Fotovoltaico: si aggiorna alla versione PV-Xcel 6.0 il foglio Excel per simulare l’investimento

FOGLIO DI CALCOLO AGGIORNATO ALLA VERSIONE 9.0, CLICCA QUA

Il foglio di calcolo si aggiorna alla versione 6.0, che corregge alcuni errori della versione 5.0, aggiungendo alcune nuove funzionalità. Rispetto alla precedente emissione sono stati corretti  errori che si verificavano in alcuni casi particolari, come ad esempio in scambio sul posto con autoconsumo 100%, corretto un errore sull’ autoconsumo dopo i 20 anni, inserita possibilità di limitare gli anni per gli altri oneri, sistemato il risparmio bolletta (non aumentava negli anni se indicato un aumento costo energia), sistemato un errore nel calcolo dei costi di connessione e infine sistemato un errore,  il foglio non calcolava aumento annuo consumi. Sono inoltre stati sistemati gli aumenti annui del costo energia che ora incidono anche sul contributo in conto scambio (se applicabile).

Ribadiamo che non siamo una software house, e che si tratta solo di un file da utilizzare a titolo indicativo, il file è personalizzabile, è stato protetto in modo da non “scombinare” le formule ma senza password, quindi potete in qualsiasi momento sbloccarlo, modificarlo e personalizzarlo a vostro piacimento.Verificate sempre dopo le simulazioni che non vi siano macroerrori in quanto ci possono essere formule errate, nel caso vi preghiamo di segnalarcele (ad esempio se per un impianto vi capita un ammortamento oltre i 20 anni oppure di 3 anni o ci sono errori macroscopici nel calcolo delle tasse, è evidente che ci può essere un errore).

Il foglio si è aggiornato alla versione 8.0 (clicca qua)

Scarica qua il foglio Excel versione 6.0
Scarica qua il foglio Excel versione 6.1
– inseriti link utili
Scarica qua il foglio Excel versione 6.2
– corretti gli importi delle tasse (che andavano in negativo, ora viene visualizzato “zero”)
Scarica qua il foglio Excel versione 6.3
– eliminata la possibilità di simulare lo scambio sul posto (in attesa di revisione o abbandono definitivo)

Abbandonata l’idea di calcolare lo scambio sul posto, analizzando programmi professionali, mi sono reso conto che non ce la posso fare, occorrerebbe inserire le fasce orarie di utilizzo dell’energia, da confrontare con i dati di produttivita giornaliera dell’impianto. Ed è una cosa troppo difficile da fare con un file excel, o meglio è al disopra delle mie possibilità.

Aggiornamento alla versione 7.0 (clicca qua)

 

Author: Stefano Caproni

Perito Elettrotecnico, mi occupo di progettazione di impianti elettrici, energie rinnovabili, consulenza e progettazione di impianti fotovoltaici. Profilo linkedIn

192 commenti a “Fotovoltaico: si aggiorna alla versione PV-Xcel 6.0 il foglio Excel per simulare l’investimento

  1. Ciao Stefano, sulla versione 6.2 alla voce “Oneri connessione Enel” riscontro il valore di 2500 euro in riferimento al 22° anno. Come mai? è un errore o c’è qualche motivo? grazie per questo utilissimo strumento

    1. Ciao Domenico, non c’entra nulla 😉 I valori dopo il primo anno sono tutti inseriti manualmente a zero, si vede che è finito lì per caso 😉

  2. usando il foglio di calcolo non mi è chiaro al momento un passaggio ossia: visto che il consumo annuo lo ricavo dalle bollette e la producibilità la ricavo prima di conseguenza perchè c’è la necessità di inserire la percentuale di autoconsumo alla riga successiva? non è un dato che si potrebbe calcolare in automatico?

    1. Ciao Gandolfo, perchè l’autoconsumo dipende dall’attività e dalle abitudini, e quindi va inserito di volta in volta. Ad esempio una azienda che ha una macchina attaccata 24 ore su 24 può avere un autoconsumo del 100%, mentre un azienda che chiude un mese per ferie e spegne tutto, e che non ha macchine in funzione dopo gli orari di lavoro autoconsumerà un 50-70%. Stessa cosa per le abitazioni, la signora Maria che lavora tutto il giorno e usa la lavatrice solo dopo cena, non avrà l’autoconsumo della signora Luisa che invece è sempre in casa e usa la lavatrice quando c’è il sole 😉

      1. quindi l’autoconsumo si riferisce solo al consumo giornaliero di energia elettrica ossia possiamo dire per l’energia prodotta da FV cotto e mangiato – ovvero non esiste più lo scambio sul posto che produco di giorno e consumo quando voglio..

        1. Esatto, cotto e mangiato. Lo scambio sul posto esiste, ma non è più compatibile (dal 27 agosto) con il Quinto Conto Energia. Chi non accede al conto energia, o per scelta o per obbligo (ad esempio impianti obbligati dal Decreto 28/2011) può farsi invece il suo scambio sul posto 😉

  3. Buongiorno , ho notato che selezionando prodotto europeo, vengono aumentate le tariffe incentivanti… ma è sbagliato… con il quinto conto c’è un bonus in base alla taglia di impianto, che fino a 12 Kw , se non erro è una quota fissa a 0,02 C/€ per Kwh prodotto…

  4. Mi correggo… il bonus non è in base alla taglia ma in base all’anno di entrata in esercizio, e attualmente di 0,02 per Kwh prodotto, comunque non una maggiorazione del 10% della tariffa incentivante..

  5. Ciao William, forse ti stai confondendo. La tariffa premio si somma alle tariffe incentivanti. Articolo 5 comma 2:
    “…..Le tariffe omnicomprensive e le tariffe premio sull’energia consumata in sito sono incrementate, limitatamente agli impianti fotovoltaici e agli impianti integrati con caratteristiche innovative, dei seguenti premi, tra loro cumulabili…..”
    Sono centesimi di euro per kWh, quindi sommali alle tariffe o considerali a parte poco cambia. Nel mio file non si parla da nessuna parte di maggiorazione del 10%.
    Mi pare che il foglio Excel applichi correttamente la tariffa premio, variandola in base alla data di entrata in esercizio dell’impianto 😉

  6. Hai ragione Stefano !! Era meglio che andavo a letto ieri sera… è che sto impazzendo… tra la fretta dei clienti e la burocrazia variabile di sto cavolo di conto energia… Grazie e scusa… del disturbo. Colgo l’occasione di farti i complimenti per la disponibilità che dai a tutti. Saluti

    1. Figurati William, anche io a volte dovrei andare a letto prima 😉 Ci sono troppe cose da seguire, è un momento difficile per tutti, più per gli installatori che per i tecnici, gli installatori hanno in ballo molti più soldi 😉

  7. Buongiorno Stefano, grazie per la tua opera, che bel lavoro !
    Sarò “il solito negativo” perdonatemi. Il fatto che un impianto torni al pay-back a 11 anni senza neppure considerare i tassi di interesse bancari (attualmente si fa fatica ad ottenere il 6,5%-7%) o anche il solo costo di opportunità del capitale (il 3%-4% per un semplice risparmiatore che apre un conto arancio) deve portarci tutti a concludere che allo stato attuale è venuta meno la convenienza economica anche finalizzata al semplice risparmio domestico. Per continuare ad avere senso gli impianti dovrebbero costare pochissimo.
    Il costo della componentistica elettrica sale, il rame sale, i DURC e i lavoratori vanno onorati, consideriamo anche i maggiori oneri per SPI e della cassetta prova relè, resta solo la speranza di un “crollo”, e non di un calo, dei prezzi dei componenti. Visto anche l’andamento del dollaro con il quale si quotano i materiali, come fanno le aziende europee ed italiane a ridurre i costi ?
    Secondo voi a quale costo di installazione la cosa ritorna interessante? Potreste mai arrivarci riducendo i costi della vostra impresa?
    Viene la tentazione di proporre ai miei prossimi clienti ottimi moduli cinesi.
    Ci siamo resi conto che gli unici che posso salvarsi dal massacro saranno loro, i cinesi a 65/55 cent/W. Che bel lavoro che hanno fatto, che bel lavoro!
    Ragazzi andremo a carbone e gas … e con le morti per tumore ridurremo il nostro fabbisogno energetico. Che bel lavoro, che hanno fatto, che bel lavoro !

    1. Ciao negativo (cerca di essere positivo) 😉
      Secondo me siamo ancora in una fase di stallo, viste le recenti problematiche con le interfacce, le prove etc, i prezzi non stanno calando. Le previsioni mondiali sono a favore di un calo dei prezzi, anche se contenuto per il secondo semestre 2012, ed in vista della fine del conto energia, i costi dovrebbe diminuire (meno burocrazia e vincoli sui prodotti). Un impianto che vende energia potrebbe diventare competitivo ed appetibile al di sotto di 1.200-1.100 euro/kW.
      Secondo me ci arriviamo (parlo di impianti di una certa potenza in cessione totale).
      Qualcosa in più per gli impianti piccoli in autoconsumo, dove secondo me con costi sui 1.400-1500 già con il risparmio in bolletta e lo scambio secondo me è interessante.

  8. Buongiorno Stefano,
    ho seguito il tuo percorso con molto interesse sino a questa ultima versione, ma mi rimane comunque un dubbio per la scomparsa dell’importo derivante dalla liquidazione dell’eccedenza nel calcolo dei ricavi.
    Ero convinto fosse riconosciuta in aggiunta agli incentivi e non, anche questa, in alternativa.

    Grazie della pazienza

    1. Ciao Luigi, fermorestando che potrebbero esserci degli errori, se tu provi a simulare un impianto NON in conto energia, ma solo in scambio sul posto (ad esempio un 6kW) vedi che la liquidazione delle eccedenze è in realta calcolata. Se invece simuli un impianto in conto energia (che non ha scambio sino al 20° anno) quando dal 21 anno c’è lo scambio, puo essere che essendo calata la produttività dell’impianto, e essendo nel contempo aumentata l’esigenza energetica dell’utente, non vi siano in effetti eccedenze da liquidare. Prova a verificare 😉

  9. Ciao Stefano, secondo me c’è un errore nel file. Quando parliamo di autoconsumo intendiamo la percentuale di energia consumata rispetto a quella prodotta dal nostro impianto. Dalle formule del file invece risulta l’equivalente della percentuale di energia consumata rispetto ai nostri consumi abituali. Ricapitolando, l’autoconsumo del 50% di un impianto che produce 10000 kWh e che alimenta un’utenza che consuma 7000kWh dovrebbe essere 5000 kWh, non 3500 kWh.
    Cmq grazie per la condivisione del file

    1. Ciao Paolo, l’autoconsumo a mio avviso va calcolato come percentuale sull’energia che si consuma, non su quella prodotta dall’impianto. L’autoconsumo è quanto riesco a consumare dell’energia che produco im base alle abitudini ed orari di utilizzo. Nel mio file mi sono regolato in questo modo. Se il consumo è inferiore alla produzione, l’autoconsumo viene calcolato sul consumo. Se il consumo è superiore alla produzione, l’autoconsumo viene calcolato sulla produzione.
      Se seguissi il tuo ragionamento e applicassimo l’autoconsumo sulla produzione di impianto, con un impianto che produce 10.000kWh e una famiglia che ne consuma 2.000, se calcolo l’autoconsumo sulla produzione come dici, avrei 5.000 euro.
      Almeno mi pare sia così, però non è detto che abbia ragione io 😉 Fammi sapere cosa ne pensi

  10. Ciao Stefano, mi sfugge come tu sia arrivato ai 5000€. Nel tuo esempio, vista la produzione, stiamo parlando di una tariffa incentivante per l’autoconsumo di 0,196€ x 2000 kWh autoconsumati uguale a circa 400€. Che sappia io nel settore si stanno facendo i calcoli con la regola come ho descritto…….d’altronde, rovesciando il tuo esempio, se tu avessi un impianto di “soli” 3 kWh ed un consumo di 10000kWh avresti un autoconsumo (al 50%) di 5000 kWh.come sarebbe possibile?autoconsumo=consumo di energia di propria produzione. Attendo tuo riscontro. Grazie

    1. Paolo scusami, 5000 euro non c’entra niente, mi sono sbagliato stavo parlando di kwh, quindi rileggi leggendo kwh ;-).
      Per il resto direi che sono abbastanza sicuro che l’autoconsumo si calcoli come percentuale del consumo e non della produttività. Prova a rileggere la frase corretta:
      Se seguissi il tuo ragionamento e applicassimo l’autoconsumo sulla produzione di impianto, con un impianto che produce 10.000kWh e una famiglia che ne consuma 2.000kwh, se calcolo l’autoconsumo sulla produzione come dici, avrei 5.000kwh ma in realtà la famiglia consuma massimo 2.000 kwh

    2. Dimenticavo Paolo, l’autoconsumo è come dici tu una percentuale dell’energia prodotta, ma va calcolata in base ai consumi dell’utente 😉

  11. Ciao Stefano, un grazie per l’aiuto che dai a tutti e per la tua disponibilità.

    So quanto impegno comporti il tenersi aggiornato e in questo periodo mi agevoli moltissimo , trovando notevoli spunti nelle tue osservazioni e i tuoi lavori.

    Hai perfettamente ragione nel dire che non sei una software house, sei molto di più !!!

    I posso solo dire che dal tuo foglio di calcolo, riesco a trarre moltissimo : come presentazione agli altri e di evoluzione personale.

    Non sono certo gli errori che determinano un buon lavoro ma bensì l’impostazione e la metodologia da te più volte applicata e dimostrata e personalmente da me addottata.

    Quindi grazie e complimenti per l’eccellente lavoro e per il tempo che ci dedichi quotidianamente …

    PS : per rendere la tua opera degna delle migliori software house , basterebbe un piccolo vademecum sulle varie operazioni applicate. Credo che toglierebbe molti dubbi e risolverebbero molti quesiti che ti vengono posti quotidianamente.

    Ciao

    1. Ciao “Dinful”, queste tue parole mi faranno trascorrere un week end sereno, il fatto che ci siano molte persone che apprezzano il mio lavoro mi fa molto piacere (e anche, come nel tuo caso, mi fa piacere che qualcuno capisca quanto impegno serve) 😉
      Per il vadmecum mi ha i dato un ottima idea. Lo farò. Siccome il foglio non è perfetto, almeno qualcuno sapendo come funziona può cercare di personalizzarlo o migliorarlo con più facilità 😉
      Buona gionata e grazie 😉

    1. Io non ci capisco nulla di finanziamenti, se qualcuno mi da delle dritte o fa un foglio dal quale posso prendere spunto lo farei volentieri, non so nemmenocome si calcolano gli interessi 😉

  12. Non possiamo chiedere a Stefano , tutto. qualcosina bisogna pure fare anche noi o no ?

    Esistono parecchi simulatori di finanziamenti basta fare una piccola ricerca.

    Parametrici e molto precisi.

    Inoltre è difficile prevedere se non si hanno tutti i parametri utilizzati : dalla rata, dalla durata, dalle spese per le pratiche e tutto ciò che le società finanziarie caricano per calcolare il costo finale.

    Forse un buon consulente energetico farebbe meglio a sconsigliare un finanziamento piuttosto che proporlo o al limite consigliare di cercare da soli il migliore prestito personale magari dalla propria banca.

    Diciamo che 10.000 € al 7,5 % di interessi alla fine della fiera sono circa 14.200 € , alla faccia di chi da impianti a costo zero con auto finanziamento.

  13. Ecco che siete arrivati a quanto vi dicevo nella mia precedente del 2 agosto 15:23…. si ripaga ? Fatemi vedere come. Io non voglio prendere in giro i clienti, c’è l’etica professionale (e c’è sempre il caso di ritrovarmi di sera qualcuno sotto casa). Il miglior consiglio oggi per chi vuole fare l’impianto a mio parere è quello di attendere almeno fino a ottobre. E gli operai nel frattempo che fanno? Questo “stallo” si paga coi sacrifici dei lavoratori e dei piccoli risparmiatori. Fino a giugno si è corso ed ora “stallo”. Da noi lo “stallo” ha messo in disoccupazione già 2 persone. Vedete non è solo un fatto di tariffe più o meno ricche, il vero male è l’irregolarità della mole di lavoro, l’alternarsi di “corsa/stallo” causata dal susseguirsi frenetico di DL e normative non fa crescere le aziende, provoca disagio nella gestione degli approvvigionamenti e della manodopera, inasprisce i rapporti tra installatori e clienti. Tutto verso un solo obiettivo: più confusione, meno impianti, meno indipendenza energetica, ricorso alle fonti fossili.
    Credete davvero sia tutto un caso e che il Regime non abbia già programmato tutta questa “stalla”?
    Ultima news: la solita GAZPROM vuole una parte del Milan, i soliti Cinesi hanno preso una parte dell’Inter.

    1. Si disegni del governo e sul fatto che le rinnovabili siano fastidiose non ci piove, per il resto dobbiamo attendere un calo dei prezzi e dobbiamo dimenticare come ho più volte detto la parola incentivi, dobbiamo puntare sul risparmio energetico e su rientri economici più lunghi di quelli cui ci aveva abituato il quarto conto all’inizio della sua vita. Per il resto concordo sul fatto che questa incertezza dettata dalle mille regole e regolette è dannosissima per il settore

    2. Aggiungo che tu dici:
      “……si ripaga ? Fatemi vedere come. Io non voglio prendere in giro i clienti, c’è l’etica professionale (e c’è sempre il caso di ritrovarmi di sera qualcuno sotto casa)……”
      per non ritrovarsi qualcuno sotto casa basta parlare chiaro. L’obiettivo non è quello di convincere la gente che rientra e come (e lo fanno tanti). Quanto parlo con un cliente, faccio il piano di rientro in base ai dati che mi dice e che valutiamo insieme, e poi si guarda il risultato. Basta non promettere niente e dire le cose come stanno. Io non mi sono trobato mai nessuno sotto casa, anzi, sono tutti contenti di quello che abbiamo fatto. Se poi qualcuno per fare un impianto convince il cliente che rientra in 3 anni è un’altro problema.

  14. Ciao Stefano,come ben sai il V° CE è stato concepito per favorire l’autoconsumo o se preferisci per sfavorire l’immissione in rete (così come tutte le altre spiacevoli novità a corredo). In quest’ottica si deve dimensionare l’impianto in base all’ipotetico consumo, non andando a sovradimensionare l’impianto perchè altrimenti il rientro economico si allungherebbe troppo. Da qui parte il ragionamento che non puoi ipotizzare una bassa percentuale di autoconsumo, altrimenti sballi tutti i piani di rientro. Il maggior premio d’ora in poi non è dato dall’incentivo, ma dal risparmio in bolletta. Per il resto non posso che unirmi al coro di ringraziamento per quello che fai.

    1. Ciao Paolo, sono d’accordo con te, infatti il programma permette di inserire un autoconsumo sino al 100% (in caso la produttività dell’impianto sia maggiore del consumo della famiglia, il 100% dell’autoconsumo è il consumo della famiglia). Non ci incontriamo su questo punto 😉 Non puoi calcolare l’autoconsumo sulla produttività (vedi il caso di un impianto da 20kW che produce 22.000kWh/anno a servizio di una famiglia che consuma 3.000kWh/anno, l’autoconsumo massimo è di 3.000kWh/anno). In ogni caso quando fai una simulazione la fai sulle abitudini e sui dati che hai a disposizione, ovvero il consumo annuo della famiglia, e l’autoconsumo stimato, che per una famiglia è circa il 50%, e questo è un dato di uso comune. Aggiungo anche che tu dici che con un autoconsumo basso il rientro sarebbe troppo alto, però il calcolo non serve per dimostare che si rientra presto, serve per capire a che punto è la situazione di una famiglia che installa un impianto, poi si cerca di far capire che aumentando l’autoconsumo si migliora il piano di rientro. Per quanto riguarda i ringraziamenti, una buona parte del lavoro lo fate anche voi con i vostri consigli e spunti 😉

  15. Ciao Stefano. E’ vero, in questo caso, l’autoconsumo massimo sarebbe di 3000 kWh pari al 13,6% rispetto alla tua produzione. Impianto da sconsigliare ai fini del business plun. In tempi di carestia penso che ben pochi siano contenti di fare investimenti a lunghissimo termine di rientro.Domanda, come fai a far capire ad una famiglia che migliora il piano di rientro se autoconsuma di più? Secondo il tuo ragionamento dicendogli di consumare di più……….un pò bruttino, non trovi?, secondo il mio dicendogli di realizzare l’impianto in modo che il loro consumo attuale corrisponda ad almeno il 50% della produzione prevista dell’impianto che di conseguenza dimensioni.
    Gli incentivi parlano chiaro: “tariffa premio per l’energia consumata in sito” alla quale aggiungi il risparmio in bolletta e “tariffa omnicomprensiva” alla quale non aggiungi nulla. Partendo dall’esempio riportato, secondo il tuo ragionamento, avresti 3000 kWh premiati a 0,114 €/kWh più il risparmio in bolletta (indicativamente 0,18-0,20 €/kWh, vero nuovo incentivo che aumenterà sempre di più ) e 19000 kWh premiati a 0,196 €/kWh. Secondo il mio invece avresti la stessa remunerazione economica con un impianto più piccolo ed un autoconsumo previsto >50%=meno spesa iniziale= maggior resa economica.

    1. Ciao Paolo, però bisogna che facciamo il punto perchè io scrivo una cosa e faccio un esempio, tu mi rispondi con un altra prendendo il mio esempi come una proposta per le famiglie (mentre era un paradosso per spiegarti che non puoi calcolare l’autoconsumo sulla produttività dell’impianto) 😉
      1) siamo partiti dal fatto che secondo te l’autoconsumo va calcolato sulla produttività dell’impianto, mentre io ti ho scritto che va calcolato sul consumo della famiglia, e ti ho fatto un esempio
      2) l’esempio era appunto un esempio, io non ho mai detto che vado dalle famiglie a proporre di fare 20kW
      3) io non ho scritto che consiglio alle famiglie di consumare di più, ho scritto che consiglio alle famiglie di AUTOCONSUMARE di più, c’è una bella differenza.

      Se rileggi bene, il mio esempio era esclusivamente utilizzato per spiegare che l’autoconsumo va calcolato sui consumi della famiglia, però tu prendi gli esempi e li tratti come se fossero mie proposte dicendo che è un po bruttino proporre di consumare di più.

      Tu scrivi “………secondo il mio dicendogli di realizzare l’impianto in modo che il loro consumo attuale corrisponda ad almeno il 50% della produzione prevista dell’impianto che di conseguenza dimensioni…………”

      Su questo non ci sono dubbi e non ho mai detto il contrario.

      Ma ripeto, hai trasformato un dialogo dove ci stavamo spiegando con esempi a caso come si calcola l’autoconsumo, in un dialogo dove si parla di cosa conviene alle famiglie.

      Dico male ? 😉

  16. Ciao Stefano, le 2 cose sono correlate…..tutto ok esempi a parte. Non riesco ancora a capire come non puoi calcolare l’autoconsumo sulla produttività dell’impianto. Ti confermo che tutti coloro del settore con cui mi sto confrontando in separata sede confermano la mia linea indipendentemente che sia famiglia o azienda……….Solitamente l’esempio serve proprio a dimostrare la realtà di ciò che si sta affermando, non si può affermare una cosa e cercare di dimostarla con un esempio completamente sballato. Secondo me stai confondendo causa con effetto, non è più come prima che consumi in base alla taglia del tuo impianto, ma ora fai l’impianto in base ai consumi previsti. Questa è la grossa novità introdotta dal V° CE. Volente o no il tuo file è un ottimo mezzo di business plan. Cmq, riportando e confermando quanto da me esposto……mi dai ragione. Richiamando un esempio già esposto, come sarebbe possibile avere un autoconsumo maggiore della produzione di un impianto? (non ho usato numeri così non ti arrabbi, ma quello che affermi te da questa possibilità).

    1. Non mi arrabbio Paolo, ci mancherebbe.
      Ma insisto, state facendo confusione, non potete cambiare il modo in cui una famiglia usa l’energia in base al conto energia e al sistema delle tariffe. Se la Signora Maria ha bisogno di 3000kWh per vivere e ne usa metà di giorno e metà di notte, autoconsuma il 50% del totale di quello che consuma. E questo non cambia con l’arrivo del quinto conto energia, del sesto o del settimo. Un piano economico si fa sullo stato di fatto, ovvero sulle abitudini della famiglia. Poi sul tarare l’impianto in base alle abitudini della famiglia siamo perfettamente d’accordo.
      Posso farti anche il mio esempio, io consumo 1000kWh all’anno e li consumo solo di sera/notte, quindi non consumo mai di giorno. Se faccio un fotovoltaico, da 1kW o da 1000kW, che lo faccia con il quarto conto o con il quinto continuerò sempre a consumare di notte e quindi ad autoconsumare ZERO.
      La mia opinione è che, indipendentemente dalle persone con cui ti stai confrontando, chi valuta l’autoconsumo sulla produttività dell’impianto a mio avviso non ha ancora capito bene. Ma la cosa è reversibile, e tra le ipotesi c’è anche quella che si a io a non aver capito nulla, non sarebbe la prima volta.
      E visto che hai scritto che gli esempi servono a supportare ciò che si sta cercando di far capire, il mio esempio mi pare sia evidente. Io consumo solo di notte, quindi autoconsumo zero, mettimi sul tetto qualsiasi impianto di qualsiasi potenza con qualsiasi conto energia, io autoconsumo ZERO. L’unica cosa che può far cambiare il mio autoconsumo è che io cambi le mie abitudini, ovvero che compri una lavatrice con orologio e la faccia partire di giorno. La produttività dell’impianto non ha alcuna influenza 🙂

    2. Paolo, tieni presente che non voglio aver ragione per forza, se mi rendo conto che sto sbagliando sono il primo ad ammatterlo, ma penso di aver fatto le giuste considerazioni, indipendentemente dal file excel 😉

  17. aggiungo:
    non puoi dividere l’autoconsumo dal business plan.
    Scusa, ma come farebbe il GSE ( e soprattutto chi propone l’impianto) a stabilire quanta energia dovrebbe essere incentivata con tariffa omnicomprensiva e quanta come consumata sul sito? ti chiederebbe quanta energia prevedevi di consumare?non mi risulta ci sia alcuna domanda del genere. No, ne produci x, ne consumi y e avrai una rimanenza z. y e z saranno premiate nelle rispettive tariffe. Certo, la tua idea è peggiorativa e quindi ti mette al riparo alla grande, ma non dobbiamo essere noi stessi a farci male da soli, basta solo dire le cose come stanno senza creare nè illusioni nè inutili allarmismi.
    A parte questa piccola imprecisione continuo ad apprezzare ciò che fai e condividi con gli altri.

    1. Scusa Paolo non ti seguo più, continui a saltare di palo in frasca, adesso mi parli del GSE. Il GSE lo sa perfettamente quanto autoconsumi quando comincia a fare le letture (vedi i tuoi Y e Z). Ma noi stavamo parlando di business plan e di fare un business plan su delle ipotesi. La produttività dell’impianto continua a non aver alcuna attinenza con l’autoconsumo. Ma mi fermo qua, tanto non ne usciamo fuori 😉
      E comunque Paolo ora forse cominci un po’ ad andare sopra le righe quando parli di dire le cose come stanno e di inutili allarmismi. Mi pare di essere uno che dice le cose come stanno, non capisco di cosa tu stia parlando quando parli di allarmismi, noi stessi che ci facciamo del male, e di dire le cose come stanno.
      Se tu sei convinto che il calcolo dell’autoconsumo vada fatto sulla produttività dell’impianto fai come credi, ma non scrivere che io voglio mettermi al riparo alla grande, e che devo dire le cose come stanno. Al riparo da cosa ? Io tra l’altro non vendo impianti fotovoltaici.
      In ogni caso il file non è protetto, potete modificarlo come volete.

  18. Scusa te Stefano se ho cercato di farti capire che un piccolo errore d’interpretazione può far perdere n impianti che si potrebbero realizzare senza doversi inventare performance assurde come fanno taluni che conosciamo bene. I rientri economici più lunghi del previsto causano allarmismo nella gente che poi non vuole più realizzare l’impianto e da lì s’innesca un negativo passaparola. Ripeto che il tuo file è un ottimo mezzo di business plan, ma con questo errore diventa controproducente e non volendo lasciare l’autore senza lavoro per così poco te l’ho segnalato. Ho cercato di fartelo capire con parole e con esempi, ma non è stato sufficiente.La “rivoluzione” del V° CE sta proprio nel far cambiare la menatlità del FV che non deve più essere un puro e semplice scopo di lucro (dimmi altrimenti quanti avrebbero fatto l’impianto finora) ma l’utilizzo di energia proveniente da fonte rinnovabile. Non puoi continuare a scindere le singole componenti o meglio puoi farlo ma poi le devi gestire assieme. Non ti ho accusato di nulla, anzi ho detto che ti metti al riparo alla grande prospettando un lungo rientro economico. Se qualcuno accettasse di fare l’impianto a queste condizioni in seguito ne rimarrebbe solo che contento. Se ti offendi per questo non so cosa dire. Poi, ognuno è libero di vederla come vuole, ma aspetto ancora una risposta: a quanto ammonterebbe l’autoconsumo del 60% di un impianto da 2kWp su un’utenza che consuma 6kWh annui?…….credo che i “toui” 3600 kWh sarebbero la risposta sbagliata.

    1. scusa se mi intrometto ma la domanda finale non l’ho capita anche perchè “forse” sono stati indicati numeri sbagliati perchè se un’utenza consuma 6kWh annui forse manco gli conviene mettersi il contatore per la normale fornitura

  19. “……..ma aspetto ancora una risposta: a quanto ammonterebbe l’autoconsumo del 60% di un impianto da 2kWp su un’utenza che consuma 6kWh annui?…….credo che i “toui” 3600 kWh sarebbero la risposta sbagliata…..”

    L’autoconsumo nel tuo esempio è di 3,6kWh.
    Risposta esatta ?

  20. se facciamo un’analisi dettagliata delle bollette elettriche di una fornitura esistente leggendo i consumi nelle fascie F1 – F2 – F3 si può calcolare con un buon margine l’autoconsumo. io credo che tra paolo e stefano c’è una incomprensione di base e basta chiarire cosa si intende per autoconsumo per risolvere la questione. da quello che ho capito per autoconsumo stefano intende la percentuale di energia elettrica sul totale consumata di giorno dalla utenza che intende mettere sul tetto un FV. mentre paolo intende la percentuale di energia elettrica prodotta dall’impainto e che la famiglia riesce a consumare. sembra poca ma la differenza è molta ovvero se ha ragione stefano bisogna dimensionare l’impainto FV in modo tale che lo stesso produca solo l’energia elettrica consumata di giorno dalla famiglia perchè l’energia prodotta in più a differenza di ora non potrà più essere recuperata e di fatto verrà regalata all’enel o chi per lei

    1. Io sto dicendo che per calcolare l’autoconsumo la produttività non c’entra nulla. L’autoconsumo si calcola come percentuale dei consumi dell’utente (30-50%). Che poi si debba valutare l’autoconsumo nell’ottica della produttività dell’impianto è evidente. Ma nel file Excel l’autoconsumo va calcolato come percentuale sul consumo annuo dell’utente. Io sto parlando di come definire il NUMERO che identifica l’autoconsumo, non di come lo devo relazionare rispetto alla produttività dell’impianto. Mi sembra semplice. O no ?

  21. Come faccia l’utente che consuma 6000 kWh annui ad autoconsumare 3600 annui kWh con un impianto da 2000 kWp mi rimane un mistero.
    Qui c’è la definizione di autoconsumo a fare la differenza che ripeto da quello che so io è il consumo dell’energia di propria produzione. Visto che non ne veniamo fuori neanche con gli esempi direi che quando il V° CE sarà attivo avremo la risposta del caso. Ricordiamoci di aggiornarci perchè io non ci perdo più tempo inutilmente.

    1. forse fai in pò di confusione nei numeri perchè li metti a “muzzo” ovvero a caso e generi confusione tipo un impianto da 2000 kWh chi lo farà mai con le nuove disposizioni?

  22. Paolo però la devi finire di parlare da solo o la devi smettere di bere.
    Io non so dove stai tirando fuori sti 3600kWh.
    Nel mio file se metti 6000kWh di consumo e un impianto di 2kW di picco l’autoconsumo è indicato a 1380kWh (ovvero il 60% della produttività dell’impianto).
    Forse stai usando il file di qualcun’altro 😉
    Il vero mistero in questa discussione è se mi stai prendendo per il culo o meno.

  23. Ciao ragazzi,
    ho seguito tutta la discussione e vorrei fare un esempio pratico, il mio:
    io consumo (dati 2011) circa 2750 KWh/anno, di cui 1770 in F2/F3 e 980 in F1 (2750-1770), cioè circa il 35% del consumo totale annuo…. QUESTO è il mio autoconsumo, cioè la corrente che consumo in fascia 7-19 (o 8-19 non ricordo), cioè quello che consumerei durante le ore di produzione dell’impianto fv.
    Volendo mettere un impianto fv secondo me non dovrei dimensionare lo stesso in base al mio autoconsumo (980 KWh) perchè non mi converrebbe; lo dimensionerei in base al consumo annuo di corrente da bolletta, cioè 2750 KWh, quindi un impianto da 2,5 KWp, considerando che vivo nelle Marche e considerando l’orientamento del mio tetto (a spicchi, Est-Nord-Est).
    Che ne dite?

    1. Io la penso come te Alessio, forse potresti farcela anche con qualcosa in meno, ma una volta che metti in moto la macchina, un kW in più lo ammortizzi meglio, tanto gli operai sul tetto ci vanno, le pratiche sono le stesse, e un inverter 1kW più grosso incide poco, almeno se aumenti i tuoi consumi (ops….autoconsumi) almeno stai più tranquillo 😉
      Mi fa piacere che hai parlato di circa il 35% di consumi in fascia F1, quindi hai avvalorato quanto dicevo (autoconsumo medio di una famiglia sul 30%, e se tolgi le ore invernali in cui è buio, il tuo 35 forse diventa un 25-30%).
      Il calcolo comunque Alessio è difficile, perchè la produttività dell’impianto varia in base ai mesi dell’anno, in teoria per essere sicuro di autoconsumare il massimo, dovresti considerare un impianto che nel suo periodo più triste, produca ogni giorno almeno quanto consumi, ovvero 980kWh/360 giorni = circa 3kWh/giorno (supponendo che tu consumi sempre nellostesso modo). Ora un impianto che produce a dicembre circa 3kWh/giorno è un impianto da 2,6-2,7kW, quindi mi pare che tu abbia detto un sacco di cose giuste. Volendo essere pignolissimi, bisognerebbe anche considerare la potenza cui arrivi, in modo che l’impianto nei mesi invernali non eroghi mai meno potenza di quella che ti serve, perchè il tuo impianto a dicembre produce 3kWh al giorno nell’arco della giornata, ma se in un certo momento eroga 300W e tu hai bisogno di 500W è ovvio che l’impianto non basta. Ma credo sia coerente dimensionare l’impianto sulla produttività e non su eventuali fabbisogni in potenza, anche perchè se consideriamo eventuali picchi dei tuoi consumi non ne veniamo più fuori, nel senso che l’impianto produce 3kWh in un giorno, ma tu puoi averne bisogno in un ora (accendi un forno da 3kW e lo tieni acceso per un’ora). Spero di essermi spiegato, se non hai capito allora ha ragione Paolo e sono io che ho qualche problema 😉

  24. perfetto, chiarissimo…..come sempre (almeno dal mio punto di vista); ti ringrazio del supporto, mi servirà anche per consigliare al meglio i clienti perchè d’ora in poi dovremo fare impianti ancora più “personalizzati”, considerando diverse variabili.

    1. Secondo me considerare la produttività minima nei mesi invernali è utile, un po meno quello della potenza di picco e del consumo istantaneo, perchè sono in gioco troppe variabili, e poi a mio avviso non ha senso dimensionare un impianto per i picchi di consumo. Di fatto poi se pensiamo al raffrescamento i consumi più alti si hanno in estate. Sempre che uno non voglia riscaldare con le pompe di calore, ma ritengo non abbia senso, la pompa di calore per riscaldare si usa quasi sempre quando l’impianto non produce (di notte in inverno) 😉

  25. Un’altra cosa…. se fossimo certi (ma finora non c’è alcun precedente) che si potesse usufruire della detrazione al 55% (come da Decreto Sviluppo) per gli impianti fv io mi sentirei di consigliare ai clienti che hanno all’incirca i miei stessi consumi di non allacciare gli impianti in CE ma di fare lo SSP…facendo due conti si avrebbe un rientro in un tempo inferiore di circa 1 anno, 1 anno e mezzo rispetto al V CE. Sbaglio?

    1. Ho fatto due conti rapidi, senza detrazioni ancora conviene il conto energia, vedo un paio di anni di differenza nei tempi di rientro se usi prodotti europei, ancora più alto il margine se consideri smaltimento amianto. Con le detrazioni più o meno siamo lì. Ho fatto i conti della serva. In questi casi se dovessi fare dei calcoli per dare un consiglio preciso, userei dei programmi professionali, anche se non credo il mio foglio Execl possa dare una indicazione, lo dico solo perchè i risultati sono simili a quelli che ho con il Solarius 😉

  26. Concordo perfettamente con l’analisi di Stefano sull’autoconsumo e devo dire che è ricorrente trovare colleghi che questo meccanismo non l’hanno ancore ben compreso.
    >>
    Stefano ha dato la sua interpretazione (per me corretta) prima di tutto studiando bene il problema e poi rendendo edotti noi che pigri come siamo preferiamo aspettare e al primo accenno di incomprensione su qualche particolare attivare subito il buon Stefano.
    >>
    Ora ferma restando la validità dell’analisi fino a qui sviluppata, gli impianti si vendono (per esperienza diretta) per il prezzo e qualche volta per il nome grifato dell’impianto e molte volte , la nostra professionalità fa da trampolino a parecchie aziebnde che assumono “consulenti” d’assalto (anche 500 alla selezione) e li immettono sul mercato a costo zero e che lavorano “door to door” (turn over da record) rendendo difficile a tutti poi recuperare credibilità e fiducia degli interlocutori.
    Basti pensare che alcune aziende propongono ancora il IV conto energia sapendo benissimo che non c’è il tempo materiale per potervi accedere.
    >>
    Per fortuna che anche l’Utente finale si sta evolvendo e quindi si riesce a parlare in modo chiaro e abbastanza dettagliato sulle normative e sulle possibilità offerte , supportati anche dal foglio di Stefano, ma a parlare e rispondere ci siamo noi , la nostra preparazione la nostra professionalità e la nostra etica professionale.
    >>

    1. Grazie Dinful, io sono pronto a discutere infatti, però quando parli di un argomento e dall’altra parte si passa da una frase all’altra poi io non ci capisco più nulla, di fatto dopo l’ultimo esempio, mi sono sentito un po preso in giro, si cominciava a tirare fuori numeri a caso quando il mio file ne indicava altri.
      Per il resto sono d’accordo con te, il problema spesso sono le proposte door-to-door e iconsulenti privi di ogni conoscenza tecnica e normativa.
      Comunque consolati, sabato sera ero alla sagra dell’Aglio in un paese qua vicino, e dopo aver ingoiato qualche salsiccia ho fatto un giro per bancarelle e c’era il solito punto fotovoltaico con un bel modulo europeo con scritto +10% prodotto europeo. Mi sono avvicinato per fare domande, poi mi sono dettoche non aveva senso mettere in imbarazzo una persona, e me ne sono andato. Ma quella sera molta gente si è fermata per informarsi………… 🙁

  27. Quello che volevo dire io Stefano … è diventato un prodotto da sagre paesane e da premio della lotteria .. e noi capire il V conto energia …
    (chi legifera non usare neppure un accendino ..)
    Mi meraviglia che Vanna Marchi non abbia ancora presentato il suo impianto in tv… con poteri taumaturgici e con pannelli para normali ..

    1. Ahahah, però secondo me un buon tecnico con Vanna Marchi come promoter porebbe fare miracoli 😉

  28. Ciao Stefano,
    per tua sfortuna oggi ho un po’ di tempo………lungi da me l’intenzione di prenderti per il culo, cosa che non mi permetto di fare con chi conosco da anni, figuriamoci con chi sto discutendo solo da qualche giorno.
    Certo che sei un tipo strano, ti elogio per quello che fai, a parte a mio avviso un errore d’interpretazione che causa un effetto valanga, e tu mi tratti a pesci in faccia! Il contradditorio non esiste più?
    Quando ti faccio notare che gli esempi che hai usato per dimostrare che ho torto sono completamente sballati e impossibili , mi accusi di girare le cose in modo confusionario.
    Quando ti faccio degli esempi limite, ma possibili secondo il tuo ragionamento , che dimostrano che hai torto mi accusi di saltare di palo in frasca.
    Quando ti scrivo che causa questo errore fai involontariamente del male ad un settore già azzoppato ti offendi. Lo stesso succede scrivendo di non creare inutili allarmismi.
    Lo so anch’io che dal tuo file non risulta 3600 kWh perché c’è l’errore che ti ho detto, altrimenti non saremmo ancora in discussione, ma facendoti fare il calcolo senza file è quello che risulta seguendo la tua logica (riporto testualmente: L’autoconsumo nel tuo esempio è di 3,6kWh.
    Risposta esatta ?)
    ……….una cosa irreale, verrebbe premiata una quantità di energia maggiore di quella prodotta!
    Ti propongo un risultato secondo me sbagliato, tu invece affermi che è giusto e sono io a bere perché lo riporto. Mah!
    Ti ho dato la definizione lessicale di autoconsumo e ancora non basta.
    Ora se non ti offendi ti do quella che secondo la lingua italiana prenderebbe l’autoconsumo da te ipotizzato: “energia consumata autoprodotta”, una cosa ben diversa.
    Stiamo perdendo tempo a discutere su un termine usato per far capire velocemente ed in modo più sensibile che bisogna produrre in base a ciò che s’intende consumare.
    Come già scritto, prima si faceva l’impianto in base alle possibilità economiche e quello che si consumava andava bene in tutte le quantità, tanto era l’incentivo sulla produzione il vero interesse. Ora invece se si pensa di consumare X bisogna fare un impianto che sia 50%) altrimenti l’investimento ci mette troppo a rientrare.
    Non puoi fare un file così ben strutturato e dettagliato per poi scrivere che non è un business plan!

    Ora se non ti dispiace riportiamo la discussione su toni civili.

    Per quanto mi riguarda come già anticipato, se non sarò tirato per i capelli, mi rifarò vivo in merito solo con dati concreti in mano a torto o ragione che sia. Bisogna saper anche perdere.
    Non sono neanche io un venditore d’impianti, ma ne tengo monitorata la resa sia energetica che economica e finora i dati hanno sempre rispecchiato le attese.
    Continuo ad apprezzare quello che fai, ma il modo di dialogo che hai usato in quest’ultima parte non lo condivido.

    1. Ciao Paolo, continuo a non capire quello che scrivi.
      Non ho più tempo da perdere……scusami…..
      Se non ti piace il file non usarlo, se ritieni che ci sia un errore segnalami come correggerlo invece di scrivere chilometri di cose confuse, o correggilo tu stesso.
      Per il resto sei il benvenuto qua 😉

  29. Ciao Dinful,
    concordo su tutto, tranne che sul primo punto ovviamnete :).
    Confermo, ci sono dei ciarlatani in giro che promettono di tutto pur di vendere e questo non è certo il caso di Stefano (anche se non vende impianti), anzi.
    Tu pensa che qualche giorno fa è venuto a trovarmi un consulente di xxxxxxx il quale tra le varie illusioni promesse voleva convincermi che l’incentivo parte nel momento in cui firmi il pre contratto, così sarei ricaduto nel IV° CE!!!!!

  30. Ciao Stefano,sposto l’argomento e spero che tu capisca quello che sto per chiederti :)….secondo te, se si deve sostituire 1 modulo su un vecchio impianto, il modulo sostitutivo dovrà avere i requisiti dei moduli allacciati agli impianti dopo il 1° luglio (certificazioni ISO ecc.) oppure non necessita in quanto verrà collegato ad un impianto old?

    grazie

    1. Paolo, questo è un dubbio che ho sempre avuto anche io, leggendo alla lettera il decreto, le nuove certificazioni servono per moduli di impianti che entrano in esercizio dopo il 30 giugno. Se l’impianto è entrato in esercizio prima (impianto OLD come hai scritto) amio avviso il modulo non deve avere le nuove certificazioni.
      Detto questo ritengo utile valutare due cose:
      1) in quasi tutti i casi di questo tipo (vedi delibera 84/2012 per gli inverter) di solito i nuovi componenti vengono richiesti conformi alla norma in vigore al momento della sotituzione, questo non vuol dire che sia così’ anche per i moduli, ma io starei con le antenne alzate
      2) per esperienza mi sono abituato a non dare mai nulla per scontato con il GSE, se avete letto bene le regole applicative molto spesso quello che dicono non si capiva poi tanto dal decreto, quindi il GSE ha interpretato, e quando si interpreta ha ragione il GSE, visto che poi pubblica le regole applicative.
      Questo è uno di quei casi in cui una domanda scritta al GSE è la cosa ideale, se mai ti rispondono prima della fine degli incentivi dell’impianto 😉

  31. Devo spezzare una lancia a favore di Stefano , e ribadire quello che Lui stesso ha precisato più volte.

    Nel suo lavoro di continuo aggiornamento, che assicuro richiede moltissimo tempo, del foglio tiene conto di moltissime variabili.

    Da parte mia , seguo con interesse gli sviluppi , e se togliamo gli errori di calcolo , le regole e le impostazioni corrispondono alla realtà delle leggi attuli.

    Leggi che non emette Stefano ma che studia e cerca di spiegare a tutti.

    Può succedere che possa rispondere in modo a volte secco , ma risponde sempre a tutti e in modo appropriato.

    Per ora ho notato che accetta il contradittorio con tutti e trasmette a tutti le sue considerazioni e le sue analisi , senza problemi e ammettendo le sue limitazioni nel settore che non è di sua competenza.

    Quindi posso affermare che una persona preparata come Lui affronti senza supponenza tutte le osservazioni con modestia e attenzione meriti un plauso.

    Torno a ripetere , è molto quello che fa , ma di sicuro non può fare il nostro lavoro, credo che per i miracoli Stefano non sia ancora attrezzato !!!

    1. Ti ringrazio Dinful, ma credo che Paolo sappia perfettamente che non ce l’ho con lui, non lo conosco nemmeno, capita a volte di non capirsi o di avere idee diverse, poi spesso non si riesce sempre a rispondere con il dovuto tatto. Tenete presente che scrivo gli articoli e rispondo ai messaggi durante gli orari di lavoro o dopo cena 😉

  32. Salve Stefano,
    scrivo per chiederle un aiuto, in quanto un po’ neofita di piani ammortamento, ho urgenza e altro personale in ferie.

    Dunque, devo costruire l’ammortamento per un’azienda, impianto su edificio, 100 kWp, prodotto europeo.
    Con il simulatore non ho avuto difficoltà a costruire l’ammortamento con l’omnicomprensiva e l’autoconsumo (ammortamento intorno al decimo anno).

    La mia volontà era di costruire un piano anche con lo scambio sul posto, anche alla luce della legge 83 del 22/06/2012. In questo modo, se ho ben capito il funzionamento del V conto, l’impianto non entrerebbe nel registro.
    Non riesco a simularlo. Il simulatore mi dà valori di scambio fino al decimo anno.

    Lascio una traccia con alcuni dati: impianto 100 kWp; contattore 200 kW; consumo anno 300000 kWh; producibilità annua attesa impianto circa 125000 kWh.

    Ringrazio per l’aiuto che potrà darmi.

    1. Ciao Letizia, per quanto riguarda il mio file excel confermo che non funziona bene nel tuo caso, ovvero quando il consumo è nettamente superiore alla produttività, non so perchè dovrei guardare benele formule ma èun lavor un po impegnativo e al momento non ce la faccio. Anche perchè come dicevo ho preparato il file giusto per avere una traccia, e qualche errore ci può essere. Però volevo ricordarti che se scegli lo scambio sul posto non puoi accedere agli incentivi. Quindi o conto energia o scambio sul posto. Se mi dici il costo dell’impianto provo a guardare con il solarius (programma professionale che quindi e a prova di errore) per il tuo impianto, ma ho tempo domani sera, gli altri dati me li hai, potenza impegnata 200kW, impianto da 100kW. Mi manca solo il costo impianto. Sempre che tu voglia lo stesso fare la valutazione (ricorda che non puoi accedere agli incentivi se optiper lo scambio) ed in ogni caso l’impianto deve accedera ai registri a meno che non sia un Integrato Innovativo o a concentrazione. Fammi sapere

  33. Purtroppo , noi che operiamo nel settore delle rinnovabili siamo a primi ad spingere la vendita ricorrendo al miraggio degli incentivi.
    >>
    Sappiamo benissimo che non durerà ancora per molto, il contatore GSE è a (€): 6.105.916.996 e non sono ancora entrati tutti gli impianti con il IV conto energia.
    >>
    Dobbiamo per primi iniziare a parlare di impianti istallati per principio, per produrre e usare energia pulita, per risparmiare sulla bolletta , e non perché invogliati da una tariffa incentivante (che come vediamo diminuisce sempre e crea problemi).
    >>
    Il settore del fotovoltaico, uscito dalla logica degli incentivi, realizzerà ugualmente impianti efficienti e convenienti, anche perché diminuiranno i costi degli impianti e molte aziende che ora giocano su prodotti scarsamente efficienti e assolutamente troppo cari spariranno, lasciando spazio alla professionalità e alle aziende con elevate qualità e un rapporto prezzo/servizio corretti.
    >>
    Quindi si deve puntare alla diminuzione del prezzo degli impianti per poter competere con le fonti tradizionali, sperando che queste continuino a salire e consentire un risparmio dell’energia prodotta dal fotovoltaico,
    >>
    In caso contrario il nostro settore sarà destinato a declassarsi a nicchia per i “maniaci” dell’energia pulita.
    >>
    Dobbiamo ,ora, iniziare a creare quella mentalità tipico dei tedeschi che hanno capito che il fotovoltaico non è un investimento ma un risparmio che si ripaga, magari in la nel tempo ma sempre valido come risparmio.
    >>
    Siamo pronti a farlo , noi per primi ???
    Se si allora non abbiamo problemi con gli incentivi , in caso contrario continueremo a misurare la nostra professionalità sul valore degli incentivi e andremo sempre in sottrazione fino a valere zero ….

    1. Ciao Dinful, concordo su tutta la linea, io sono pronto e lo sto facendo da un pezzo, ho “formato” a forza di lavorare insieme alcuni installatori che da tempo fanno impianti a prezzi onesti e ben al di sotto del prezzo di mercato. Stiamo lavorando bene, proponendo ottimi prodotti e parlando con la gente che vuole fare il fotovoltaico. Non facciamo il porta a porta ma parliamo, valutiamo, consigliamo. Il risultato sono decine di clienti soddisfatti che spesso hanno fatto il BIS 🙂

  34. Ciao Stefano , quello che dici si evince anche dalle tue risposte e dalle tue perplessità quando trovi delle domande che non rientrano nel tuo metodo di affrontare la situazione.
    >>
    E’ verissimo , parlare chiaro con la gente rende ..
    >>
    All’inizio era dura , perchè spiegavi e arrivava lo “squalo” e faceva piazza pulita ,,, ma ora quasi tutti hanno tolto l’anello dal naso, e non si fidano più delle chiacchiere , ma vogliono i fatti e offerte scritte e impegnative .. era ora dico io !! ,….. ora si va benissimo …. almeno competi con persone preparate e aziende serie …

    1. Vero Dinful quanto dici alla fine del tuo messaggio, e con tutto il rispetto pe ril lavoro, questa crisi del fotovoltaico farà piazza pulita dei cioccolatai, si salverà chi ha lavorato bene e onestamente. Poi si può sbagliare tutti, per carità, ma tanta gente ha solo mangiato e speculato sulle famiglie e sulla gente che si è fidata 🙁

  35. Ciao Stefano , scusa ma non capisco il motivo della tua scelta.
    >>
    Dal 21 al 25 anno hai fatto sparire 11600 Kwh.
    >>
    Per me la scelta che avevi fatto era corretta, preferivo considerare quell’energia come possibile cessione in rete.
    >>
    Ma non importa , anche perchè nessuno (dei legislatori) è stato chiaro sul proseguo dopo il V conto energia.
    >>
    E nessuno chiede lumi , tutti a fare rimostranze sul V conto e nessuno ha mai chiesto il dopo …

    >>

    1. Ciao, ho simulato un impianto che produce una quantità di energia nettamente superiore a quella consumata, con il file Excel e con un programma professionale, e c’è qualcosa che non va con lo scambio sul posto, devo aver sbagliato qualcosa con le formule nel mio file. Ho preferito eliminare lo scambio finchè non sistemo la cosa. Il motivo è solo quello. Appena sistemo le formule ripristino tutto 😉

  36. ………..sia mai che avevo ragione? E’ uno dei casi limiti che dicevo, la stessa situazione c’è anche al contrario con una quantità di energia prodotta nettamente inferiore a quella consumata. C’è solo l’interpretazione dell’autoconsumo da sistemare, per il resto è tutto ok.

    1. Il mio concetto di autoconsuo non cambia. Ho eliminato provvisoriamente lo scambio sul posto perché vi erano alcuni errori nelle formule. Ripeto Paolo il file non è protetto, sistema tu la questione dell’ autoconsumo per favore. Grazie

  37. L’autoconsumo come interpretato da Stefano va bene , ed è come l’ho interpretato io.
    >>
    Consumo 3000 Kvh annui , l’Utente dice che il consumo è al 50 % alla notte perchè di giorno non c’è nessuno a casa.
    >>
    Da qui si evince che fanno gli orari normali 8-18 e lo chiedo pure a loro
    >>
    Ergo della sua energia 1300 saranno usati con l’impianto è in funzione (consideriamo la stagione invernale) e il resto ceduto in rete.
    >>
    Ora capisco il motivo della provvisoria eliminazione della cessione e ritengo la scelta coretta nell’immediato.
    >>
    Buona giornata a tutti

    1. Ciao Salvo, purtroppo lo so, ho provato varie volte senza successo a risolvere, il grafico si aggiorna se una volta effettuate le modifiche salvi il file e poi lo riapri.

  38. Abbandonata l’idea di calcolare lo scambio sul posto, analizzando programmi professionali, mi sono reso conto che non ce la posso fare, occorrerebbe inserire le fasce orarie di utilizzo dell’energia, da confrontare con i dati di produttivita giornaliera dell’impianto. Ed è una cosa troppo difficile da fare con un file excel, o meglio è al disopra delle mie possibilità.
    A meno che qualcuno non abbia qualche dritta per poterlo fare.

  39. Deve essere una opzione impostata sul tuo foglio. Infatti, con il mio Excel, aperto un nuovo foglio, questo non mi succede.

    1. Infatti Salvo, come dici tu deve essere un problema del foglio, anche io ne ho altri che si aggiornano. Ho porvato di tutto, copiare il foglio in un altro file, prendere il grafico da un altro file e incollarlo in questo. Niente…….non ne vengo fuori 🙁

  40. Buona giornata a tutti ,
    >>
    Per i grafici basta riselezionare i dati e si aggiorna subito.
    >>
    Grazie di averci provato Stefano , è vero lo scambio sul posto è molto oneroso da calcolare e con molti parametri variabili.
    >>
    Ad ogni modo questo foglio è di gran lunga molto più esaustivo di altri simulatori , anche di società a livello nazionale.

  41. Buona sera, volevo esporvi il caso del mio impianto FV da 3kW (corrispondente al max di spesa da me sostenibile)-integrato sul tetto rimuovendo le tegole -titolo III- in fase di installazione con fine lavori i primi di settembre (prima non si riesce ad allacciare per restare dentro al IV CE-) e che andrà sicuramente con il V^ CE, quindi a tariffe omni+autocons. del 1^semestre di applicazione del nuovo conto, con in più il premio aggiuntivo in entrambe le tariffe di 0,02euro/kWh per i componenti made europe. Ho attualmente un contratto di 4,5kW di potenza-disponibili 4,95kW- (causa uso di 3 climatizzatori concentrati nel periodo estivo) per un consumo totale annuo di circa 5500/5600kWh per cui mi definisco mio malgrado e me ne pento, un energivoro(!). Il consumo medio in F1(ore 8-19 da lun a ven) oscilla tra il 28-30% sul totale in bolletta, pari a circa 1600 kWh annui. In realtà il mio consumo annuale calcolato nella stessa fascia F1 ore 8-19, ma riproporzionato con consumi dal lun fino alla dom (anche se poi saranno fatturati con tariffe ovviamente diverse) con stima di presenza di irraggiamento solare nella stessa fascia oraria 8-19 considerata, corrisponderebbero a circa 2240kWh (1600kWh annui / 5gg sett * 7gg sett) che dovrei produrre, come minimo, con il mio impianto che per la mia posizione -nord italia-or.S/E si stima in 3000kWh annui- . Non ho considerato nel calcolo che questa fascia oraria teorica di irraggiamento solare sarebbe in realtà più stretta considerando mediamente la durata del giorno nelle diverse stagioni, e se c’è o non c’è l’ irraggiamento per il cattivo tempo. Quindi riepilogando, avendo una produzione stimata da FV di 3000kWh annui, la mia quota di autoconsumo riferita all’ energia teorica prodotta sarebbe quasi del 75% (2240/3000) mentre se la riferisco al consumo totale diventa del 40% (2240/5550). Senza entrare nel merito delle definizioni pure di autoconsumo, chiedevo un vs parere e la mia domanda era; con questi numeri il mio impianto dal punto di vista dei kWh e del flusso di cassa che genererà (purtroppo c’è anche il lato economico da pesare) è sottostimato, sovrastimato o correttamente dimensionato??. Spero di avere esposto un caso che abbia altri lettori interessati. Sono d’ accordo con chi l’ ha già detto prima di me che il vero “business” del FV -almeno con il V^ CE-non è la maggiore produzione totale fattibile da buttare in rete (quindi montare impianti non proprio domestici come i classici 3kW), ma è l’ energia elettrica che si risparmia non prelevandola dalla rete, anche alla luce (e non è un gioco di parole) di quanto potrebbe costare il kWh tra 5-10-15-20 anni?? Mah, probabilmente una pazzia!! Comunque deve essere una scelta di filosofia di vita; se si è decisi di inquinare di meno quella è la strada da intraprendere anche se piena di buche scavate dalle multinazionali del Carbone e del Gas Naturale che sono parte interessata con oltre il 55% della composizione del MIX usato con queste fonti per la produzione dell’ Energia che preleviamo dalla rete.Grazie dell’ attenzione. Ciao a tutti.

    1. Ciao Alberto, per darti una risposta precisissima si dovrebeb simulare il tuo impianto in base alle tue considerazioni sugli orari di consumo e su quelli della produttività dell’impianto, io potrei farlo con il Solarius, ma ci vuole troppo tempo e non ne ho 🙁 In ogni caso calcolare la taglia dell’impianto era più semplice quando c’era lo scambio sul posto, i consumi differiti e compensati permettevano un ragionamento più semplice. Consumi 3000 all’anno, serve un impianto che produca 3000 all’anno. L’energia non autoconsumata veniva compensata in conto scambio. Ora è un po più difficile. Ma da quello che dici se riesci ad autoconsumare il 70% direi che sfrutti l’impianto nel migliore dei modi. Per riuscire a coprire i consumi invece (visto che ha indicato un 40% sui consumi) avresti dovuto fare un impianto più grande, ma con un autoconsumo del 70% sulla prodotta avresti dovuto dimensionare l’impianto con un 30% di margine.
      Per quanto riguarda i flussi di cassa occorrerebbe sapere quanto hai pagato l’impianto.
      Per le altre considerazioni concordo con te, occorre pensare non solo al guadagno ma anche all’ambiente, certo che senza incentivi e in un periodo come questo è difficile investire nel fotovoltaico, i benefici sono a lungo termine, ma i soldi li devi tirare fuori subito.

  42. Infatti, se ho un consumo annuo definito dalla fascia F1 di 1600kWh (8-19 lun/ven) con un ricalcolo del possibile consumo con il riproporzionamento di tale fascia oraria per inglobare anche sab e dom- che mi porta a 2240kWh totali-. si arriva quindi a potere dire che più di tanto in quella fascia non consumerò (almeno nel breve periodo), per cui, nella stessa fascia che è poi quella di produzione solare con 3000kwh annui raggiungerei una copertura al 70% che non è male.
    Mi rimarrebbe infatti un margine del 30% per perdite di produzione e per energia solare non producibile in giorni di cattivo tempo, o viveversa, per un possibile mio incremento di consumo spostando utilizzi di elettrodomestici in quella fascia oraria e non più di notte-

    PS=Le dovevo un dato da lei richiesto; il costo che sosterrò è di circa 3000euro/kW quindi 9000 euro totali (iva agevolata 10% compresa).

    Utima domanda: il contributo (V^CE -art.10 comma 4) con decorrenza 01.01.2013 di 0,05c€ (0,05euro/kWh o 0,0005 euro/kWh?? mi verrebbero fuori cifre ridicole) per ogni kWh incentivato, anche sottoforma di compensazione agli stessi incentivi, a titolo di copertura oneri di gestione, verifica e controllo da parte del GSE, non riguardano le tipologie di impianto-inteso come il mio- dove con l’ impianto FV integrato con caratteristiche innovative, rimuovo solo le tegole e non avendo per fortuna nulla a che fare con l’ amianto?
    Spero proprio di no altrimenti con una mano danno e con l’ altra riprendono!!

    Adesso del fotovoltaico domestico, in cui credo e che da ora in avanti dovrò comunque gestire, ne sò molto di più nel leggere le sue risposte ai quesiti.

    Grazie per il servizio che stà facendo alla comunità.
    Saluti.

    1. Ciao Alberto, le tue considerazioni sui consumi sono molto coerenti e approfondite, molto superiori a quelle che faccio io di solito. Di solito non mi addentro in quei discorsi con i clienti, altrimenti dovrei trascorrere la giornata a chiacchierare, di solito mi limito a dei consigli, anche perchè poi le persone ti fanno migliaia di domande e ti trasformi da progettista a consulente energetico (cosa che io non sono).
      ————
      Conto Energia:
      “…..4. Per la copertura degli oneri di gestione, verifica e controllo in capo al GSE, i soggetti responsabili che accedono alle tariffe incentivanti di cui al presente decreto…….etc”
      Quindi avrai capito che riguarda tutti gli impianti, il tuo compreso, ma come dici parliamo di briciole.
      ————–
      Relativamente al tuo impianto qua un link al piano di ammortamento
      http://www.stefano-caproni.it/relazione-economica.pdf
      Ho inserito il costo che mi hai detto e aumentato un po’ la produttività dell’impianto (almeno 3.300/3.400 li fai).
      I dati dei consumi sono realistici in quanto ho caricato un profilo consumo standard per famiglia di 4 persone (3.600kWh anno) e poi ho aggiunto 8 ore al giorno per 4 mesi di condizionatori, e sono arrivato proprio a 5.600kWh anno di sonsumo. Quindi una valutazione realistica in quanto i profili di consumo del programma sono calcolati ora per ora e giorno per giorno. Per la tariffa incentivante non è proprio precisissima in quanto il programma non è aggiornato al Quinti Conto ma al Quarto, in ogni caso ho caricato le tariffe del 2014 del quarto conto che sono praticamente identiche a quelle del primo semestre Quinto Conto. (differenza di pochi centesimi).
      —————–
      Preciso che ho fatto un’eccezione perchè stavo facendo per coincidenza un piano simile al tuo, ma normalmente non faccio consulenza/progettazione on-line per ovvi motivi 😉

  43. Allora le devo un favore!! Grazie veramente del tempo a me dedicato ma che sicuramente serve anche a tantissimi altri che sono nella mia stessa condizione.
    Saluti a tutti. Ciao

  44. Buona settimana di Ferragosto a tutti ….

    Speiamo che il VI Conto Energia ci dia meno da pensare e tenga conto delle esigenze di tutti …

    1. Ciao Dinful,
      non ci sarà nessun VI conto energia. Il Quinto sarà l’ultimo 😉
      Arrivati a 6 miliardi e 700 milioni, stop incentivi. Solo scambio sul posto o vendita e autoconsumo.

  45. Ciao Stefano, ho usato il tuo foglio excel e mentre compilavo i dati mi sono ricordato che nell’ esempio specifico di valorizzazione di un conto economico per il V CE- tipo il mio- avevi accennato di avere preso le tariffe 2014 del IV CE perchè più o meno simili, allora mi chiedevo come era possibile che per il IV CE ci siano tariffe 2014 se ci si rientra solo fino al 26.08.2012; erano semplicemente decadute e da te usate per comodità; penso di sì?
    Ed ora ecco le altre domande ed i mie dubbi, spero residui, in materia di tariffe per capire meglio (e mi riferisco al solito impianto FV domestico da 3kW) -cosa è certamente stabile e cosa non è stabile per tutta la durata di vita dell’ impianto (20anni) per il solo fatto di rientrare in un determinato CONTO ENERGIA; una specie di riepilogo ABC sulle norme attuali anche se dal tuo foglio excel alcune risposte sono già leggibili:
    -1) quali tipi di tariffe saranno sicuramente fisse per 20anni e quali tariffe invece potrebbero cambiare o che sicuramente cambieranno nel corso dei 20anni? Il comprensibile rammarico di molti per non potere entrare nel IV CE è tanto (dal punto di vista economico circa 8.000 euro in 20anni nel mio caso, 400euro/anno per pochi giorni di ritardo) ma mi chiedevo se anche chi è già dentro al IV CE potrebbero avere sì/no delle variazioni nel tempo sulle loro tariffe o nei meccanismi, come il passaggio obbligato alla tariffa OMNI e l’ incentivo sull’autoconsumo nato con il V CE?
    -2) visto che il richiedente dell’impianto ha la facoltà di aderire o non aderire agli incentivi scegliendo altre forme di rapporto; lo SSP o SCAMBIO sul POSTO -ad esempio- non è più fattibile con il V CE o può ancora essere richiesto e se conviene ancora?.
    -3) esistono altre forme contrattuali alternative e concorrenziali alle esistenti, altrettanto valide per noi piccoli utenti, a cui aderire per la gestione dei flussi di produzione e consumo ?
    Se sì, entro quale termine di tempo bisogna aderire?

    Se ho fatto troppe domande scusami ma ho cercato di sintetizzarle al massimo, anche per essere di aiuto ad altri che ci leggono e che hanno i miei stessi dubbi.
    Grazie

    1. Ciao Alberto, scusa ma non hai letto bene. Io avevo scritto che per poter fare un calcolo preciso avrei usato il programma professionale, ma il mio è aggiornato al quarto conto energia, quindi ci sono caricate SOLO le tariffe dle quarto conto, quindi ho simulato il tuo impianto usando le tariffe del 2014 del IV CE perchp molto simili a quelle del primo semestre V CE 😉
      1) tariffa omnicomprensiva OC e tariffa autoconsumo AC saranno fisse per 20 anni
      2) conto energia e scambio (o vendita) sono due cose completamente diverse e separate, se accedi al V CE non puoi fare vendita o scambio, ma se non accedi al V CE pui vendere o scambiare
      3) non mi pare ci siano altre forme di remunerazione dell’energia prodotta dal fotovoltaico (e soprattutto dell’autoconsumo), però non sono sicuro
      Non hai fatto troppe domande, domandare è lecito 😉

      1. l’ultima considerazione di alberto sarebbe da approfondire, infatti non essendo più conveniente o quasi l’accesso al conto energia (a meno che non fai un impianto su misura dei consumi diurni) si devono ricercare altri finanziamenti e contributi. Così se un’industria che lavora di notte con il conto energia di fatto non ha alcuna convenienza o utilità a realizzare l’impianto FV con il contributo GSE allora potrà ricercare altre fonti di finanziamento tipo credito di imposta, sgravi fiscali di varia natura etc. Quindi vi chiedo l’energia elettrica prodotta in esubero di giorno potrà essere consumata di notte con scambio sul posto? oppure a che prezzo potrà essere venduta all’Enel? e in tal caso l’impianto dovrà sempre essere iscritto nei registri e dovrà sempre essere registrato al GSE? grazie per le risposte e suggerimenti

        1. Ciao Gandolfo, come avevo scritto se non si accede al beneficio degli incentivi, si può fare un contratto di ritiro dedicato, o di vendita nel mercato (non chiedermi con chi e come perchè non lo so) oppure di scambio sul posto. Se invece accedi agli incentivi NON puoi fare contratti di vendita o di scambio, o meglio li potrai fare ad incentivi finiti dopo 20 anni.

  46. Ciao a tutti e leggendo e rileggendo la confusione si fa strada nella mia testa….
    Complimenti a Stefano per l’ottimo file realizzato… detto ciò la mia domanda è semplice…
    il mio consumo si aggira a circa 4kw annui distribuiti in 32-35% in F1 e la rimanenza in F2-F3.
    Sto optando per la realizzazione di un impianto fotovoltaico innovativo da 6 KW con produzione stimata di circa 1400-1500 KW ogni KW installato (abito vicino Taormina Sicilia).
    Adesso chiedo:
    Ne potrei beneficiare con gli incentivi cercando di invertire i consumi in modo da avere il 50-60% in F1 e la rimanente parte in F2?
    Ossia se al momento gli elettrodomestici tipo lavatrice ascigatrice ecc.ecc. mia moglie imparasse ad usarle la mattina anzichè la sera, come fa adesso, non avrei un ritorno economico più alto?
    Inoltre leggendo i post…perchè non conviene raddoppiare l’impianto rispetto alla produzione visto che con l’omnicomprensiva l’incentivo paga la parte immessa in rete?

  47. ciao Roberto,
    secondo me, correggetemi se sbaglio, visto l’alto irraggiamento che avete in Sicilia, ti conviene dimensionare il tuo impianto a 4 KWp, cioè vicino al tuo consumo, prima di tutto perchè spenderesti meno rispetto ai 6 KWp, poi perchè avresti comunque un ritorno economico entro i 7 anni.
    Il discorso di portare i consumi al 50% è giustissimo, la tariffa premio è migliore se usi gli elettrodomestici in F1 (la vedo dura per il 60% perchè per un residenziale difficilmente si arriva a quella percentuale, considerando che tv, pc & company si usano più la sera).
    Quindi, ricapitolando, sempre secondo il mio punto di vista, la condizione ideale sarebbe: impianto da 4 KWp con un autoconsumo al 50%.

    1. Vedi perchè ho confusione in testa? ahahahaha….
      cmq è vero che mi costerebbe di più ma è anche vero che producendo di più avrei l’introito dell’immesso in rete X 0,308, magari avrei un ritorno economico di qualche mese più lungo, ma alla lunga dovrei guadagnarci credo….per intenderci faccio un esempio che serve per vedere se ho capito io:
      produco 9000 KW consumo 2400 KW quindi avrei 9000-2400=6600 x 0,308= 2.032,8 Euro
      2400×0,206=494,4 + il risparmio in bolletta…..
      E’ giusto oppure mi perdo qualcosa?

  48. No, devi sempre vedere quanto consumi, o prevedi di consumare, in F1:
    produci 9000 Kwh/anno, consumi 2400 Kwh/anno;
    se dei 2400 Kwh ne autoconsumi il 50% (cioè in F1), il 50% di 2400 è 1200 Kwh.
    La tariffa omnicomprensiva è sulla corrente che immetti in rete, che quindi NON autoconsumi:
    devi fare 9000 – 1200 = 7800 x 0,308 = 2402,4 €/anno
    La tariffa premio sull’autoconsumo la calcoli così:
    1200 (corrente consumata in F1) x 0,206 = 247,2 €/anno + risparmio in bolletta.

  49. in effetti, se vai a considerare i flussi di cassa nel lungo periodo (20-25 anni) non hai tutti i torti…avendo lo spazio su tetto; basta che, con consumi bassi, rimani entro i 6 KWp, perchè poi dovresti mettere una protezione esterna all’inverter e sarebbe una spesa inutile in più.

  50. Ciao Roberto (grazie Alessio per le risposte, mi dai una mano e io mi riposo un po).
    Concordo con Alessio sul dimensionamento dell’impianto, quindi evito di ripete cose che ha detto lui 😉
    Riguardo il fatto di fare l’impianto più grosso, nessuno te lo vieta, la massima convenienza rimane l’autoconsumo, ma la immessa in rete non gliela regali, te la pagano. Quindi è una questione di scelte, ovvero se investire altri 5.000 euro (sparo un numero a caso) per fare altri 2kW. In ogni caso guarda quanto ti rendono in più grazie alla omnicomprensiva quei 2kW, e vedi in quanto li amortizzi. Poi fai le tue valutazioni. Come dice Alessio, per ovvie ragioni, non andare oltre i 6kW 😉

    1. Ciao Stefano grazie per le risposte…
      io valuto di realizzare al max 6KW integrato (prezzi permettendo) al fine di usufruire dell’incentivo più alto…..visto che il V conto energia ci ha lasciato le briciole!!!!

      1. Vai tranquillo, sono esenti da registro
        b) impianti fotovoltaici di potenza non superiore a 12 kW, ivi inclusi gli impianti realizzati a seguito di rifacimento, nonché i potenziamenti che comportano un incremento della potenza dell’impianto non superiore a 12 kW;
        Non superare i 6kW (perchè altrimenti serve interfaccia esterna e prova della stessa con ulteriori costi) e sbrigati, il ocntatore del GSE si è messo a correre, e arrivati a 6 miliardi e 700 milioni finisce tutto 😉

  51. non c’è di che, Stefano!
    questo sito mi piace molto anche per questo, perchè, oltre alle validissime notizie tecniche, è aperto anche a tutti quelli che si sentono di dare consigli o precisazioni in base alla propria esperienza, anche se ti “tolgono” un po’ di lavoro 😀

    1. Anche io ci “perdo” un po di tempo, ma mi piace il fatto di aver creato un posto dove parlare, e permettimi di dirlo dove non si vedono buffoni, quando la famiglia è a posto, i nuovi membri si adeguano 😉
      La prossima settimana sono in vacanza e vi lascio in mano il blog 😉

    2. Anche perchè permettimi di aggiungere, che al di là del fatto che abbia avuto l’idea di fare questo portale, non vuol dire nè che io sappia tutto, nè che sia un genio, quindi lo scambio di idee e i vostri consigli mi sono utlissimi. Ad esempio io non sapevo nulla di domande di connessione on-line con Enel ma leggendo tutto quello che gli altri hanno scritto nell’articolo dedicato, l’ho fatta in 10 minuti 😉

  52. Stefano, ti ho mandato una mail sulla delibera 175/2012/R/eel dell’AEEG; quando hai un attimo potresti dargli un’occhiata?
    grazie

  53. Anch’io in effetti ho saputo moltissime più cose leggendo questo sito di quelle che ho imparato in tutto un anno nel fv

  54. Lo so Stefano che dovrei affrettarmi a decidere…il problema è che non ho idea dei costi del 6 KW integrato..mi sa che sono superiori al normale..
    P.S. dove si può vedere il contatore del GSE per capire a quanto ammonta ad oggi l’incentivo speso?
    Grazie

    1. Nella home page del GSE
      http://www.gse.it/it/Pages/default.aspx
      Non perdere il treno dell’ultimo conto, al limite fatti fare un prezzaccio per un tradizionale e prendi la tariffa del titolo II, se ti fanno un buon prezzo per l’impianto non sono male.
      Qua alcuni installatori che hanno fatto impianti su mio progetto, hanno offerto 1.900 €/kW per 6kW.

      1. wow buon prezzo 1.900 euro/Kw hanno filiali in sicilia? ahahahaha…fammi sapere non si sa mai
        cmq credo che l’integrato abbia prezzi un po più alti solo che non ho idea di quanto. Anche perchè il montaggio ha degli accorgimenti diversi dal tipico sopra le tegole….

      2. Ahahah, parlo di prezzi perchè fortunatamente non vendo impianti, li progetto solo 🙂
        Niente filiali in Sicilia, sono piccole aziende, i vecchi installatori di una volta, io progetto e loro fanno impianti, niente chiavi in mano o grandi aziende 😉
        Forse in Sicilia costano di più, non so. Ma sono sicuro che qualcuno che legge dalla Sicilia mi chiederà un tuo contatto, chissà 😉

        1. a limite 4 chiacchiere non guastano mai….ovviamente sono nella parte orientale della sicilia, vicino Taormina per intenderci 😉

        2. Infatti, se qualche installatore della Sicilia orientale vuol fare 6kW a massimo 12.000 euro si faccia vivo 😉

        3. scrivendo dalla Sicilia e avendo realizzato il primo impainto FV da 11,27 kWp mi chiedo come sono riusciti e come riescono a fare un impianto a 1900 €/kw (che tra l’altro mi chiedo se quando parlate di prezzi intendete IVA inclusa al 10% o al netto di IVA) visto che noi abbiamo avurto € 1700 a kW + IVA (con scheda interfaccia e relativi problemi) per i materiali acquistati a fine maggio inizio giugno + € 250 a KW per la manodopera montaggio profili solar fish (escluso fissaggio staffe sottotegola fatto dai muratori) montaggio pannelli e cablaggio cavi + montaggio quadri e inverter etc fino all’assistenza enel per l’allaccio e siamo a € 1950 a kw cui si aggiunge utile di impresa e spese dper progetto e pratiche enel gse etc etc etc
          Quindi o montano materiale scarso ioppure c’è il trucco

          1. Gandolfo…non credo nei trucchi ….ho qualche amico che mi comunica ogni tanto i prezzi agli istallatori e posso grantirti che nei peggiori dei casi acquistano al max ad 1,2 euro/W ma parliamo qui di pannelli ottimi…quindi tira tu le somme!!!

  55. cmq se supponiamo che dopo la morte degli incentivi i prezzi dovranno per forza di cosa scendere diciamo a 1300 €/kw considerando che un kw installato produce in sicilia non meno di 1500 kwh annui (dati di impainti funzionanti da 5 anni non sono finora scesi sotto i 1595) significa che un 3 kw costerà € 3900 e produrrà 4500 kwh anno, che vanno tutti in autoconsumo con scambio sul posto visto che il CE è morto, considerando il costo dell’energia a € 0,192 al kw rispiarmio € 864 anno di bolletta per cui ripago l’impainto in 4,5 anni quindi ottimo investimento senza incentivi meglio dei bond tedeschi

  56. ma a 1,2 euro W acquisto i pannelli o tutto l’occorrente per fare l’impianto e la manodopera e la sicurezza per l’accesso in copertura?

    1. parlo solo dei pannelli….e cmq sono prezzi relativi a 3 mesi fa…….quindi fai tu i conti…se giri in rete trovi anche tu le informazioni quindi quando compri a mediamente 700-900 euro/Kw e vendi a euro 1900/Kw vedrai che si rienta alla grande. invece i prezzi che leggo in giro si parla anche di 3000 – 3500 euro/KW. Se molte ditte si passassero la mano sulla coscenza capiresti che oggi molte non sarebbero rimaste scoperte perchè al di fuori del mercato!!!

  57. si ma un impianto non è fatto solo di pannelli ma anche di sistemi di fissaggio che devono essere buoni per durare almeno 20 anni meglio 25 – cavi elettrici buoni perchè anchessi devono durare 25 anni e devono essere montati in modo tale che non siano consumati dal sole ed intemperie e nemeno da uccelli e perchè no topi – quadri di parallelo stringhe e interruttori e aggeggi vari per sezionamento e protezione – inverter (io credo che sia meglio metterne almeno due così se capita che si rompe un inverter ad agosto quando tutti sono in ferie non perdi 3 settimane per di produzione per l’intero impainto ma solo per metà – poi la manodopera va pagata e la sicurezza per i lavori in quota ha un costo (se poi c’è ne freghiamo della sicurezza e non versiamo i contributi agli operai è un altro conto) e se poi ancora mettiamo quattro cavi come viene viene con un sezionatore facciamo il parallelo delle stringhe e la protezione e non mettiamo fusibili e altre protezioni ovvero se facciamo un impainto giusto per produrre corrente elettrica mantenendo al minimo le protezioni secondo la norma giusto per permettere all’enel di fare l’allaccio allam rete questo è un altro conto e possiamo fare l’impianto anche a 1400 euro a kw poi bisogna vedere come funziona alla lunga e cosa succede in caso di guasto con riferimento alla produzione che a mio avviso deve essere sempre la massima possibile in qualsiasi condizione

    1. Sono perfettamente d’accordo con te per quanto riguarda sicurezza e materiali…ma vorrei farti notare che una ditta non la tiene in piedi il mio impianto ma n impianti….per cui per quanto riguarda gli stipendi degli istallatori non devono uscire dal singolo impianto…inoltre ho anche detto che da 900 euro/KW acquistato da loro quando lo vendono a 2.500 euro/KW penso che comprenda il tutto in buona qualità e non in qualità approssimata. ovviamente anche il resto dei materiali non certo li prendono ai costi che li prenderei io ordinando direttamente, quindi suppongo che molti prezzi potrebbero andare al ribasso!!!!

  58. se parliamo di 2500 €/kw compreso IVA progettazione impianto ed autorizzazione edilziia dell’impainto oppure DIA, direzione dei lavori etc etc ossia zero grattacapi per il committente se non quello di mettere qualche firma ed escluso opere edili che si rendessero necessarie (ad esempio se saliamo sul tetto e ci rendiamo conto che alcune tegole vanno cambiate oppure le condizioni della copertura non sono tali da permettere il posizionamento indisturbato di moduli per 20 anni queste sono a carico del cliente) allo ci stiamo alla grande

    1. Bene, vedi che mi dai ragione?….ora se conosci qualcuno che mi fa un integrato a questi prezzi contattami subito… 🙂

    2. 2.500 euro tutto compreso è un prezzo coerente per un 6kW, il mercato varia in base alle zone e anche ai materiali utilizzati come giustamente dici, senza essere estremisti, diciamo che in alcuni casi i miei impianti sono costati 2.000-2.200 euro a kW (io progetto solo, ho letto i numeri dalle fatture degli elettricisti).

      1. Magari è coerente con pannelli ad installazione tradizionale, io parlo di pannelli ad integrazione architettonica 😉

        1. Si si scusate, parlo di impianti tradizionali, mi riferivo al discorso di prima, quando ti dissi se qualcuno ti fa un buon prezzo per il tradizionale fai quello, ovvio che non parlo di 2.100 euro per un integrato 😉 sarei da internare, anche se l’ultimo integrato innovativo con pannelli in amorfo in guaina è costato 2.300 euro (ma per 70kW) 😉

          1. ovvio che si parla anche di materiali diversi…l’amorfo qui in sicilia monto 300 w ne produco 150 w in estate…..

  59. Gandolfo, io non amo parlare di queste cose perchè si sollevano sempre vespai. In ogni caso forse qua il mercato è diverso (non è ne ironia ne altro, solo una constatazione), gli impianti di cui parlo sono stati fatti con inverter Power-One e moduli Bisol (guardare schede tecniche per la qualita del prodotto). I moduli costano 0,85/0,9 euro/w.
    4.800 euro di moduli , inverter 1.350, 1.200 euro di strutture, 300 euro di interruttori e cavo, 1.000 euro di ponteggio, 1.100 euro di manodopera.
    Totale 9.750 utile 20% = 11.700 + progetto e pratiche 1.100 euro = 12.800
    Quindi 2.133 €/kW.

    1. Sopra ho indicato i dati estrapolati dalle fatture, non chiedetemi di spiegare cosa hanno comprato o meno perchè non ho tempo, è solo una indicazione per discutere, fermo restando che mi piace approfondire, non sto dicendo che la norma sono i 2.000 €/kW, vi sto solo portando una testimonianza 😉

    2. ecco i conti cominciano a tornare solo che a me costerebbe qualcosa in più perchè per garantire una migliore produttività, ossia mettermi al sicuro in caso di guasto, per un 6 kw preferireri mettere due inverter anzichè uno anche se di conseguenza o qualche costo in più che stimo sui 150 € a kW – infine vi chiedo se quando parlate di prezzi li intendente comprensivi di IVA o meno

      1. Ciao Gandolfo, io parlo sempre di prezzi IVA esclusa. Ovvio che come dici, per eventuali soluzioni tecniche diverse, particolari e migliorative i costi possono aumentare, i clienti si devono informare, o meglio i fornitori del servizio devono raccontare ai clienti cosa stanno offrendo con la massima trasparenza. Mi ripeto, tra persone serie le cose funzionano meglio.

    1. In ogni caso Roberto, eccessi a parte, se fai una simulazione con il mio file per un 6kW con moduli Europei, impianto tradizionale titolo II, anche con 2.200-2.300 €/kW ci farei un pensierino 😉
      Fare un integrato innovativo con il quinto conto non è così facile (leggi la guida GSE) 🙂

  60. Ben ritrovati a tutti …..

    In questo periodo, di vacche magre, nessuno va per il sottile sulla qualità di u8n impianto Fv , ora il parametro più considerato, ahime, è il prezzo.

    Di sicuro non è il dato migliore per fare consulenze energetiche ma è quello che ora viene chiesto.e se si vuole lavorare questo è il valore primario da considerare.

    La vendita purtroppo deve essere passare le “forche caudine” del prezzo , a scapito della qualità e spesso anche delle eperienze e della professionalità.

    Quando si fa una consulenza, ora non serve quasi più dimostrare i benefici e le peculiarità di un progetto , la prima e unica valutazione che viene chiesta e : costi/benefici….

    Grazie al V conto energia, o i calano i prezzi dei moduli o la gente continua a pagare le mega bollette dei tradizionali (di)spacciatori di energia via rete ..

    E si spiega perchè Enel è ben felice del nuovo conto energia..

    Se non introita con Enel Green Power lo fa con Enel Energia dove ha molta meno concorrenza e un bacino di utenti ben più ampio ….

  61. Mi sa che sono sempre più convinto di iniziare a fare il fai da te, nel senso che inizierò ad acquistare i pannelli a 2 alla volta da competitor cinese 🙂 assieme a degli accumulatori…..tanto visto i bassissimi incentivi ed il costo degli impianti mi ritroverei a pagare per 11-12 anni la finanziaria per avere solo l’abbattimento parziale del costo della bolletta…..visto che la rata passa dal gse alla finanziaria…

    1. Ciao Roberto, però non dobbiamo essere cosi pessimisti. Un impianto da 6kW con autoconsumo del 50% (ipotizzando un costo di 2.300-2.400 euro a kW) si amortizza in circa 6 anni pagato cash. Ipotizzando di anticipare 2-3.000 euro puoi finanziare 10.000 euro e non credo che rientri in più di 7-8 anni. Non è così tragica. Prova a simulare un impianto da 6kW con i costi reali, chiedi una simulazione di finanziamento e fai i tuoi ragionamenti, gisuto pe rcuriosità. Hai la fortuna di stare in Sicilia, che per un impainto fotovoltaico non è poco a livello di produttività 😉

      1. Non sono affatto pessimista…il problema è solamente se con gse posso pagarmi finanziamento, anche con rientro a 10 anni, va bene lo stesso…..;)

        1. Secondo me si Roberto, vedi quanto prendi al mese con il fotovoltaico e vedi cosa puoi finanziare con quel budget, secondo me ce la fai 😉

  62. Ciao Stefano.
    sulla versione 6.3 vorrei avere le seguenti info:
    – tutti i dati in euro sono iva inclusa o esclusa?
    – fossero iva esclusa (come dovrebbe essere) alla voce ONERI ENEL ALLACCIAMENTO non sarebbe corretto inserire € 200,00 anzicchè € 242,00 (che sarebbe € 200,00 + iva al 10%)?
    – idem il costo di acquisto e di vendita dell’energia li hai calcolati iva inclusa o esclusa?
    Grazie

    1. Ciao Francesco, tutto senza IVA, hai ragione, i costi Enel li devo cambiare togliendo l’IVA. Stesso discorso per vendita energia. Appena rientro dalle vacanze sistemo. Grazie per avermi fatto notare la cosa 😉

    1. Ciao Francesco, a breve appena ho un attimo sistemo il discorso IVA e provo a reinserire lo scambio sul posto e le detrazioni fiscali del 50% in modo da cominciare a simulare l’impinto anche senza conto energia 😉

      1. Per lo scambio sul posto, lo vedo un tantino difficile da calcolare e per quanto riguarda un impianto senza conto energia, secondo me, non sono ancora maturi i tempi per una convenienza economica in tal senso ma vedremo

        1. In effetti calcolare lo scambio non è facile, forse non lo farò, non sono capace, e piuttosto che dare un prodotto scadente preferisco evitare 😉

  63. per lo scambio, basta analizzare le bollette annuali dividendo i consumi effettivi per fasce e considerare approssimativamente autoconsumo solamente la fascia F1… secondo me il tuo prodotto, correggendo quei piccoli dettagli circa l’iva, è ottimo già così

    1. Grazie Francesco, il problema è che ho provato a calcolare lo scambio, ma i risultati rispetto ai programmi professionali sono molto molto diversi, quindi sbaglio qualcosa 😉

  64. ciao Stefano,
    innanzitutto bentornato! spero tu abbia passato una bella settimana e che ti sia riposato un po’.
    Poi volevo chiederti qual’è la differenza, sul contributo in conto scambio, tra il tuo programma e quelli professionali; se si tratta solo di analizzare le fasce penso che le stime (30-40% per i residenziali e 50-70% per impianti industriali) siano abbastanza attendibili; il contributo in conto scambio non è all’incirca il 90% del costo della corrente, come hai calcolato tu? o c’è qualche altro calcolo da fare?

    1. Ciao Alessio 😉
      Ottima vacanza grazie. Non so quali siano le differenze ma un po ci sono. In ogni caso forse mi faccio troppe paranoie. In effetti è come dici tu. La differenza c’è con i programmi professionali è nel fatto che in base ai consumi inseriti in base ai profili standard di consumo con i rispettivi orari, magari è più alto l’autoconsumo (risparmio di 18 centesimi sull’acquisto energia) e e più basso il contributo in conto scambio (0,16 euro) o viceversa, ma nella sostanza cambia poco, quindi mi sa che ripristino lo scambio nel file, utilizzando la quota di energia consumata al di fuori della percentuale di autoconsumo (sempre che ovviamente l’impianto la produca, o eventualmente per la quota che produce l’impianto). Intanto stasera o domani aggiorno il file con la possibilita di inserire i costi di un finanziamento 😉

  65. Ciao Stefano e ben tornato. Io vendo da poco impianti con la HYUNDAI. Alcune cose non mi sono chiare, come ad esempio: un azienda, quindi P.IVA, che ottiene gli incentivi 20nnali subisce una tassazione sugli incentivi? Cosa gli cambia per quanto riguarda IRPEF, IRAP o quant’altro? Grazie

    1. Ciao Stefano, da quaesto punto di vista sono un po carente, so per certo che la tariffa incentivante non è tassata (quindi secondo me la tariffa autoconsumo non viene tassata), ma la omnicomprensiva ?
      Dovrebbe essere tassata solo la quota vendita, ma qual è la quota vendita ? Nelle prime bozze del conto energia era scritto nelle definizioni che la quota energia era assunto come pari alla quota tariffa autoconsumo, ma questa definizione è sparita nel testo definitivo. Ma sono argomenti più da esperto di fisco che da elettrotecnico.

  66. ecco, quella del finanziamento sarebbe veramente una chicca al tuo file, già molto completo e utile, sarebbe la ciliegina su una torta molto ricca; io infatti sono alle prese con un condominio che deve smaltire l’eternit, in cui vanno circa 20 KWp di impianto integrato; ho il preventivo della ditta che dovrà realizzare la bonifica e sto facendo alcune ipotesi di finanziamento per capire cosa convenga fare ai condomini, che ovviamente non vorranno spendere praticamente nulla.
    Leggendo su web la media dei tassi di finanziamento per il FV si aggira intorno al 6%, e i periodi vanno da 10 a 15 anni; c’è una specie di “cartello” tra le compagnie per non farsi troppa concorrenza, come al solito.

    1. Guarda il finanziamento l’ho già preparato, devo solo trovare 10 minuti per inserirlo 😉
      Ma li trovo entro la nottata odierna 😉

  67. Ciao Stefano, rieccoci qui…ho chiuso un contratto per un 5.76 KW innovativo della solarwatt a euro 16000 chiavi in mano…..volevo adesso chiederti pensi che, avendo già enel fatto il sopralluogo ed io accettato il preventivo, riuscirò ad avere gli incentivi?

    1. Se l’azienda che ti segue fa tutto a modo nei tempi giusti direi tranquillamente. Mi permetto solo di dirti una cosa. In base alle ultime uscite pubbliche del GSE (ed anche all’ultimo articolo su TNE) pare che esauriti i 50 milioni di euro dedicati agli innovativi, gli stessivengano declassati a impianti ordinari perdendo la tariffa per innovativo (assurdo, nel decreto non era scritto). I 50 milioni a disposizione per l’innovativo sono CUMULATIVI, quindi secondo la definizione che la guida applicativa dello stesso GSE dà riferiti a tutti i conti energia. Quindi al momento sono esauriti, ovvero niente tariffa per innovativo. Il GSE nelle ultime uscite pubbliche (Roma) ha detto che i 50 milioni sono da intendersi riferiti al solo quinto conto, così come mi hanno informato alcuni colleghi che hanno chiesto via mail allo stesso GSE, ma per ora io non ho ancora visto nulla di scritto.

    2. Inoltre mi raccomandio leggi bene il preventivo, se sono previste opere Enel (ad esempio connessione semplice 30 giorni) mandate via subito l’allegato P1 comunicazione di fine opere strettamente necessarie alla connessione, perchè i giorni partono da quella comunicazione. Se invece non ci sono opere, appena finito l’impianto e inviati i documento, Enel vi connette in 10 giorni. Se hai problemi ci guardo io nel tuo preventivo.

  68. Grazie per le dritte….cmq io ho già accettato il preventivo enel e nella specifica c’è solo scritto “messa in opera di contenitore in vetroresina per alloggio gruppo di misura”

    1. Ok, in ogni caso dovresti guardare nel paragrafo 3 del preventivo:
      3. TIPOLOGIA DI LAVORO PER ESECUZIONE DELLA CONNESSIONE
      Giusto per essere sicuro 😉

  69. questo è copia incolla… 3. TIPOLOGIA DI LAVORO PER ESECUZIONE DELLA CONNESSIONE
    Il lavoro necessario per eseguire la connessione è di tipo (art. 10.1 TICA) e il tempo massimo
    previsto per l’esecuzione dei lavori per la realizzazione della connessione a cura Enel
    Distribuzione è di 30 giorni lavorativi, al netto di eventuali sospensive previste dal TICA (quali
    ad esempio appuntamenti per sopralluogo in data diversa da quella prevista da Enel
    Distribuzione, atti autorizzativi, ecc.).
    Enel Distribuzione non risponde di eventuali danni per ritardi nell’esecuzione dei lavori di
    competenza per cause non imputabili alla stessa.

    1. Ecco, allora manda via SUBITO allegato P1, i 30 giorni partono dall’invio dell’allegato P1 ovvero fine opere strettamente necessarie alla connessione, ovvero dici a Enel che hai ultimato i lavori che ti hanno richiesto.

    1. Ciao Roberto, quello è un articolo che parla del quarto conto energia (che aveva tariffe più alte), cui hanno aggiunto un pezzo sul quinto, entrato in vigore, senza dire che l’altro pezzo di articolo era superato. Insomma hanno fatto un po di confusione 😉

  70. ahh ok ok …..pensavo fosse cambiato ualcosa nel frattempo….
    cmq dovrei rientrare nel primo semestre salvo complicazioni ….ma di solito quanto passa per avere il primo accredito dal gse?
    inoltre ho un dubbio…come verifico l’effettivo autoconsumo? è una differenza che farà direttamente il contatore?
    Grazie

  71. Per i tempi hai allacciamento Enel, pratica GSE entro 15 giorni, circa 30-40 giorni accettazione GSE, altri 10-15 giorni invio comunicazione GSE, stipula convenzione, primo pagamento il 30 del mese successivo.
    La differenza non la fa il contatore, devi farla tu, ovvero energia prodotto meno energia immessa 😉

    1. Roberto mi hai chiesto come puoi verificare l’autoconsumo, non chi effettua le misure ai fini dell’erogazione degli incentivi 😉
      Le misure per impianti sino a 20kW le effettua Enel che invia direttamente le letture al GSE, tu non devi fare nulla se non goderti il tuo impianto 😉

  72. ok ok…hai ragione…volevo intendere come verifico quanto consumo di mio a livello di contatore e come veniva calcolato nella bolletta….scusami 😉

    1. Ma figurati, le verifiche tue le fai leggendoi dati dei contatori, immessa in rete sul bidirezionale (per la tariffa OC) e autoconsumo come dicevo prima per la tariffa AC) 😉

  73. cmq spero di rientrare a pagarmi la rata per 10 anni di euro 190 mensili…..in base a quanto simulato dovrei rientrarci….l’impianto è di 5.76 Kwp.

    1. Secondome non ce la fai ma per pochissimo (con autoconsumo sul 50%) se aumenti l’autoconsumo di un 10% ce la fai 😉

  74. Ciao, ottimo il bp in xls; come lo customizzo (autoconsumo…) avendo una pompa di calore che uso sia per caldo che per freddo? Ho preventivi sia per 3 (SUD) che per 6 (SUD+OVEST) kwp e sono molto indeciso sul dafarsi…

    1. Ciao Matteo, il foglio calcola in automatico l’autoconsumo in base agli standard statistici. Se vuoi puoi forzare l’autoconsumo sino al 100% in base alle tue esigenze

      1. Perdonami, facevo riferimento proprio agli “standard statistici” che vedo essere molto diversi da quelli che sono i comportamenti in regime di pompa di calore. Consigli qualche modifica proprio a queste tabelle? Se si come? Ti ringrazio…

        1. Modifiche generiche no, ma puoi variare tu i dati di consumo nella rispettiva tabella in base alle tue ipotesi di consumo. Se pensi di usare la pompa di calore da 3kW per 5 ore ad agosto (è solo un esempio) aggiungi 15kWh al giorno. Non ricordo come è fatta la tabella, non ho il file qua con me. Appena ci guardo ti dico

          1. Guardando la tabella dei consumi ad esempio vedo dicembre 720kw/mese; con la mia unità ne ho consumati ben 1900! Lasciando i parametri standard l’autoconsumo è altissimo però purtroppo son ben distanti dalla realtà di ulitizzo di una pompa di calore… secondo me una versione per PDC non sarebbe male visto che il FV è quasi d’obbligo, che ne pensi? grazie ancora

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *