Attesa dagli addetti del settore, è stata pubblicata ad agosto la variante V2 della norma CEI 0-16, regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti AT ed MT delle imprese distributrici di energia elettrica.
La norma introduce varie novità, tra le quali la modifica della definizione di sistema di accumulo secondo quanto già visto per la norma CEI 0-21, e la modifica delle regole relative all’applicabilità o meno della norma CEI 0-21 in base alla potenza dell’impianto. Come noto gli impianti di potenza sino a 10kW sono considerati impianto passivi, mentre quelli di potenza compresa tra 10 e 30kW possono sottostare alle regole degli utenti attivi connessi in BT (CEI 0-21). Mentre con la vecchia variante si doveva anche verificare che la potenza non fosse superiore al 30% della potenza disponibile per la connessione, ora l’impianto può essere connesso con le regole degli impianti BT, indipendentemente dalla potenza disponibile in immissione, purchè come detto di potenza non superiore a 30kW. In questo caso quindi protezione di interfaccia BT conforme a CEI 0-21 senza la necessità dei Tv a triangolo aperto sul lato MT per rilevare la tensione omopolare.
Altra rilevante modifica è quella relativa alle prove dei dispositivi di interfaccia e dei dispositivi generali, la cui periodicità è stata ampliata a 5 anni, mentre ogni anno si dovranno verificare visivamente le tarature delle protezioni da riportare nella scheda di manutenzione allegata al regolamento di esercizio. I risultati delle verifiche dovranno essere inviati in formato elettronico al distributore, secondo le modalità definite.
Queste indicazioni valgono per le cabine di nuova realizzazione o per gli impianti di nuova connessione, mentre la norma non parla della periodicità delle verifiche per quanto riguarda gli impianti e le cabine esistenti. Un successivo provvedimento dell’Autorità per l’Energia dovrebbe dipanare ogni dubbio.
