Sembra possa esserci un punto di incontro tra le Regioni (ed in buona sostanza le associazioni di settore) e il governo sul tanto dibattuto Quinto Conto Energia, ovvero il regime di sostegno al fotovoltaico.
Regime di sostegno ancora in sospeso tra l’ormai prossimo al prepensionamento Quarto Conto e la bozza (o meglio il testo ufficiale) del nuovo Conto Energia che dovrebbe segnare il passaggio dal regime di sostegno al momento in cui il fotovoltaico camminerà con le sue gambe senza bisogno di incentivi.
Il 6 giugno si è conclusa la conferenza Stato-Regioni con un velato ottimismo dettato dal fatto che il ministro Clini ha detto che il percorso della discussione, grazie ai consigli delle regioni, è orientato verso un punto di convergenza, con le stesse regioni che hanno in sostanza detto tra le righe che se le proposte verranno accolte i decreti potrebbere ricevere il benestare. ma vediamo in sintesi quali sono i punti sui quali si è dibattuto, e i temi che le Regioni ritengono fondamentali per arrivare ad un accordo.
Non si parte prima del 1 ottobre
Avere una data certa è fondamentale per gli investimenti in corso, e per una programmazione più corretta e lungimirante dei prossimi interventi. In questo caso la richiesta è quella di far partire il nuovo conto energia non prima del 1 ottobre, qualora a tale data il valore cumulato annuo degli incentivi abbia raggiunto il valore di 6 miliardi di euro. Quindi il conto non partirà prima del 1 ottobre.
Aumento del tetto di spesa per gli incentivi
Fondamentale per le regioni che il tetto di spesa da dedicare al regime di sostegno sia di ulteriori 759 milioni di euro contro i 500 previsti dalla bozza del decreto, al fine di accompagnare
il fotovoltaico verso la competitività, al di fuori di schemi di sostegno. Il quinto Conto Energia dovrebbe quindi essere l’ultimo.
Proroga per impianti su edifici pubblici
Rispetto alla proroga prevista per i grandi impianti iscritti al registro in posizione utile e che producono la certificazione di fine lavori nei termini previsti, e per gli impianti che entrino in esercizio prima della data di entrata in vigore del nuovo conto energia, è richiesta una proroga agli impianti realizzati su edifici pubblici e su aree delle amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, c. 2 del decreto legislativo n. 165/2001, che entrano in esercizio entro il 31/12/2012.
Più kilowatt incentivabili
Oltre al maggiore tetto di spesa richiesto, le Regioni chiedono che venga riddotto da 1.300 a 1.200kWh per kW il valore di produttività medio utilizzato per calcolare il limite di spesa. Di fatto questo aumenta leggermente la quantità di kW installati incentivabili.
Rivisti i criteri per stilare le graduatorie degli impianti ammessi al registro
Vengono richieste modifiche ai criteri di priorità relativi agli impianti che hanno richiesto l’accesso ai registri. Viene chiesto di eleiminare il riferimento alla specifica classe energetica, e di limitarsi agli edifici che abbiano migliorati o miglioreranno la classe energetica, rimozione di amianto indipendentemente che l’edificio abbia o meno la classificazione energetica, impianti che abbiano utilizzato componenti prodotti nell’unione europea (almeno l’80%), impianti per i quali il soggetto chieda una tariffa ridotta del 5%, impianti di potenza non superiore a 200kW a servizio non solo delle aziende agricole ma di qualsiasi attività produttiva.
Esenzione dal Registro
Viene chiesta l’esenzione dal registro, e quindi l’accesso diretto alle tariffe, per gli impianti gli impianti fotovoltaici di potenza fino a 100 kW per i quali il costo annuo indicativo degli incentivi del semestre non ecceda i 50 milioni di euro, gli impianti fotovoltaici a concentrazione per i quali il costo annuo indicativo degli incentivi del semestre non ecceda i 10 milioni di euro, gli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative per i quali il costo annuo indicativo degli incentivi del semestre non ecceda i 10 milioni di euro. Qualora tale costo superi la predetta soglia si procederà a ridurre le tariffe incentivanti di ciascun semestre successivo in modo proporzionale. Tra gli esenti dal registro vengo inoltre aggiunte le aree dell Amministrazioni pubbliche per le quali il costo annuo indicativo degli incentivi del semestre non ecceda i 20 milioni di euro, gli impianti su edifici capannoni e fabbricati rurali installati in sostituzione di coperture in eternit o comunque contenenti amianto di potenza fino a 100 kW, gli impianti su edifici e fabbricati rurali installati in sostituzione di coperture in eternit o comunque contenenti amianto di potenza fino a 50 kW.
Un pensiero anche alle popolazioni coinvolte nel sisma in Emilia Romagna, viene infatti richiesta l’esenzione dal registro gli impianti installati su edifici, capannoni e fabbricati rurali ricompresi nelle zone colpite dal terremoto (da definirsi con apposito decreto) purché costruiti o ricostruiti nel rispetto della normativa antisismica.
Tariffe premio
Viene chiesta la reintroduzione della tariffa premio (3 centesimi di euro per kWh) sia per impiantirealizzati tramite componenti prodotti nella comunità europea (almeno l’80%) sia per la sostituzione di coperture in eternit. Entrambi i premi dovranno poter essere cumulabili.
Risposte più brevi da parte del GSE
Il GSE, verificato il rispetto delle disposizioni del presente decreto, determina e assicura al soggetto responsabile l’erogazione della tariffa spettante entro sessanta giorni dalla data di ricevimento della medesima richiesta, al netto dei tempi imputabili al soggetto responsabile.
Un notevole passo avanti rispetto alla prima bozza ufficiale del testo, con numerose richieste che se saranno accettate potranno dare una svolta più positiva al restrittivo testo ufficiale tanto contestato dalle associazioni edi fatto bocciato dalle Regioni. Sotto potete scaricare la tabella con le richieste di modifica, dove inoltre vi è la segnalazione di tutti gli errori materiali e la richiesta di modifica delle tariffe per gli impianti più piccoli.
Scarica qua la tabella delle richieste