Pubblicate la variante V2 alla norma CEI 0-16 e la nuova edizione della norma CEI 0-21

Tralicci-2Sono state pubblicate la variante V2 delle norme CEI 0-16 e la nuova edizione della norma CEI 0-21.

Le revisioni, annunciate da tempo, inseriscono parecchie novità che approfondiremo nei prossimi giorni, relative ai sistemi di accumulo, alle protezioni di interfaccia e alle verifiche previste, con la potenza di riferimento per i limiti previsti per l’utilizzo della protezione di interfaccia esterna, che passa da 6 a 11,08kW. La periodicità (oltre alla prova di prima installazione) per le verifiche dei sistemi di protezione di interfaccia e protezioni generali, passa a 5 anni. Mentre ogni anno dovrà essere eseguita una verifica a vista delle tarature, da annotare in un apposito libretto.

Nelle pagine dedicate del sito web del CEI (clicca qua) sono disponibili anche varie FAQ con interessanti spunti di approfondimenti e risposte ai quesiti più comuni.

Author: Stefano Caproni

Perito Elettrotecnico, mi occupo di progettazione di impianti elettrici, energie rinnovabili, consulenza e progettazione di impianti fotovoltaici. Profilo linkedIn

28 commenti a “Pubblicate la variante V2 alla norma CEI 0-16 e la nuova edizione della norma CEI 0-21

  1. quindi è confermato l’innalzamento fino a 11,80 kw per l’interfaccia interna?

    paragrafo 8.2.2.3

    – per generatori con inverter di potenza nominale fino a 11,08 kW, con DDI interno, si
    devono utilizzare due dispositivi, di cui almeno un contattore di categoria AC1, che
    dovrà garantire una distanza minima in aria tra i contatti aperti secondo quanto
    previsto nella norma IEC 62109-1 (§.7.3.7) e IEC 62109-2 (§.4.4.4.15.2.1Per
    connessioni monofase, il contattore deve interrompere sia la fase che il neutro. Per
    connessioni polifase il contattore deve interrompere tutte e tre le fasi ed il neutro.la
    funzione di interruzione del secondo dispositivo potrà essere assolta dall’inverter a
    condizione che che in caso di guasto sul controllo dell’inverter, l’inverter stesso sia
    spento e sia impossibilitata qualsiasi funzione di connessione alla rete fino alla
    risoluzione della anomalia..

    – per generatori con inverter di potenza nominale fino a 11,08 kW senza trasformatore
    per la connessione alla rete di distribuzione, i due dispositivi DDI devono essere
    entrambi di categoria AC1.”

    ma quali sono questi 2 dispositivi? non mi è chiaro il secondo punto, premettendo che ormai la maggior parte degli inverter non ha piu il trafo di isolamento..

    1. Confermo, interfaccia oltre 11,08kW
      Per l’altro punto si tratta dei DDI intenri all’inverter, non riguarda noi ma i costruttori.
      Gli inverter senza trafo hanno 2 DDI in serie mi pare.

  2. ciao un confronto….
    ho chiesto ad alcuni produttori di inverter se le loro macchine fossero adeguate alle nuove prescrizioni….
    molti non sanno nemmeno di cosa si parla.
    Ho paura che il distributore all’atto della consegna dei regolamenti chieda queste prescrizioni.
    Voi come vi state muovendo?
    grazie e buon lavoro

    1. Dal punto di vista tecnico gli inverter sono a posto. Per gli inverter sopra i 6kW secondo me mancano le certificazioni, oltre a dover verificare se la SPI interna è attiva o meno (adesso lo è sino a 6kW).
      In ogni caso il problema principale è la certificazione della SPI, perchè gli inverter di marche più note all’accensione possono essere impostati con SPI interna o meno. Ma non tutti.
      Male che vada per un periodo transitorio, piuttosto che rischiare di dover cambiare l’inverter meglio usare, a SPI esterna.
      So che non ha senso ma almeno dormi tranquillo
      In ogni caso mi sembra strano che i produttori di inverter non sappiano che è uscita la nuova CEI 0-21, lo sa anche il mio gatto 😉

  3. Ciao a tutti,
    solo per precisare, se non già noto, che per quanto riguarda le novità introdotte nella nuova edizione della Cei 021 con l’allineamento alla CEI EN 50438 sui generatori fino a 16 A (Spi esterno solo oltre 11,08 kW); ci sarà una apposita delibera Aeegsi a stabilirne l’entrata in vigore.
    E’ scritto sulla prima pagina/copertina della nuova edizione stessa. Pertanto la novità dello Spi a tutt’oggi non è ancora in vigore

  4. Ogni settimana si riuniscono, di solito il giovedi. Attualmente non risulterebbe pubblicato nulla in merito e non saprei quando lo fanno.
    Ciao

  5. Buongiorno a tutti,
    vi comunico che è stato emanato l’attesissimo documento in consultazione DC 614-16 dell’AEEGSI con gli intenti sulle tempistiche di attuazione delle nuove norme CEI 0-21 / 0-16. A meno di eventuali modifiche, le nuove varianti dovrebbero entrare in vigore da luglio 2017!

  6. Ciao, il DC propone anche tempistiche riguardanti le prove relative ai Spi; per gli impianti più datati (ante 2009) diventerebbero obbligatorie dal prossimo anno..; la mancata verifica comporterebbe la sospensione degli ev. incentivi e il distacco impianto. A proposito di distacco, l’altra nuova delib. 613/16 impone il distacco per gli MT non adeguati alla delib. 84/12, fornendo pure l’elenco dei POD!

  7. Salve a tutti, vorrei avere chiaro un mistero, perché è necessario avere la SPI esterna ad un inverter?
    Gli inverter non hanno le stesse protezioni di un SPI esterno?
    Infine se io ho ad esempio un impianto da 30KWp con stringhe e tre inverter da 10 KW ciascuno con un proprio SPI interno dotato di tutte le protezioni necessarie e che intervenga automaticamente quando occorre, ottengo gli stessi risultati di un SPI eserno agli inverter dal punto di vista della sicurezza?

    1. Il comitato tecnico del CEI ha ritenuto opportuno demandare la protezione della rete ad un dispositivo dedicato e certificato (secondo particolari specifiche) dai laboratori di prova (prove di tipo), per gli impianti di potenza superiore a 11,08kW (16 A trifase ovvero 16x400x1.732). Non ho le competenze per evidenziarne i motivi tecnici, credo che derivi anche dal recepimento di norme Europee.
      Dal punto di vista della sicurezza probabilmente il risultato è il medesimo, ma credo non sia utile ragionarci sopra in quanto c’è una norma che dice che non si può.

  8. Se mi è permesso fare un’aggiunta..
    Lo Spi unico dedicato ed esterno, oltre alle economie di scala, semplifica la struttura dell’impianto (meno componenti che possono guastarsi) nonché la taratura e il collaudo periodico (solo una prova periodica anziché una prova per ciascun inverter..).
    Va ricordato in particolare che una delle peculiarità (forse poco nota) degli attuali SPI esterni a norma CEI 0-21 è che sono già predisposti per il telecomando (apertura/chiusura oppure allargamento/restringimento soglie) da parte del gestore di rete BT/MT e di Terna. Tale funzionalità sarebbe problematica e più costosa se fosse implementata in ciascun inverter.

  9. in caso di impianto fotov. con 5 inverter ma di potenza inferiore a 11,08 kW è necessaria la SPI esterna? Dalla ultima CEI non mi sembra venga ritenuta necessaria

    1. E’ necessaria perchè per impianti di potenza inferiore a 11,08kW si possono usare sino a 3 SPI, se il numero è superiore occorre che le stesse siano connesse in logica OR (la rilevazione di un guasto di una SPI deve comandare lo sgancio della altre), e questa cosa con SPI integrata negli inverter non è possibile.
      Non è un limite normativo ma tecnico.
      Se è un impianto nuovo, perchè usare 5 inverter ?
      Attenzione anche ad un aspetto che nessuno considera, ci sono parecchi inverter di potenza 2-3kW che per motivi normativi NON possono essere usati in impianti di potenza superiore a 3 o 6kW (a seconda dei modelli).

      1. sono 5 perchè trattasi di un condominio con 5 palazzine ed ogni inverter è collegato sull’ impianto condominiale della palazzina. Il contatore condominiale è unico. Se non chiedo troppo vorrei capire da dove si evince nella nuova norma che il limite è tre.
        E’ vero che c’è scritto: “…Per impianti di potenza complessiva superiore a 11,08 kW è ammesso che siano presenti fino
        a tre dispositivi di interfaccia distinti, ciascuno con la propria PI, sprovvisti di funzionamento in OR. Se i dispositivi presenti sono superiori a tre, si deve prevedere il loro funzionamento in
        OR (l’anomalia rilevata da ciascun SPI provoca lo sgancio di tutti i DDI)….”
        Sarò in errore ma io intendo che “..se i dispositivi presenti sono superiori a tre …etc” si riferisce sempre a impianti di P> a 11,08 kW. Comunque se fosse come dici tu (probabile) vorrei capirne la ragione perchè se pensiamo che se ognuna di queste palazzine avesse il contatore enel non sarebbe necessaria la PI esterne e che cosa cambia?….
        Grazie

  10. Ciao Stefano e Sandro.
    Un referente di e-distribuzione mi ha confermato che non c’è più il vecchio limite, per cui fino a 11,08 kW si possono installare più di tre inverter, ciascuno ovviamente dotato del proprio Spi interno, che rispettino la norma attuale.

    Scusate, ma voglio infine riallacciarmi al mio commento sopra di luglio, sulla necessità di Spi esterno in impianti di taglia media/grossa; è evidente che un SPI esterno semplifica di molto una eventuale ri-taratura delle soglie, le verifiche periodiche delle soglie e l’eventuale futura predisposizione al teledistacco, ma garantisce anche contro i dubbi sull’efficienza degli SPI interni: immaginiamoci un impianto con numerosi inverter dove uno abbia il Spi non funzionante (già capitato..); se il gestore di rete toglie tensione c’è la possibilità che l’inverter difettoso (Spi rotto che non vede l’assenza di V) alimenti gli altri inverter sani creando un’isola indesiderata, pericolosa se l’impianto ha potenza elevata.
    Penso sia questo sopra il motivo principale per cui il Cei impone l’Spi esterno su impianti oltre una certa potenza.

  11. si Vic sono perfettamente d’ accordo con te e con le motivazioni dello Spi esterno per impianti di taglia media e grossa. Sarei interessato a sapere di che zona è il referente che ti ha confermato quanto sopra detto in quanto nella mia zona non lo sanno ancora…

  12. Ciao Sandro,
    posso dirti che è in triveneto. Scusami, vorrei essere più preciso, ma poiché avevo ricevuto l’info solo in via confidenziale non vorrei creare qualche problema. Appena posso chiarirò se esiste una loro direttiva interna.
    Una strada praticabile, per avere conferma, può essere anche quella di contattare il loro num. 800 085 577; se non sono in grado di rispondere subito, girano il problema allo staff di livello superiore che poi ti risponde formalmente.
    Se gli inverter sono già dotati di Spi interno puoi presentare un regolamento senza Spi esterno e se te lo rifiutano saranno costretti a citarne il motivo/norma.
    In effetti l’art. 8.2.2.2 è abbastanza chiaro, solo che si rimane nel dubbio perché condizionati dal contenuto delle precedenti edizioni che rendevano Spi sempre obbligatorio oltre 3 inverter (e oltre 20 kW, poi invece solo oltre 6 kW).

  13. GRAZIE mille, condivido le tue considerazioni e cautele, ma posso dirti che per provare a chiudere definitivamente la questione, ho mandato un quesito al prof Carrescia e aspetto risposta. Ti terrò informato

  14. il prof. Carrescia mi ha confermato che non è necessaria e mi ha anche tirato le orecchie perchè non leggo con attenzione le sue riviste (vedi Tuttonormel n°9 del 2016 pag 5 dove è scritto chiaramente )

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