Fotovoltaico: le frequenze di lavoro di inverter e interfacce, cerchiamo di metterci d’accordo

Ormai scrivere di fotovoltaico e di impianti di produzione non è un problema, grazie ai numerosi spunti (quasi sempre deliranti) che arrivano dalle nuove norme, dal modo che abbiamo (hanno) di gestire le connessioni e le varie delibere e allegati ai codici di rete che ormai conoscono anche i muri. Arrivato l’allegato A70 di Terna al codice di rete, abbiamo pensato finalmente di avere una lienea guida da seguire, così come penso anche i produttori di inverter e di interfacce. Però se andiamo a vedere cosa sta succedendo non è proprio così.

Cosa dice l’allegato A70 di Terna nei capitoli 5 e 8 ? Che riguardo all’esercizio in parallelo con la rete MT/BT in funzione della frequenza, l’impianto di produzione deve essere in grado di rimanere connesso alla rete per un tempo indefinito2, per valori di frequenza compresi nel’ intervallo 47,5 Hz ≤ f ≤ 51,5 Hz, e che per soddisfare contemporaneamente le esigenze generali del Sistema Elettrico Nazionale, le esigenze delle Imprese di Distribuzione, nonché le esigenze degli utenti attivi (salvaguardia del macchinario di generazione) e dei clienti finali (qualità del servizio) è necessario adottare logiche di funzionamento in grado di selezionare soglie e tempi di intervento.

Cosa dice il capitolo 8 per gli impianti di produzione statici ? Che  data la tipologia delle macchine impiegate, si considerano prevalenti le esigenze di sistema rispetto alle esigenze locali. Infatti, e data l’assenza di parti rotanti esposte a rischio di coppie torsionali, sono tollerate dagli inverter anche richiusure automatiche di tipo asincrono (eseguite nella rete MT a monte). Conseguentemente le protezioni di frequenza dovranno essere regolate sempre e soltanto con finestra larga (47,5 – 51,5 Hz) e tempi di intervento compresi tra 0,1 e 4 s. Quindi ci pare evidente che la frequenza degli inverter deve essere settata a 47,5 – 51,5. La soglia restrittiva va abilitata solo in presenza di segnali esterni secondo gli schemi indicati ne capitolo 9 dell’Allegato A70 di Terna.

Nella CEI 0-21 invece, ci pare di leggere nel paragrafo 8.6.2.1.1 che lo stato del segnale esterno in modalità transitoria (funzionamento stand alone, ovvero senza segnali in rete), deve essere stabilmente alto (setting). Invece la logica dello stato locale lo decide il distributore. Quindi se il distributore mi chiede lo stato locale alto, e in via transitoria la CEI 0-21 mi dice di settare il segnale esterno su alto, di fatto la soglia è 49,5 -50,5. Da quanto abbiamo capito Enel e CEI 0-21 mi chiedono di lavorare in soglia di frequenza restrittiva, quando l’Allegato A70 invece mi dice che lo posso fare solo in caso di segnali esterni (che al momento non ci sono in rete).

Onestamente noi non abbiamo capito bene, e di fatto fate attenzione al fatto che molti inverter arriva settati dalla fabbrica come da allegato A70, quindi con soglie permissive e comando locale settato su BASSO. Se mandate insieme al regolamento di esercizio le foto dell’autotest con le soglie permissive, Enel non le digerisce, come da tabella del regolaemnto di esercizio.


Noi ci aspettiamo una revisione della CEI 0-21. L’unica cosa che potete fare è quella di settare l’inverter in soglia restrittiva con frequenza 49,5 – 50,5 e rispettare il regolamento di esercizio di Enel (abbiamo avuto conferme da Enel che chiederanno in allegato ai regolamenti foto autotest). Avevamo proprio bisogno di un’altra complicazione. Come sempre lasciateci la vostra opinione.

 

Author: Stefano Caproni

Perito Elettrotecnico, mi occupo di progettazione di impianti elettrici, energie rinnovabili, consulenza e progettazione di impianti fotovoltaici. Profilo linkedIn

38 commenti a “Fotovoltaico: le frequenze di lavoro di inverter e interfacce, cerchiamo di metterci d’accordo

  1. Vorrei fare una domanda, sicuramente avrete già affrontato il problema ma non ho avuto modo di leggere tutti i post e commenti.
    Ma se l’impianto non è ancora allacciato alla rete, come faccio a fare l’autotest e quindi a fare le foto all’ inverter?
    Infatti mi pare che fino ad ora nessuno mai da parte dell’Enel abbia chiesto queste foto e bastava compilare l’addendum tecnico con le indicazioni fornite dal costruttore stesso. Sono cambiate le cose per caso?

    1. Ciao Giuseppe, la storia delle foto è nella CEI 0-21 nella sezione dedicata al fac simile di regolaemnto di esercizio. Poi spesso non la chiedevano, ma ora che le regole cominciano ad essere molte e i produttori spesso “scantonano” Enel chiede le foto (regolamento di esercizio tabella tarature interfaccia). In ogni caso Guseppe potrebbero anche non chiederle, ma qualche amico in Enel mi ha detto che hanno ricevuto indicazioni in merito, ovvero chiederle. Soprattutto perchè come avrai letto nell’articolo molti inverter hano frequenze 47,5-51,5 ma Enel vuole 49,5-50,5.
      Sul fatto di fare l’autotest e provare l’impianto lo allacci e te ne freghi come facciamo tutti da anni, questa cosa è la più assurda di tutta la vicenda da quando si allacciano impianti, non puoi allacciare finchè Enel non ha il regolamento di esercizio, ma per compilare il regolamento ci si deve allacciare. Aggiungilo all’elenco dei deliri fotovoltaici 😉

      1. Ciao a tutti, scusate ma ho un po’ di confusione: in merito al SPI, fisicamente cosa vuol dire impostare il segnale esterno e il comando locale a 1? Occorre fare qualcosa sull’inverter oppure è solo una convenzione temporanea in attesa che venga elaborato il protocollo CEI EN 61850?
        Ho capito che avendoli entrambi a 1 viene abilitata la soglia ristretta, la cui violazione porta quindi allo scatto del DDI.

        Grazie

        1. Ciao Gabriele, i comandi esterni non sono implementati ancora nella rete (e infatti la frequenza dovrebbe essere 47,5-51,5 ma Enel vuole la soglia restrittiva). Di fatto si tratta quindi di settare la frequenza sulla soglia restrittiva. L’ho fatto ieri su un inverter Power-One, scorri il menu di configurazione avanzato e disabiliti F<< e F>> e abiliti F< e F>. Ho fatto solo un esempio con Power-One, la stessa cosa vale per gli altri inverter via software o via menu. Di fatto tutti gli inverter implementano questa possibilità, in quanto se conformi a CEI 0-21 devono avere le due soglie di frequenza. Spero di essermi spiegato 😉

  2. Scusatemi ma per fare le prove di autotest e quindi le foto dovrei collegare l’impianto al contatore esistente? Quindi mettere di fatto in funzione l’impianto dando energia al contatore di Enel? Come fate voi le prove di autotest se serve il collegamento alla rete?

    Grazie di cuore!

  3. Oppure dove collego l’impianto per fare le prove di autotest? Grazie ancora, le prove le devo fare subitissimo…mannaggia!

    1. Ciao Giuseppe, colleghi l’inverter dove ti pare 🙂 Anche in una presa di corrente, l’importante è che la linea sopporti la potenza dell’ inverter. Puoi collegare anche direttamente al contatore. Per il resto non si potrebbe collegare finché Enel non ti allaccia, ma Enel non ti allaccia finché non fai autotest 😉 Ma è una storia vecchia, collega fai il test e fregatene di Enel 😉

  4. Ho bisogno di un aiuto. Causa ferie non ho più il tecnico disponibile. Abbiamo aggiornato un inverter Power One 6000 TL-OUTD ottenendo dal test 4 soglie: max e min frequenza (47,5-51,5) e max e min tensione.
    Enel mi dice testualmente: “Vi informiamo che le il report dell’inverter da voi inviato non può essere da noi accettato, in quanto non vengono evidenziate tutte le soglie di frequenza richieste in base alle norme CEI 0-21 in vigore dal 01.07.12.

    Vi consigliamo di rivolgervi alla casa costruttrice dell’inverter per farvi dare indicazioni sulle modalità di aggiornamento del software dell’inverter e per impostare le soglie ALTO nel comando locale e nel segnale esterno in modo tale di avere impostate le frequenze ristrette richieste da ENEL DISTRIBUZIONE”

    Power One non risponde alle telefonate e io vorrei sapere come impostare l’inverter in “ALTO” e se si possono ottenere anche le altre soglie in evidenza.
    Se Lei può aiutarmi La ringrazio molto.

    1. Ciao Gianfranco, provo a risponderti senza fare confusione 😉
      Se avete aggiornato un inverter alla CEI 0-21, l’autotest dei Power-One deve darvi in uscita molti più test:
      – massima tensione su media mobile (59.S1)
      – massima tensione (59.S2)
      – minima tensione doppia soglia (27.S1 e 27.S2)
      – oltre alle soglie di frequenza
      Se nell’autotest non ci sono quelle soglie, può essere sia perchè il test non è stato fatto sia perchè l’inverter non è aggiornato.
      In ogni caso Enel dovrebbe aver richiesto la soglia restrittiva 49,5-50,5 quindi occorre disabilitare la soglia 47,5-51,5 e rifare l’autotest completo per ogni valore:
      59 (S1 e S2)
      27 (S1 e S2)
      81 (frequenza soglia restrittiva)
      Qua sotto puoi scaricare un documento che spiega come fare, ti occorre la password per il menu di configurazione avanzato.
      https://newsenergia.com/wp-content/uploads/2012/08/Power-One.pdf

  5. Grazie molte,
    abbiamo ottenuto quanto richiesto. A questo punto una domanda? Se abbiamo impostato la soglia restrittiva, praticamente abbiamo la situazione ante CEI 0-21. O sbaglio?

    1. Mi viene da ridere ma è così, non sbagli 😉
      In ogni caso la soglia permissiva è attivabile da remoto (quando la rete sarà implementata, la famosa Smart Grid”), inoltre a parte le frequenza gli inverter hanno altre caratteristiche, diverse rispetto al periodo ante CEI 0-21

  6. A proposito del segnale Alto e della modalità transitoria….

    Il segnale Alto serve per passare alla soglia restrittiva quando il telecontrollo del distributore lo vorrà, ma visto che ora non può arrivare tale comando e visto che abbiamo programmato ALTO l’attivazione della fascia restrittiva, credo che la taratura attiva sia quella allargata. e per questo Hera mi ha chiesto di portare i ritardi a 0.1s.

    1. Confermo, infatti ormai sono mesi (vedi mio articolo di venerdi) che diciamo che Enel chiedeva soglie ristrette anche in assenza di comando remoto. Ho anche scritto a Tuttonormel che ha confermato le mie perplessità. La soglia doveva essre quella permissiva, come del resto ha precisato pochi giorni fa anche AEEG con la delibera 344/2012. Ed infatti dopo due mesi di delirio da soglia restrittiva, con i nuovi regolamenti Enel torna sui suoi passi, soglia permissiva per tutti 😉

  7. Urgente!
    Scusa se mi intrometto a BOMBA ma ho un problema.
    Allacciatop oggi un fv (6kw), impostate le soglie ecc ecc..
    Il problema è che fallisce in continuazione la prova 59.s1 (quella a media mobile). in effetti con l’impianto staccato la tensione misurata è 255V con l’impianto in produzione si arriva a 260!
    La soglia incriminata è obbligatoria? Chiederò ad enel le verifiche ma ne frattempo devo richiedere un esercio provvisori senza 59.s1?
    O la disabilito e basta?
    Grazie mille

    1. Questo è quanto dice la Santerno:
      L’intervento della protezione 59.S1 si basa sulla media mobile calcolata su 10 minuti. Il tal senso l’autotest non è praticabile. Inoltre la Guida alle Connessioni Enel Ed. 2.2 2011 prescrive che la procedura di autotest deve avere, per ciascuna prova un timeout massimo di 40 s, superato il quale la prova va considerata fallita.
      In base a quanto detto sopra potresti compilare la tabella ma senza inserire il tempo rilevato, e mettendo no sulla colonan esecuzione. Di più non saprei cosa dirti

    2. Il problema e’ la tensione di rete a 255 V che arriva a 260 V quando l’inverter inizia ad erogare.
      L’inverter entra in protezione e non esegue il test.
      Prova ad inserire una stringa solamente e magari con meno pannelli in modo da limitare la corrente erogata, e poi attacca dei carichi tali da far abbassare la tensione di rete.
      Sto dando per scontato che la linea che collega l’inverter alla rete sia dimensionata correttamente in termini di cdt.

  8. Fra i 1000 foto_deliri, il livello logico del comando locale è da chiedere ed ENEL prima dell’invio del RdE.
    Quindi altra comunicazione con modulistica sconosciuta per la richiesta di dati che possono tranquillamente darmi già con il preventivo, visto che il distributore è al corrente che tali dati sono necessari. Strano che prima dell’allaccio non inviino lettera di decadimento del preventivo per mancata richiesta di conferma dei dati anagrafici… forse ci stiamo arrivando.
    A me il 24 agosto è capitato che hanno richiesto lo stato “basso” il giorno prima dell’allaccio, ma la comunicazione con le nuove soglie+foto dovevo mandarle 3 giorni prima dell’allaccio….coerenza..sempre.

    1. Andrea, in quel periodo il delirio era completo, io ho un impianto NON incentivato in quarto conto energia perchè mi hanno scritto (non detto a voce ma scritto) che le foto dell’autotest non erano leggibili, ma si trattava solo di un tecnico che aveva aperto le foto forse con zoom impostato al 5% 😉

  9. Ho collocato 26 pannelli fotovoltaici della ditta Zuccotti da 240 Kw. 20 pannelli sono su una falda del tetto esposta a sud; 6 sono su un’altra falda esposta a sud/ovest. il tecnico ha predisposto 3 stringhe 2 collegate a 10 pannelli (sud) una collegata a 6 pannelli (sud/ovest). Le tre stringhe sono state collegate ad un inverter Power-One Aurora PVI-6000 che dispone di due entrate ognuna delle quali ha due collegamenti. in una entrata “F1” è stata collegata la stringa con 10 pannelli. Nell’altra “F2” entrata sono state collegate le due restanti stringhe (10 e 6). Verificando la produzione di energia ho riscontarto che la mattina, il collegamento “F1” produce più energia della “F2” anche se quest’ultima è collegata a 16 pannelli. dalle 12.30 alle 13.30 circa l’energia prodotta dalle due entrate “F1” ed “F2” si equivalgono. nel pomeriggio l’entrata “F2” produce più energia della F1. quale può essere l’errore di collegamento che genera questa incongruenza (spero di essere stato chiaro nell’esposizione purtroppo non sono un tecnico)

    1. Giuseppe…… non va per niente bene…. non possono essere messe in parallelo 2 stringhe con un numero di pannelli diverso.
      E mi sembra che non abbia soluzione….. nel senso che hai 2 falde ed in una troppo pochi pannelli…

    2. Come dice Matteo la configurazione non va bene, il PVI 6000 ha due inseguitori, quindi puoi fare differenze di stringhe solo su due insegutori separati.
      Nel tuo caso su un solo inseguitore è stato fatto un parallelo tra una stringa con circa 350V e una con circa 180V.
      In questi casi il problema e a monte, dovevi fare un impianto con 6 pannelli in meno, oppure usare un PVI 5000 per due stringhe da 10 (una su ogni inseguitore) e un altro inverter per i restanti 1,44kW.
      Oppure va anche bene usare i PVI 6000 ma con due stringhe da 13, se i moduli non sono troppo inclinati non è grave, ed in ogni caso è meno grave della configurazione assurda che ti hanno fatto.

  10. Egregi, ho una domanda e spero mi possiate aiutare in quanto non ho la competenza necessaria, mi trovo ad allacciare un impianto di 3 kW post 1 Gennaio 2013, il mio tecnico ha richiesto ad Enel la soglia a cui impostare la protezioni di interfaccia e sono state indicate le soglie S2 (47.5 – 51.5) che, a detta del tecnico, l’inverter implementa di fabbrica, sono state fatte le foto all’autotest dell’inverter (Aurora) e adesso mi è arrivata una raccomandata di Enel che chiede un’integrazione in quanto mancano le foto delle tarature 81>S1 e 81<S1 che a detta del mio tecnico non dovevano essere inviate in quanto non richieste. Posso rivalermi sul tecnico per il tempo che sto perdendo e quindi non producendo?

    1. Ciao Gianlu, per prima cosa non ha senso rivalersi sul tecnico perchè tanto gli incentivi partono (se fai domanda entro 15 giorni) dal giorno in cui ti allacciano, quindi non stai perdendo soldi da quel punto di vista.
      Per il resto ha ragione Enel, ti ha chiesto le soglie permissive, ma l’inverter può lavorare sia in frequenze permissive che in frequenze restrittive, quindi l’autotest va fatto su tutte le soglie, poi le restrittive vanno bloccate, e nel regolamento di esercizio vanno messi i risultati di tutte e 4 le soglie di frequenza, indicando con NA le due restrittive.
      Spero di essermi spiegato.

  11. Ciao Stefano, intanto complimenti sinceri per la professionalità e puntualità con cui tratti gli argomenti e per come rispondi alle domande. Davvero raro. Ho anch’io un dubbio sul quesito da fare a Enel sui range delle soglie, non avendolo mai dovuto fare: qual è la forma migliore per chiedere ad Enel se settare le frequenze con la soglia “stretta” o con quella “larga”? Per email e a chi? Per telefono al “Responsabile della Pratica” con cui non riesco a parlare regolarmente? A mezzo portale? Mi potresti aiutare? Grazie, Marco.

    1. Ciao Marco, grazie 😉
      Io ho sempre inviato una mail al responsabile indicato nel preventivo, mi hanno sempre risposto in tempi brevi.
      redo sia l’unica strada, al telefono di solito si fanno desiderare, menre via mail di solito rspondono.
      Prova e vedi che accade. Per la domanda basta chiedere come settare lo stato del comando locale in erelazione alla pratica Txxxx etc
      😉

  12. Controllate comunque nel preventivo, alcune zone Enel indicano nel preventivo le impostazioni delle soglie e/o della funzione (statismo f/p) che riduce la potenza all’aumentare della frequenza. Anzi sembra addirittura che le soglie restrittive non siano piu’ previste da 1/1/13 (accordo tra Terna e distributori) e che ora sia prevista solo l’esclusione dello statismo. Ciao

    1. Sarebbe meglio venissero escluse le restrittive, e che rimanga solo l’esclusione dello statismo.
      In ogni caso, mi pare Enel sappia già come regolare le soglie al momento dell’emissione del preventivo (visto che spesso chiede 5 giorni in più per ottenere deroga a Terna), quindi sarebbe il caso di metterlo nel preventivo, anche perchè spesso avere un contatto telefonico è impossibile, mentre via mail a volte le risposte arrivano in 2-3 giorni, e purtroppo i tempi di reazione non sono il massimo in questi periodi di corse forsennate per allacciarsi prima possibile 😉

  13. Buongiorno signor Caproni
    complimenti vivissimi per il suo lavoro di divulgazione.
    Volevo chiedere una informazione,a lei risulta che sia possibile aggiornare le frequenze degli inverter power-one da remoto ?Mi è giunta all’orecchio questa informazione ma ancora non ho trovato nessun riscontro online.

    Saluti Marco

    1. Onestamente non lo so, ma in remoto di sicuro si può operare sull’inverter. A che livello non te lo so proprio dire.

  14. Buongiorno Sig. Caproni, sempre preziosi i suoi contributi, la ringrazio. Vorrei solo ricordare che la soglia “stretta” qualche distributore minore la chiede, a me è capitato.
    Per ENEL, in ogni caso, vogliono una telefonata o una email di richiesta del range di frequenza da scegliere sull’inverter o sul SPI in funzione della zona di riferimento. Per Verona, ad esempio, AGSM chiede la soglia stretta, anche se ovviamente non è presente alcun segnale da parte del distributore e siamo ancora molto lontanti dalla tanto paventata smart grid…

    1. Ciao Marco, la chiede anche Enel, come hai scritto dipende dalle varie zone e dalle criticità della rete.
      La Smart grid arriverà quando saremo già in pensione 😉

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