Spuntano come funghi in questi giorni in rete bozze e articoli che parlano del fantomatico Quinto Conto Energia. Intorno alla vicenda si è creato un piccolo giallo, in quanto qualcuno ha notato anomalie sulla paternità del documento. Chi ha scritto queste bozze ? Perchè sono state diffuse ? Chi le ha diffuse ? Ci sono interessanti approfondimenti in rete che vi invitiamo a leggere (clicca qua), con tutti i retroscena ben descritti, e le prime considerazioni con ulteriori approfondimenti (clicca qua).
In ogni caso che sia in arrivo un nuovo Conto Energia è certo, visto che come sempre, le previsioni di costi e di durata del IV Conto Energia sono state ampiamente sottovalutate tanto da costringere probabilmente ad una morte prematura a fronte della durata prevista sino al 2016. Prima di commentare la bozza, premettiamo che non abbiamo capito che senso abbia questa fuga di notizie, il cui unico risultato è quello di creare confusione e timore in un settore già messo a dura prova nel triennio 2010-2011 con i vari decreti Salva Alcoa, terzo e quarto Conto Energia. E come altri commenteremo questa bozza di Conto Energia per dovere di informazione.
Un calo programmato delle tariffe e limiti di investimento basati su una diminuzione dei costi degli impianti che si è rilevata notevolmente maggiore del previsto, hanno portato al crearsi dei presupposti per decretare la fine prematura del IV Conto Energia. Non dimentichiamo infatti il comma 3 dell’art. 2 del IV Conto Energia che ha fatto scattare il regime di salvaguardia:
“Al raggiungimento del minore dei valori di costo indicativo cumulato annuo di cui all’articolo 1, comma 2, con decreto del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentita la Conferenza unificata, possono essere riviste le modalità di incentivazione di cui al presente decreto, favorendo in ogni caso l’ulteriore sviluppo del settore.“
Abbiamo indicato in neretto un nodo cruciale, ovvero la previsione di un nuovo Conto Energia in grado di garantire comunque lo sviluppo ulteriore del settore, perchè da quanto leggiamo nella bozza del presunto Quinto Conto Energia, ci pare che invece si dia una bella “mazzata” allo sviluppo del settore.
Rimaniamo comunque alla finestra, anche qualche mese prima dell’arrivo del IV Conto Energia ci fu uno sconforto generale, con voci che parlavano di un arresto totale del settore (leggete gli articoli di un anno fa, si trovano ancora in rete) mentre le cose non sono andate così male come dimostrano i risultati del 2011, con le tariffe incentivanti ancora in grado di trascinare il settore. Ma in questo caso, nella bozza del V Conto Energia, oltre al calo delle tariffe ci sono prescrizioni che sembrano poter davvero segnare un brutto colpo per il fotovoltaico Italiano.
Qua potete scaricare la bozza del Quinto Conto Energia, l’abbiamo trovata in rete, non sappiamo da dove arrivi e non è di certo ufficiale (leggi qua le indiscrezioni sulla sua provenienza e tutti i retroscena della vicenda). Leggetela a titolo indicativo, ci sarà tempo per capire modalità di applicazione, date di entrata in vigore ed ogni altro aspetto nella versione definitiva quando sarà presentata. Cosa interessante è che la bozza parla di entrata in vigore dal 1 luglio 2012.
Anticipiamo alcune indicazioni del fantomatico Quinto Conto Energia:
– limitazione di spesa a 80 milioni di euro a semestre
– registro semestrale per l’iscrizione ad una graduatoria degli impianti
– istituzione di un sistema di priorità di iscrizione al registro
– inserimento della tariffa omnicomprensiva già dal secondo semestre 2012
Per quanto riguarda le tariffe, a parte la drastica riduzione delle stesse (il 50% di quanto prevedeva il IV Conto Energia), poco cambia relativamente alle taglie di impianto e alla suddivisione tra impianti su edifici e altri impianti. E’ previsto invece l’inserimento di un registro per tutti gli impianti, una vera e propria classifica di merito che privilegerà gli impianti su edifici dotati di attestato di classificazione energetica almeno di classe “D”, e a seguire in ordine di priorità gli impianti su edifici che sostituiscono le coperture contenenti amianto da smantellare, gli impianti fino al 200 kW installati dalle aziende agricole, gli impianti realizzati direttamente dalle amministrazioni dei comuni con meno di 5mila abitanti.
Segnaliamo inoltre che in base a quanto idicato dall’articolo 2 comma 1 gli impianti su edifici potranno accedere alle tariffe incentivanti solo se l’edificio stesso è dotato di attestato di certificazione energetica almeno di classe D.
Abbiamo indicato a grandi linee solo alcune delle novità del presunto Quinto Conto Energia (ricordiamo che si tratta di una bozza tra l’altro nemmeno ufficiale) e per ora non abbiamo nessun motivo per commentare ulteriormente, visti anche i dubbi che circolano in rete sulla paternità della stessa. Meglio attendere qualcosa di ufficiale. Presto altre news, la vicenda che ruota intorno al giallo della bozza del Quinto Conto Energia è destinata a fare molto rumore nei prossimi giorni.
In merito a quanto da voi riportato, Enel afferma che non ha mai scritto né contribuito alla stesura di bozze di decreti ministeriali sul “quinto” conto energia, né ha fornito alcun commento ai testi che sono disponibili su siti internet. E’ in corso una indagine interna informatica per verificare eventuali manipolazioni che attribuirebbero a collaboratori dell’azienda l’origine del file pubblicato su alcuni quotidiani online. L’Azienda si riserva di tutelare le proprie ragioni nelle sedi più opportune.
Ringraziamo per la precisazione. Una doverosa precisazione anche da parte nostra, come si evince dal testo dell’articolo, non abbiamo fatto alcun riferimento o allusione diretta ad Enel, ci siamo limitati a “linkare” fonti esterne al nostro sito web.