E’ uscito il testo ufficiale del Quinto Conto Energia, questo articolo è quindi superato (leggi qua le news del testo definitivo del Quinto Conto Energia).
Il Quinto Conto Energia dedicato al fotovoltaico, ancora in bozza e in uscita nei prossimi mesi (ottobre ? leggi l’approfondimento) prevede un tetto di spesa annuo degli incentivi sulla scia del Quarto Conto, ovvero come indicato nell’articolo 3 comma 1, un volume di incentivi pari a 500 milioni di euro, suddivisi per 5 semestri. 80 milioni di euro sono a favore degli impianti fotovoltaici, 10 milioni agli impianti integrati con caratteristiche innovative, e 10 milioni agli impianti a concentrazione.
Le risorse eventualmente non assegnate nel semestre (ipotesi alquanto improbabile, visto l’esiguo importo stabilito), saranno riallocate nel semestre successivo. Nel caso in cui per due semestri consecutivi risultino non assegnate risorse a una delle tipologie di cui al comma 1, tali risorse sono riassegnate alle altre tipologie per la quale si sono avute maggiori domande rispetto alle disponibilità, in proporzione ai rispettivi eccessi di domande rispetto alle disponibilità.
Come abbiamo gia visto (leggi l’approfondimento) il quinto conto energia istituisce un registro, non più suddiviso per tipologia di impianto (piccoli e grandi impianti come nel Quarto Conto) ma basato sulla potenza. Gli impianti oltre i 12 kW devono infatti essere iscritti ad un registro (che il testo chiama Bando riferito ai contingenti di potenza) al fine di permettere l’accesso alle tariffe ai soli impianti che rientrano nei limiti di costo di 80 milioni di euro di incentivi previsti dal decreto. Ci fa sorridere il fatto che venga chiamato bando, perchè secondo noi il registro sarà assimilabile ad una vera e propria gara.
Quindi non vi è limite di costo degli incentivi per gli impianti più piccoli di 12kW che non rientrano nel registro ? No, il limite comprende anche gli impianti esenti, in quanto come si legge nell’articolo 3 comma 3, al fine di assicurare l’effettivo controllo dei volumi incentivabili, al costo annuo indicativo degli incentivi disponibile in ciascun semestre a decorrere dal secondo, viene detratto il costo indicativo annuo degli incentivi attribuibile agli impianti di cui all’articolo 4, comma 12, entrati in esercizio nel semestre antecedente a quello di apertura del corrispondente registro. In sintesi se nel primo semestre verranno installati impianti esenti da registro per un totale di incentivi di 80 milioni di euro, si potrebbe arrivare a non avere disponibilità nel secondo semestre.
A maggio ragione se teniamo conto delle regole di salvaguardia presente nel decreto. Molto importante è infatti il comma 8 che salvaguardia gli impianti in fase avanzata di realizzazione, ovvero in deroga ai criteri di priorità e limitatamente al primo semestre di applicazione, la graduatoria è formata applicando, in ordine gerarchico, come primo criterio la precedenza della data di entrata in esercizio. Quindi nel primo semestre la priorità andrà agli impianti già allacciati, ovvero a quelli in fase finale di realizzazione, che non faranno più in tempo a rientrare nel IV Conto ma che avranno la massima priorità nel Quinto.
In base a quanto scritto sopra la disponibilità sembra davvero esigua. La stessa dipende ovviamente dalla tipologia degli impianti, in quanto la tariffa è variabile in base alla taglia dell’impianto, e va da un minimo di circa 3.200MW ad un massimo di 5.800MW con la suddivisione per semestre sotto indicata.
Il calcolo è stato effettuato secondo le indicazioni del Quinto Conto Energia, ovvero considerando per ogni semestre la sommatoria dei prodotti della potenza di ciascun impianto iscritto a ciascuno dei registri, per la componente incentivante della tariffa vigente nel semestre successivo alla data di apertura dei medesimi registri e per una producibilità media convenzionale di 1300 kWh per kW. Il calcolo della potenza minima è stato ovviamente effettuato con la tariffa massima e viceversa.
Il tetto di potenza installabile è insufficiente secondo molti, ed infatti tra le proposte delle associazioni, e le prime indiscrezioni della conferenza Stato Regioni del 9 maggio (ne abbiamo parlato ieri) tra le tante vi è la richiesta di aumentare il tetto di incentivi da 500 milioni a 1 miliardo di euro. Rimaniamo alla finestra e attendiamo ulteriori novità.