Un nuovo tipo di cella fotovoltaica sviluppata dai ricercatori del MIT potrebbe essere in grado di sfruttare meglio la radiazione solare. La cella, interamente in carbonio sviluppata dal professor Michael Strano e il suo team presso il MIT (Massachusetts Institute of Technology) può attingere l’energia non utilizzata nella zona dell’infrarosso dello spettro luminoso. Le tradizionali celle in silicio non sono in grado di sfruttare tale parte della radiazione solare.
Un combinazione di silicio e carbonio nelle celle fotovoltaiche potrebbe permettere di sfruttare l’intera gamma della radiazione solare, portando benefici incredibili nello sfruttamento della conversione fotovoltaica. Il nuovo materiale è trasparente e quindi può essere combinato con le normali celle in silicio sovrapponendolo alle stesse. Le celle in carbonio hanno ancora bisogno in ogni caso di essere “raffinate” per poter essere sfruttate al meglio, ed inoltre vi sono ancora problemi di rendimento come in tutte le tecnologie di nuova realizzazione e come fu agli albori anche per il silicio.
Secondo i ricercatori in ogni caso sono già stati individuati i punti deboli di questa nuova tecnologia, e quindi il team è già al lavoro per cercare di ottimizzare la produzione di questo nuovo materiale, ovvero un controllo più preciso della forma e dello spessore degli strati. Saranno necessari alcuni anni per arrivare a risultati applicabili nella produzione di serie. L’utilizzo di nanotubi di carbonio offrono possibilità allettanti per aumentare l’efficienza delle celle fotovoltaiche, dimostrando come sia possibile ottenere la conversione fotovoltaica con uno strato attivo realizzato solo con carbonio.