Riprendono a salire i consumi elettrici italiani, con il concorso costante delle fonti rinnovabili. La crescita è stata modesta sia nel 2010 (+1,8% rispetto al 2009), sia nel 2011 (+0,6%) rispetto alla forte riduzione registrata nel 2009 a causa della crisi economica internazionale, quando i consumi italiani segnarono un calo del 6,7% rispetto all’anno precedente.
Tuttavia la ripresa è comunque significativa, perché concomitante a un discreto sforzo di efficienza del sistema energetico nazionale, perché riguarda tutti i principali settori produttivi (con la parziale eccezione della sola agricoltura) e perché è prevedibile che il trend positivo continui anche nei prossimi anni.
Del resto è bene ricordare che, indipendentemente dai fattori legati alla crisi economica che ancora pesa sui Paesi europei, i consumi elettrici pro-capite italiani (5.055 kWh/abitante nel 2010, secondo la recente edizione del rapporto “Noi Italia” dell’ISTAT) sono da sempre inferiori alla media europea e ai valori degli altri grandi Paesi industrializzati. Cosa questa che pure lascia supporre una futura crescita strutturale della domanda elettrica, per seguire una evoluzione sociale sempre più orientata ad uno stile di vita e a modelli di consumo che privilegiano l’utilizzo dell’elettricità rispetto alle altre fonti di energia.
Da sottolineare inoltre che continua a crescere la quota delle fonti rinnovabili al bilancio elettrico nazionale. Secondo i dati preliminari di Terna, nel 2011 il contributo delle quattro principali fonti rinnovabili (idroelettrico, eolico, fotovoltaico e geotermico) all’energia distribuita in rete ha raggiunto il 21,6%, pur in presenza di condizioni meteorologico molto meno favorevoli per l’idroelettrico rispetto al 2010. (fonte)