia ci sia dietro un impianto fotovoltaico, dalla richiesta di connessione alla rete fino all’ottenimento delle tariffe incentivanti ? Una quantità di carta da far impallidire le cartiere di Fabriano. Un membro del gruppo Facebook M.S.A. – Movimento per lo Sviluppo delle energie Alternative uno dei tanti gruppi dove si parla di rinnovabili e ci si da una mano a vicenda, Andrea Segatta (componente anche del consiglio direttivo dell’associazione ATER Associazione Tecnici Energie Rinnovabili), ha dedicato un po di tempo a ricostruire un percorso tipo tra scartoffie e documenti necessari per arrivare all’ottenimento della tariffa incentivante pe run impianto fotovoltaico.

Secondo me nessuno dei non addetti ai lavori può immaginare una cosa del genere, armatevi di pazienza e provate leggere cosa i vostri tecnici preparano per farvi ottenere le tariffe incentivanti, oppure per capire basta leggere gli elenchi dei documenti. Anche se crediamo non ce la possiate fare ad arrivare alla fine. Oltre a semplificare le procedure per le perforazioni petrolifere, vogliamo semplificare anche un po di procedure per le fonti rinnovabili ?

Andrea ci racconta, un caso reale e concreto di autentica follia, elencando con precisione a cosa va incontro un tecnico per completare l’iter burocratico per la realizzazione e l’incentivazione di un impianto fotovoltaico.

Supponiamo di essere sfortunati al primo passo e che l’edificio dove vogliamo installare l’impianto ricada in tutela paesaggistica o di centro storico. Via con la prima raffica di scartoffie di cui riporto un preciso e dettagliato elenco :

1) modulo di richiesta in funzione dei vari enti
2) estratto mappa catastale
3) estratto prg
4) tavola di progetto
5) relazione tecnica
6) Documentazione fotografica
7) documento di identità del richiedente/i
8) documento di identità del progettista
9) allegato di consenso nel caso di più proprietari.

Presentato il primo “plico” occorre armarsi di santa pazienza e aspettare che la Commissione esamini il progetto nella speranza che venga approvato. Supponiamo di essere stati fortunati ed avere ottenuto l’approvazione “al primo tentativo”. Ora disponiamo dell’autorizzazione della tutela.

Secondo passo del  calvario : presentazione della DIA (o altro titolo autorizzativo/abilitativo) in Comune. Anche in questo caso la nostra stampante dovrà darsi da fare: sempre per non essere generico elenco con precisione gli elaborati necessari, premesso che questo aspetto è di competenza comunale e pertanto nella varie zone d’Italia possono esserci  delle diversità. Il caso specifico è per la provincia di Trento.

1) modulo dia
2) modulo allegato B (elaborati parte integrante della domanda di concessione / denuncia d’inizio di attività);
3) modulo allegato C (provvedimenti relativi domanda di concessione / denuncia d’inizio di attività)
4) Eventuale parere positivo autorizzazione paesaggistica di cui sopra
5) planimetria di progetto con schema elettrico unifilare
6) relazione tecnica impianto
7) estratto mappa catastale
8) estratto prg
9) documentazione fotografica
10) documento del richiedente
11) documento del progettista
12) quadro sinottico degli elaborati
13) modulo statistica (vero capolavoro burocratico!)
14) comunicazione di inizio lavori (con tutte le scartoffie della ditta DURC, dichiarazione organico ecc)
15) modulo accettazione ditta.

Con una buona parte della risma di carta inserita nella stampante già consumata,  proseguiamo e cambiamo “fronte” e iniziamo la maratona  della connessione alla rete (più faticosa dei canonici 42.195 km) . Qui occorre fare un distinguo poiché ogni Ente Gestore ha il suo ITER. In Trentino lavorare con SET Distribuzione è abbastanza agevole avendo a che fare con persone che dimostrano disponibilità, capacità e soprattutto buon senso. Ma nel caso si avesse a che fare con ENEL le cose vanno in maniera ben diversa: un vero inferno, senza timore di essere retorici.

Ultimamente avrebbe dovuto essere messa in atto una semplificazione: i portali informatici Internet…. Ebbene, specie nel caso di ENEL, questa si è invece rivelata un’astuta trappola per ostacolare occultamente gli operatori. Il portale è quanto di più inefficiente e ingestibile possa esistere. Diverso per il portale SET che pare ben strutturato e, a parte qualche comprensibile problemino di start-up, funziona bene.

In ogni caso, cercando di uniformare la procedura, diversa appunto da gestore a gestore,  l’iter è il seguente

1) Compilazione di modulo dati del cliente
2) Presentazione del progetto
3) Relazione tecnica
4) Dichiarazione di proprietà del tetto da parte dell’aspirante produttore
5) Documenti di identità.

L’Ente distributore risponde con un preventivo di connessione che dovrà essere sottoscritto con l’immancabile modulo. Dopodiché sarà presentata la fattura da pagare, la cui attestazione di pagamento dovrà ovviamente essere caricata sul portale.

Fatto questo inizia la parte più INSIGNIFICANTE del tutto. Realizzare l’impianto! Una volta concluso questo lavoro assolutamente secondario, il massacro burocratico continua.

Ed ecco una nuova trappola per l’utente : il portale GAUDI!!!! Ovvero il Registro Nazionale degli impianti di produzione. Agli albori del fotovoltaico si chiamava CENSIMP (censimento impianti) ed era una pratica che si espletava in non più di 10 minuti. Ma siccome era troppo facile… hanno reputato necessario complicare e burocratizzare ancora di più le cose! Vediamo allora, sempre per essere precisi e non generici, i passi di questa ennesima pazzia. Prima registrazione sul portale con i soliti dati del cliente che ormai il tecnico conosce già a memoria: il primo risultato è un foglio di attestazione che l’impianto è stato “censito” . Una volta finiva appunto qui, ora no. Occorre, perdendo TANTO tempo rientrare nel portale per vedere se l’Ente Gestore ha “validato” la pratica. Fatto questo il tecnico deve attivare una diavoleria che si chiama UPNR o UPR (Unità produttiva rilevante o non rilevante).  Poi deve, in un’altra sezione, andare ad inserire la data in cui l’impianto è stato finito. Ma non finisce qui! Ora il povero tecnico dovrà aspettare che ENEL e TERNA si parlino fra di loro (cosa che appare estremamente difficoltosa) per “abilitare la connessione”. Senza questo “importantissimo e fondamentale” (in senso ironico se non si capisse…..) passaggio, ENEL  non va dall’utente a connettere l’impianto. In pratica deve abilitare sé stessa… senza che l’utente  possa fare nulla.

Supponiamo di avere scavallato anche questa tappa …. di strada e di carta ne abbiamo ancora da stampare a tonnellate ( con gioia immensa degli energivori…). Passiamo quindi alla comunicazione di fine lavori ENEL…. Ecco la lista dettagliata  e vi assicuro che non vi stiamo prendendo in giro: è tutto vero !

1) regolamento di esercizio
2) allegato a al rde – dichiarazione di conformità e verifica dell’impianto di produzione e sistema di protezione di interfaccia + foto autotest inverter
3) allegato b al rde – schema elettrico unifilare
4) allegato c al rde – elenco e recapiti del personale autorizzato
5) allegato d al rde – addendum tecnico al regolamento di esercizio
6) allegato e  al rde : scheda sui rischi specifici relativi alle attività ENEL nel punto di connessione
7) allegato f al rde –  dichiarazione sostitutiva per inverter ,per delibera aegg 84/2012
8) allegato a al preventivo- accettazione del preventivo – con c.d.i.
9) attestazione di pagamento del preventivo
10) attestazione gaudi ( si proprio lei…quella di prima!!!!)
11) allegato p , comunicazione fine lavori
12) dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà di avvio dell’iter autorizzativo
13)  relazione tecnica (sopra i 6 kW).

A questo punto , forse, se non abbiamo sbagliato una crocetta o una scritta in uno degli infiniti moduli, che per aumentare il livello di difficoltà vengono modificati con ammirevole e perseverante frequenza, il nostro impianto è connesso alla rete. Pensate sia finita qui?? No, no..  benvenuti nelle forche Caudine del GSE o ancora peggio delle Agenzie delle dogane (se l’impianto serve anche per autoprodursi l’energia e ha potenza superiore ai 20 kW…. In pratica se fai una cosa giusta devi essere giustamente punito con ulteriori massacri burocratici)

La pratica GSE è davvero un esempio inappuntabile del perché stiamo affondando come Paese… di come questa burocrazia inutile e idiota assorba energie che potrebbero essere usate in maniera più produttiva. Iniziamo con entrare nel portale (se funziona…..) e registrare utente e impianto. Compilare una scheda tecnica che ha dell’incredibile (ad esempio dobbiamo riportare i numeri di matricola dei contatori di produzione e scambio installati….. ) e altre cosette.

Poi inizia la mattanza dell’inserimento degli allegati elettronici…. Anche qui non vi stiamo prendendo in giro anche se, effettivamente, pare una barzelletta…. Eccoli , numerati, con teutonica precisione:

1) richiesta di concessione tariffe incentivanti
2) certificato antimafia
3) dichiarazione sost. di atto di notorietà con allegato documento di identità
4) scheda tecnica finale d’impianto
5) relazione tecnica (solo impianti p> 6kw)
6) schemi elettrici di sistema
7) elaborati grafici di dettaglio
8) planimetria (solo impianti p> 6kw)
9) 5 fotografie impianto
10) elenco moduli fotovoltaici (ebbene si , numeri di matricola UNO AD UNO)
11) elenco convertitori
12) dichiarazione proprietà immobile
13) autorizzazione alla costruzione dell’impianto
14) dichiarazione del comune attestante la validità del titolo autorizzativo
15) comunicazione codice pod
16) verbali di installazione contatori
17) attestazione gaudi (ancora lei!!! Ormai anche chi legge ci sarà affezionato)
18) certificati di ispezione di fabbrica di moduli ed inverter
19) documento di identità del soggetto responsabile/legale rappresentante.

Ultimamente siccome non bastava…. altri 2-3 certificati dei pannelli ma ve li risparmiamo….

Ma anche con il GSE non è ancora finita…. Nella beata speranza che si ottenga l’agognata “TARIFFA RICONOSCIUTA” e non si incappi nelle più strampalate richieste di integrazioni, occorre ancora burocratizzare la convenzione Conto Energia e Scambio sul Posto (o ritiro dedicato), nel prossimo futuro quella per la tariffa omnicomprensiva. Di questo, per decenza,Vi risparmiamo i vari passaggi.

Se, per caso, il vostro impianto superasse la potenza dei 20 kW dovrete addentrarvi nel simpatico mondo della domanda per officina elettrica. Sarete stufi di elenchi, ma non mi esimo nello scrivere che sono circa 10 documenti. Poi dovrete abilitarvi su un ennesimo portale (qui davvero per riuscirci occorre essere un vero mago informatico tanto che sul mercato ci sono figure professionali che si propongono di fare esclusivamente questo) per comunicare ogni anno l’energia auto consumata.

Un totale di circa 70 documenti. Ora, se mai qualcuno fosse arrivato alla fine di questo elenco, ma credo nessuno abbia osato tanto, che futuro può avere un paese dove accade tutto questo ? (grazie Andrea)

Author: Stefano Caproni

Perito Elettrotecnico, mi occupo di progettazione di impianti elettrici, energie rinnovabili, consulenza e progettazione di impianti fotovoltaici. Profilo linkedIn

84 commenti a “Sconvolgente percorso di un tecnico per realizzare e incentivare un fotovoltaico

    1. Anche a me lo dicono, il problema è che invece di usare il tempo a disposizione per progettare e studiare soluzioni, lo perdiamo a compilare moduli. In una pratica completa direi che il progetto è un dettaglio secondario che occupa in termini di tempo non più di un 5% del tempo totale 😉

  1. Grande articolo… di straordinaria verità. In azienda non basta una stanza di 25 mq per archiviare tutte le carte prodotte per realizzare un impianto senza nessuna discriminazione di potenza dal 3 KW al 100 KW. Ma d’ altronde è giusto realizzare un impianto FV per evitare immissioni di CO2 e inquinare continuando ad abbattere alberi per la burocrazia. E’ il ciclo vitale delle cose.
    W L’ ITALIA

    1. W l’Italia Michele, io mi sono dovuto comprare una fotovcopiatrice che fa i PDF perchè il carico di incendio in ufficio era più alto di quello di una polveriera con tutta quella carta 😉

  2. Confesso io sono di sinistra, quella che era centro sinistra. Odiavo e odio il nanetto, vedevo nella sua defenestrazione un po di luce, mi rendo conto che i suoi successori sono come esso. Mi giro e mi rigiro e vedo le cose sempre peggio, sto a compilare moduli, stampare ed interpretare i comportamenti dei burosauri di turno. Il 20/08 la prima mazzata, il 20/09 ci sarà la seconda, poi la terza, poi la quarta. Ero o sono precario a scuola (12 anni), primo in graduatoria, direte:”ma quanto guadagni!”. Poco, mi faccio un culo dalla mattina alla sera, per ferragosto ho fatto due giorni di vacanza. A scuola su 700 euro mi hanno dato meno di 500, il resto se li sono divisi gli inadeguati che dicono di pensare a noi e di risolvere la crisi.
    ps pur essendo di sinistra quando sento dalemix mi vengono i conati come quando vedo nanetto, i suoi vassalli e le cortigiane.
    Mi vergogno di essere italiano
    Non posso nenche dire di essere sardo
    ps non so ancora se sarò precario perchè i tagli mi sbraneranno.
    Intanto i professoroni hanno riformato l’articolo 18 in un paese dove il lavoro manca e fanno di tutto per continuare a creare disoccupati

  3. Sono totalmente d’accordo sull’eccesso di documenti.
Comunque circa la meta’ vengono chiesti perché ci sono stati abusi (dichiarazioni false di impianti completati anche se non era vero – con incentivi immeritati pagati con le bollette…); impianti realizzati da tecnici improvvisati e/o incompetenti privi talvolta di apparecchiature (Spi) essenziali con il povero produttore ignaro. Architetti che regolano Spi e compilano castronate… Inoltre una planimetria é talvolta essenziale per chi controlla decine di pratiche sparse sul territorio.
Sono …scappati alcuni buoi e qualcuno ha cercato di chiudere la porta della stalla e i famosi “testi unici” vengono continuamente integrati (sic).
In Germania sono assai piu’ cattivi con furbi e furbetti.

    1. Vic, credo che il tuo sia un pensiero condivisibile ed equilibrato. Anche dalla nostra parte (tecnici, produttori e installatori) ci sia una bella manica di incompetenti e furbacchioni che hanno rovinato tutto.

  4. Tutto questo per sentirsi anche dire da qualche installatore che facciamo troppe storie e siamo troppo lenti per “due disegnini e due foglietti di carta” che dobbiamo preparare…. O dal politicante di turno che come professionisti siamo dei privilegiati troppo pagati!!!

    1. Infatti Loredana, concordo, siamo dei signori benestanti che fanno quattro disegnini…….cosa dici, chiediamo di farsi un mese in ufficio con noi ? Magari in un periodo come questo ? Secondo me cambiano idea 😉

  5. Concordo con le ultime affermazioni sul nostro paese, ma dove vogliamo andare?
    Ho come l’impressione che la nostra classe dirigente (che vola al sole al disopra delle nuvole), non si renda effettivamente conto della situazione.

    1. Claudio se ne rendono conto benissimo, stavano perdendo il controllo. Ora lo riprendono, basta rinnovabili e via con le perforazioni e con gli idrocarburi 😉
      Non credo che lascino il futuro energetico del paese in mano a noi produttori coni nostri fotovoltaici……………..

  6. io per semplificarmi il lavoro e non dimenticare nulla (ma al momento sono solo al primo impianto progettato e realizzato) mi sono creato una check list dove spuntare a mano a mano tutti i passi compiuti…. è abbastanza lunga e deve essere perfezionata.

    1. Io Gandolfo ormai sono un robottino, ti giuro che compilo i regolamenti di esercizio con una mano mentre con l’altra scrivo sul PC e leggo altre cose……;-)

  7. una domanda per tutti: se avete un capannone industriale in corso di costruzione e dove in copertura è stato già autorizzato un impianto FV cosa fate prima? la domanda di connessione ad enel oppure la richiesta di fornitura di energia elettrica per la nuova attività produttiva?

    1. Indifferente Gandolfo, nella domanda di connessione fai sia domanda per utenza in immissione che per utenza in prelievo. Poi attivi un contratto in prelievo. L’importante che ci sia un contratto in prelievo attivo prima di allacciare. Se lo fai con Enel sono più agili le procedure, perchè la richiesta è nei loro sistemi quindi non devono recepire documenti di altri distribuori.

    1. Ahahah 🙂 Daniele, cosa dici lo aggiungo e arriviamo a circa 90 documenti o facciamo finta di nulla 😉

        1. quindi se ho capito bene non c’è bisogno di iscrivere nel registro operatori AEEG la signora Maria che realizza l’impianto FV sul tetto di casa e nemmeno l’impresa AZ che realizza un impainto FV sul tetto del capannone per produrre l’energia in regime di autoconsumo o scambio sul posto
          giusto?

          1. Da quello che ho capito si Gandolfo, però non sono sicuro, dico la verità ho letto il tutto in modo molto frettoloso, approfondirò al ritorno dalle ferie a settembre 😉

  8. Se l’impianto viene connesso in cessione pura, dal 2011 il distributore (es. Enel Distribuzione), in mancanza di contratto per servizi ausiliari sottoscritto con un venditore qualsiasi, deve “forzare” un contratto in prelievo con l’esercente di riferimento per la cosidetta Maggior tutela oppure, nel caso che il produttore abbia piu’ di 50 dipendenti ecc., con il cosidetto esercente in Salvaguardia.Quindi per le sole cessioni pure non é obbligatorio stipulare prima il contratto.

  9. caro Stefano hai illustrato il tutto al meglio, il sistema tipico Italiano, un settore funziona, bisogna bloccarlo, come? con la burocrazia, se ad ogni lavoratore gli fosse dato il sistema di aiuto e non di freno, caro mio il debito pubblico lo avremmo risolto in pochi anni, nobostante questi freni si riesce ad andare avanti.

    1. Ciao Carmelo, preciso solo che la storia l’ha scritta Andrea Segatta, giusto per non vantarmi di cose che non ho scritto io, io le ho solo diffuse 😉
      Hai ragione, stanno bloccando tutto, e la burocrazia è una sistema molto efficace 😉 Ma stiamo rasentando il ridicolo, o forse siamo già oltre 🙁

  10. Ciao Stefano,
    stavo leggendo, su una rivista di settore, i risultati di un sondaggio fatto dall’agenzia IPR marketing sul fotovoltaico….
    Nonostante tutto, nonostante i continui tagli, regolamenti, problemi burocratici etc etc gli italiani continuano a considerare il fv l’energia del futuro. Questo mi fa ben sperare per noi addetti ai lavori

    1. Infatti ALessio, inoltre ormai la stamp anon è più blindata come una volta, o meglio c’è internet, e la gente comincia a leggere, ad informarsi, a capire cosa succede in giro, a capire come funzionano le rinnovabili e chi davvero sta pesando sulle bollette degli italiani. C’è più informazione, e io sono fiducioso. Il futuro sichiama autoconsumo e sistemi di accumulo. E nessuno ce lo può impedire 🙂

    1. Letto, gli italiani cominciano ad essere informati. Basta anche il passaparola, la famiglia accanto che mi racconta quanto risparmia con il fotovoltaico 🙂

  11. Il 78% del campione dichiara di sapere cos’è il Conto Energia, il 44% si dice informato sui moduli fv ed un 30% dichiara di conoscerne le caratteristiche tecniche in termini di durata e costi….non male, direi!

  12. Eliminiamo tutto, riduciamo i prezzi dovuti alla riduzione della burocrazia, andiamo in isola ed andassero a quel paese con la grid parity… quasi

  13. e poi scusate… come fanno a campare quei poveretti burocrati con il posto di lavoro creato per dar fastidio a chi produce davvero… sono sconfortato… è solo una rivoluzione ad essre utile in questo momento. Comunque tra domani e domenica ci hanno detto che allacceranno 6 nostri impianti. Proprio non capisco… prima fanno i cretini cambiando 5 volte il regolamento di esercizio e poi sembra che abbiano ordini dall’alto per allacciare tutti gli impianti possibile (detto dai funzionari Enel). Comunque ancora una cosa… fino a domenica (intendo nei 15 gg successivi x le comunicazioni GSE) ci avvicineremo in maniera paurosa alla soglia dei 6,7 mld. Evviva le batterie ed il motore ad aria compressa…. speriamo.

  14. non dimenticatevi che e’ possibile utilizzare la detrazione del 50% prevista per le ristrutturazioni!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  15. non ho ancora avuto modo di leggere nulla a riguardo dei decreti. E’ davvero possibile detrarre il 50% anche per impianti fotovoltaici (ho sentito solo dire x adeguamento a norma di impianti elettrici, anche se l’impianto fotovoltaico è un impianto elettrico)? E la cumulabilità? Poi, il vecchio 55% non era previsto per impianti fotovoltaici. Teniamoci aggiornati!

    1. Teniamoci aggiornati perchè l’eventuale detrazione sarebbe elemento di un certo peso nella valutazione di un investimento fotovoltaico 😉

  16. Ciao a tutti. Mi sto occupando di varie pratiche GSE. Nell’allegare tutti i vari documenti, sono arrivato al punto dove mi chiede il certificato di conformità dei moduli e dell’inverter, altra voce oltre i già Factory Inspection e 14000 18001 e 9001.
    Sui vari siti dei produttori, se ci sono, alcuni di questi documenti mi sembrano “vecchi”. Non so se sbaglio io. Potete aiutarmi con i certificati di conformità di certi inverter? Vi ringrazio in anticipo. Vi scrivo i modelli:
    – SANTERNO SUNWAY TG 57 800V
    – FRONIUS IG PLUS 150V-3
    – FRONIUS IG PLUS 120V-3

    1. Ciao Nick, visto che i documenti servono per la richiesta di incentivi, io ti consiglio di chiederli via mail ai vari fornitori, in modo da avere una pezza di appoggio in caso di problemi. Io o altri rischiamo di avere documenti vecchi oppure non siamo sicuri che siano gli ultimi come te. A meno che qualcuno non li abbia ricevuti da poco e possa aiutarti. Io non ho mai lavorato con fronius e non li ho.

  17. Nei documenti di fine lavori Enel Distribuzione (ci hanno sospeso la pratica), ha voluto le fotografie del display dell’inverter con le varie tarature impostate e verificabili con autotest. Non gli è bastata la Certificazione con atto notorio del costruttore. Il bello è che per mandare un mio collaboratore a fare le foto si è dovuto fare qualcosa come 250 KM!!!
    Mi aspetto tra non molto che ci chiedano le analisi del sangue e delle urine del produttore!

    1. Ciao Roberto, nelle CEI 0-21 era indicata la richiesta delle foto, in ogni caso hai ragione, la situazione è ormai insostenibile 🙁

  18. Eilaaaa un po’ di relax con i commenti?

    Comunque anche io oggi giro da fotografo…..
    Il bello e’ che c’è il balletto….. Imposta soglia larga…..imposta soglia stretta ecc.
    Per info sembrerebbe scomparso dal portale produttori il file di regolamento di esercizio BT con la versione v2…..
    Nuovamente comando locale alto alto….

  19. Ummmm che stranezza….. Vuoi vedere la mail che mi e’ arrivata da Enel con il link dove scaricare il RDE ti apre una pagina di Enel produttori di una sorta di altro sito????
    Domani verifico perché sono sicuro che il link che mi ha inviato il tecnico dell’ Enel mi ha aperto il portale produttori ……ma per verifica sono andato ora ed il file e’ il V2

    Devo fare pure zenigata!!! Io che sono sempre dalla parte di lupin!!

  20. Salve,
    spero di non essere troppo OT…
    MI sono visto recapitare dal gse una richiesta di integrazione perche la scheda tecnica non risulta firmata.
    In realtà la scheda è stata firmata eccome dal tecnico, proprietario e referente tecnico della ditta di installazione (iscritto alla camera di commercio e abilitato secondo la 37/08).
    Io sono ingegnere gli curo la progettazione ma visto che alle volte tende a fare di testa sua la documentazione per impianti piccoli è a suo nome.
    Questo è < 6kw quindi ENEL ha allacciato senza problemi (dopo la storia infinita delle protezioni, foto si, foto no…).
    Un altro impianto da 3 kw è stato fatto con le stesse modalità e il gse ha approvato tutto senza problemi e riconosciuto la tariffa..
    Mi chiedo se ho perso qualche modifica normativa (le regole applicative sono le stesse, IV conto energia)… se è abilitato alla realizzazione dell'impianto deve esserlo pure per essere il responsabile della documentazione gse, che altro non è che una raccolta di documenti approvati da altri enti, comune, distributore, ecc.)
    Pensavo di integrare la pratica con la stessa scheda tecnica e la copia della visura camerale in cui si vede chiaramente l'iscrizione alla camera di commercio.
    Che ne dite?

    1. Se è minore di 6kW può firmarlo tranquillamente il responsabile tecnico dell’azienda. Se non è così mi sono perso qualcosa anche io 🙁
      Prova a telefonare e a chiedere delucidazioni, prima di inviare l’intergrazione.

  21. Dimanticavo
    Ovviamente nella visura ci sono le varie abilitazioni e le iscrizioni alla CC e all’albo degli artigiani.
    Se ha ragione il gse un installatore non potrebbe realizzare nessun impianto neanche 3 kw o meno senza la firma di un ingegnere o altri iscritti all’albo? Mi pare assurdo…

  22. Scusa il doppio messaggio!
    Telefonare ho telefonato, ti dicono di mandare una mail e aspettare…..
    Purtroppo la richiesta è arrivata mentre ero furi e ho perso diversi giorni!!!! ora sono agli sgoccioli…
    Il tuo parere mi conforta…
    Aspetto fino a domani la risposta del GSE poi integro come detto…
    Vi terrò aggiornati…… ma non se ne può più ogni giorno ce n’è una!

    1. Ciao Gianluca, se guardi nel fac simile di scheda tecnica sulle regole applicative, a pagina 73 ci sono infatti le due opzioni:
      CASO DITTA
      – io sottoscritto dichiaro di essere in possesso dei requisiti professionali di cui all’art. 15 del D. lgs. 28/2011 e delle competenze stabilite dalla legislazione vigente per la predisposizione della documentazione finale di progetto
      PROFESSIONISTA ISCRITTO ALL’ALBO
      – io sottoscritto dichiaro di essere in possesso dei requisiti e delle competenze stabilite dalla legislazione vigente per la predisposizione della documentazione finale di progetto
      ————
      Quindi non vedo problemi. L’unico potrebbe essere di aver detto che il responsabile è un professionista e aver fatto firmare ad un responsabile tecnico di azienda.
      Ma anche in questo caso basta dire che ci si è sbagliati.

      1. Non trovo il documento che citi.. nelle regole applicative che ho io (IV conto ) a pag 73 c’è altro

        Mi pare di aver controllato, io ho firmato solo l’unifilare, ma tutto il resto della documentazione è a nome della ditta e quindi del suo referente tecnico!
        A meno di errori grossolani che non credo di aver fatto, ma controllerò…

        Grazie mille cmq

        1. trovato è del V conto…
          In effetti credo sia stato modificato non tanto per gli utenti quanto proprio per le commissioni GSE in modo che si mettano d’accordo!!! 😉

  23. Risposta GSE

    “Le comunichiamo che la scheda tecnica da compilare per le richieste di incentivazione IV Conto Energia deve essere debitamente sottoscritta dal professionista iscritto all’albo tecnico professionale (e non alla Camera di Commercio) e timbrata col timbro riportante la dicitura indicante la tipologia dell’Ordine ed il numero di matricola di iscrizione del professionista.”
    mha!

    1. Mi sembra di sognare. Sotto i 6kW non è nemmeno obbligatorio il progetto. In spero davvero che finisca presto sto conto energia perché davvero è una barzelletta, che però non fa ridere 🙁

  24. Infatti c’è poco da ridere…. ma per evitare discussioni ho modificato la scheda tecnica come da loro indicato (ho dovuto modificare un pdf, perchè i dati inseriti sono non modificabili e firmare a nome mio, se mi fanno questioni giuro che dò fuoco al GSE!!!)
    Quasi quasi mi autodenucio per gli impianti in cui le pratiche sono state fatte dall’installatore e che sono già incentivate!!!

  25. A questo punto voglio solo che mi passino gli impianti in corso e liberarmi di sto ca..o di GSE.
    Sono davvero lo specchio di un paese che va a rotoli!!

  26. qualcuno mi sa dare indicazioni su dove trovare la versione corrente ultima aggiornata dei contatori ISKRA MT831 – non mi hanno dato niente e devo prendere le letture per il registro dogane
    grazie

  27. Allora non sono l’unico tecnico che combatte tutti i giorni contro la burocrazia delle rinnovabili? Volevo condividere questo REALISSIMO articolo!! Tutto maledettamente vero…e a detta di colleghi che lavorano all’enel e negli uffici tecnici comunali: “andrà sempre peggio” 🙂
    A questo punto è chiaro che il mondo preferisce disastri ambientali (petroliferi e nucleari) piuttosto che energia pulita! AIUTO!

    1. Ciao Marcello, non sei l’unico 😉
      dobbiamo lottare per promuovere le energie pulite, anche noi tecnici possiamo fare la nostra parte 😉
      Per il resto (la burocrazia) lasciamo perdere, vedo che fai parte anche tu del delirante mondo delle rinnovabili sommerso dalle scartoffie 😉

  28. buongiorno a tutti,
    avrei un problema con il portale enel:
    devo inviare il modulo di conferma data per l’attivazione di due impianti, ma mi sembra di essere vittima di una candid camera, o di un gioco agli ostacoli…ma dove si caricano questi moduli????
    grazie mille

    1. Nel menù allegati (mi pare si chiami così), si inserisce il numero pratica e poi si scorre il menù con l’elenco dei documenti da caricare fino ad arrivare a quello che ci interessa

  29. SAlve io mi occupo del 2006 di tutto l’iter burocratico legato agli impianti FTV a partire dal tipo di autorizzazioni fino alla richiesta del gse e Dogane (per impianti sup a 20kWp)

    per info contattatemi pure xx.xxx@xxx

    Saluti

    1. Ciao Giuseppe.
      Scusa se ho eliminato l’indirizzo mail, ma questo non è un portale di annunci di lavoro 😉
      Se vuoi collaborare nessun problema, mi scrivi in privato.
      E poi mi pare di vedere che sei geometra, ma i geometri non si occupavano di pratiche edilizie ?

    1. Ciao Giuseppe, nel mondo del fotovoltaico è pieno di superesperti purtroppo, ma i risultati (da quello che leggo sul mio portale e da quello che vedo in giro) non sono granchè.
      Forse ci vorrebbero meno superesperti e più gente competente e preparata.

  30. compilando il regolamento di esercizio e gli altri allegati per un fine lavori di un impainto da 19,5 kw mi viene richiesto di caricare l’allegato B ma non si capisce bene cosa sia visto che un allegato B schema eletttrico viene messo e richiesto come allegato E. mi sapete dire cosa devo allegare?

    1. L’allegato B è lo schema elettrico in formato PDF. Ci sono due voci per lo schema perchè una è quello in JPG che poi va a finire in automatico nel regolaemnto come immagine.
      P.S.: Gandolfo è meglio che queste cose le scrive nei commenti all’articolo che parla di domanda di connessione, quello in cui hai scritto parla di tutt’altro 😉

  31. Ciao, sono in procinto di ricorso al
    TAR x mancato riconosimento della tariffa da parte del Gse in quanto non ho integrato in tempo utile come richiesto. Il punto e’ che la richiesta , avvenuta x posta a/r, io non l’ho mai ricevuta. Con la fantomatica “commissione” che sta analizzando il mio caso e’ impossile parlare x qualche indicazione quasi fossero alieni. In effetti alieno all’intelligenza umana e’ tutto cio’ che riguarda queste pratiche. Hai qualche consiglio?

    1. Ciao Salvatore.
      Se non hai mai ricevuto la raccomandata pernso che tu sia dalla parte della ragione (ma questo forse già lo sapevi).
      Per il resto io per fortuna non ho mai avuto di questi problemi, quindi non ho esperienza, inoltre credo che solo un legale possa consigliarti come procedere.
      In che zona sei ? Magari per consigliarti qualcuno ?

  32. Ciao Stefano, purtroppo avere ragione in questa Italia conta poco … Io sto a Messina …dimmi pure … anche se l’avv. e’ gia’ avvertito.

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