Potenziamento degli impianti fotovoltaici già incentivati in conto energia: come fare ?

Il potenziamento di un impianto fotovoltaico, come citato nelle regole applicative del conto energia, è l’intervento tecnologico, eseguito su un impianto entrato in esercizio da almeno tre anni, consistente in un incremento della potenza nominale dell’impianto, mediante aggiunta di una o più stringhe di moduli fotovoltaici e dei relativi inverter. Per gli impianti incentivati in conto energia, l’eventuale potenziamento (se da incentivare) poteva avvenire solo dopo tre anni dall’entrata in esercizio dell’impianto in essere. Il conto energia è in dirittura di arrivo e molti si chiedono se si può potenziare un impianto senza che la parte aggiunta sia incentivata.

Si può fare, ma rispettando alcune regole che il GSE ha evidenziato in una nota stampa sul suo portale. Ogni singolo impianto fotovoltaico incentivato deve essere caratterizzato da un unico punto di connessione alla rete elettrica, non condiviso con altri impianti fotovoltaici. Il GSE specifica che ogni variazione di configurazione impiantistica che possa determinare l’aumento della potenza del medesimo impianto, deve essere opportunamente comunicata al GSE ai fini dello svolgimento delle proprie istruttorie pena l’eventuale sospensione o decadimento dal diritto degli incentivi, e quanto sopra vale anche per i potenziamenti che non richiedono accesso agli incentivi.

1)
La porzione di impianto realtiva al potenziamento deve essere dotata di idoneo misuratore di energia prodotta, in modo che si possa rilevare distintamente la produzione dell’impianto in essere (parte incentivata) e del potenziamento. Nel caso in cui sia presente un solo contatore di scambio (cessione totale) in caso di potenziamento dovranno essere inseriti due contatori di produzione in modo che si possa rilevare la produzioen di ogni singola porzione di impianto.

2)
L’impianto oggetto di potenziamento sia censito sul sistema informativo GAUDÌ attraverso la creazione:
di una nuova sezione d’impianto e nuova unità di produzione, afferenti al codice CENSIMP dell’impianto potenziato, qualora l’impianto prima dell’intervento di potenziamento fosse costituito esclusivamente da una sezione incentivata in Tariffa Onnicomprensiva in quarto o quinto Conto Energia;
di una nuova sezione d’impianto, afferente al codice CENSIMP dell’impianto potenziato, qualora l’impianto prima dell’intervento di potenziamento fosse costituito da sezioni incentivate con meccanismi differenti dalla Tariffa Onnicomprensiva in quarto o quinto Conto Energia;

3)
Il Soggetto Responsabile deve inviare al GSE, entro 30 giorni dalla data di primo parallelo con la rete elettrica della porzione aggiuntiva di impianto, non incentivata (o entro 30 giorni dalla pubblicazione della presente Informativa nel caso di interventi già effettuati), la comunicazione di potenziamento, redatta secondo il modello riportato in Allegato 1, all’indirizzo di posta elettronica ti.esg@VTFoizicrese.enoitseg, allegando la documentazione riportata nell’Allegato 2, inserendo nell’oggetto la dicitura “POTENZIAMENTO NON INCENTIVATO” e indicando il/i numero/i identificativo/i (numero pratica) dell’impianto fotovoltaico incentivato, oggetto di potenziamento, il codice CENSIMP e il codice POD

Occorre prestare la massima attenzione a quanto richiesto dal GSE in quanto il mancato rispetto di quanto previsto ai punti 1), 2) e 3) sopra elencati determinerà la sospensione del riconoscimento delle tariffe incentivanti, a partire dalla data di primo parallelo con la rete elettrica della porzione aggiuntiva di impianto, non incentivata. Qualora, in occasione del potenziamento, l’impianto incentivato dovesse subire delle modifiche o dovesse essere interessato da un fermo di produzione, il Soggetto Responsabile è tenuto a darne tempestiva comunicazione al GSE, secondo le consuete modalità.

Fonte: GSE

Author: Stefano Caproni

Perito Elettrotecnico, mi occupo di progettazione di impianti elettrici, energie rinnovabili, consulenza e progettazione di impianti fotovoltaici. Profilo linkedIn

225 commenti a “Potenziamento degli impianti fotovoltaici già incentivati in conto energia: come fare ?

  1. Ciao, ho trovato ulteriori interessanti info anche nelle Regole applicative del V CE del Gse, da pag. 102, sono di particolare interesse per le imprese distributrici che devono installare i misuratori e calcolare/scorporare i kWh prodotti ma anche immessi.

  2. E’ evidente che le regole applicative del V CE si riferiscono a potenziamenti con Tariffa onnicomprensiva e il misuratore di energia prodotta sulla porzione nuova in SSP non incentivato, serve a scorporare il contributo del vecchio impianto e del nuovo su tutta l’energia immessa, al fine di erogare correttamente le diverse tariffe.
    Effettivamente la news Gse sembra estendere a tappeto la necessita di un misuratore di prodotta anche anche se la porzione del vecchio impianto e’ incentivata con il IV, III, II ecc conto energia.
    In tali casi a mio avviso tale misuratore prodotta non servirebbe, visto che SSP era sul vecchio e SSP sara’ sul nuovo.
    A meno che non si stiano orientando a misurare tutta la prodotta, anche se non incentivata, al fine di calcolare gli autoconsumi per poi poterli tassare.., ci sono dei recenti doc consultativi dell’Aeeg che lo fanno pensare.
    Ritengo quindi che l’installazione di un’altro misuratore per la prodotta (che il produttore deve pagare circa 40 €/anno), potenziando con SSP non inc. un impianto gia’ in SSP incentivato, debba essere supportata almeno da un atto legislativo. Almeno penso io.
    Cosa ne pensi Stefano?

    1. Ciao Vic, non so se mi sono confuso, ma nel caso di IV, III e II conto energia, in caso di potenziamento il misuratore di energia prodotta per la porzione di impianto aggiunta serve. In tali conti è incentivata tutta l’energia prodotta, e quindi occorre scorporare l’energia prodotta dal potenziamento. La cosa potrebbe essere fatta anche collegando il potenziamento a valle del contatore di produzione dell’impianto incentivato (tra la rete e il contatore), ma credo che il GSE voglia evitare disguidi obbligando ad installare un secondo misuratore (cosa a mio avviso condivisibile).
      Per quanto riguarda il V conto c’è da tenere presente la tariffa Autoconsumo, oltre a quella Omnicomprensiva, e a mio avviso anche in questo caso, senza un secondo misuratore sarebbe impossibile stabilire l’autoconsumo relativo alla quota impianto incentivata, e quello relativo alla quota impianto potenziata.
      Correggimi se sbaglio

  3. Stefano sono assolutamente d’accordo che se si potenzia in SSP non inc. un impianto gia’ in V CE e’ necessario installare l’altro contatore, vedi le regole applicative Gse da pag. 102 (che dicono anche che, potenziando in V CE un vecchio SSP puro, serve mettere un contatore produzione anche a valle del vecchio inverter).
    Detto questo pero’ se potenzio un vecchio SSP incentivato, che ha il suo contatore, non vedo il motivo di piazzarne un’altro se collego il nuovo inverter (in SSP non incentivato) direttamente al quadro elettrico dell’abitazione.
    Quindi, con tale semplice configurazione, il vecchio contatore prodotta continuerebbe a misurare tutta l’energia prodotta dal vecchio inverter mentre l’esistente contatore di scambio misurera’ il maggiore apporto, in SSP, di energia in rete; se non erro il servizio di misura energia prodotta costa circa 40 €/anno e raddoppierebbe con 2 contatori e non trovo giusto farli pagare se poi le misure rilevate non vengono utilizzate. Penso che i gestori di rete si stiano interrogando sulla nuova news Gse…
    Oltre alla questione tasse, citata nel mio commento precedente; in ottica piuttosto fantascientifica, perlomeno nel breve/medio periodo, verra’ in futuro sollevata la questione degli accumuli che in determinate configurazioni potrebbero assorbire energia dalla rete e poi ri-cederla di nuovo. E’ una cosa ventilata nel position paper sugli accumuli dell’Anie; pertanto in tale evenienza sarebbe necessario misurare (dal contatore di produzione ma in senso inverso) tale energia assorbita dalla batteria in funzionalita’ peak shaving cioe’ come servizio di rete che dovrebbe venire agevolato/remunerato; per non parlare poi di possibilita’ di frodi… Pero’ adesso il settore accumuli e’ ancora acerbo e si possono fare mille congetture ed e’ prematuro parlare dei dettagli.
    Ciao

  4. Ciao Stefano, ritorno ad inserire l’ennesimo commento, in una specie di monologo, mi scuso ma e’ volto ad approfondire la questione.
    Colgo, nella scelta del Gse di far installare sempre il contatore di energia prodotta nei potenziamenti – a prescindere dalla tipologia impianto (senza o con incentivi tramite conto capitale oppure con I, II, III, IV e IV conto energia) – un intento semplificatore, perche’ pensandoci bene anche per il I° conto energia e’ necessario scorporare, grazie al contatore prodotta, l’energia autoconsumata (cioe’ la prodotta meno l’immessa) che e’ quella che viene incentivata.
    Se non erro poi – nel II III e IV conto energia – il produttore poteva scegliere di non farsi installare il contatore prodotta, facendo stimare al Gse la quota parte della prodotta dal nuovo impianto sulla base della produzione degli anni precedenti.
    Ritengo pertanto che probabilmente il Gse abbia prescritto “a tappeto” un altro misuratore prodotta nei potenziamenti per evitare, come accenni anche tu, un’altra palude interpretativa.
    Buona serata 😉

    1. CiaoVic, in ogni caso basterebbe che GSE ed Enel si parlassero e decidessero la linea da seguire. Se io faccio una domanda di connessione per il potenziamento di un impianto incentivato, non credo debba essere io o il produttore a dover capire se devo mettere un altro contatore. Soprattutto se il responsabile del servizio di misura è il distributore.

  5. in ogni modo rimaniamo il paese della carta…mi trovo oggi a leggere una news e devo fare la carta per un potenziamento di un impianto fatto in precedenza e senza contributo.
    ma mi chiedo se per caso uno non leggesse le news o si perdesse qualcosa per strada?!?!
    mi sembra assurdo dover guardare ogni giorno il portale GSE per vedere se inseriscono una regola nuova e retroattiva…

  6. Ovvio che e’ il distributore ad installare il cosiddetto secondo M2 nel potenziamento! Se qualcuno dice che e’ obbligatorio benvenga, semplifica le cose un po’ a tutti. Ma e’ il produttore che deve pagarne la quota annuale e sulla base di una scelta Gse non supportata da un atto legislativo (almeno lo credo..). E’ che mi sembra che allo stato attuale ed in taluni casi le misure rilevate non siamo necessarie…, se non forse a riscontrare ev. frodi.. e qui mi riaggancio ai commenti gia’ inseriti sopra. Ciao

  7. Buonasera Stefano,
    dovendo procedere alla sostituzione di 10 pannelli FV di potenza 235W danneggiati, in un impianto da 999,69 kwp, se non trovo moduli da 235W secondo te se metto 10 moduli da 250W si configura come un aumento di potenza ?
    E se ne metto 10 da 220W secondo te non devo comunicare altro che le nuove matricole o si tratta di una diminuzione di potenza che va comunicata ?

    Grazie,
    Alberto

    1. Non puoi assolutamente aumentare la potenza. Ogni modifica (matricole comprese va comunicata al GSE).
      In ogni caso comunica al GSE la modifica dell’impianto, prima di farla e attendi risposta. In ogni caso la potenza non può aumentare.

  8. Ciao Stefano avrei una domanda da farti ;
    Un impianto connesso a novembre 2013 quindi ieri è obbligato a stipulare una convenzione con qualche ente tipo GSE (Scambio sul posto o tutta vendita) oppure può semplicemente essere connesso alla rete di distribuzione e quindi ottenere solo un risparmio in termini di consumo di energia elettrica?

  9. Ma io non sono così convinto a meno che non si tratti di un potenziamento (quindi esiste già un contratto)
    In quanto non si può immettere nulla in rete senza una effettiva regolamentazione….
    Scusa Stefano non voglio contraddirti ma sono certo di questo in quanto posi questo quesito sia ad enel che GSE.
    Se vuoi possiamo sentirci per un confronto.
    Ciao

    1. Ciao Alberto, siamo qua per confrontarci ci mancherebbe. Però se hai fatto domanda di connessione e sei a posto dal punto di vista tecnico (ovvero autorizzato a immettere in rete) non esiste alcun obbligo di fare lo scambio sul posto. Il regolamento di esercizio ti autorizza a immettere in rete, pe ril resto non credo nessuno ti possa oblbigare a sottoscrivere un contratto di SSP (l’unica cosa che puoi fare), almeno credo.

  10. Grazie Stefano grazie Alberto per la risposta, l’ impianto e’ stato regolarmente connesso ad Enel con regolamento di esercizio ed ora volevo sapere se potevo quindi ritenere completato l’iter oppure se devo fare altro , mi sapete indicare dove trovare certezze .

    1. Ciao Alessandro, non credo ci sia un posto dove trovare scritto che non sei obbligato a fare altro, in ogni caso lo scambio sul posto è una convenzione che si stipula con una unità di dispacciamento per vedersi riconosciuto un contributo per l’energia immessa in rete e non direttamente autoconsumata, non sei obbligato a richiedere tale convenzione. Poi sai, quando si parla di queste cose se ne scopre sempre una nuova 😉

  11. Ciao Stefano
    una notizia citta Roma distributore ACEA
    devo fare un impianto fotovoltaico da 19.78 kwp quindi sotto i 20.00Kwp famosi per via di dogana e DIA , ti chiedo dal momento che diciamo il GSE non esiste più dal punto di vista incentivi sulla produzione e , dal momento che l’ energia probabilmente la consumo tutta , non ho più problemi legati al Registro impianti ?
    e ancora la regolarita del posto in cui vado ad installare a questo punto diventa solo di natura legale ? ad acea non interessa.
    ed ancora la pratica che andrò a fare è solo con il gestore?
    ed ancora se ho moduli che non rispettano i requisiti del 5° conto a questo punto non ha importanza vero?

    grazie
    Alessandro

    1. Ciao Alessandro.
      Non hai alcun tipo di problema.
      Devi solo ottenere le opportune autorizzazioni (comune) per fare l’impianto, poi fai domanda di connessione e sei a posto. Se vuoi fare SSP o RID fai richiesta sul portale GSE.
      Per i moduli gli stessi devono avere comunque tutte le certificazioni previste IEC etc, le uniche cose che non ti interessano sono i vari factory inspection che erano richiesti pe ril premio europeo.

  12. Ciao Stefano avrei un’altra domanda rispetto al potenziamento di impianti esistenti.
    Forse ripetiamo qualcosa ma non mi è chiaro.
    Ho un impianto su un’azienda di 19,9kWp (no UTF) installato con il 2° conto energia già da 3 anni quindi. Dato che i suoi consumi sono di molto superiori a quanto installato vorrebbe aumentare l’impianto di altri 20kWp. Lo può fare o c’è qualche limite?
    Sicuramente, da come ho capito, dovrà installare un nuovo contatore di produzione per calcolare la nuova produzione.
    Ma il contatore di Scambio può rimanere lo stesso? (ha un contatore da 100kWp).
    E per il discorso UTF avendo un totale di impianti fotovoltaici superiore ai 20kW come ci comportiamo? Va fatto?

    Grazie mille per la risposta
    Alessandro

    1. Ciao Alessandro, lo può fare.
      Ormai i 3 anni non hanno più valore, erano limiti imposti per eventuali potenziamenti in conto energia.
      Dalle note pubblicate dal GSE dovrà installare nuovo contatore, e ralizzare impianto con nuovo inverter da connettere al lato AC.
      Per il contatore di scambio credo che rimanga quello, occorre ovviamente far edomanda di connessione per potenziamento in modo da ampliare il contratto per l’immissione.
      Per il discorso UTF va fatta denuncia di officina, in realtà si tratta di unico impianto (unico POD) che diventa maggiore di 20kW.

  13. Buongiorno Stefano,
    dovremmo ampliare un impianto fotovoltaico attualmente da 7,2 kWp costituiro da due inverter monofase allacciato in 2° conto, quindi senza DDI e SPI. Il nuovo ampliamento consiste nell’aggiunta di 3 kWp con un inverter monofase. L’impianto nel complesso supera quindi i 6 kWp limiter per il quale è necessario installare DDI e SPI esterni. La domanda è: serve un DDI e SPI nuico per tutto l’impianto o consideriamo l’ampliamento a se stante e quindi non ci interessaimo dell’esistente? Grazie per la risposta

  14. Buongiorno Stefano
    Impianto > 20 kw incentivato con il IV conto e SSP.
    Volendo fare il potenziamento di impianto ( il nuovo avrà solo SSP ) le procedure GSE e TERNA mi sembrano abbastanza chiare.
    La domanda a portale per ENEL non ho capito se va fatta come ” adeguamento di esistente” indicando la nuova potenza totale o come un lotto di impianti ( considerando il primo impianto esistente e il secondo impianto da realizzare).
    Grazie in anticipo

  15. Ciao Stefano
    Ho una domanda da farti la quale non mi è molto chiara ancora è sarebbe;
    In questo momento il mercato del fotovoltaico ci offre lo scambio sul posto e la detrazione IRPEF bene vorrei sapere si possono ottenere entrambi?
    Ed inoltre lo scambio sul posto è regolamentato come il conto energia ? Per regolamentato intendo permessi comunali sono richiesti? La tariffa dello scambio a quanto ammonta ? Ed inoltre con il conto energia era prevista un installazione. Aderente al tetto , con la mediana al di sotto di una balaustra nel caso di terrazzi con parapetto oppure a 10 gradi in assenza di parapetti?
    Grazie della collaborazione

    1. Ciao Alessandro.
      La detrazione è compatibile con lo scambio sul posto. Per lo scambio non devi fare nulla, non servono autorizzazioni o altro, allacci l’impianto e fai la pratica (le autorizzazioni servono eventualmente per installare l’impianto).
      Il contributo in conto scambio medio è di 0,16 €/kwh, ma non devi vederlo com eincentivo, il contributo in conto scambio ti permette di vederti restituire l’energia che paghi ad enel (di notte ad esempio) e che però hai immesso in rete (di giorno ad esempio).
      Sul discorso installazione non ci sono vincoli, lo scambio sul posto è un contratto che si fa con il GSE, che ricompensa energia consumata ma immessa in rete.
      Eventuali regole relative all’installazione degli impianti sono contenute nei regolaemnti edilizi etc.
      Il conto energia è morto, e con lui tutte le farraginose regole sull’installazione degli impianti. E’ evidente che occorre rispettare certe regole come sopra scritto, soprattutto se installi a tetto in centri storici, con vincoli architettonici etc.

  16. Scusa Stefano
    Il contributo di scambio sul posto è una quota che pagano sulla differenza tra l’ energia che io consumo e quella che immetto cioè se producessi di più di quanto consumo otterrei il pagamento per l’ energia immessa dico bene?

    1. Ti faccio due esempi che forse sono più comprensibili.
      —————–
      Caso 1 (nessuna eccedenza)
      – produzione impianto 3.000
      – autoconsumo 1.000
      – prelievo da Enel 2.500
      – energia che va in rete 2.000
      Ti restituiscono con lo scambio 2.000
      —————–
      Caso 2 (eccedenza)
      – produzione impianto 3.000
      – autoconsumo 1.000
      – prelievo da Enel 1500
      – energia che va in rete 2000
      Ti restituiscono con lo scambio 1.500
      Ti pagano l’eccedenza di 500
      —————–
      Spero di aver semplificato 😉

  17. salve!
    mi servirebbe sapere a quanto ammonta l’incentivo dello scambio sul posto dato dalla gse, visto che ormai non c’è più il conto energia, grazie

    Maja

  18. Ciao Stefano,

    ti sottopongo un caso:
    Impianto da 10 kWp già incentivato in 5 C.E.
    vorrebbe fare un potenziamento aggiungendo 3 kWp.
    Dalla comunicazione del GSE ciò è possibile , ma la mia domanda è :
    La nuova sezione, che sarà collegata su stesso POD, può accedere allo SSP ?
    Attualmente la convenzione SSP non c ‘ è , perchè il 5 C.E lo vieta, essendo l’ energia immessa in rete remunerata con T.F.O. .
    E se la nuova sezione aumenta l’ immissione in rete dell’ impianto , come può il GSE attribuire la T.F.O . alla sola energia prodotta e immessa in rete dalla vecchia sezione ?

    Che ne pensi?

    1. Ciao, per qunto riguarda la TFO credo sia la percentuale relativa alla parte incentivata.
      Ovvero immetti in rete 100, quindi avrai la TFO su 100/13*10.
      Stessa cosa per la tariffa Autoconsumo, produci 200 e immetti in rete 100, quindi ne hai autoconsumati 100 dei quali 100/13*10 avranno la tariffa.
      Ho fatto l’esempio con le percentuali in quel modo semplice, ma credo che la proporzione sarà fatta in base all aproduttività delle due sezioni, ovvero se una produce l’80% del totale e l’altra il 20% le proporzioni saranno riferite a quei valori.
      Spero di essermi spiegato, non è facile.
      Su discorso SSP non credo sia fattibile, a meno che non possano fare lo stesso discorso a livello di percentuali, ovvero fare scambio sulla parte immessa in rete relativa alla percentuale di produttività dell’impianto da 3kW. Ma è solouna mia ipotesi. Mi spiace ma non ho mai avuto esperienza diretta per essere sicuro.

  19. Ciao Stefano,
    hai dato una spiegazione molto plausibile, e comprensibile. Non mi resta che chiedere lumi direttamente al GSE . In caso di novità, ti tengo aggiornato!
    Grazie e a presto.

  20. Salve. Ho da un anno un impianto fotovoltaico di 3.8 kW incentivato con il V conto energia. La normativa vigente mi consente di fare un nuovo impianto (ad es. di 2 kW) con scambio sul posto, mantenendo gli incentivi del vecchio impianto? E se facessi un nuovo impianto con pannelli fotovoltaici ad accumulo? Ho chiesto in giro ottenendo risposte contrastanti. Grazie. A. P.

    1. Ciao Antonio,
      sul POD avresti un impianto in V conto e uno scambio sul posto che è incompatibile.
      Avevo già risposto a domande simili. Dal mio punto di vista e tecnicamente è possibile, nel senso che con due contatori di prodotta (una sull’impianto in V conto e uno sull’impianto nuovo) si può fare la proporzione relativa all’energia immessa in rete, e quindi contabilizzare lo scambio solo sulla quota dell’immessa dal nuovo impianto.
      Ma rimane la mia opinione. Per queste questioni occorre scrivere al GSE in modo da avere una risposta certa e scritta.
      Ciao

  21. ciao Stefano
    ho una domanda da farti.Posseggo un impianto ftv attivo dal 26/08/09 integrato di 4,4 kw. Volendo aumentare la potenza di 2/3 kw ti chiedo se devo per forza passare alla poco economica tri-fase e se devo mettere un altro contatore di scambio.Ho fatto vari preventivi e la confusione regna sovrana.GRAZIE

    1. Devi sicuramente installare (ma lo farà Enel) un secondo contatore di energia prodotta, per quanto riguarda la potenza secondo me Enel sino a 6,6kW monofase in immissione te li concede.

  22. qualcuno ha esperienza in merito al potenziamento di un impianto fv di potenza pari a 200 kwp incentivato in V Conto Energia. la nuova sezione non verrà incentivata. come dovranno essere installati i contatori

    1. Verrà inserito un contatore di produzione nella nuova porzione di impianto, e tutto sarà misurato in percentuale direi. Ovvero se immetti in rete 100, la tariffa OC sarà erogata in percentuale sulla potenza incentivata, ovvero l’impianto da 200kW produce 200.000kWh e la nuova sezione (diciamo da 50kW produce 50.000kWh) la tariffa OC sarà sull’80%, stessa cosa sull’autoconsumo. La cosa che non so e se si puo fare scambio sul posto per la sola quota di impianto aggiunto, in teoria con le percentuali si potrebbe fare, ma meglio sentire il GSE

  23. Dubito che enel allacci ancora impianti oltre 6 kW in monofase, capitava una volta e per valori poco oltre i 6, ma oggi mi pare improbabile.
    Il trifase comunque non e’ antieconomico, l’energia la paghi uguale, se con il potenziamento superi i 6 kW pero’ devi collegare: o un nuovo inverter trifase oppure un altro monofase ma su una fase diversa da quella dove c’e l’inverter vecchio. Ovviamente andrebbero anche divisi i carichi domestici sulle fasi che hanno gli inverter collegati, per non rischiare di immettere in rete su una fase e nello stesso istante prelevare dalla rete su un’altra fase.
    Ciao

    1. Ciao Vic, io ho appena progettato un impianto FV da 10kW trifase per un utente che mi aveva detto avrebbe preso 10kW, quando mi ha mandato il contratto ho scoperto che Enel ha fatto il preventivo per 10kW monofase 😉
      Ma credo si tratti di una svista, perchè quando abbiamo contattato Enel per chiedere il cambio a trifase, ci ha detto che avrebbero allacciato monofase per poi “virare” alla trifase, avevano già portato 4 cavi, forse erano preparati a correggere la svista 😉

      1. Ciao Stefano, ho visto solo ora la tua domanda, di norma non esiste che allaccino 10 kW in monofase e se non ho capito male e’ una nuova fornitura. le loro transazioni informatiche gli impongono vari blocchi al monofase con quella potenza. Comunque se hanno margine di tempo dovrebbero poter correggere..,

  24. Buonasera Stefano,
    per motivi di spazio su l tetto il condominio dove abito ha concesso a ciascun condomino di installare un impianto di 1,5 Kw che dovrei realizzare tra circa 1 mese. Avrei forse la possibilità di avere in concessione, con comodato d’uso gratuito registrato, un’altra quota di altro condomino per un totale di 3 Kw.
    La domanda è: posso fare i due impianti in tempi diversi potenziando quindi il primo impianto o è meglio aspettare magari 8-10 mesi e fare tutto insieme? Grazie del prezioso aiuto.

    1. Ciao Stefano, non cambia nulla. Puoi farlo e poi potenziarlo oppure farlo più grande in seguito, non ci sono vincoli legati agli eventuali ampliamenti.
      certo che se lo fai unico ti costa meno, una sola pratica di connessione, costi per la sicurezza singoli, etc etc

  25. Leggendo i vari commenti circa l’aumento di potenza di un impianto fotovoltaico sono giunto a questa conclusione sulla quale gradirei il tuo parere.

    “Al servizio di una civile abitazione ho installato un impianto fotovoltaico della potenza di 4kWp entrato in esercizio in data 24/05/12.
    Adesso vorrei potenziare l’impianto con altri 2 kWp supplementari.
    In questo modo avrei in totale un impianto di 6 kWp che è il massimo per una fornitura monofase.
    Da quello che ho appreso posso già effettuarlo senza attendere i 3 anni.
    Naturalmente dovrei effettuare le necessarie pratiche sia al gestore ENEL e sia al GSE per lo scambio sul posto.”
    Cordiali saluti

  26. Scusa Stefano , ma la confusione è tanta.
    Ho un impianto di 4.45kw in 4 conto energia e lo vorrei ampliare. La mia idea era di mettere altri 4 kw usufruendo della della detrazione 50%. Da un primo contatto mi è stato detto che devo fare un impianto separato dal primo, son suoi pannelli e su inverter, ma che siccome in complessivo supera i 6Kw dovrei mettere l’interfaccia esterna. Ma la domanda è questa:
    Per la soglia dei 6kw per mettere l’interfaccia, si conta il primo e il secondo impianto complessivamente? Oppure non la devo mettere perché il nuovo impianto da 4kw non supera i 6?
    Se la devo mettere, ne devo mettere una sul nuovo impianto o due mettendola anche sull’impianto vecchio?
    Tra l’altro mi parlavano anche di 1000 euro circa…
    Ti risulta?
    Saluti

    1. Ciao Piero.
      Confermo. Se aggiungi 4kW devi per forza fare nuovi pannelli e nuovo inverter (intendo solo per la parte di ampliamento), gli stessi avranno il loro contatore di produzione.
      Va aggiunta interfaccia esterna, ne basta una che comandi un solo DDI.
      Per i costi tra interfaccia, DDI, verifica interfaccia, etc. diciamo che i 1.000 euro non sono un numero buttato a caso, anzi tra materiale, manodopera, collaudo interfaccia la cifra è coerente.

  27. Ciao Stefano, vorrei un tuo chiarimento in merito al seguente caso. Impianto Fv esistente da 12kw, incentivato con 4 conto energia. Il cliente vuole ampliare l’impianto di 5kw e chiedere detrazione. La protezione d’interfaccia esterna esistente ( ammesso che ci sia) deve adeguata alla cei 0-21, così come gli inverter esistenti?

    1. Gli inverter esistenti non vanno adeguati alla CEI 0-21, non c’è scritto da nessuna parte che va fatta questa cosa.
      Per il resto direi che va inserita SPI CEI 0-21.
      Il nuovo inverter ovviamente deve essere CEI 0-21

  28. Ciao Stefano Ho un impianto FV. da 4,6kw con incentivi, vorrei costruire un impianto FV da 2kw con le batterie , devo chiedere permesso al GSE.
    Grazie.

  29. Buongiorno, ho un quesito da porLe.
    Ho un impianto entrato in esercizio a giugno 2014 e, quindi, solo in SSP. E’ presente il contatore di produzione.
    In caso di ampliamento (rimanendo sotto i 6 kW totali) è necessario installare un secondo contatore di produzione o si può utilizzare quello già presente?
    Secondo logica non vi è alcuna ragione tecnica che giustifichi la necessità di installare un secondo contatore: entrambi gli impianti sarebbero soggetti allo stesso regime.
    Grazie.

  30. E’ esattamente la situazione che ha indicato.
    La ringrazio per la risposta; sembrava logico anche a me, ma non ho trovato riferimenti precisi al riguardo e, quindi, qualche dubbio restava.
    Per caso ha un qualche riferimento?

    1. Nessun riferimento, in ogni caso quando fate domanda di connessione scrivendo che si tratta di ampliamento dell’impianto (una nuova sezione) credo che Enel non attivi un secondo contatore. In fase di connessione comunque potete dialogare con il referente Enel per avere conferma, o magari verificare il tutto durante il sopraluogo preliminare all’emissione del preventivo

  31. Stiamo inviando richiesta di connessione per un ampliamento di un impianto connesso un paio di anni fa (incentivo V conto TFO+TPA). Dal punto di vista burocratico per la nuova sezione occorre comunicare entro 30gg dall’allaccio al GSE tramite allegati 1 e 2 . Cosa succede come incentivo relativo alla nuova parte di impianto? E’ possibile accedere allo scambio sul posto? Grazie

  32. Ciao Stefano vorrei sapere sè ne hai conoscenza, ho un impianto 4 conto energia da 2,88 kw giovedi mi attivano il potenziamento da 2.6 kw (non incent.).
    L’energia pagata in SSP sarà unica o distinta sul portale GSE.
    Ci saranno 2 impianti o uno solo da 5,48 kw, grazie e ciao.

  33. Buongiorno Stefano, ti chiedo se è possibile “spacchettare” un impianto di produzione di energia elettrica già attivo (fotovoltaico principalmente, ma anche cogeneratori o idroelettrici o eolici), ma che non accede ad incentivi sulla prodottaa, per poter usufruire della qualifica SEU (limite max 20 MW)?
    Grazie

    1. Ciao.
      L’argomento è complesso e non liquidabile in due righe o su un blog.
      Occorre un’analisi approfondita del sito, delle caratteristiche del produttore, della tipologia di connessione, schema di impianto, etc…..
      Io per ora non me ne occupo, qualificare un impianto del genere come SEU, compresa la pratica sul portale GSE è una competenza professionale che a mio avviso ha un costo notevole (con alcuni colleghi abbiamo analizzato i tempi necessari per una pratica).
      Dubito per fortuna che almeno in questo caso i soliti improvvisati possano farlo carpendo qualche info sul WEB 😉
      Domino non sto parlando di te, sto facendo come solito le mie considerazioni a voce alta)
      Ciao

  34. Intervengo dopo l’ultima risposta dell’amico Stefano. Il termine “spacchettamento” non è previsto o, quantomeno, è proprio uno dei temi caldi che ha provocato una lunga sequela di queries all’autorità. Stiano gestendo, se può interessare a Domino, un caso spinosissimo. Azienda che installato un cogeneratore CAR nel 2008 con una Esco partecipata. Nel 2012 installano un impianto FV da 1 MW sulle coperture. Totale autoconsumo circa 18.000 MWh anno. La legge non prevede l’asseverazione SEU per 1 solo comsumatore e 2 diversi produttori, anche se nella stessa identica particella catastatale. Onere nascente x l’azienda: circa 1.000.000 di euro anno. Stiamo seguendo la via del cambio di intestazione dell’officina elettrica ma la strada non è normata adeguatamente a causa di una regola inerente il beneficiario del titolo autorizzativo. Insomma, al di fuori dei casi elementari ( coincidenza tra produttore e cliente ) ci sono centinaia di situazioni esplosive, anche perchè, scaduto il termine del portale GSE ( 3 giugno 2015 ) verranno addebitati gli oneri generali di sistema non solo sul 2015 ma anche su tutto il 2014. Roba da libri in Tribunale da subito.

    1. Ciao Francesco,
      mi trovo nella stessa tua situazione (azienda che sul proprio POD ha un cogeneratore non di loro proprietà e vorrebbe installare un impianto fotovoltaico da 3MW).
      Avrei quindi 2 diversi produttori ed un solo consumatore.
      Hai risolto in qualche modo il problem?

  35. Ciao Stefano volevo sapere sè sai per quanti anni con il SSP accumulo le eccedenze , dato che per motivi burocratici non mi conviene chiedere il pagamento liquidazione cioè il ritiro dedicato.
    Non ne ho trovato notizia ( anche 10 anni o più di accumulo?) e poi quanto potrò in fututo me li farò pagare.
    Grazie

    1. Ciao Ferdinando, le eccedenze non si accumulano in moneta, ma solo in kWh, e per 3 anni.
      O le liquidi entro l’anno o le perdi.
      La liquidazione delle eccedenze non è un Ritiro Dedicato, e sino a 20kW non è necessario aprire partita IVA o altro mi pare.

    1. No. Forse non mi sono spiegato.
      Le puoi liquidare (in moneta) solo l’anno successivo se hai scelto l’opzione di liquidazione delle eccedenze. Se non scegli tale opzione, i kWh rimangono a disposizione per 3 anni MA COME KWH APPUNTO, ovvero se dopo che ti compensano lo scambio hai ancora de kWh prelevato dalla rete, te li restituiscono prelevandoli dal monte kWh (massimo 3 anni).
      La liquidazione in moneta la puoi avere solo se scegli la luqidazione, e lo fai anno per anno.
      Se non la scegli ti vengono restituiti solo se ne hai bisogno, altimenti li perdi.
      Mi pare sia cosi, dovrei leggere meglio, però potete leggere anche voi 😉

  36. HO TROVATA QUESTA RIGA PURTROPPO FIGUARA COME REDDITO, SPERAVO IN UN ACCUMULO PIù LUNGO. Un’ultima nota importante: la liquidazione dell’eccedenza viene considerata ai fini fiscali come se fosse una vendita; dunque, pur non essendo necessaria la partita iva, va citata nella dichiarazione dei redditi come “altro reddito” occasionale.
    GRAZIE STEFANO

  37. Buongiorno ,

    sono in procinto di acquistare una villetta con un impianto fotovoltaico già esistente( non ancora istallato ) da circa 1,5 Kw ( o 1 Kw ), il proprietario da cui acquisto l’immobile avendo effettuato l’ampliamento dell’immobile del 30% per legge e costretto a fornirmi l’immobile con il fotovoltaico pronto per l’uso .
    Essendo in procinto di vendere la casa istallerà un impianto che gli permetterà di essere in regola con la legge e quindi l’impianto sarà da 1 Kw o da 1,5 Kw, ( che ha già acquistato ) non soddisfacendo il mio bisogno di energia elettrica volevo sapere se è possibile ampliare l’impianto di 1,5 Kw o 2 Kw per portarlo sulle 3 Kw circa .
    In merio alla mia modifica che vorrei effettuare vorrei sapere quali sono tutte le procedure da effettuare e se avete qualche ditta convenzionata su cui indirizzami che svolge i lavori richiesti .

    Resto in attesa di riscontro .

    Distinti saluti .

    Simone

  38. Ciao Stefano,
    per un impianto da 1 kW (predisposto dal costruttore della villetta) connesso alla rete dopo la fine dell’ultimo Conto Energia e per il quale è stato richiesto e ottenuto il solo scambio sul posto mi viene chiesta la possibilità di potenziarlo ad 1,5 kW (trattandosi di una tettoia la superficie massima disponibile consente di installare solo 6 moduli da 250W). Poichè l’inverter attualmente utilizzato è da 1,5 kW il potenziamento potrebbe essere realizzato semplicemente aggiungendo alla stringa 2 pannelli, ma non riesco a capire se questa soluzione è accettata o meno dal GSE. Le mie domande sono: nel caso in cui non ci sia un incentivo in CE attivo ma solo lo SSP:
    – è necessario attendere 3 anni dall’entrata in esercizio dell’impianto prima di potenziarlo?
    – l’incremento minimo di potenza deve essere pari a 1 kW?
    – è necessario installare un contatore a parte (in questo caso dovrei installare anche un secondo inverter per 500W)?
    Credo che le tre condizioni sopra si riferiscano solo ai casi di impianti incentivati con uno dei 5 Conti Energia e non nel caso di solo Scambio sul Posto, ma vorrei una tua conferma.
    Ti ringrazio

  39. Buongiorno Stefano,
    per un impianto da 19,7kW allacciato nel 2009 e quindi con l’accesso al 2° Conto Energia e in SSP, c’è un limite o vincolo di potenziamento dell’impianto? Ovvero, essendo passati più di 3 anni si può installare, creando una nuova sezione, e quindi sullo stesso POD e contatore in essere, un altro impianto diciamo sempre attorno i 20kW? C’è qualche vincolo in tal senso che ti risulta?
    O è più conveniente percorrere un’altra strada? Es. un chiedendo nuovo contatore e un nuovo POD, un nuovo SSP e spostare parte degli impianti sotto un nuovo quadro generale?
    Ovviamente in entrambi i casi ci sarà da fare denuncia Officina Elettrica. Grazie per la tua opinione, saluti

  40. Buongiorno Stefano,
    mi trovo nel caso di un impianto fv 50 kW installato nel 2008, e un ampliamento sulla stessa fornitura quindi stesso POD con impianto fv 25 kW. L’impianto in ampliamento sarà connesso in un altro reparto alimentato da un quadro secondario. Mi chiedo devo dirottare il cavo di alimentazione in modo da avere un solo SPI oppure posso avere in questo caso 2 SPI differenti??? L’impianto ampliato dovrà essere connesso come già detto su un quadro secondario che a sua volta è alimentato da dei quadri principali dove ci sono già dei prelievi di energia dovuti alle utenze. E’ consentito. Grazie aspetto info..

  41. Buongiorno Stefano, sono in possesso di un’impianto da 3,5 kw in regime SSP non CE e vorrei modificarlo sostituindo alcuni pannelli poco performanti e modificando inverter per fare upgrade a 6kw. Come devo muovermi a livello burocratico? Devo dismettere il vecchio impianto e crearne uno nuovo?

  42. Buongiorno, vorrei installare un impianto fv da 3kwp ( su due falde -est e ovest)ed aggiungere in un secondo momento due o tre pannelli per aumentare la produzione annua senza cambiare l’inverter. Tecnicamente mi hanno detto che è possibile ma non mi hanno saputo dire se va data comunicazione al GSE o altri.
    Grazie

    1. Non ha senso. Se fai una pratica di connessione, poi ne devi fare un’altra per l’aumento di potenza e comunicare a Terna e GSE (SSP) il cambio di potenza.
      Non complicatevi la vita 😉

  43. Buongiorno, ma così non si cambia la potenza visto che l’inverter rimane sempre da 3kwp ( ed essendo su 2 falde non arriverà mai al picco massimo)ma aumento solo la quantità di energia prodotta. quindi in teoria non c’è da comunicare il cambio di potenza ( che rimane sempre da 3kwp) ma al massimo il numero dei pannelli registrati
    Grazie

    1. Ipotizzando moduli da 250W, se installi un impianto da 3kW di picco con inverter da 3kW, se aggiungi 3 moduli la potenza di picco diventa 3,75kW
      Il fatto che arrivi o meno alla potenza massima non significa nulla.
      Dovrai fare una nuova domanda di connessione per aumento di potenza, quindi ribadisco quanto ho scritto prima 😉

  44. Buongiorno,
    ho un impianto NON incentivato, con ssp e installato da meno di due anni,
    nel caso di aggiunta di due moduli fotovoltaici, in modo da portare l’impianto da 5,23kWp a 5,88kWp e mantenendo l’inverter attuale da 5kWh,
    saprebbe dirmi quali pratiche effettuare.
    Grazie

    1. Tutte le pratiche come se fosse una nuova connessione, nel tuo caso si tratta di potenziamento.
      Però credo che tu non possa aggiungere 2 moduli sulla stringa dell’impianto incentivato, perchè il potenziamento non essendo soggetto ad incentivi, deve avere un suo misuratore di energia. Non sono sicuro, diciamo al 99% 🙂

  45. Buongiorno,
    ho un impianto ftv da 7,7kw incentivato con premio in 2° conto energia. voglio potenziare con altri 9 kw di pannelli ftv e su questo mettere un accumulo. secondo te lo posso fare?
    Il GSE non mi risponde al quesito.
    Sai anche cosa devo fare di particolare?
    Grazie

  46. forse non mi sono spiegato bene: vorrei potenziare l’impianto in II c. energia con l’aggiunta di un altro impianto nuovo da 9 kw di pannelli ftv con inverter e su questo mettere un accumulo. Ovviamente con un nuovo contatore di produzione per la lettura separata dal vecchio impianto. Poi entrambi gli impianti saranno collegati al contatore di scambio al quale è collegata l’utenza della casa.

  47. per Giuseppe,
    è permesso aggiungere una nuova sez. fotov. + storage al vecchio impianto.
    Si può anche aggiungere uno storage al fotov. esistente, se non è nel primo conto energia; in questo secondo caso però se lo storage viene installato sul lato cc del vecchio inverter, va adeguato a Cei 0-21 tale vecchio inverter ed ev. Spi, oppure sostituito con uno a normativa attuale per permettere allo storage di svolgere i servizi di rete che gli sono richiesti.

  48. Buongiorno,
    quindi è possibile potenziare un impianto FV incentivato con uno non incentivato (che aderirà alle detrazioni 50%).

    In questo caso va installato un contatore per l’energia prodotta dal nuovo impianto?

    Il tutto andrà su un unico contatore di scambio, quindi lo scambio sul posto sarà applicato alla somma delle energie immesse dalle due parti di impianto.

    E’ corretto?
    Grazie

    1. E’ corretto. L’unica cosa della quale non sono sicuro, è che si possa fare lo scambio aggiungendo un potenziamento ad un impianto in 5° conto energia, che era incompatibile con lo scambio sul posto.

  49. Salve,
    mi ritrovo nel caso di un potenziamento di un impianto fotovoltaico incentivato con aggiunta di una nuova sezione con fotovoltaico e SdA collegati entrambi su stesso POD in SSP.
    In questo caso bisogna avviare comunque la procedura al GSE secondo le regole tecniche oppure è sufficiente comunicarlo al gestore di rete? grazie

    1. Ciao Alessandro, nel documento del GSE sul potenziamento degli impianti è scritto tutto in modo molto esaustivo (nel tuo caso da pagina 15)
      C’è scritto cosa fare con i gruppi di misura, cosa fare per variare i dati su Terna, cosa fare per modificare la pratica di scambio sul posto e come comunicare al GSE 😉

    1. Impossibile rispondere a questa domanda, il calcolo di un risparmio o meno va fatto conoscendo i dati rilevanti quali, profilo di consumo, impianto FV installato, batterie che si intende installare etc etc

  50. Ciao Stefano, un cliente vorrebbe potenziare il suo impianto fotovoltaico da 998 kW. E’ possibile a tuo avviso utilizzare l’infrastruttura presente (trafo BT/MT 1250 kVA e quadro di interfaccia) aumentando semplicemente la potenza (nuovi moduli, nuovi inverter, contatore dedicato, ecc.), senza dover realizzare una cabina di connessione dedicata al solo potenziamento? Oltre che sul lato tecnico, da un punto di vista autorizzativo potrebbe essere inficiata la validità dell’autorizzazione se si eccede il MW e si entra nel campo dell’autorizzazione unica?
    Grazie in anticipo.

    Daniele

    1. Per quanto riguarda la connessione non c’è bisogno di una cabina nuova (il POD è lo stesso), al limite il distributore potrebbe chiederti una nuova SPI per la nuova sezione, oppure la sostituzione della SPI aumentando la taglia del DDI (oivvio che se è in MT non occorre aumentare la taglia del DDI). Ma non conosco l’impianto quindi sto già andando oltre con le ipotesi.
      Anche se un trafo da 1250kVA con un impianto da 998kW è già bello tirato”.
      In ogni caso puoi tranquillamente aggiungere una cella di protezione trafo e un nuovo trafo.
      Per l’autorizzazione unica non sono molto pratico ma credo che si entri nel campo della stessa.
      Ma non sono sicuro.

      1. Grazie mille, anche io avevo dubbi sul trafo. In ogni caso lo sto prevedendo perchè l’inverter esistente ha uscita a 200V, mentre i nuovi piccoli ne trovo da 400V in su. Il problema sarebbe lo spazio.

  51. Buongiorno.
    Devo fare il potenziamento con 6 KWp aggiuntivi di un impianto fotovoltaico da 13,50 KWp, incentivato in II Conto Energia e con SSP. L’impianto esistente è composto da 5 inverter con SPI unica e DDI unico esterni, non CEI 0-21.
    La mia domanda è: devo sostituire la SPI e DDI con SPI/DDI adeguati alla CEI 0-21 e unici per l’intero impianto potenziato?
    Oppure posso semplicemente fare il potenziamento aggiungendo un inverter adeguato CEI 0-21 con SPI/DDI interni e lasciare l’impianto esistente inalterato?
    In questo secondo caso infatti si andrebbe a sfruttare quanto indicato nella CEI 0-21 (8.2.2.2 – ultimo periodo) in cui si dice:
    “Per impianti di potenza complessiva superiore a 11,08 kW è ammesso che siano presenti fino
    a tre dispositivi di interfaccia distinti, ciascuno con la propria PI, sprovvisti di funzionamento
    in OR. Se i dispositivi presenti sono superiori a tre, si deve prevedere il loro funzionamento in
    OR (l’anomalia rilevata da ciascun SPI provoca lo sgancio di tutti i DDI”.

    1. Ciao
      Concordo con te, aggiungi semplicemente una sezione di impianto con proprio DDI e SPI CEI 0-21
      Nessuna norma ti dice di fare retrofit. Il fatto di avere un impianto superiore a 11,08kW implica che vi sia interfaccia esterna, e tu hai 2 interfacce esterne.
      Mi pare che tu sia perfettamente a norma (la logica OR non serve come hai giustamente scritto).

  52. Ciao Stefano,
    la mia richiesta di aiuto fa sempre parte del tema ampliamento impianto fotovoltaico: un cliente con 3kW in tariffa onnicomprensiva fa richiesta di altri 3kW in SSP. Tutto chiaro con gaudi e GSE, ci saranno 2 contatori di produzione. Il blocco arriva da e-distribuzione: nella domanda di connessione si può chiedere un adeguamento di connessione esistente da 6kW specificando le due sezioni da 3kw ma viene rigettato. La loro risposta è: Nel flusso che arriva da terna nella sezione 1 il regime è con codice 3 (tariffa omnicomprensiva) mentre nella sezione 2 è con codice 2 (scambio sul posto).
    Il tecnico sostiene che la richiesta per i 6kW sono tutti in scambio sul posto e bisogna cambiare la convenzione. Io non riesco a fare una richiesta di adeguamento con due convenzioni! Dove sto o stiamo sbagliando?

  53. Buongiorno,

    Il caso in essere è il seguente:
    un produttore ha un impianto fotovoltaico da 2,94 KWp connesso in rete nell’anno 2009 ante CEI 0-21.

    Lo stesso produttore, attualmente, decide di potenziare l’impianto FTV con un ulteriore impianto da 4,14 KWp. Chiede ed ottiene preventivo dal distributore (E-distribuzione) potenza nominale totale sotteso al POD 7,08 KWp.

    In fase di redazione del regolamento di esercizio, e-distribuzione ritiene che l’impianto, pur essendo inferiore a 11,08 KWp, debba essere dotato di SPI esterno facendo riferimento alla delibera 786/2016.

    Domande:
    In caso di potenziamento di un impianto FTV esistente, ante CEI 0-21, quali sono le regole da seguire per l’installazione dello SPI esterno?

    La potenza nominale complessiva dell’impianto in questione è di 7,08 KWp, è corretto affermare che è obbligatorio lo SPI esterno perchè la normativa all’epoca dell’installazione dell’impianto esistente prevedevo lo SPI esterno per impian ti > di 6 KWp?

    Grazie.

    Francesco S.

    1. Il potenziamento dell’impianto viene eseguito alla data odierna, e deve rispettare le norme vigenti alla data dell’installazione.
      Le norme vigenti prevedono l’interfaccia esterna solo se la potenza supera gli 11,08kW.
      Quindi è sufficiente un inverter con interfaccia integrata, in quanto l’impianto ha potenza complessiva minore di 11,08kW.
      La delibera 786 riguarda gli impianti esistenti e non ha nulla a che vedere con gli impianti nuovi, ed oltretutto in nessuna parte della delibera si parla di protezione di interfaccia esterna per gli impianti di potenza inferiore a 11,08kW.
      In questo caso il tecnico di e-distribuzione ha le idee un po’ confuse. Chiedere un SPI esterno in un ampliamento perchè all’epoca la norma lo prevedeva per impianti sopra i 6kW è una assurdità.

  54. Buongiorno,
    vorrei approfittare della cessione della detrazione fiscale aggiungendo altri 2kw al mio attuale impianto fotovoltaico da 3Kw incentivato con il secondo CE. Ho capito che si può fare dotando il nuovo impianto di proprio contatore di produzione. La domanda é: posso accedere alla detrazione realizzando il nuovo impianto su una pensilina auto esistente situata a 10mt dalla casa e collegandolo al contatore della stessa?

  55. Buongiorno Stefano e innanzitutto grazie.
    Mi confermi che, per un impianto fotovoltaico V Conto Energia, si può procedere con l’installazione di una nuova sezione di impianto fotovoltaico non incentivata con autonomo Misuratore di Produzione e collegata allo stesso POD di Scambio?
    La divisione tra SSP e Omnicomprensiva la fa automaticamente il GSE senza ulteriori adempimenti? Non capisco come faccia a farla in proporzione se gli impianti possono anche avere esposizioni e producibilità abbastanza diverse.

  56. Ciao,
    quando convivono insieme la tariffa omnicomprensiva e scambio sul posto, il gestore di rete deve calcolare i due distinti dati di immissione facendo una proporzione basata su quanto ha prodotto ciascuna sezione (letture degli M2).
    Quindi, per fare un esempio, se la sezione1 ha prodotto 40 kWh e la sezione2 60 kWh e ne sono stati immessi 50 kWh (gli altri 50 kWh autoconsumati..), ne verranno calcolati in immissione 20 kWh per la sezione1 e 30 kWh per la sezione2 (rispettivamente 40% e 60%).
    Il Gse lo ha stabilito nelle regole applicative del 5o conto energia, fornendo tutti gli algoritmi per il calcolo.

  57. Buongiorno, avrei intenzione di installare (visto che ho spazio nel tetto) un altro impianto FV da 6 kw da affiancare al 5,06 Kw esistente (l’esistente è sul II conto energia, sia incentivi che scambio sul posto), il nuovo FV potrebbe utilizzare un altro POD trifase (ho due POD, un monofase da 6 Kw sul quale insiste il FV attuale (casa) e un trifase attualmente da 3,3 kw (forza motrice per pompa sommersa e autoclave)
    Nel nuovo FV vorrei installare un sistema di accumulo (di maggior capacità possibile) che possa pero’ “colloquiare” ANCHE con il sistema monofase della casa per permettermi di gestire i consumi della casa attraverso i sistemi di accumulo.
    L’ipotesi è fattibile? Comporta problemi con gli incentivi e/o altro del vecchio FV?

    1. Non è fattibile.
      Non può esserci promiscuità tra i due POD a livello di accumuli o altro.
      Se la domanda di connessione viene fatta per un POD, l’energia deve rimanere disponibile su quel POD
      Al limite aggiunga un accumulo anche all’impianto esistente (se è un primo conto energia non può inserire accumulo)

  58. Salve, vorrei cambiare l’inverter di un impianto fotovoltaico in CE.
    All’epoca della realizzazione fu previsto un inverter con potenza di uscita di 12kW lato alternata in abbinamento ad un generatore di 15kWp,
    In previsione di una sostituzione dei moduli fotovoltaici vorrei installare un nuovo inverter con potenza di uscita pari a 15kW lato alternata.
    Dal punto di vista del GSE non ci sono problemi, ma cosa è necessario fare per e-distribuzione?
    Bisogna modificare i parametri anche in GAUDI’?
    Grazie

    1. Non so che dati sono stati inseriti su Terna e che potenza nominale è stata richiesta in domanda di connessione e indicata nei verbali.
      In ogni caso deve comunicare la sostituzione dell’inverter al distributore ma non può cambiare la potenza indicata sui vecchi documenti.
      C’è anche da tenere presente che se l’impianto non ha intetfaccia esterna (fino al 30 giugno 2012 non serviva per 15kW) adesso invece deve inserirla, con conseguente modifica schemi

  59. Buonasera io ho un impianto FV 2011 con 4° conto energia + SPP (3Kw), ho provato anche a contattare il GSE ma non ho avuto risposte, nel decreto è scritto che si perde ogni forma d’incentivo installando un impianto FV con il 110%…. lei nè sà qualcosa in più?
    La mia domanda è se installo cappotto termico e pompa di calore con un impianto fotovoltaico con accumulo, rinunciando allo SPP, posso istallarlo con la detrazione al 110% mantenendo il 4° conto energia sul primo impianto?

  60. Buonasera, vorrei sapere se potenziando un impianto fotovoltaico in conto energia, posso usufruire sul nuovo la detrazione fiscale del 50%.
    L’agenzia delle Entrate si è espressa in merito?

    1. Il potenziamento di un impianto in conto energia è consentivo dai vari decreti incentivanti.
      La nuova sezione non godrà ovviamente del beneficio degli incentivi, quindi a mio avviso per la parte nuova si può chiedere la detrazione fiscale del 50%.
      Mi opinione

  61. Buongiorno Stefano, ho un impianto da 19,90 le in primo conto energia e un altro di 128 in terzo conto energia con 2 contatori separati e allacciati sullo stesso contatore di scambio.
    Come viene calcolato l’incentivo della prima sezione che ricade nel primo conto energia?
    Oggi l’impianto da 20 kw, produce circa 25.000 kw /annuo ma l’energia immessa è di circa 135.000 kW/anno in quanto viene calcolata anche l’energia immessa dall’impianto di 128 kW.

    1. Gli incentivi sono erogati in base all’energia prodotta, quindi l’incentivo del primo conto energia viene erogato sull’energia misurata dal contatore della prima sezione e l’incentivo del terzo conto energia viene erogato sull’energia misurata dal contatore della seconda sezione.
      L’energia immessa non ha nessuna relazione con gli incentivi se ci sono i due misuratori dell’energia prodotta (che è appunto quella incentivata).

  62. Buongiorno, vorrei sapere se posso vendere il mio impianto fv a qualcuno come privato, e se l’acquirente può’ detrare il 50 % ? Il mi impianto, lo pagato già, ma mai installato, perché non mi bastano più i soldi per completare acquisto.
    Grazie

    1. Non credo che qualcuno possa detrarre un impianto acquistato da un privato.
      Forse potrebbe vendere il materiale ad una ditta installatrice, e questa venderà l’impianto con fornitura e posa in opera ad un altro cliente.

  63. Buongiorno
    Ho trovato questo post cercando risposta alla possibilità di usufruire del Superbonus per l’ampliamento di un impianto FV incentivato. Anche io supporterei la teoria della nuova sezione per il potenziamento. Sarebbe utile avere delle certezze da parte delle Autorità competenti.
    I modelli del GSE non risultano più disponibili.
    Lei ha qualche novità in merito?
    Grazie

  64. Buongiorno Stefano,
    ho sul tetto un impianto di 4KW con contatore di produzione in quarto conto energia, lasciando ivariato il primo aggiungerei un secondo impianto completamente indipendente di altri 4KW con accumulo.
    Il contratto legato al contatore di immissione attuale è per 6KW (non superabile in quanto voglio mantenere la monofase)
    C’è qualche regola che mi impedisce di restituire in rete (nel caso peggiore) una potenza superiore al limite di immissione di 6KW?
    Grazie

    1. Puoi avere un contratto in immissione di potenza superiore a quello in prelievo, nessuna limitazione. Però diventa trifase.
      Il problema è che se hai un impianto di produzione trifase e i prelievi monofase, hai l’autoconsumo solo su una fase (per la parte di impianto di produzione trifase).
      Se vuoi evitare problemi e complicazioni, aggiungi una sezione con un inverter da 2kW nominali (così non superi i 6kW) con accumulo lato produzione (ad esempio inverter ibrido, ma non so se li fanno cosi piccoli, mi pare lo faccia Huawei).

    2. Dimenticavo.
      Puoi anche usare un inverter monofase da 2kW nominali con moduli pe runa potenza superiore.
      Ad esempio il Huawei da 2kW ibrido, ha una potenza in ingresso massima dei moduli di 3kW.
      Quindi avresti potenza generatore 7kW (4 + 3 nuovi) e potenza AC ai fini della connessione 6kW (4 + 2 nuovi).
      Rimani monofase e dormi tranquillo

  65. Buonasera,
    ho in impianto da 11,26 kw incentivato con V conto energia il quale è stato potenziato in secondo tempo con un impianto da 6 kw con SSP e sistema di accumulo, ora per coprire l’intero fabbisogno di energia della mia abitazione avrei intenzione di aggiungere un altro impianto FV da 7 kw.
    Sarebbe fattibile?
    Visto che nel complesso l’impianto supera i 20 kw ci sono delle controindicazioni?
    Comporta problemi con gli incentivi del vecchio FV?
    Potrei rientrare nella detrazione del 50%?
    Grazie

      1. Buongiorno,
        si potrebbe ovviare a questo problema facendo un impianto ad isola oppure facendo richiesta di un secondo pod?

        1. Se vuole coprire il fabbisogno energetico, fare un impianto in isola o richiedere un secondo POD non serve a nulla (l’impianto non può essere connesso a due POD). In ogni caso non credo le diano un secondo punto di consegna nella stessa particella catastale, intestato alla stessa persona.

  66. Buongiorno Stefano,
    Io ho un impianto da 4 kw con scambio sul posto nessun conto energia e nessuna detrazione e nessun obbligo, Potrei eliminarlo completamente,così da liberare posto sul tetto, e montare un nuovo impianto incentivato al 110 con accumulo? (Faccio già degli interventi trainanti)
    Grazie

    1. Non saprei, non mi sono mai posto il problema onestamente, anche se credo di si.
      Se smantelli l’impianto e lo elimini da tutte le varie posizioni (Terna, e-distribuzione, GSE) etc. è come se non esistesse più, magari questa cosa va fatta prima del 110%.
      Però non capisco perché buttare un impianto che funziona. A limite aggiungi l’accumulo per conto tuo senza il 110%

      1. Ho lo stesso problema, sul tetto non cè spazio per un secondo impianto, il fotovoltaico non si capisce nemmeno cosa produce perchè ACEA è inesistente ( sono 10 anni che cerco di parlarci ma non c’è nessuno), molto meglio se alimenta una pompa di calore mia. Ma non si riesce ad avere informazioni su come burocraticamente bisogna risolvere il problema.
        Grazie.

        1. Scusa Bruno, se non c’è spazio sul tetto per un secondo impianto c’è poco da fare.
          Per guardare cosa produce il fotovoltaico basta andare sul contatore di produzione e leggere i dati in immissione.
          Non c’è bisogno di parlare con Acea

  67. Buongiorno,

    ho un quesito riguardante l’installazione di un nuovo impianto fotovoltaico su un’abitazione dove ve n’è già uno in esercizio. Ho cercato parecchio in rete ma non ho trovato risposte.
    Sull’abitazione in questione è presente un impianto FV da 7,2kW in 2°CE (lug-2009) + SSP.
    Produzione annua ~7500kWh.
    Negli anni i consumi sono aumentati e prevedo aumenteranno ancora visto l’imminente arrivo di un’auto elettrica e piastre ad induzione.
    Stavo quindi valutando l’installazione di un secondo impianto fotovoltaico da 5-6kW con relativo sistema di accumulo integrato per massimizzare l’autoconsumo.
    Mi sembra di capire che con una tale potenza complessiva installata con possibilità di immettere in rete sia obbligatorio il passaggio al trifase.
    Ciò significa (correggetemi se sbaglio) che potrei installare il secondo impianto nella seconda fase e dividere razionalmente i carichi della casa.
    La prima domanda che mi sorge è: il sistema di accumulo, per poter sempre vedere la produzione di entrambi i FV e tutti carichi della casa dovrà per forza essere trifase? Se fossero 2 monifasi, ognuno lavorerebbe sulla propria fase, non potendo intervenire qualora i carichi/surplus di produzione fossero sull’altra…
    Ho poi sentito parlare di nuovi impianti con immissione di potenza in rete limitata, ma non ho trovato documentazione in merito.
    Sostanzialmente ora posso scambiare fino a 7,2kW (o forse qualcosa in meno, non ho trovato il regolamento di esercizio originale del primo impianto)con la rete. Potrei installare il nuovo impianto facendo un nuovo regolamento di esercizio in cui vado ad incrementare la potenza dei generatori FV (7,2 + 6) ma lascio inalterata la potenza in immissione in rete al valore originale relativo al primo imp. FV. Il nuovo inverter adeguerà la potenza prodotta in modo da non far mai superare tale valore sul punto di connessione con la rete (diversi modelli di inverter implementano questo controllo).
    In sostanza, il vecchio impianto continuerebbe a lavorare come ha sempre fatto e senza limitazioni (e senza contribuire agli accumulatori, che lavorerebbero solo con il nuovo inverter), il nuovo impianto lavorerebbe al massimo mentre carica le batterie, dopodichè andrebbe ad alimentare gli autoconsumi e il residuo disponibile per l’immissione in rete, senza mai superare i 7,2kW.
    Tutto questo non andrebbe a cambiare i livelli di potenza di scambio e non dovrebbe rendere necessario il passaggio al trifase.
    A voi risulta fattibile e corretto da un punto di vista normativo questa soluzione?
    Ovviamente il dimensionamento del secondo impianto va fatto per bene per evitare sovradimensionamenti tali da saturare l’immissione in rete tagliando la produzione.

    Vi ringrazio

    1. Se aggiungi un altro impianto passi ad una connessione trifase, se il sistema di accumulo ha la certificazione di immissione zero probabilmente ti fanno rimanere in monofase.
      Ma questo accade se hai un inverter per batterie con certificazione come sopra, non se installi un ibrido (indipendentemente dai controlli che implementa.
      La potenza supererà 11kW quindi occorrerà installare una protezione di interfaccia esterna con conseguenti interventi sull’impianto esistente.
      A mio avviso non ha senso aumentare di 6kW l’impianto e poi dire all’inverter di limitarsi, anche perchè quando non sei in casa, non ci sono prelievi e le batterie sono cariche che senso ha avere 6kW di impianto che non producono ?
      Io eviterei di fare modifiche sostanziose all’impianto onde evitare anche problemi con il GSE per la parte incentivata.
      Al limite potresti fare un revamping dell’impianto sostituendo i moduli e installare un accumulo lato AC, con inverter per batterie certificato immissione zero, in modo da rimanere in monofase.
      Se poi aumenteranno i consumi, per evitare il distacco, visto che il contatore nuovo (se te lo hanno messo) permette di prelevare sino a 8kW per 180 minuti (o 90 non l’ho ancora capito perchè in alkcune guide si dice 90 in altre 180) puoi installare un controllo carichi per distaccare le utenze non prioritarie.
      Ma si fa così per dire, non so nulla del tuo impianto e dei tuoi consumi, so solo che la tua soluzione è abbastanza ingestibile e ricca di ostacoli

  68. Volevo una informazione tecnica. Ho due impianti fotovoltaici di 4,23Kwp ed una da 2Kwp, di cui il 4,23 è collegato ad un modulo batterie Sonnen di 7,5 kWh, incentivato con il IV conto energetico, l’altro impianto di 2Kwp, inserito precedente, collegato ,il tutto,ad un unico contatore Enel e non incentivato che fornisce energia a delle batterie tradizionali,in fase di esaurimento. Domanda:
    È possibile che questo impianto Fotovoltaico di 2Kwp si possa collegare al primo e fornire energia elettrica alla rete ed al modulo batterie Sonnen.
    In attesa ,saluto cordialmente e ringrazio

  69. Salve,
    sulla nostra casa è installato un impianto FV di 8,46 kW in trifase. Oltre a questo ogni abitazione dispone di impianti FV di 2,6 kW ca.
    Usufruendo del Superbonus (l’intervento trainante sarebbe la sostituzione della PdC condominiale) vorremmo potenziare l’impianto condominiale e aggiungere l’accumulo.
    Il nostro tecnico ci diceva che non è possibile perché servirebbe un altro POD che ovviamente non sarà concesso. Leggendo il suo articolo sopra penso di aver capito che non è proprio così, giusto?

    1. Per fare un aumento di potenza di un impianto esistente, non occorre chiedere alcun POD aggiuntivo.
      L’aumento di potenza può usufruire del 110% (verifichi ma su internet si trovano tante informazioni) e non può però usufruire di altri benefici.

  70. Abbiamo un impianto PV da 18.3 kW in 2′ conto energia con scambio sul posto installato nel 2009. Sulla nostra abitazione, subito dopo l’installazione dell’impianto, furono fatti interventi di efficienza energetica consistenti nella sola sostituzione del sistema di riscaldamento (caldaia GPL e termosifoni) con pompa di calore elettrica e condizionatori ad aria. Per questo intervento ci è stato riconosciuto un premio sulla tariffa incentivante pari al 25% della tariffa stessa. Vorremmo ora accedere al Superbonus 110% per migliorare l’isolamento dell’abitazione (un casale in pietra, molto dispersivo) in particolare per il tetto, per le pareti e per gli infissi, eventualmente anche con un ampliamento dell’impianto PV visto che ci alimentiamo anche due auto elettriche. Non riusciamo però a trovare informazioni sulla fattibilità dell’intervento, sia nelle FAQ che nelle risposte ad interpelli dell’Agenzia delle Entrate. Ci sono notizie in merito o altri casi analoghi al nostro ? Grazie.

    1. Non ne ho idea, mi spiace.
      Ma mi pare che l’impianto fotovoltaico sia già prossimo ai 20 kW, se li superate arrivano una serie di adempimenti, quali fatturazione eccedenze per lo scambio sul posto, Agenzia Dogane, etc

  71. Possedendo due vetture elettriche, converrebbe forse fare delle valutazioni per installare un sistema di accumulo per caricarle, anziché cedere l’energia in rete.
    Per non aumentare la potenza totale e sforare i 20 kW, il sistema con batterie dovrà essere di tipo operante sul lato in continua dell’inverter, oppure essere integrato in un nuovo inverter ibrido.

  72. Buongiorno Stefano
    Ho un impianto da 3 Kw con il IV conto energia più lo scambio sul posto, adesso vorrei installare un altro impianto da 3Kw con inverter ibrido e 7,2 Kwh di batterie con il suo contatore di produzione, ci sono problemi con il primo impianto?
    grazie e saluti

  73. Buongiorno Stefano,
    Ho un impianto fotovoltaico dal dicembre 2011 da 3,2 kw. con 16 pannelli da 200 watt che mi danno seri problemi
    Vorrei sostituire tutto l’impianto cosa si può fare per non perdere l’incentivo del 4° conto energia???
    Cordiali saluti Felice

    1. Sostituire moduli e inverter. Il manuale del GSE per gli interventi di ammodernamento degli impianti fotovoltaici dice:
      2.3.Sostituzione dei componenti d’impianto
      Al fine di salvaguardare l’efficienza del parco di generazione, è consentita la realizzazione di interventi di manutenzione e ammodernamento tecnologico che prevedano la sostituzione dei componenti principali (moduli e
      inverter) e secondari (tutti gli altri) degli impianti fotovoltaici in esercizio con componenti tecnologicamente più avanzati
      Attenzione che non bisogna incrementare la potenza di più del 5%
      Inoltre i moduli e gli inverter devono essere conformi a TUTTE le norme che richiedeva il conto energia di riferimento.
      Poi occorre comunicare la modifica tramite l’apposito portale SIAD del GSE

  74. Stante che è possibile fare l’ampliamento di un impianto ( in regime 4° conto energia e SSP ), usufruendo del cosiddetto superbonus 110%, a condizione che il nuovo impianto abbia un suo inverter. Quindi misurazione distinta della parte incentivata e di quella ceduta senza incentivo.
    Non mi è chiaro invece se in caso di sostituzione dell’attuale impianto ( rinunciando al rimborso del conto energia e dello SSP ) potrei comunque godere delle detrazioni fiscali previste sempre dal superbonus 110%.
    In caso affermativo quali sono le modalità e i tempi da seguire per l’operazione?
    Per modalità intendo: è necessario inviare la disdetta a GSE sia per il conto energia che per lo SSP ?
    Per tempi intendo: la disdetta e l’interruzione della misurazione va fatta contestualmente al momento della presentazione della CILA-S e della certificazione energetica che non dovrà tenere conto dell’impianto esistente o può essere successiva?
    Grazie per un chiarimento

    1. Lei può dismettere l’impianto (va dismesso anche sul portale Terna e nei confronti del distributore) e chiudere le convenzioni di scambio sul posto e tariffe incentivanti.
      Poi può fare quello che vuole.
      Onestamente questo superbonus sta facendo andare tutti un po’ fuori strada, siamo al punto di dismettere un impianto incentivato funzionante, i cui incentivi paghiamo tutti in bolletta, per farne uno nuovo solo perché “gratis”.
      Relativamente all’ultimo quesito, farei tutto prima.

  75. Ho installato, a casa mia, un impianto fotovoltaico di 1,7kw incentivato con il terzo conto energia, vorrei installare un nuovo impianto di 3Kw perché per le mie esigenze 1,7Kw non é sufficiente. Per fare ciò é necessario installare un nuovo contatore di rete Enel a cui collegare il nuovo impianto o posso utilizzare il vecchio contatore Enel a cui é collegato il vecchio impianto?

    1. Il contatore di rete, come lo ha chiamato, rimane quello che è.
      Occorre installare una nuova sezione di impianto, con un nuovo contatore di produzione per la sola sezione aggiuntiva.

  76. Buongiorno ,
    ho un impianto da 3kW in 2° CE dal 2010 , è da tanto tempo che pensavo di sostituire i 13 pannelli da 230W con 9 da 330W o 8 da 375W , per stringere il campo FV che ha qualche piccola ombra a inizio e fine giornata (non molto penalizzante comunque) ; oltretutto qualche mese fà il vicino ha fatto lavori al tetto e lo ha rialzato e ora mi ombreggia per qlc ora mattuttina 1 pannello e mezzo ….

    detto questo il problema è trovare trovare dei pannelli che abbiano i certificati conformi al 5°CE , come specificato nelle regole GSE ( letto tutto ciò che c’era da leggere del GSE , SIAD , etc ), oramai i 330 sono in dismissione , con questi avrei le stesse misure dei vecchi 230 , quindi nessuna modifica alle barre , se invece metto i 375 aumentano le dimensioni di 5cm in entrambi i lati , quindi avendo i pannelli montati in orizzontale su 4 file devo allungare di qlc i profilati …..
    Aggiungo che meno pannelli metto e meno tensione Vmp ho quindi se guadagno in efficienza dai pannelli nuovi , lo perdo perchè inverter lavora più lontano dal massimo rendimento….
    Non sò che fare , molto probabile non c’è nessun rientro economico, anche se producessero quelli nuovi il 10% in +, non li ripago mai lo stesso , in questi 10 anni non ho visto una diminuizione della produzione , sfruttare anche la possibilità del 5% di potenza dei moduli non posso perchè dopo non rientro + dell’incentivo di 42,2cent che c’era fino a 3kW , ma oltrepassandolo diventerebbe 40,3 quindi improponibile, non sò che fare

    scusate il ragionamento a voce alta

    1. Vista la quantità di problemi forse è meglio che tenga l’impianto che ha, vista la spesa per sostituire i moduli, credo che in un impianto cosi piccolo l’eventuale maggiore produzione compensi in tempi lunghi la spesa.

    2. ciao , leggo il tuo ragionamento ,ma dai vari thread credo di avere capito che l ‘aumento dell’impianto, (revamping) è concesso di un max del 5% piu’ 1% di tolleranza ,mantenendo lo stesso incentivo pro/kw.
      per il discorso vmp, cambia inverter , cosi lo avrai rispondente alla norma cei 0-21 e magari anche piu’ performante con un attacco a tensioni piu’ basse.

      1. Maurizio, se rispondevi a me , non è chiaro, proverò a richiederlo a GSE ,se è permesso un aumento del 5% anche su impianto al limite di 3kW . perchè passare all’incentivo inferiore per impianti tra 3 e 6kW del 2°CE non avrebbe senso.

        1. Ribadisco, il limite del 5% è riferito alla modifica della sezione esistente incentivata.
          Se fai una nuova sezione puoi aggiungere tutto quello che vuoi (occhio ovviamente al limite dei 6kW per le connessioni monofase).

      2. Le percentuali che hai indicato sono i limiti di aumento di potenza in caso di revamping, ovvero di sostituzione dei moduli di una sezione esistente incentivata.
        Per quanto riguarda il potenziamento puoi potenziare finché vuoi, ovviamente lavorando su una nuova sezione.

        1. Ho chiesto a GSE e mi ha risposto dopo mezzora, riporto la parte relativa :

          ===
          fino al 5%, per gli interventi su impianti con potenza nominale non superiore a 20 kW;
          fino all’1%, per gli interventi su impianti con potenza nominale superiore a 20kW.
          Entro le suddette soglie, introdotte dall’art. 30 del DM 23 giugno 2016, deve mantenersi l’incremento complessivo della potenza nominale dell’impianto, generato dai diversi interventi realizzati durante l’intero periodo di incentivazione. Gli incrementi di potenza che rientrano nelle suddette soglie vengono registrati dal GSE nei propri sistemi transazionali ma non comportano l’adeguamento delle informazioni contenute nella convenzione in Conto Energia.
          ===

          quindi sembrerebbe che si possa aumentare (nel caso dei 3kW) fino a 3,15 senza nessuna conseguenza su incentivo, avrei capito così ? adesso ha più senso un eventuale rewamping a trovare i 345-350W a un prezzo accettabile , in questa maniera tra incremento produzione per maggior potenza nominale e per pannelli nuovi si potrebbe rientrare nella spesa.
          grazie a tutti

  77. Buon giorno, ho un impianto incentivato del 2010 di 2,88 kWp secondo conto energia, vorrei potenziarlo approfittando del 110% ho capito che l’intervento è possibile che è necessario tenere separati gli impianti e che bisogna installare un secondo contatore che registri la produzione. Quello che non capisco è come il GSE possa determinare la quota di Energia ceduta alla rete dall’impianto A quanto dall’impianto B. Dato necessario per la contabilizzazione dello scambio sul posto del vecchio impianto. Ringrazio in anticipo, saluti

    1. Avendo due contatori di produzione, la quota immessa in rete verrà suddivisa in base alla percentuale di produzione misurata dai due contatori di produzione.
      Ci sono algoritmi di calcolo che utilizzerà il GSE che non conosco e che non credo sia interessante o vincolante conoscere.
      L’importante è che si possa fare, e che si faccia come richiesto, nuova sezione impianto con proprio inverter e moduli e/o accumulo e misuratore di energia prodotta.

    2. ciao,leggo il tuo post, ma se ho capito bene da varie fonti , il 110 con i conti energia non lega bene.
      Nel senso che l’installazione di un secondo contatore di produzione deduce repowering e non è ne detraibile ne girabile al 110.
      la strada percorribile sarebbe costruirlo come impianto nuovo con accumulo e ci vuole un secondo contatore di scambio in rete. l energia che cedi in rete è gratis.

      1. Non so quali siano le tue fonti, ma non sono molto attendibili.
        Le nuove sezioni di impianto (potenziamenti) possono essere realizzate con il contributo del 110% anche se aggiunte ad una sezione già incentivata.
        La storia che l’energia che cedi in rete è gratis è una leggenda metropolitana, non si sa bene da dove sia stata partorita.
        L’energia immessa in rete viene compensata (per impianti non in 110%) con lo scambio sul posto (che tra qualche mese non esisterà più) o con il ritiro dedicato per gli impianti in cessione totale (dal 2025 tutti gli SSP diventeranno RID).
        L’energia degli impianti (nuovi o potenziamenti) in 110% devono cedere energia al GSE con un contratto di ritiro dedicato e la stessa viene pagata dal GSE al prezzo zonale orario.
        Molti sono ancora convinti che la si debba cedere gratis al GSE

  78. Buongiorno,
    ho difficoltà ad avere risposte chiare dagli enti e vorrei chiedervi un’informazione.
    Sto lavorando alle pratiche di potenziamento di un impianto ftv, la cui sezione esistente è stata attivata nel 2007 ed ora beneficia dell’incentivo “tariffa premio autoconsumo” e SSP.
    Verrà potenziata con il superbonus, quindi RID, e vorrei sapere come registrare questo potenziamento in Gaudì. Bisogna aggiungere una nuova sezione ed una nuova UPNR? Grazie!

    1. La condizione necessaria per poter ampliare un impianto esistente con un impianto che beneficia del bonus 110% è quella di creare una nuova sezione indipendente con proprio misuratore. In teoria l’unità produttiva dovrebbe essere la medesima, ma da quanto so non è possibile (a meno che non abbiano cambiato qualcosa) creare una nuova sezione senza creare una nuova unità produttiva.
      ———–
      Con la Deliberazione 22 dicembre 2020 581/2020/R/EEL l’ARERA dà pertanto mandato a Terna affinché modifichi i criteri per l’individuazione delle UP di cui al Capitolo 4 del Codice di rete con l’obiettivo di permettere che ciascuna sezione di un impianto di produzione in grado di funzionare in maniera autonoma e indipendente dal resto dell’impianto di produzione e di essere misurata autonomamente, possa costituire un’UP.
      ———–
      In teoria ci dovrebbero essere più sezioni facenti parti di un’unica unità produttiva, ed ogni sezione può avere 2 contratti di dispacciamento diversi (SSP e RID).
      Che la cosa sia fattibile sul portale Gaudi non ne ho idea, non ho ancora fatto potenziamenti con 110%.
      Forse è il caso di chiedere a Terna, di solito il call center risponde sempre in tempi brevi e in modo esaustivo.

        1. Salve Maria,
          mi trovo nella sua identica situazione: potenziamento con superbonus 110% di un impianto esistente in regime SSP, la nuova sezione sarà invece in RID.
          Tuttavia, quando sul portale Gaudì provo ad inserire la nuova sezione con Regime RID, mi restituisce un messaggio d’errore in quanto il regime selezionato non è compatibile con quello esistente.
          Lei è riuscita a risolvere la questione con Terna?
          Grazie

          1. La risposta di Terna al quesito.
            —————

            Gentile Utente,
            in attesa che venga implementata in GAUDI (in accordo con i gestore di rete, il GSE e ARERA) la gestione del Superbonus 110%, i nuovi impianti per cui si ha intenzione di richiedere tale agevolazione, dovranno essere registrati inserendo il regime commerciale RID sulla sezione dell’impianto o su tutte le eventuali sezioni di impianto. Rispetto ai nuovi potenziamenti:

            In caso di potenziamento di un impianto che ha già una sezione RID, bisognerà aggiungere una ulteriore sezione con regime commerciale RID e agganciarla all’UP esistente.

            In caso di potenziamento di un impianto che ha già una sezione TO, bisognerà aggiungere una ulteriore sezione con regime commerciale RID e agganciarla ad una nuova UP.

            In caso di potenziamento di un impianto che ha già una sezione SSP, bisognerà aggiungere una ulteriore sezione con regime commerciale TO agganciarla ad una nuova UP.

            Nel caso 3) E’ necessario inserie all’interno delle note, nell’anagrafica impianto, l’indicazione che la seconda sezione censita in TO è in RID per ecobonus 110%.

            A disposizione per ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti

            1. Grazie per la pronta e puntuale risposta.
              Se però inserisco Regime Commerciale “Tariffa Unica Omnicomprensiva” nel menù a tendina relativo agli Incentivi posso solamente scegliere tra “Incentivo FER non fotovoltaico” e “Conto Energia fotovoltaico”.
              Il Superbonus non ammette altre agevolazioni/incentivi.
              Come consiglia di procedere?
              Grazie

            2. Grazie della pronta e puntuale risposta.
              Se nel campo Regime Fiscale della nuova sezione indico “Tariffa Unica Omnicomprensiva” nel campo Incentivi posso solamente scegliere tra “Incentivi FER non fotovoltaico” e “Conto Energia Fotovoltaico”.
              Il Superbonus non ammette incentivi.
              Come consiglia di procedere?
              Grazie ancora

    2. Buonasera,
      relativamente al regolamento di esercizio ENEL, come ci si deve comportare nel caso di potenziamento di impianto esistente con nuova sezione?
      Mi spiego meglio: nell’allegato D bisogna indicare ad esempio la potenza complessiva di entrambe le sezioni? i riferimenti e le tarature di entrambe gli inverter/SPI/DDI/ecc…?
      Preciso che l’inverter della prima sezione è del 2012 è quindi ha certamente un SPI non adeguato alle nuove disposizioni della CEI0-21
      Grazie

      1. Il regolamento di esercizio, così come la domanda di connessione riguardano l’intero impianto, quindi 2 SPI, 2 DDI etc
        Il problema è che la tabella tarature chiede i dati conformi a CEI 0-21 2019 ma la SPI esistente se è del 2012 ha le tarature 2012
        Nessuna norma dice che si deve modificare la sezione esistente.
        Io di solito per la SPI esistente inserisco i dati che vogliono loro (SPI 2019) poi quando stampo barro la tabella tarature e metto una nota che dice SPI conforme CEI 0-21 2012 come da autotest allegato e allego autotest con tarature 2012

  79. buongiorno. ho un impianto da gennaio 2014 di 4,5 kw con scambio sul posto .vorrei aumentare la potenza aggiungendo 8 kw con impianto a isola (visto che G:S:E non mi risponde alle mie richieste di fattibilità) con accumolo . oppure mi piacerebbe sostituire l’attuale inverter e fare un impianto unico da 10 kw (fattibile ?? ) disponevo fino a 3 anni fa di contratto enel di 10 kw monofase ridotto a ora a 7 kw grazie per eventuali risposte e suggerimenti

    1. Non può potenziare un impianti connesso alla rete e incentivato con un impianto in isola.
      Non può sostituire l’inverter esistente con uno più grande e fare un unico impianto in quanto la parte incentivata deve essere una sezione separata e con contatore di misura dell’energia indipendente.
      Può aggiungere una sezione di impianto, separata da quella incentivata e con proprio contatore di energia, anche con accumulo se vuole.
      Se supera i 6kW di potenza e fino a 10kW la fornitura passa a trifase (in qualche raro caso hanno concesso più di 6kW monofase), sopra i 10kW è sicuramente trifase (ma anche sopra i 6kW al 99%).

  80. Buonasera,
    relativamente al regolamento di esercizio ENEL, come ci si deve comportare nel caso di potenziamento di impianto esistente con nuova sezione?
    Mi spiego meglio: nell’allegato D bisogna indicare ad esempio la potenza complessiva di entrambe le sezioni? i riferimenti e le tarature di entrambe gli inverter/SPI/DDI/ecc…?
    Preciso che l’inverter della prima sezione è del 2012 è quindi ha certamente un SPI non adeguato alle nuove disposizioni della CEI0-21
    Grazie

    1. Il regolamento di esercizio, così come la domanda di connessione riguardano l’intero impianto, quindi 2 SPI, 2 DDI etc
      Il problema è che la tabella tarature chiede i dati conformi a CEI 0-21 2019 ma la SPI esistente se è del 2012 ha le tarature 2012
      Nessuna norma dice che si deve modificare la sezione esistente.
      Io di solito per la SPI esistente inserisco i dati che vogliono loro (SPI 2019) poi quando stampo barro la tabella tarature e metto una nota che dice SPI conforme CEI 0-21 2012 come da autotest allegato e allego autotest con tarature 2012

  81. Salve, volevo chiederle un’informazione. Abbiamo costruito a livello aziendale un magazzino logistico con un impianto fotovoltaico da 40 kwat. Avendo un alto consumo energetico anche nelle ore notturne mettendo in carica i vari mezzi (muletti) stavamo pensando all’installazione di una batteria d’accumulo. Volevo chiederle, esistono incentivi o bandi in merito all’acquisto/installazione delle batterie d’accumulo? Grazie anticipatamente, cordiali saluti

  82. buon giorno,
    finalmente dopo 6 mesi e-distribuzione viene a farmi allaccio di un potenziamento da 2,87 kwp che andrà ad aggiungersi al vecchio impianto da 2,88 kwp, non vi sto a raccontare il percorso xchè il tutto ha dell’incredibile comunque la domanda:
    In procedura ordinaria una volta che i tecnici e- distribuzione vengono allacciano l’impianto e mi fanno firmare un tot di documenti cosa devo aspettare o fare per attivare il prima possibile la convenzione con gse? secondo lei è possibile farla per la fine dell’anno praticamente in 3 gg?
    ringrazio in anticipo per la risposta-
    Saluti

    1. Occorre aspettare che la coppia di codici Censimp e Codice Richiesta sia riconosciuta dal GSE in fase di inoltro della richiesta RID.
      Ovvero che Terna li abbia trasmessi al GSE. Ino gni caso se anche la invia poi il GSE deve accettare la convenzione.

  83. Mi sembra di capire, da profano, che se uno avesse la possibilità di installare ulteriori pannelli oltre ai 6kw che già ci sono ( come nel mio caso ) per rendersi maggiormente autonomo ( as esempio installare una pompa di calore e poterla alimentare adeguatamente senza ricorrere alla rete ) in sostanza non lo può fare liberamente.

    1. In realtà non è così, si può fare liberamente, ma realizzando una nuova sezione di impianto, dotata di proprio misuratore dell’energia prodotta.
      Parlo dal punto di vista tecnico, poi c’è di mezzo tutta la burocrazia che è sempre la stessa.
      Il problema è che aggiungendo potenza ai 6kW si deve passare ad una fornitura trifase. E l’impatto di questa variazione può essere abbastanza pesante (non sempre ma quasi sempre occorre modificare l’impianto in prelievo a livello dei quadri e verificare il tipo di utenze monofase che ci sono e il loro assorbimento).

  84. Buonasera,
    Ho realizzato un potenziamento su un impianto già esistente 6 kW monofase del 2010 ( norma DK5950) aggiungendo 4,88 kW in trifase (il cliente prima è passato ad un contatore trifase ed ha modificato il quadro di casa lasciano l’impianto da 6 kw su una fase mentre il secondo si distribuisce su 3 fasi).
    Areti sul posto ha preteso l’autotest sul vecchio inverter (PIV 6000) che però restituiva solo 4 soglie (quelle restrittive) perché connesso con le disposizioni della DK5950 e non le 8 soglie dell’attuale CEI 0-21. Inoltre il display dell’AURORA riporta solo i risultati del test (cioè i valori riscontrati e la scritta OK) ma non le soglie prescritte (es. 253V, 264,5, ecc…)
    Areti dice che il cliente deve per forza cambiare inverter o mettere SPI esterno, io sostengo che la CEI 0-21 non obbliga a modificare la sezione già connessa la quale non deve essere toccata. Ho ragione?
    Areti sostiene che l’intero impianto di produzione (6 + 4,88 kWp) debba essere conforme alla CEI 0-21 mentre secondo me stanno interpretando male la norma.
    Se fosse così, praticamente vorrebbe dire che TUTTI i potenziamenti di Roma (dove c’è ARETI- ACEA) devono costare al cliente almeno 1.000 € (costo minimo per inverter e SPI …) Mi sembra un’ingiustizia.
    Grazie

      1. Grazie Stefano, sempre disponibile.
        Ho risposto per filo e per segno ad Areti e sembrano in difficoltà perchè gli ho citato tutte le normative in vigore e precedenti. E’ un’ingiustizia. Io però ci provo, Vedo delle crepe in Areti e andrò fino in fondo.
        Se può essere utile a qualcuno posto qui sotto uno stralcio sulle mie argomentazioni , leggi, articoli e commi. Magari può essere utile a qualcuno che ha lo stesso mio problema.
        Ciao e grazie. Ti farò sapere come è andata la battaglia.

        “Il Regolamento di esercizio Areti sottoscritto dall’utente (e da voi citato nella mail) infatti riporta l’adesione alla norme:
        • CEI 0-21 (entrata in vigore a Luglio 2012)
        • Regolamento UE 2016/631 (RfG)
        • Regolamento UE 2016/1388
        • Regolamento UE 2016/1447
        Nessuna di queste riguarda gli impianti già connessi alla data di entrata in vigore della norma. Si tratta sempre e solamente di nuove sezioni connesse in parallelo a quella esistente.
        Nella vostra mail invece si legge: “…come appunto da CEI 0-21/2019, occorre adeguare tutto l’impianto alle direttive del Distributore ed alle normative in genere, non una parte di esso”.
        La CEI 0-21 non dice questo (vedere qualche riga più avanti).

        La somma delle potenze delle sezioni che determina la potenza totale di immissione serve solo per la determinazione della Protezione di Interfaccia SPI, obbligatoria per potenze sopra gli 11,08 kWp e non coinvolge la parte esistente.
        Qui sotto il dettaglio delle numerose norme in cui non c’è traccia di obbligo di adeguamento inverter o nuova SPI.
        La CEI 0-21 infatti nelle primissime pagine al paragrafo 2 pagina 7 recita chiaramente:
        “La presente Norma si applica alle nuove connessioni”. (…) in caso di aumenti di potenza di generatori nell’ambito di utenti attivi già connessi, la norma si applica esclusivamente per le parti di interesse”.
        Ossia per la parte soggetta ad ampliamento.

        Il Regolamento UE 2016/1388 all’articolo 3, comma 1 recita:
        “I requisiti di connessione di cui al presente regolamento si applicano ai nuovi impianti di consumo connessi al sistema di trasmissione e ai nuovi impianti di distribuzione connessi al sistema di trasmissione”.
        Lo stesso Regolamento UE all’articolo 4, comma 2 riporta:
        “Ai fini del presente regolamento, un impianto di consumo connesso al sistema di trasmissione (…) sono considerati esistenti se:
        – sono già connessi alla rete alla data di entrata in vigore del presente regolamento;
        Il Regolamento è del 2016 e impianto è stato connesso nel 2011. L’adeguamento alla normativa su indicata ricorre solo in caso di SOSTITUZIONE delle apparecchiature o modifica della sezione (cosa non avvenuta) vedere articolo 4 comma 1 dello stesso Regolamento Europeo.

        Il Regolamento UE 2016/631 (Rfg) emanato prima del 1388 all’articolo 4, comma 1 riporta il campo di applicazione del Regolamento e le eccezioni per gli impianti connessi, ossia:
        Ai gruppi di generazione esistenti non si applicano i requisiti di cui al presente regolamento, tranne nel caso in cui: a) un gruppo di generazione di tipo C o di tipo D sia stato modificato a tal punto da rendere necessaria una sostanziale revisione del suo contratto di connessione…”.
        L’impianto ricade nella tipologia A (inferiore a 11,08 kWp).

        In Italia L’Autorità, con la deliberazione 67/2017/R/eel, ha avviato un procedimento affinché il regolamento RfG possa trovare piena efficacia in Italia a decorrere dal 27 aprile 2019 attraverso il Codice di rete di Terna S.p.A., la Norma CEI 0-16 e la Norma CEI 0-21.

        La successiva Delibera 592/2018/R/eel a pagina 9 si esprime in merito agli impianti esistenti:
        b) analogamente a quanto già disposto con la deliberazione 384/2018/R/eel e per semplicità applicativa, ha previsto che gli impianti di produzione di energia elettrica, connessi a reti elettriche di distribuzione ovvero alla RTN (…) già in esercizio alla data di entrata in vigore della medesima deliberazione 384/2018/R/eel (13 luglio 2018), possano essere classificati tra gli impianti esistenti ai sensi e per gli effetti del regolamento RfG (e quindi non essere soggetti alla nuova normativa tecnica) senza effettuare ulteriori verifiche.

        La CEI 0-21 è entrata in vigore per gli Utenti Attivi in data 1° luglio 2012. Prima della CEI 0-21 era in vigore la DK5940 e poi DK5950 mentre nel periodo transitorio da Marzo – Dicembre 2012 è stata emanata dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG) ora chiamata ARERA, la Delibera 84/2012/R/EEL che ha disposto anche l’approccio agli impianti già esistenti in ottemperanza al Codice di rete e all’Allegato A70 di Terna.
        Raccogliendo le considerazioni degli operatori (a pagina 8 della Delibera 84/2012), in cui “…alcuni richiedono di limitare l’applicazione dell’Allegato A70 ai soli nuovi impianti” e pagina 9 della Delibera, in cui si riporta la considerazione che “…gli inverter attualmente in commercio o utilizzati negli impianti di produzione già connessi alla rete BT (…) non sono oggi in grado di garantire il comportamento previsto dall’Allegato A70 nei transitori di frequenza e di tensione”, la Delibera obbliga all’adeguamento dei parametri dell’Allegato A70 esclusivamente:
        – Impianti connessi dopo il 31/03/2012 (Articolo 4 Del. 84/2012)
        – impianti già connessi al 31/03/2012 ma superiori a 50 kW (Articolo 5 Del. 84/2012)
        – impianti già connessi al 31/03/2012 ma superiori a 6 kW (Articolo 5 bis Del. 84/2012)
        (…) In particolare, i predetti impianti dovranno rimanere connessi alla rete almeno all’interno dell’intervallo di frequenza 49 Hz – 51 Hz (…)
        Risulta pertanto evidente che gli impianti esistenti allacciati prima del 31/03/2012 e sotto i 6 kW non debbano rispondere alle normative su citate a meno di modifiche della sezione esistente (aumento di potenza dei pannelli della sezione o dell’inverter) o sostituzione dell’inverter, cosa mai avvenuta.

  85. Buongiorno sig. Caproni,
    volevo porre una domanda riguardo un impianto di cogenerazione che sarà connesso su un POD e sarà in Ritiro Dedicato. Le chiedo se sarà possibile in futuro modificare la connessione esistente inserendo anche una sezione di un impianto Fotovoltaico, sullo stesso POD, e che quindi immetterà energia elett. in rete sullo stesso punto, parallelamente e contestualmente al cogeneratore. La ringrazio, saluti.

    1. Certamente.
      Ci sono migliaia di impianti con fonti di energia differenti.
      Diverse sezioni di impianto, con proprio misuratore di energia prodotta, e stesso punto di connessione alla rete.

  86. Buongiorno,
    su un impianto incentivato con II conto energia con regime in SSP è stata aggiunta un’ulteriore sezione, ad oggi cosa va comunicato al GSE per modificare la convenzione SSP già in essere?? E’ possibile richiedere sulla sezione aggiuntiva il RID??
    Grazie

    1. Se la sezione aggiuntiva è in SSP occorre fare una semplice comunicazione, onestamente ora non ricordo come, mi pare ci sia un modulo apposito, da inviare via pec.
      Se la nuova sezione è in RID occorre aprire una convenzione RID.
      Ma se non è un impianto in superbonus 110, con obbligo di RID, non vale la pena impazzire, meglio fare comunicazione di modifica potenza della convenzione SSP e basta, tanto tra un po’ SSP sparisce.
      Oppure disdici la convenzione SSP e fai tutto un RID nuovo

  87. Stefano le chiedo la cortesia di darmi la sua opinione al seguente quesito:
    ho aggiunto ad un esistente impianto FV di 3KW monofase un secondo impianto di 6KW monofase
    e dato che la somma della potenza nominale degli inverter supera i 6KW ho provveduto ad installare il nuovo contatore trifase da 9KW. L’installatore intende collegare al contatore di rete i due inverter nel seguente modo :
    fase R e neutro > vecchio inverter da 3 kW
    fase S e neutro > nuovo inverter da 6 kW
    fase T e neutro > nessun apporto
    Con la suddetta configurazione cosa succedera’ con gli eventuali squilibri di rete visto che in condizioni di basso autoconsumo (tipicamente durante la stgione estiva) avro’ sicuramente uno squilibrio tra le varie fasi. Qual’e’ la tolleranza ammessa da e.distribuzione in relazuione agli squilibri nella immissione di potenza in rete?
    Nel caso mi trovassi al di fuori delle tolleranze quale sara sommariamente l’entita’ della penalizzazione in bolletta?
    Grazie per il supporto

  88. Buongiorno Stefano, avendo già un impianto da 6 KW con il secondo conto energia , posso prevedere di installare un impianto per autoconsumo da 4,5 KW senza immissione in rete?
    Serve comunicare la nuova installazione ?

    1. La domanda di connessione va fatta indipendentemente da come utilizza l’inverter.
      Lo può anche lasciare spento ma la domanda va fatta, cosi come la modifica su Terna, etc.
      Ritengo però che il distributore non accetti un ampliamento di 4,5kW per un totale di 10,5kW con immissione a soli 6kW, credo quindi le facciano cambiare la fornitura in trifase

      1. Buongiorno Stefano , ma se l’impianto da 4,5 KW viene fatto per funzionamento ad isola mi sembra strano dover fare la domanda di connessione e tanto più comunicare a Terna visto che non immetto niente di più di quello che fa già l’impìanto da 6 KW.
        Grazie per l’attenzione.

        1. Hai scritto impianto in autoconsumo, non impianto in isola.
          Però vorrei capire cosa ci attacchi all’impianto in isola, e quando l’impianto in isola non va, dove attacchi le utenze che avevi attaccato prima all’impianto in isola.
          Gli inverter per impianti in isola sono diversi da quelli per connessione alla rete, quindi un inverter tradizionale non può lavorare in isola (ovvero senza tensione di rete) e viceversa.

  89. Buongiorno Stefano, avendo già un impianto da 6 KW con il secondo conto energia , posso prevedere di installare un impianto per autoconsumo da 4,5 KW senza immissione in rete? Serve comunicare la nuova installazione ?

    1. La domanda di connessione va fatta indipendentemente da come utilizza l’inverter.
      Lo può anche lasciare spento ma la domanda va fatta, cosi come la modifica su Terna, etc.
      Ritengo però che il distributore non accetti un ampliamento di 4,5kW per un totale di 10,5kW con immissione a soli 6kW, credo quindi le facciano cambiare la fornitura in trifase

  90. Buongiorno,
    ho un impianto fotovoltaico incentivato in IV e V conto energia con maggiorazione del 10% per componenti europei. In caso di potenziamento non incentivato e/o aggiunta di sistema di accumulo questi componenti devono essere di provenienza europea?

  91. Buongiorno io dovrei fare un integrazione su un impianto gia esistente e gia incetivato con potenza di generazione di 3,4 kw e un inverter da 3,6kw .
    Mi puo dire come devo muovermi per fare questa integrazione?
    Grazie Mattia

  92. Gentilissimo Stefano,
    anch’io sto raddoppiando un impianto da 3kW del 2011 (scambio sul posto, contributo GSE) portandolo a 6kW e aggiungendo batterie ad accumulo.
    Mi hanno detto che essendo il primo finanziato questo dovrà avere un secondo contatore di scambio sul posto e un altro inverter.
    Chiedo se comunque questo secondo contatore dell’energia prodotta si può collegare allo stesso contatore dei consumi del precedente e che pratiche GSE bisogna fare.
    Grazie.
    Giulia

    1. Occorre fare domanda di connessione aggiungendo una nuova sezione. Nuova sezione significa nuovo contatore di produzione.
      Il contatore di scambio è unico quindi ovviamente la nuova sezione è per forza di cose connessa al medesimo.
      Ci sono altri adempimenti su Terna in quanto va modificata l’anagrafica impianto, ma chi le farà le pratiche dovrebbe saperlo.

  93. Salve e grazie in anticipo per la risposta.
    Ho in essere una convenzione ssp con il Gse da circa 18 anni. Ho un impianto fotovoltaico da 1,6 kw. Adesso vorrei realizzarne un nuovo impianto da 3 kw approfittando di un bando per non metanizzati della Reg. Basilicata. Non so se mi conviene aggiungere anche un pacco batterie da 5kw (come proposto da alcune ditte) poiche’ abbastanza oneroso (il contributo regionale non coprirebbe tutti i costi).
    Forse è inutile se la sicura maggiore produzione (al momento i miei consumi sono limitati, anche se prevedo l’installazione di condizionatori aria/aria…) mi viene restituita quando non produco (credo con un costo maggiorato degli oneri fiscali ovvero il servizio di accumulo in rete non avviene proprio a costo zero…)?
    Alcune ditte mi hanno detto di dismettere il vecchio impianto e questo mi sembra stupido poiché’ la produzione dell’impianto vecchio è ancora ottimale.
    Inoltre altra impresa installatrice mi ha detto anche che devo potenziare il contatore da 3kw attuali a 4,5 kw (aumento di altri costi fissi), che a me, per adesso, non serve.
    Scusami delle tante richieste info ma ho notato la tua elevata competenza nelle risposte alle tante domande.
    Come procedere?

    1. Sulla opportunità di inserire accumulo non posso rispondere, dipende dall’utilizzo che si fa dell’energia (consumi e orari in cui avvengono i consumi).
      Se i consumi sono bassi e non si ha necessità di usare energia di notte probabilmente non è conveniente.
      Il consiglio di dismettere il vecchio impianto, oltre ad essere stupido sia per il motivo che ha detto lei (funziona ancora bene) sia per un motivo etico (non ha senso buttare roba che funziona, è solo uno spreco), di solito lo danno le aziende o le persone che pensano non si possa potenziare un impianto se c’è già un altro impianto incentivato, oppure chi non ha voglia di gestire la cosa in quanto un po’ più impegnativa a livello burocratico.
      Può tranquillamente aggiungere una nuova sezione di impianto e quello che già c’è rimane così com’è.
      Anche il fatto di dover potenziare il contatore è un consiglio privo di fondamento, non vi è nessun nesso tra la potenza dell’impianto di produzione e quella disponibile in prelievo, può tranquillamente avere un impianto fotovoltaico da 6kW su fornitura da 3kW
      L’unico vincolo è che se supera i 6kW con l’impianto fotovoltaico, deve passare ad una fornitura trifase.
      La norma permette al distributore di arrivare anche a 10kW monofase, ma è raro che la cosa sia approvata da distributore.

  94. Gentilissimo Stefano,
    Vedo tantissime domande, tutte attorno allo stesso problema e l’immensa pazienza nelle risposte. Grazie.
    Spero di non ripetere una richiesta di aiuto, ma anch’io sono impegolato nei dubbi e il mio tecnico continua a sbagliare la richiesta (per ottenere il preventivo) di nuova connessione.
    Ho un impianto incentivato (2°conto energia) di 2,88 kw del 2009 (16 pannelli da 180 w) con inverter Fronius IG30 (max ingresso CC 2,85 – max ingresso AC 2,65) – sarà sez.01.
    Voglio connettere un novo impianto, ovviamente non incentivato, di 6,56 kW (16 pannelli da 400 w) con inverter ZCS Azzurro 6000 w – sarà sez.02.
    Ovviamente i contatori saranno 3: uno (già presente) di scambio, un secondo (già presente) di produzione della sez. 01 e un terzo (nuovo contatore) per la sez. 02.
    Per fare le cose bene e non rischiare di perdere l’incentivo sul vecchio impianto ecco alcune domande previste nel portale:
    Prima domanda: deve essere previsto un altro contratto (per mantenere la separatezza degli impianti) per il nuovo impianto o deve essere modificato il contratto precedente?
    Seconda domanda: essendo un ampliamento sullo stesso POD di un nuovo impianto non incentivato, deve essere un nuovo CENSIM o modificato il vecchio CENSIM?
    Le sono molto grato di una risposta.

    1. Si realizza e si allaccia una nuova sezione con proprio misuratore di energia.
      La convenzione esistente (SSP suppongo) rimane
      La fonte di energia è la medesima quindi il censimp è lo stesso e va modificato con:
      – l’aggiunta di nuova sezione e nuova unità produttiva se l’impianto esistente è incentivato con tariffa omnicomprensiva
      – l’aggiunta di una nuova sezione se l’impianto è incentivato con incentivo diverso dalla tariffa omnicomprensiva
      Se il potenziamento è un potenziamento in regime di superbonus cambia tutto.
      Però queste cose dovrebbe saperle chi le sta facendo le pratiche di connessione
      L’iter di connessione comprende anche l’impianto esistente

  95. Buonasera Stefano , e anticipatamente grazie.

    Impianto fotovoltaico di 4 kw dal 2013 con V conto energia.
    Voglio potenziarlo fino a 8/9 kw senza perdere i vantaggi dell’incentivo, ma non vorrei passare in trifase, oltre alla soluzione standard di inserire una nuova sezione con nuovo impianto fotovoltaico con accumulo che appunto mi costringerebbe alla trifase e visto che la richiesta di aumento da 4,5 dell’attuale contatore ai 8/9 in monofase non verrà al 90% accolta, esistono altre soluzioni ?
    Ancora grazie

    1. Non esistono altre soluzioni.
      Potrebbe mettere un inverter da 2,5kW caricato con 4kW di moduli (di solito gli inverter con ottimizzatori permettono un sovradimensionamento abbondante).
      Così avrebbe come nominale e in immissione 6,5kW (forse gliela passano).

  96. Buonasera, dispongo di un impianto da 3,9 kwp in 5 conto energia. Vorrei installare una seconda sezione da 3kwp con accumulo da 5 o 10 kw. Chiedo se questa nuova sezione dovra avere un suo contattore di produzione?
    Inoltre le chiedo, ( in quanto mi è stato fatto presente che l’ inverter dell’impianto in 5° conto energia ) non essendo conforme alla ultime normative di aggiornamento (2021?) dovrà essere sostituito?
    Grazie mille per la risposta

    1. La nuova sezione dovrà avere il proprio misuratore di energia (il 5° conto energia è in tariffa omnicomprensiva quindi la quota della nuova sezione deve essere separata da quella della sezione in conto energia).
      L’inverter esistente non deve essere sostituito, la nuova sezione non viene modificata quindi rimane quella che è con il suo inverter. Purtroppo va di moda sostituire tutto, tanto paga il cliente………
      Attenzione perché se l’impianto supera i 6kW la faranno passare a fornitura trifase.
      Non so che potenza ha l’inverter esistente, ma in ogni caso (ipotizzando che sia 4kW) io installerei un nuovo inverter da 2kW con 2,5kW di moduli o più (in base alle specifiche del produttore) in modo da non superare i 6kW e rimanere con fornitura monofase. Il passaggio a trifase, in impianti esistenti può essere abbastanza invasivo e non avrebbe senso

  97. Buongiorno Stefano, grazie in anticipo. Le vorrei chiedere:
    In un quarto conto energia , ho sul tetto , pannelli per 6 kw gestiti da due inverter di stringa monofase da 3 kw ognuno, voglio integrare un accumulo da 10 kw, sto facendo sostituire i due vecchi inverter da 3 kw ciascuno con un inverter ibrido da 6 kw . Per continuare a percepire gli incentivi (con nuovo inverter e batteria) devo far qualcosa ? Pratiche GSE vanno comunque fatte anche se l’inverter è sempre da 6 kw e inoltre con la batteria immetterò meno in rete ? I componenti l’impianto per il quarto conto energia devono essere europei, sto facendo montare VIESSMANN va bene ?

    Ancora grazie infinite.

    1. Per prima cosa va fatta domanda di connessione al distributore di rete, oltre a modificare la sezione sul portale Gaudi, a seguito della quale il distributore rivaliderà l’impianto.
      L’aggiunta dell’accumulo va sempre comunicato al GSE.
      Se l’impianto gode della maggiorazione della tariffa incentivante per componenti prodotti nell’unione europea, va comunicata anche la sostituzione degli inverter.
      La comunicazione va fatta sul portale dedicato sul sito del GSE.
      In questo ultimo caso (prodotti europei) gli inverter dovranno avere il Factory Ispection per produzione Europea.
      Non ho idea se Viessmann produca in Unione Europea e se abbia tali certificati, deve chiedere a loro.

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