Il problema di accumulare l’energia degli impianti non programmabili (ad esempio il fotovoltaico) è da sempre in primo piano nella ricerca di soluzioni tecnologiche che permettano un accumulo sostenibile dal punto di vista dei costi e della capacità di accumulo. Con il sistema dello scambio sul posto (l’energia consumata e prelevata dalla rete viene compensata in moneta se prodotta in momenti diversi) quello dell’accumulo in impianti domestici non è un tema rilevante, mentre potrà esserlo quando (secondo le prime indicazioni) gli incentivi del Conto Energia saranno alternativi al meccanismo dello scambio sul posto, oltre a risultare di vitale importanza in impianti in isola (come ad esempio le baite che non possono usufruire di una connessione ala rete).
Panasonic Corporation ha annunciato che in Giugno verrà avviata la produzione di massa di un sistema di batterie agli ioni di litio compatto, sicuro, con una lunghissima vita utile sviluppato per le abitazioni europee. Questo tipo di batterie non sono una novità, ma è la prima volta che l’azienda produce su una scala così ampia un sistema progettato per l’Europa. In Germania e nelle altre nazioni europee, i governi stanno riducendo il prezzo di acquisto dell’energia solare per frenare la sempre più diffusa generazione domestica di energia fotovoltaica, che si è tradotta in un aumento dei costi energetici. Il provvedimento dovrebbe spingere i consumatori ad ottimizzare l’autoconsumo della corrente prodotta dai propri impianti fotovoltaici.
Prevedendo che in un futuro non lontano le famiglie genereranno in proprio l’energia che consumeranno, Panasonic ha deciso di rafforzare il proprio settore degli accumulatori e lo sviluppo di sistemi di batterie per accumulatori a larga scala, la cui richiesta è prevista in rapida crescita. Lo scorso anno, Panasonic ha fornito le sue batterie agli ioni di litio al sistema di accumulazione domestico S10, sviluppato da E3/DC, azienda tedesca specializzata. Grazie ai test sul campo effettuati in Germania, Panasonic è ora pronta alla produzione di massa di sistemi con batterie agli ioni di litio.
Il sistema di batterie agli ioni di litio consiste in un modulo batteria Panasonic, che ha una capacità nominale di 1,35kWh e un sistema di gestione della batteria, studiato per controllare la carica e scarica della batteria in base alle esigenze del consumatore. Il sistema accumula l’energia in eccesso, prodotta dal pannello fotovoltaico (PV) nelle ore di picco, e scarica la corrente in base alle necessità. E’ la risposta ideale per chi cerca un accumulatore che aiuti a ottimizzare l’autoconsumo dell’energia generata in proprio. Una soluzione che aiuta le famiglie a ridurre la dipendenza dall’energia della rete e contribuisce a diffondere sempre di più l’energia pulita.
Fumitoshi Terashima è il direttore del settore Smart Energy Systems Business della Energy Company di Panasonic. Ha dichiarato: “Le sorgenti rinnovabili, eolica e fotovoltaica, per loro natura sono discontinue. In Germania, ci si preoccupa che la loro integrazione nella rete elettrica possa creare fenomeni di instabilità nella distribuzione di energia. Grazie alla nostra avanzatissima tecnologia delle batterie agli ioni di litio e all’alta qualità dei sistemi di gestione delle batterie, favoriremo il consumo autonomo dell’energia generata dalle famiglie e, contemporaneamente, ridurremo il carico durante le ore di picco. In questo modo, Panasonic punta a una posizione preminente nel fornire soluzioni che proteggano la rete elettrica nel suo complesso.”
Il gruppo Panasonic intende accelerare lo sviluppo e la commercializzazione di sistemi di accumulatori ad alte prestazioni e contribuirà alla crescita di un mercato globale di detti sistemi.
Caratteristiche speciali:
1. Il sistema di batterie agli ioni di litio è progettato per avere una vita utile di 5000 cicli* e offrire un funzionamento a lungo termine.
2. Il sistema di gestione della batteria, ad alte prestazioni, fornisce informazioni sullo stato della batteria al centro di controllo del sistema di accumulazione domestico, che a sua volta consente all’utente di monitorare a distanza lo stato del sistema e della batteria.
3. Il sistema di batterie agli ioni di litio ha un livello elevato di capacità e di tensione, ed adotta una cella agli ioni di litio che è stata appositamente sviluppata per l’uso in accumulatori di energia.
*Stima effettuata su condizioni di circa l’80% di DOD (profondità di scarica) a temperatura normale.
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Abbiamo notato che molti nei commenti a questo articolo dicono di avere accumualtori e prodotti già pronti e pubblicano indirizzi per contatti privati. Ora siccome questo non è un portale a disposizione di chi vuole vendere prodotti, o si pubblicano anche caratteristiche tecniche che tutti possano valutare al fine di arricchire le informazioni di chi lavora nel mondo delle rinnovabili, oppure il portale non è a disposizione di chi vuole un contatto privato. Se avete prodotti inerenti questo articolo (accumulatori) mandate schede tecniche e indirizzi web da consultare. Grazie
nessuna stima sui costi?
Ciao Antonio, per ora no. Sta partendo la produzione in larga scala. Quel “in larga scala” mi fa sperare che i costi non siano alti, ma se guardi le caratteristiche delle batterie dubito che costeranno poco. Ma in ogni caso dovranno adeguarsi alle regole del mercato in modo che il prezzo sia compatibile con i costi degli impianti fotovoltaici. Appena ho news le pubblico. Inoltre non so come la pensi, ma sono curioso di vedere se funziona davvero, sai quando le aziende presentano un oggetto sembra tutto oro. Li aspetto alla prova sul campo 😉 Intanto ho inviato una mail per avere news sui costi.
io ho installato l’accumulatore di energia nella mia abitazione e lo commercializzo , e il prezzo e molto buono con la detrazione fiscale del 50%
io ho installato l’accumulatore di energia nella mia abitazione e lo commercializzo , e il prezzo e molto buono con la detrazione fiscale del 50%, saluti
1,35 kWh mi sembrano pochi, secondo me potrebbe esserci un errore, intendevano forse dire 13,5 kWh? Comunque sono interessato, sono alla ricerca di un sistema valido e sostenibile tecnicamente ed economicamente.
Ciao Giordano, secondo me il dato è corretto, un sistema di accumulo domestico che è in grado di fornire 1,35kW per un ora non è poco. Significa in teoria che (escludendo eventuali elettrodomestici con elavti consumi) puoi rendere autonoma la tua abitazione per un paio di ore. Inoltre tieni presente che questo è un sistema “tampone” che permette di accumulare energia e rilasciarla quando il consumo è maggiore della produzione dell’impianto, non è da considerare come un vero e proprio sistema di alimentazione di emergenza. Ho chiesto a Samsung ulteriori dettagli. Appena ho novità vi faccio sapere. Come dicevi i costo sono importanti, e determineranno la diffusione o meno del sistema.
In effetti come tampone può funzionare per compensare i temporanei cali di produzione del FV dovuti alle condizioni meteo, è da valutare quanti kWh, altrimenti prelevati da Enel, riuscirebbe a far risparmiare, da cui il calcolo costi/benefici, rimango in attesa di news, grazie.
Ciao Giordano, non credo che i kWh risparmiati siano tantissimi. Però se anche fosse 1kWh al giorno sarebbero 365kWh all’anno, che in fondo sono circa 70 euro, il nodo cruciale come dici sono i costi, solo con un adeguato rapporto costi/benefici il prodotto potrà prendere piede.
Ecco, era questo che aspettavo: delle batterie!!!
E’ un paio d’anni che rimugino su questa visione, una casa con pareti fatte di… PILE ¡¡¡¡
Tecnicamente arduo, economicamente esoso, ma fattibile. Con i giusti accorgimenti progettuali, in temini di impianti, controlli, pianificazione etc. posso farsi grandi cose.
p.S.: vorrei tenere acceSissimo questo discorso!
Grazie, Saluti a lettori e redattori.
Ciao a te e grazie per averci letto 😉 Hai ragione, idea interessante e da tenere viva, l’importante è cercare di capire che ci sono dei limiti oggettivi (dimensioni e capacità e costi) ma che con la ricerca si potrà raggiungere un buon compromesso. Inoltre è importante capire che è molto utile un sistema di carica e scarica che faccia da “tampone” perchè ovviamente non si parla di immagazzinare energia per far andare la casa 24 ore. Però se durante il giorno le batterie si caricano, la sera con 1,3kWh per il dopo cena (3-4 ore) ci fai funzionare televisore, frigo, pompa della caldaia per una doccia. ecco, se si affronta il discorso nella giusta ottica questi sistemi possono crescere 😉 Per abbassare i costi occorre un’ampia diffusione.
Esatto Stefano (posso darti del tu?) è quello il concetto, io direi il “respiro” dell’energia.
Non tutti i carichi sono uguali, non è necessario tenere la lavatrice sotto una batteria intelligente.
E come giustamente sottolinei, per abbattere i costi ci vuole ampia diffusione, ma anche oculata ricerca e progettazione.
Bisogna lavorarci su…
Fabio
Il tu lo preferisco di gran lunga Fabio 😉
Infatti, non devi farci andare la lavatrice con le batterie, hai centrato il punto. Piano piano ci arriviamo a un comune senso del risparmio energetico e dell’energia pulita 😉
Bisogna, per i costi, anche considerare la durata: 1 ciclo al giorno sono circa 13 anni, ma bisogna anche valutare quale carichi collegarci sotto a questi accumulatori: se non sbaglio gli UPS attuali prevedono il collegamento di carichi privilegiati; quindi in casa dovra’ essere previsto un circuito privilegiato al quale collegare carichi non molto grossi ma usati spesso, in caso contrario non scaricheremo le batterie appena caricate. E’ sperabile altrimenti l’implementazione di un hw/sw intelligente che scarichi le batterie per piccoli assorbimenti e le scolleghi per i grossi; il tutto in rispetto alle normative esistenti, in primis quelle sulla sicurezza. Ciao a tutti!
YeP…. certo vic La Sicurezza in primiS 🙂 !!!
Che poi secondo me, è la base per una corretta progettazione ed un trampolino per un corretto uso.
Hw/sW non ha più senso tenerli disgiunti tantomeno nella progettazione elettrico-energetica.
Tutto ciò che dici è giusto, inoltre a parer mio le tecnologie UPS (ce ne sono almeno un paio), forse occorrerebbe pensare a come reimplementarle/ridistribuirle in ambiente domestico.
pS: sarei fortemente interessato a lavorare su un progetto del genere ed in parte già da un pò ci rimugino e ci studio su.
buonWeeKenD
Dal punto di vista delle normative la nuova Cei 0-21 da nuove disposizioni che sto cercando di recepire, il problema é quello di non creare isole indesiderate sulla rete pubblica bt; in pratica questi accumulatori non possono alimentare – o contribuire ad alimentare – la rete pubblica in caso di disservizi Enel. Questo é uno dei nodi cruciali relativi alla generazione distribuita (GD).
In questo aiuterà la domotica, la casa intelligente gestirà l’energia del micro eolico, del fotovoltaico e del solare termico. Il futuro è a un passo e se fino ad ora, grazie agli incentivi a pioggia hanno consentito la partecipazione di molti attori improvvisati, la partita ora sarà ristretta a professionisti in grado di avere e trasmettere una vera visione globale del risparmio energetico.
Grazie Stefano delle preziose indicazioni che dai qui e nel gruppo FER
Fabio
Ciao Fabio, grazie a voi 😉
Hai centrato il punto, anzi ne hai centrati due, la domotica non sarà una comparsa ma un attore principale in questa trasformazione. Anche i produttori dovranno accelerare lo sviluppo di batterie più performanti e meno costose. Secondo punto gli attori improvvisati, sono d’accordo con te al 100%. In questi due anni ne abbiamo visti parecchi 😉
Qualcuno potrebbe fare una breve comparazione qualitativa/economica fra gli attuali sistemi d’accumulo dell’energia basati sulle batterie al litio rispetto a quelli al sale (tipo FIAMM), forse un pò troppo prematuro ?
Grazie e complimenti per l’equilibrio che dimostrate nelle valutazioni !
Salve .sono una mamma non sono un tecnico, sono una moglie non un elettricista,ma nella gestione familiare e la nuova progettazione della mia prima casa mi assilla la volontà di inserire il FV e poter essere il più indipendente possibile da enel e quant’altro…sono alla ricerca di un accumulatore energetico che possa mantenere nella notte il frigo,la tv,o il riscaldamento acceso…riusciremo in questa impresa?? saranno gradite informazioni su questo argomento.Grazie.
Ciao Caterina, prima di tutto sono contento che una mamma e una moglie, e non un tecnico scriva qeuste cose. Significa che la gente comincia ad essere stanca di questo ricatto dei produttori di energia sporca, e cominci a pensare a produrre, accumulare, riutilizzare. Scusami la parentesi, ma parlo spesso del fatto che occorre fare informazione e occorre che tutti si diano da fare per far crollare i castelli ai servi del petrolio. Detto questo io non conosco personalmente sistemi di accumulo già belli e pronti da inserire in un impianto. Ma so che molti ci stanno lavorando e che qualcosa c’è già in giro. Spero qualcuno intervenga in tuo aiuto. Forse è ancora un po presto, ma molte aziende stanno correndo in questa direzione nello sviluppo di soluzioni chiavi in mano per l’accumulo, unica strada percorribile per poter avere il massimo vantaggio da un impianto fotovoltaico. Appena avrò soluzioni e dritte lo scriverò qua. Se qualcuno ha delle idde per Caterina si faccia vivo 😉
Grazie per la celere risposta..si siamo in molti a svegliarci, nel silenzio della nostra disperazione, nel tentativo di sopravvivere degnamente sotto la morsa dei capi del mondo che accrescono sempre più il peso del giogo sopra la nostra testa!!navigando sulle onde di internet ho scovato proprio ora shopenergia.com dei chit che nella mia ignoranza forse sono interessanti anche come prezzi.
se hai modo dai un occhiata…saluti caterina.
Ci guardo 😉
Ci ho guardato Caterina, non ci capisco niente 🙂
Mi spiace, appena approfondisco su sistemi di accumulo pubblico qua le informazioni 😉
A casa Ho impianto ftv di 5,89 kwt, una pompa di calore nibe split acvm 170 un idro camino a legna il tutto è collegato e mi alimenta l’impianto a pavimento. Dato l’impianto non ho l’allacciamento al gas l’intento era quello di contenere i costi di gestioni ma nonostante ho un consumo annuo di circa 5500 kwt con conseguenti mazzate da parte dell’ENEL con bollette nei mesi invernali veramente alte. Cosa posso fare?? Sono veramente demoralizzato visto il costo totale dell’investimento HELP!!!!
Un impianto da 5 kWp con un sistema di accumulo sunnybackup verrebbe a costare circa 3000 euro/kWp ovviamente l’impianto deve essere prima progettato e poi installato da personale qualificato sia nella forma che nella sostanza …….. un attimo che rifaccio i calcoli diciamo massimo 3400 euro/kWp
tipo questo :
http://files.sma.de/dl/4720/SBU_HoMan-PL-UIT123013.pdf
Qualcuno è informato sugli accumulatori ad energia cinetica?
La Riello vende diversi modelli da inserire negli impianti UPS dei data center delle aziende.
È una tecnologia pulita e potrebbe essere molto promettente al fine di realizzare unità abitative energeticamente i dipendenti.
Caterina sono dei sitemini per impianti ad isola che alimentano apparecchi (elettrodomestici) e lampadine particolari diverse da quelle che usiamo di solito in casa diciamo che per applicazioni domestiche questi sistemi non vanno bene a meno che si decida di vivere un pò diversamente cioè senza consumare tutta l’energia alla quale siamo abituati ……. frigoriferi enormi congelatori pompe di calore ferri da stiro etc etc ……….
in effetti ci potresti aggiungere questi http://www.shopenergia.com/product/573/Inverter-Sinusoidali-Mass-Sine-12V-2000W-Codice-22020912.html
per poter utilizzare anche gli elettrodomestici ai quali siamo abituati …. ma comunque stiamo parlando di potenze che normalmente nn ci bastano …..
Ringrazio Raniero e Eugenio per le specifiche,mi fa molto piacere confrontarmi su questo argomento,e notare che la volontà di indipendenza ci unisce un po tutti!! grazie ancora.
Ciao Stefano, visto ke ne mastiki e dai buoni consigli sul fotovoltaico vorrei esporti il mio problema; ho finito da circa tre mesi di costruire nella mia campagna una casetta prefabbricata nella quale trascorro spesso dei weekend, fino adesso sono andato avanti col generatore il quale anke se è a GPL mi consuma una bombola da 15 kg. ogni 14 ore di funzionamento, cmq se sto qualke giorno in più mi buca le “tasche” (ti premetto ke stò in una zona dove non posso avere energia elettrica dall’enel) quindi vorrei optare x un impianto fotovoltaico con accumulatori di energia è possibile mettere in atto questo mio pensiero? quanto può venire a costarmi? quanti pannelli ci vogliono e quante batterie? calcolando ke ho il frigo, la tv, una pompa x acqua da 0,5 hp e kiaramente delle luci a basso consumo, ti ringrazio anticipatamente x una tua eventuale risposta.
Ciao Giuseppe, io non sono molto pratico di impianti in isola e di accumulatori, quindi evito di raccontare cose che non so 🙂
In ogni caso ho alcune indicazioni, potresti provare a contattare qualcuno per avere informazioni ai seguenti link:
http://www.tritec-energy.com/it/sistemi-completi/tri-cell-il-sistema-efficiente-di-accumulazione-dellenergia-solare-c-176/
oppure
http://www.sma-italia.com/it/prodotti/sistemi-di-backup.html
Buon giorno a tutti voi… ci siamo forse ho risolto il mio dilemma!!!E questa volta è un tecnico molto esperto che ho sguinzagliato da tempo alla ricerca della soluzione per PRODURRE ENERGIA INDIPENDENTE!
Andate a vedere merita,i prezzi ancora non li so ma a breve avrò il preventivo:
http://www.tritec-energy.com saluti a tutti.
Ciao Caterina, molto interessante. Grazie per la segnalazione. Unica cosa che non ho visto (non dico non ci sia ma non l’ho vista indicata) la conformita alle CEI 0-21. magari chiedi lumi al tecnico 😉
informo che gli accumulatori che usciranno della panasonic ( forniti dalla sanyo, sempre sua azienda) hanno un pacco batterie come detto da 1,35kWh di base ma si arriva fino a 5 pacchi batterie insieme per un totale di 6,75kwh a disposizione da caricare, da analisi fatte questo potrebbe portare ad aumentare la percentuale di autoconsumo da una media del 45% al nord italia a circa il 70-75% medio, mentre nel sud italia questa percentuale potrebbe addirittura arriva oltre il 90% con un minimo di attenzione sull’utilizzo degli elettrodomestici durante la notte.. i prezzi sono ancora top secret ma da info di corridoio non dovrebbe superare il pacco batterie base da 1,35 kwh i 2000 euro e sarebbe indirettamente proporzionale con l’aumento dei pacchi batterie.. queste ultime info. Speriamo sia cosi’ sarebbe una rivoluzione per il settore che potrebbe fare a meno di questi incentivi ballerini e che cambiano ogni tre mesi..
Grazie Samuel, ottime notizie 😉
Si ma questi sistemi sono Conformi? sono istallabili? Ho sentito da qualche tecnico (non ricordo in quale ultimo workshop) che dovevano uscire una regolamentazione?? Voi avete info? in pratica secondo voi è possibile venderli ed installarli? Grazie mille.
Ciao Elpidio, io ho contattato un paio di aziende che mi hanno detto essere in attesa di certificazioni e di indicazioni sulla possibilità di poterli commettere. Ma in ogni caso se vengono usati in modalità stand alone non ci dovrebbero essere problemi.
scusami Stefano, cosa intendi per Standalone?
Intendo dire con sistemi tipo a doppio inverter, uno che immette in rete e ricarica le batterie quando produci più di quello che consumi e uno che lavori anche con le batterie in modalità staccata dalla rete. Ho letto qualcosa in proposito ma per una decina di giorni sono in vacanza e fuori ufficio. Non riesco ad approfondire ora.
Buongiorno. Volevo comunicare che è stato creato un dispositivo da mettere nell’impianto fotovoltaico che supera il limite tecnologico delle durata delle batterie. Le info sono qua http://www.re01altervista.org. Spero di aver fatto cosa gradita!
Salutissimi
Ciao Golia, non so se è un mio problema, ma il link non funziona.
Buongiorno a tutti,
no Stefano, non è un problema tuo, nemmeno io riesco ad aprirlo
ragazzi, il contatore GSE ha accelerato di brutto:
ore 9.27: 6.212.966.698 + 21 MLN
E’ aumentato di 24 MLN negli ultimi 2 giorni
Mah, anche se molti dicono che rallenterà io non sono molto fiducioso. Tra allacci di agosto e primo registro non credo si andrà oltre gennaio o febbraio 🙁
http://www.re01energia.altervista.org questo è i link giusto e scusate. salut
Golia ho letto la pagina mandata ma sai che non dice praticamente nulla di concreto?? Dice i vantaggi ipotetici ma non si sa manco cosa sia e come funziona.. Oltre al fatto che è l’unica pagina internet che parla di RE01 come soluzione fotovoltaica.. Se è sotto brevetto dovrebbero gli inventori ora studiare un pó di meno e imparare a vendersi meglio.. Perchè così come è scritta e presentata sembra molto una bufala!! Spero di essere smentito e che venga chiarito di cosa si tratta!! Saluti..
Hai ragione, gli inventori, in quanto tali, non sanno vendere… e forse non vendono.(il sito ha circa 1 settimana di vita come potrai verificare dagli articoli) Credo, che non sia specifico al massimo, l’utilizzo del dispositivo in quanto non possono dire di più (per il momento). So che il dispositivo aumenta di 4-5 volte la durata normale delle batterie (sia gel che tubolari), quindi, se le batterie durano 2-5-7 anni, con questo dispositivo la loro vita sarà allungata di parecchio (magari non servirà sostituirle per un lungo, lungo periodo). Fortunatamente non è una bufala, ma un prodotto italiano (finchè non finirà all’estero, come tutte le invenzioni made in italy) a presto!
Ciao Golia, anche io ho visto una pagina che racconta di vantaggi e altro senza aggiungere nulla di tecnico. Magari non vogliono scoprirsi e hanno ragione, ma per diffondere un prodotto occorre che se ne conoscano caratteristiche tecniche e costi. Magari approfondiscono nelle prossime settimane. Quando torno gli mando una mail. Giusto per approfondire. Questi nuovi sistemi hanno bisogno di una larga diffusione per diminuire i costi e perché possano penetrare nel mercato.
Salve a tutti. Ho installato un impianto a isola ibrido con centralina ReaR di cui parlate e devo ammettere che funziona. Un’amico che abita sempre a Bergamo, ha trasformato il suo fotovoltaico conto energia (vende di giorno e accumula di notte) utilizzando queste centraline. Vi faccio i complimenti per il magnifico forum e per tutte le risposte che date, molto utili a chi, come me, era un eterno indeciso.
Scusate ritornando alla questione Incentivi GSE V conto ed alla sua probabile Fine.
Volevo sottoporre il seguente quesito: “Oggi non sarebbe già più conveniente proporre in alternativa solo lo SSP”?? Al produttore non converrebbe fare SSP + Recupero 50% Irpef?? Qualcuno ha approfondito?? a mio avviso lo SSP resterà anche dopo la fine del V conto (almeno credo).
Ciao Elpidio, dipende dalla taglia dell’ impianto e dal costo, ma non siamo lontani da una buona convenienza con la tua soluzione. Molti ci stanno già lavorando. Occorre fare simulazioni e vedere a quali costi di impianto conviene. Nelle prossime settimane lo farò.
Ciao Stefano. ma è possibile per legge??? acuni colleghi mi dicevano che non si può avere riduzione 50% irpef + SSP.. ma a me pare un po strano.. chi lo farebbe senza SSP?? magari sol autoconsumo?? sono perplesso.
Guarda, qualcuno mi ha detto di no e qualcuno mi ha detto di no. Io ancora non ho capito. Ma molti stanno ragionando anche sul 50%, però io sulle questioni fiscali non ci arrivò, anche se vorrei approfondire.
Vi informo che col decreto sviluppo è possibile detrarre il 55% dell’imponibile del costo di un impianto fotovoltaico, detrazione prima solo permessa sul solare termico.. Diventerà il 50% da gennaio 2013.. Se una persona rinuncia agli incentivi conto energia e effettua i bonifici per la detrazione fiscale puó effettuare lo scambio sul posto.. Confermato e assodato.. Perchè chiedete a piccoli tecnici di cose che nonostante vendano fotovoltaico non hanno le conoscenze per dare una risposta certa!? Scusate lo sfogo ma c’è troppa ignoranza in questo settore e spesso anche da chi dovrebbe invece saperne di più.. Cmq tornando a noi.. Ora le alternative sono due e non è casuale che sia stata data questa opzione visti i lunghi ritardi per il collegamento da parte del gse..
Grazie per l’informazione Samuel. In ogni caso su questo problema non è un discorso di essere piccoli o grandi tecnici, i dubbi sono molti, io mi sono informato da tantissime persone, e non ho mai avuto una risposta chiara 😉
Samuel hai già avuto delle pratiche accettate in detrazione in tal senso?
Anche io sono uno tra quelli che ne e’ convinto che non accedendo al CE si abbia diritto alla detrazione, pero’ ti posso assicurare che non e’ che sia così tutto chiarissimo!!!!!
Pubblico quanto letto ora su un altro forum.
Stefano l’articolo ciao ciao conto energia torna di attualita!!!!!!!!
“Questa è la riposta che ho ricevuto per il quesito (non interpello) che ho posto all’AdE sulla detraibilità del 50% degli impianti fotovoltaici:
Gentile contribuente, come chiarito anche dalla risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 207/E del 20 maggio 2008, coloro che effettuano l’installazione di un impianto fotovoltaico possono beneficiare: – o della detrazione del 36%, in base all’articolo 1, co. 1 della Legge 27/12/1997, n. 449 (ora 50% fino al 30 giugno 2013) – o di una speciale tariffa incentivante per l’elettricità prodotta mediante conversione fotovoltaica della fonte solare, di importo decrescente e di durata tali da garantire un’equa remunerazione dei costi di investimento e di esercizio, come stabilito dall’art. 7, comma 2, del decreto legislativo n. 387 del 2003, nonché del premio aggiuntivo previsto dal decreto ministeriale del 19 febbraio 2007. Se il privato ha scelto lo scambio sul posto il contributo in conto scambio non costituisce reddito, mentre l’eventuale liquidazione delle eccedenze va dichiarata tra i redditi diversi e cioè come attività commerciale occasionale; se il privato non opta per il servizio di scambio sul posto e cede l’energia al GSE (gestore dei servizi elettrici) il corrispettivo incassato è imponibile nella categoria dei redditi diversi. Si precisa infine che il Decreto Legge n. 70/2011, convertito dalla Legge n. 106/2011, ha soppresso, a far data dal 14 luglio 2011, l’obbligo di inviare la comunicazione di inizio lavori al Centro operativo di Pescara, ai fini della fruizione della detrazione IRPEF del 36% La presente risposta non è resa a titolo d’interpello ordinario, ai sensi dell’art. 11 della legge n. 212/2000, bensì a titolo di assistenza al contribuente, ai sensi della circolare ministeriale 18.05.2000 n. 99/E, priva, pertanto, di effetti vincolanti per l’Amministrazione. Cordiali saluti.
Ottimo Matteo, quando torno ci sentiamo. Ciao ciao conto energia 🙂
Scusa Samuel grazie per l’informazione. Più o meno sono del settore ma cos’è il collegamento da parte del gse?
Buongiorno Stefano, non ho avuto tempo di leggere tutta la discussione, ma ero a porti la domanda, sono già uscite queste batterie, o usciranno, e si sanno i costi, io ho un fotovoltaico da 10 KW in trifase, secondo te possono fare al caso mio, io le sto cercando, perché (passami la parla) Enel mi ha rotto i maroni. se mi tieni informato ti son grato,
Grazie di tutto Luca
Ciao Luca, al momento conosco sistemi di accumulo realizzati con inverte e batterie. Ma solo sistemi di batterie no. Ma ci sono molte cose che bollono in pentola. Appena ne so di più ti informo. Ho chiesto lumi ad alcune aziende ma sono rimaste sul vago. Quindi prima di pubblicare preferisco essere sicuro di non scrivere cavolate 😉
Grazie Stefano, se hai news, non esitare a tenermi informato, grazie ancora, buona domenica.
Ciao Stefano, come vedi dall’orario del mio post, l’argomento mi fa perdere perfino il sonno visto l’interesse.
Oggi ho collegato un UPS con paco batterie esterno.
In totale sono 12 batterie da 12v 7Ah e se non ho sbagliato i miei conti, dovrei avere un’autonomia di 1kwh.
Il dubbio che ho è: se io consmo di giorno per caricare le batterie, perdo i soldi della mancata vendita dell’energia (5 conto energia).
Chiaramente l’energia me la trovo nelle batterie per le luci alla sera, ma se l’UPS non rende il 100%, che questo è un dato certo, credo sia doveroso fare un calcolo per capire se esiste o meno la convenienza.
Prova a fare un esempio: consumo 1kwh per caricare le batterie, quindi invece che 21 cent della vendita, ne ricavo 13,4.
Perdo quindi 7 cent, però, la sera non compro l’energia per far funzionare le luci di casa, che costa 20cent/kw. Ma se l’inverter rende il 50%, a conti fatti si va quasi in pari, senza considerare i costi delle batterie e UPS. Comunque dobbiamo tener duro e liberarci di questi prepotenti! Dai forza a tutti, aiutiamoci l’un l’altro! Ciao
Ciao Gianluca, un aspetto che non avevo considerato, in effetti il rendimento del pacchetto inverter-batterie è fondamentale, perchè con le eventuali perdite come dici ti giochi l’immessa in rete, ma non la usi in autoconsumo. Non ci avevo pensato. Sono fiducioso comunque, secondo me la ricerca sarà spinta in questo settore e ne vedremo delle belle 😉
Ciao Stefano, sono rimasto a bocca asciutta dopo il tuo intervento su Panasonic in merito alla produzione di storage per FV, adesso con la detrazione al 50% senza incentivo sarà la nuova sfida del mercato FV in italia. Hai ricevuto info in merito al mail che hai inviato a Panasonic?
I miei più sentiti complimenti a tutti. Credo che queste siano le grandi questioni di oggi e che la cecità della politica vada compensata dal basso prendendo singolarmente e subito l’iniziativa. Per cui mi faccio forza e provo a sottoporvi alcuni interrogativi da profana. Vorrei sapere se la legge consente l’autoproduzione senza il ricorso all’acquisto di energia dalla rete (prima era consentito solo nelle aree isolate non raggiunte) e se non fosse preferibile, visto il tenore punitivo del V conto energia, rinunciare alla vendita del proprio surplus per immagazzinarlo e utilizzarlo quando serve, godendo solo dell’incentivo che premia l’autoconsumo (tariffa premio di 0,186 euro per kwh).
Allo stato attuale, dovendo partire da zero (casa in costruzione in area super assolata) cosa cosigliereste?
l’adesione al V conto energia è reversibile o si è condannati al loro regime per 20 anni? si può immaginare di convertire in un secondo momento l’impianto tradizionale verso l’accumulo di energia, aspettando che la tecnologia evolva?
occorrerebbe in questo caso predisporre da subito il sistema?
Ciao Paola.
Io non ti so risponderesul primo quesito, anche se mi pare che da qualche parte ci sia una legge o una leggina che impnga la connessione se la zona è raggiunta e asservita da un gestore di rete. Quindi mi pare di no, ma non ne ho certezza.
Per quanto riguarda la massimizzazione dell’autoconsumo invece il tuo ragionamento non fa una piega, sia in ottica conto energia sia senza conto energia, in entrambi i casi l’auconsumo consente il massimo del risparmio (risparmio sulla bolletta e tariffa AC in conto energia, solo risparmio in bolletta senza conto energia). Ma mi pare che queste cose tu le sappia bene, da quello che scrivi, non mi sembri proprio profana 😉 Ed infatti su questo ci si sta orientando, con diversi produttori che stanno studiando sistemi di accumulo, che permettono di alimentare carichi in prelievo dal sistema di accumulo quando non funziona il fotovoltaico, e di immagazzinare energia (cedendo il surplus in rete) quando l’impianto funziona e non ci sono prelievi. Ma forse serve ancora un pochino di tempo, molti stanno studiando e ottimizzando i sistemi, altri produttori stanno cercando di certificarli in conformità alle regole di connessione (CEI 0-21 per la bassa tensione).
Per quanto riguarda il tuo caso, onestamente non so se il conto energia è reversibile, ovvero se vi puoi rinunciare, la domanda è troppo difficile. In ogni caso credo che se sei in fase di costruzione dubito tu faccia in tempo ad accedere al Quinto Conto Energia (anche se non so quando finirai la casa (ma dovendo allegare certificazione energetica, e il GSE lo ha ribadito, credo tu debba attendere di ultimare l’edificio).
In caso tu acceda al solo scambio sul posto in previsione di un sistema di accumulo, secondo me occorrerà solo cercare di realizzare l’impianto elettrico in modo più flessibile, ovvero un po di domotica e qualche linea dedicata agli elettrodomestici più grossi, con spazio disponibile sul quadro elettrico, ma capirai che senza sapere nulla è difficile dare delle indicazioni più precise. In ogni caso se sei in fase di costruzione, un po di temp lo hai per decidere. Rivolgiti ad un bravo consulente energetico e a una ditta seria 😉 Consigli banali, ma non troppo 😉
Carissimi tutti…è un piacere vedere la volontà e ricerca del passa parola, per uscire dal peso e condizionamento (statale) fatto ad ok……..
a mo di IMBROGLIO!!!
A Paola dico grazie.. per le tue domande e i tuoi quesiti e senza leggere il contratto credo che sie una sorta di condanna senza uscita il V conto energia!! Da valutare se possibile uscirne,(dubito).Scusate il mio sfogo ma sono rimasta senza corrente elettrica, per 4 notti e cinque giorni senza acqua( pozzo con pompa elettrica9 e sono veramente provata… dopo un trasloco in tre giorni ed una suocera con un femore rotto per un inciampo al buio!!! che dire sfortuna??? caso???
Speriamo che arrivi presto un progetto di accumulatori come si deve,e senza condizionamenti ma liberi di renderci indipendenti a spese nostre!! scusate lo sfogo grazie a tutti notte.
Ciao Caterina, ci arriviamo.
Ci sono aziende del calibro di Panasonic e tante altre che hanno già prodotti mezzi pronti, dobbiamo solo vedere come si svilupperà il quadro normativo per poter certificare questi prodotto. Ci sono di mezzo le CEI 0-21, e bisogna vedere come la norma pora recepire tali prodotti.
In ogni caso il futuro è lì, e credo che tra poco si cominceranno a diffondere kit con sistemi di accumulo, i prezzi caleranno e diventeranno prodotti di largo utilizzo, speriamo non serva troppo tempo, ci hanno già fatto capire che le rinnovabili e l’autoconsumo danno molto fastidio ai produttori storici di energia, e potrebbero metterci i bastoni tra le ruote (a livello normativo o economico).
si sente parlare molto anche delle batterie al sale della FIAMM. icono che siano molto performanti, a cicli infiniti e facilmente riciclabili. Sicuramente se una batteria è costituita da “sale da cucina” dovrebbe essere molto competitiva come costi. Si sa qualcosa in merito?
Fiamm ci sta lavorando, credo che presto ne avremo notizia. Sui costi rimarrei in attesa, molto spesso i prodotti invadono il meracto con prezzo dovuti più alle condizioni del mercato stesso che non alle caratteristiche del prodotto.
Buonasera a Voi.
Sono capitato per caso nel Vs forus e ho trovato le Vostre discussioni molto molto molto interessanti.
Sono responsabile di un importante Punto Enel Green Power che opera su tutto il territorio nazionale e quello che posso dirVi è che noi da c.a 10 gg abbiamo detto addio al V° CE.
Procederemo con la detrazione Irpef al 50% accompagnata dallo SSP (Scambio sul Posto) per scelte aziendali.
Un saluto a Voi tutti e spero di potermi confrontare su altre questioni delicate come quelle da Voi trattate in qs giorni
Andrea
Ciao Andrea, avete solo fatto bene. Ormai con il quinto conto energia si perde solo tempo, le cose sono poco chiare e non si riesce a programmare nulla. Fammi sapere come reagiscono i clienti alla proposta SSP + Detrazioni 😉
Ciao a tutti! Sono molto contento di aver trovato questo Forum… ho installato da 1 mese un impianto fotovoltaico da 3 Kw sul tetto della mia abitazione e sto cercando un sistema di batterie per accumulare la corrente prodotta in eccesso durante il giorno; da quanto capisco bisogna pazientare, comunque continuo a leggervi per trarre indicazioni. Grazie!!
Ciao Luca, io ancora non conosco sistemi pronti da collegare e certificati. Nel prossimo futuro ci saranno novità, io e alcuni colleghi stiamo tenendo sotto controllo la situazione, non appena ci sarò qualche novità interessante ne parleremo qua.
Vi ringrazio… è una vera giungla per chi come me non è uno specialista!
Ciao a tutti,
fra 4 settimane mettiamo sul mercato un impianto d’accumulo energia fotovoltaica per soddisfare il fabbisogno energetico di una casa fino a 300mq abitabile con un costo intorno a EUR 2.200. l’impianto viene configurato che in mancanza del sole l’accumulatore si carica automaticamente durante la notte con la tariffa più bassa e alimenta la casa durante la giornata.
Spero che la legislazione italiana permette nel breve futuro di poter anche vendere la energia accumulata e terzi, come avviene in Germania.
Chi è interessata ad un impianto d’accumulo energia solare fai da si matta in contatto con me
Saluti Peter
Ciao Peter, hai della documentazione per parlarne ? Altrimenti siamo sempre alle solite, ci sono sistemi di accumulo ma non ne sappiamo mai niente 😉
Tanti dicono lo abbiamo, ma non riesco mai ad avere dei documenti o delle schede tecniche per poterci confrontare e discuterne.
Ciao Peter,
scusami ma vale quello che ho detto agli altri.
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Abbiamo notato che molti nei commenti a questo articolo dicono di avere accumualtori e prodotti già pronti e pubblicano indirizzi per contatti privati. Ora siccome questo non è un portale a disposizione di chi vuole vendere prodotti, o si pubblicano anche caratteristiche tecniche che tutti possano valutare al fine di arricchire le informazioni di chi lavora nel mondo delle rinnovabili, oppure il portale non è a disposizione di chi vuole un contatto privato. Se avete prodotti inerenti questo articolo (accumulatori) mandate schede teciche e indirizzi web da consultare. Grazie
Ciao Peter mi dai i tuoi riferimenti? magari una tua mail? Grazie.
Sicuramente tutti quelli che stanno cercando un sistema d’accunulo sicuro e molto duraturo si saranno imbattiti in questo prodotto:
http://www.fiamm.com/sodium-nickel-battery.php?s=2856
che ne pensate? non sono riuscito a capire quanto costa questa batteria. qualcuno lo sa?
Ciao Pippo,
non lo so, io credo che siamo ancora indietro, ogni volta che capito su un portale dove c’è un sistema di accumulo, c’è una breve descrizione e basta, non si capisce quanto costa, non si capisce come è fatto, non si capisce come funziona, non si capisce se si può allacciare alla rete (CEI 0-21)……… boh………. 😉
Noi siamo in grado già da ora di montare l’accumulatore di corrente per poter catturrare i raggi del sole di giorno e ridarceli di notte, e non rimanere senza luce come a Caterinaun prodotto ideato costruito in italia con brevetto italiano tutto nostro il prezzo chiavi in mano è di € 3600,00 chi vuole maggiori informazioni xxx.xxx@yahoo.it
Ma è mai possibile aver della documentazione di questi prodotti ?
Se vi manda una mail la massaia di Pavia gli potete raccontare quello che volete, sarebbe una bella cosa che noi tecnici potessimo capire e valutare le caratteristiche di questi prodotto.
Ma vedo che non è possibile………
Piera scusami, hai la possibilità di farci vedere la documentazione ? Altrimenti la tua uscita mi pare un comunicato commerciale. Grazie.
Abbiamo notato che molti nei commenti a questo articolo dicono di avere accumualtori e prodotti già pronti e pubblicano indirizzi per contatti privati. Ora siccome questo non è un portale a disposizione di chi vuole vendere prodotti, o si pubblicano anche caratteristiche tecniche che tutti possano valutare al fine di arricchire le informazioni di chi lavora nel mondo delle rinnovabili, oppure il portale non è a disposizione di chi vuole un contatto privato. Se avete prodotti inerenti questo articolo (accumulatori) mandate schede teciche e indirizzi web da consultare. Grazie
Ciao, se per cortesia potresti rispondermi ne sarei veramente felice, io opero nel settore fv, ma ho 1 dubbio, a me risulta che in Italia non sia possibile istallare batterie di accumulo collegati alla rete elettrica, veto imposto da enel, ho chiesto ragguagli e sono ancora in attesa di risposte, tu che ne sai? sei in gradi di dare risposte esaurienti, sono d^accordo con te, sarà il futuro, grazie….
Ciao Ezio, onestamente non lo so. Anche io avevo chiesto lumi ma non ho avuto risposte, in ogni caso si possono creare sistemi dove le batterie lavorano solo staccate dalla rete, ho vito alcune caso che producono sistemi con doppi inverter, uno collegato alla rete e uno off-grid, completo di sistema di accumulo. E’ un settore ancora in fermento e in attesa di capire come integrarsi nella rete anche in base alle CEI 0-21.
Ciao a tutti, è la prima volta che scrivo in questo forum che ho trovato essere il più interessante tra i tanti girati. Primo punto: sistemi di accumulo….per me è la nuova frontiera dell’energia libera e democratica, continuando sulla scia delle rinnovabil. Ho paura solo di una cosa, che, come col V conto Energia si sia studiato il modo migliore per “ammazzare il fotovoltaico incentivato”, così i “poteri forti” troveranno il modo di impedirci di accumulare energia. Secondo punto: da quello che ho capito se si rinuncia agli incentivi si può accedere alla detrazione del 50% del costo imponibile dell’impianto? (oltre, allo scambio sul posto). Vi chiedo un riferimento normativo in merito.
Grazie ragazzi e restiamo uniti!!!
Ciao Fernando, sulla prima parte della mai sono d’accordo, anche se gli obiettivi da raggiungere per la generazione da fonti rinnovabili sono lontani, qualcosa dovranno fare, non possono fare a meno del fotovoltaico. Qua un interessante approfondimento:
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http://www.qualenergia.it/articoli/20120503-obiettivo-rinnovabili-2020-italia-non-ce-la-fara-causa-tagli-incentivi
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Per il resto chi non sceglie gli incentivi può accedere allo scambio sul posto, e questo è scritto nel conto energia (articolo 12 comma 5).
Per quanto riguarda le detrazioni fiscali, le normative e i decreti sono molti, ed inoltre non essendo il mio ramo non posso che rimandarti a questo articolo dove mi sono avvalso della collaborazione di un commercialista.
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https://newsenergia.com/fotovoltaici-detrazioni-55-36-50-incentivi-agevolazioni-fiscali-0928.html
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🙂
anch’io, sin da quando 2 anni e mezzo fa mi informavo per far installare i miei 3Kwp di pannelli chiedevo come renderne l’energia utilizzabile anche di notte o in black out. Tutti mi dicevano non si può. Poi ho saputo di SMA che vende impianti antiblack out ma costosi, serve comunque il doppio inverter per il problema sollevato dal Sig Ezio, forse non compatibili con il mio inverter ormai già comprato e funzionante e sopratutto basati su batterie di tecnologia classica. Se FIAMM o Panasonic si applicano al problema bene, anzi benissimo, ma oggi a che punto siamo? L’articolo sulle batterie Panasonic era di giugno, ora siamo a fine ottobre…
Non ho idea Mario a che punto siamo, io ho chiesto a TUTTI quelli che qua hanno scritto nei commenti “noi abbiamo un prodotto che accumula”, chiedendo lumi, schede tecniche e costi. Nessuno mi ha risposto 🙁
Secondo me siamo ancora lontani sia dall’avere prodotti da banco che anche l’utente può comprare (a costi competitivi), sia dal capire se questi sistemi sono certificati (ad esempio CEI 0-21, regole per la connessione degli utenti attivi e passivi).
un video interessante della fiamm
https://www.youtube.com/watch?v=aJUTYFocnbU
buona visione e speriamo che si sbrighino presto.
qui sembra che qualche dato tecnico quest’ingegnere lo dica. Poterebbero essere numeri buoni per chi è pratico.
Grazie Pippo, poi ci guardo. La Fiamm sta studiando le batterie al sale. Speriamo escano con dei numeri importanti. Dopo guardo il video 😉
Visto, sono dati interessanti, però mi ripeto, occorre vedere prima di tutto cosa ci permetteranno di fare con le batterie, perchè noi parliamo di impianti connessi alla rete, e che quindi devono sottostare a delle regole (norme CEI) inoltre occorre vedere i costi per valutarne l’impatto in un impianto fotovoltaico.
in rete ho trovato questo comunicato stampa della FIAMM. https://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:EkdjKpukb9YJ:www.fiamm.com/downloads/fiamm_progetti_sonick_ita.pdf+Fiamm+sistema+di+accumulo+:+ST&hl=it&gl=it&pid=bl&srcid=ADGEEShzdVnMWcmwdKc_UY9nI9XLazP5hKygs8Zmm6SGpn8w8FaiVZ5UXSPEyd6nLYQXnlWGysSTQhSPUSKh_cUlEhICH2hd9u5xS1DW6-vSzInGp32jKvDIoS9RyQg70HwySVvJ3jkP&sig=AHIEtbS_2KAt9eHytnP588dnNsoUgpZdbA
Sembrano che stia per uscire il prodotto che tutti noi aspettiamo, ma è tutto campato in aria. Speriamo bene…
Ciao Pippo, grazie per la dritta, domani scrivo qualcosa così lo vedono tutti. Sono molto fiducioso e curioso, vediamo come affronteranno il problema normativo 😉
Provate a vedere questo link
http://www.voltwerk.com/it/voltwerk/
Ci sono i dati tecnici, usano batterie al litio
Forse sono riusciti a stabilizzare la loro pericolosità visto che garantiscono una vita di progetto di 20 anni
Grazie, molto interessante.
Rimaniamo in attesa di cpaire se sono collegabili qua (CEI 0-21). Io ancora non ho capito se ci sono problemi normativi 😉 Rimaniamo “vigili” 😉
Chiedo scusa, sono riuscito a contattare la casa di produzione e sembra che ancora il prodotto della voltwerk non sia disponibile sul mercato, è pronto tecnicamente ma non commercialmente ( parole loro ).
Per quello che riguarda l’applicazione della CEI 0-21, ritengo che non debba essere applicata per due “supposti motivi”
il primo è che l’oggetto può essere paragonabile benissimo ad un UPS o un soccorritore qualsiasi, quindi installabile in qualsiasi tipo di impianto, semmai soggetto a CEI 0-16.
Il secondo motivo è che il contatore è unidirezionale e quindi può solo immettere potenza verso l’impianto.
Cerco anche io chiarimenti comunque
Stefano Caproni 27 ottobre 2012 at 11:18 Modifica – Reply
Ciao Pietro,
sono le risposte che mi sento dare anche io. C’è materiale in rete, ma quando chiedi non sonomai pronti.
Sul discorso normativo la distinzione tra CEI 0-16 e CEI 0-21 riguarda solo la connessione alla rete, se in BT si applicano le CEI 0-21, se in MT si applicano le CEI 0-16. Io ho parlato di CEI 0-21 perchp stiamo parlando i piccole utenze domestiche e quindi di impianti in BT.
Sul discorso del contatore unidirezionale ti confesso che non ho capito cosa intendi 😉
In ogni caso non sono convinto che ci lascino accumulare energia senza immetterla in rete così facilmente. Tireranno fuori qualche norma.
Nuovissimo del “settore” ma in procinto di acquistare FV. Già richiesto molti preventivi, tutti presentati con 5° CE. Ora leggo nel forum che forse è più conveniente rinunciare agli incentivi ed optare allo SSP ed alla detrazione. Da quello che mi hanno raccontato un pò tutti lo SSP non esisteva più e le detrazioni erano possibili solo sulle lavorazioni e non sull’intero impianto FV. La mia domanda è, come funziona ora lo SSP e come si fa ad attivarlo?
Per le detrazioni cè la sicurezza di poterlo fare sul 55% dell’intero valore dell’impianto FV?
Grazie per le risposte che mi vorrete dare e complimenti per questo prezioso spazio che serve a me ignorante in materia a capirci qualcosa in più.
Ciao David, per quanto riguarda lo scambio sul posto non cambianulla rispetto a prima, si stipula il contratto con il GSE, ed è alternativo al conto enrgia, o fai il conto energia o lo scambio sul posto. Per quanto riguarda le detrazioni non si parla del 55% ma del 50% per ristrutturazioni (ex 36%). Si dovrebbe poter applicare, anche se non c’è ancora una risposta ufficiale da parte dell’ Agenzia delle Entrate, ma gli esperti del settore la danno come possibile. Se ti interessa ne ho parlato qua:
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https://newsenergia.com/fotovoltaici-detrazioni-55-36-50-incentivi-agevolazioni-fiscali-0928.html
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A mio avviso, per utenze domestiche con un autoconsumo stimaot dle 50% è ancora più conveniente il conto energia. Io farei l’impianto in conto energia, ma visti i tempi ti devi sbrigare.
Ho nominato la CEI 0-16 perchè deve essere, ormai da tempo, applicata anche agli UPS sopra i 10KW, infatti nei nuovi UPS sopra 10KW è previsto un teleruttore ( quasi interfaccia ) a monte, che alla mancanza di rete si deve aprire impedendo all’UPS stesso di far tornare, a causa di eventuale guasto accidentale, la tensione verso rete o verso il resto dell’impianto. ( questo io so, correggimi se sbaglio )
Per il contatore unidirezionale era solo una supposizione che cercherò di dimostrare quando trovero le parole.
Comunque sono convintissimo anche io che troveranno il modo di regolarizzare a loro comodo anche questo tipo di impianto.
Ciao Pietro,
per gli Ups non sapevo, anzi grazie per la dritta, approfondirò 🙂
Per il resto speriamo qualche ditta esca con un prodotto serio, con prezzi, caratteristiche e qualche informazione in più. Lo sviluppo dei sistemi di accumulo è fondamentale per il futuro delle rinnovabili.
ho un impianto fv da 6 kw collegato da + di un anno,dopo avere accertato (l’autoconsumo 30%),(le immissioni in rete 70%) e (i prelievi 30%),mi sono accorto che circa 4.000 kw il 40% della produzione va in rete.visto i dati stavo pensando di installare (in aggiunta alla caldaia a gasolio)delle pompe di calore per sfruttare l’eccesso di produzione,il dubbio é: se nell’arco del 2°anno non dovessi superare la produzione del dell’impianto fv,e usando le pompe per uso soppratutto serale ed invernale ho paura che non vada in compensazione con lo ssp,e poi sarei costretto a fare aumentare la potenza del contatore per non rischiare distacchi da sovracarico con conseguente (pultroppo) aumento del canone enel. cosa mi suggerite?la storia delle batterie e molto interessante ma poco chiara,in rete ho visto accumulatori per fotovoltaico anche da 38 kw ma non ho capito se vanno bene per me.http://www.shopenergia.com/product/1084/Eursolar-batteria-GEL-Deep-Cycle-2V-800Ah-(BANCO-BATTERIE-48-VOLT-800-Ah-38.4-Kwh)-Codice-20050600-24.html sc
Ciao Giovanni, nel tuo link ci sono batterie al gel, che possono essere combinate fino ad arrivare a potenze notevoli. Si possono usare in impianti stand alone, occorre capire come si potranno integrare i sistemi di accumulo negli impianto grid connected, tutte le aziende che ho contattato non mi hanno risposto sul fatto di poter utilizzare i loro prodotti in impianti connessi alla rete.
Per quanto riguarda lo scambio sul posto, lo stesso compensa l’energia prelevata in momenti diversi dal momento in cui la si produce, se la stessa è immessa in rete e non utilizzata in altri momenti. Quindi lo scambio compensa l’energia prelevata sino ai limiti di quella immessa.
grazie per l’aiuto. spero di trovare risposte soddisfacenti sulle batterie e il grid connect.
Ciao. Sono un assiduo lettore di questo interessante blog e mi permetto di fare un intervento su questo tema. Sono un agente per una importante azienda nazionale affiliata ad EnelGreenP. Da qualche giorno abbiamo a listino un pacchetto completo FV+Inverter+Batterie. I’inverter è un prodotto della nedap; è in attesa di certificazione CEI 0-21. Per quanto riguarda gli accumulatori cè la possibilità di sceglierne fra più tipologie (gel, agm ecc) e taglie (in funzione della potenza dell’impianto FVe dalla potenza richiesta dall’utilizzo). Non è mia intenzione farmi e fare pubblicità al prodotto. Posso fornire specifiche tecniche a Stefano in modo che sia a lui a decidere se metterle a disposizione del blog.
Ciao Nicola, ti ringrazio della segnalazione.
Onestamente non vedo problemi a pubblicare qualcosa se ci sono informazioni su un prodotto, poi che tu lo venda o meno a me non interessa, nel tuo caso non la considero pubblicità ma informazione.
I miei risentimento dei giorni scorsi erano rivolti a quelle persone che sono arrivate, hanno detto “abbiamo il prodotto che fa per voi” contattateci a questa mail. Nessuna delle persone che mi ha promesso depliant e informazioni si è fatta viva, scomparsi tutti. Questo blog non è a disposizione di queste persone. Tutto qua.
Mandami tutte le informazioni che ritieni importanti (la mia mail la trovi nel modulo contatti del portale), sarei ben felice di pubblicare qualcosa, ovvio che dobbiamo essere sicuri che si tratta di un prodotto acquistabile e normativamente a posto. Grazie 😉
Non capisco se la proposta di cui parla l’amico Nicola (FV+inverter Nedap+batterie) riguardi tipologie stand alone o grid connected. Alcuni link riportano a tradizionali impianti off grid, quindi la novità, in quei casi, è nulla. Sono poi molto contento della piega presa dagli eventi, dato che grazie alle ricerche sullo stoccaggio ENEL (con l’autonomia energetica di sempre più utenti) comincerà a inghiottire bocconi talmente amari da rimpiangere gli “onerosi” Conti Energia che ha contribuito a uccidere in concorso con AEEG (e altri giganti dai piedi d’argilla termoelettrici e petrol-carboniferi). Infine (scusate la lunghezza del testo), date le perplessità normative di molti, non capisco come potrebbero Enel o AEGG impedire (non credo possano neppure appurarla) l’installazione di un impianto di conversione/accumulo in casa mia. Non colgo la ratio del “divieto” dato che non creo problemi alla rete (anzi, solo benefici per essa), sono autoproduttore della mia energia e nessuno può impedirmi di usarla in casa. Né gli impianti di accumulo sono vietati…Quindi?
Non sono così convinto che ad Enel non importi, senza scambio sul posto, tutta l’energia accumulata e riutilizzata non va in rete, quindi nessun business per Enel/Gse, visto che ce la pagano 0.08/0.09 per rivenderla a cifre molto maggiori.
L’indipendenza energetica da molto fastidio ai produttori di energia.
Detto questo anche io non credo ci siano problemi, ma credo che si debba studiare un sistema che permetta l’accumulo, per poi erogare alle utenze interne in modalità stand-alone, non credo ci lascino tenere accumulatori in modalità grid connected. O almeno credo.
Non credo nemmeno io che ci lascino collegare un impianto di accumulo, senza la certezza che questo non immetta in rete tensioni indesiderate ( questo potrebbe essere il loro punto di vista ).
Nello stesso tempo sono in accordo con NICRIX quando dice che da un punto di vista tecnico, non si va ad alterare quasi niente, rispetto ad un impianto tradizionale, anzi dirò di più, secondo me si può integrare un accumulo su impianti già realizzati e che percepiscono incentivi.
L’unico dubbio che ho è che l’ inverter esistente possa non essere adeguato.
Comunque per Vs. informazione la STECA ha pronto e commerciabile un KIT per accumulo, ibrido, escluse le batterie, secondo loro pronto ad essere installato in Italia ( manca l’opinione dell’oste ovvero ENEL )
Ciao Pietro, non credo serva l’opinione di Enel, da quando sono in vigore le CEI 0-21 enel non decide più nulla, ovvero se i prodotti rispettano le CEI 0-21 Enel non può dire nulla. Sono più preoccupato di una situazione che spesso ha rovesciato le carte in tavola, ovvero un bel allegato al codice di rete di terna, con conseguente delibera AEEG (vi ricorda qualcosa ?) 😉
La mia domanda riguardava la ratio di un’eventuale divieto di Enel che, ripeto, non ha nessun potere di impedirmi l’uso dell’energia che (anche da un punto di vista normativo) ho autoprodotto con il mio impianto FV. So benissimo che Enel ammattirebbe di fronte a ipotesi del genere. Il punto è un altro: se decido di installarmi un impianto di accumulo che entra in automatismo con la rete (rete che subentra in backup solo nel caso caso di batterie scariche e contemporanea mancanza di luce (nuovo o sera) come farebbe Enel a impedirlo? Anzi, di più: perché mai dovrei comunicarglielo? Anzi, paradossalmente: come farebbe Enel a saperlo?
potrà solo sospettare quando le tue bollette saranno senza consumo di energia…;-)
Ciao Stefano hai ragione, però per quanti ragionamenti o congetture andiamo a fare, rimaniamo sempre all’interno di una zona fumosa, per cui sarebbe bene avere un indicazione normativa mirata.
Se per assurdo il nostro impianto di accumulo, assemblato da noi, dico da noi perchè tutti i principali produttori di KIT completi per accumulo ( con collegamento in rete ), non si stanno ancora muovendo senza appunto una normativa precisa, quello che rimane sono una serie di produttori che ci venderebbero elementi separati, ognuno dei quali certificato a norma di legge, ma l’insieme di questi elementi diventano che cosa?.
Immagina che per assurdo l’interfaccia di un inverter si rompa e ceda tensione in rete, la responsabilità ricadrebbe sul fornitore non certo su di me, se ho eseguito la regola dell’arte.
Ma se la stessa cosa accade con un impianto ” ad accumulo” realizzato sempre da noi, chi diventa il responsabile?
Spero di aver limitato la mia tendenza ad essere prolisso.
Ehehe Pippo hai ragione…tuttavia continuo a non capire le preoccupazioni in relazioni a presunti “permessi”, regole autorizzative etc da parte dei soliti noti (Enel, AEEG etc). Autoproduciamo la nostra energia e ce la accumuliamo. Legalmente. Di fatto creiamo una sorta di minicentrale di energia da fonte rinnovabile che, chiaramente, non necessita di alcuna richiesta d’installazione all’Enel dato che si comporta come un elettrodomestico convenzionale. Mica abbiamo bisogno di farci autorizzare un punto di consegna! Non riesco a capire (sia da un punto di vista tecnico che da un punto di vista normativo) cosa c’entrino i rapporti con la rete elettrica e i suoi “padroni”…
Ciao Pietro e ciao Nicrix, le preoccupazioni non sono dettate dal fatto di aver voglia di complicarsi la vita, ma credo che non sia così semplice come dici tu Nicrix, in Italia il faccio quello che mi pare non esiste, e non è mai esistito. Correggetemi se sbaglio, ma il codice di rete dice ad esempio che se tu hai bisogno di energia elettrica e sei in una zona asservita dalla rete nazionale di trasmissione dell’energia, non puoi autoprodurre in isola (come ad esempio nelle baite in montagna) ma devi collegarti alla rete elettrica. Quindi i rapporti con la rete e i loro padroni c’entrano eccome. Occorre conoscere bene non tanto quello che dice Enel o meno, ma in particolare il codice di rete e tutte le leggi, microleggi e microcavilli che ci saranno in giro. Poi se tutto ciò sarà possibile in semplicità tanto meglio 😉
A Stefano Caproni, questo è il bello della comunicazione, ogni tanto ne scopro una nuova, mi riferisco al codice di rete che hai citato prima.
Pietro, a parte gli allegati famosi (A70) io non inizio nemmeno a leggerlo, ci vorrebbeuna vita, ma sono sicuro che li in mezzo qualcosa c’è 😉
Se vuoi provare 😉
http://www.terna.it/default/Home/SISTEMA_ELETTRICO/codice_rete.aspx
Dimenticavo Pietro, fanno parte del codice di rete tutti i documenti elencati nella pagina che ho “linkato” 😉
Ciao, purtroppo siamo entita non importanti in questo universo normativo… e le info sull’argomento le hanno i “deus ex machina”. E’ vero che Enel ed altri perderebbero business con l’accumulo di energia; é anche vero pero’ che tali sistemi possono aiutare la rete in momenti di difficolta’ (assorbendo energia quando ce n’é troppa e cedendola in altro momento). Mi risulta che l’Aeeg ha gia’ autorizzato Terna per lo studio/installazione di sistemi di accumulo di grossa taglia con la prescrizione che siano amovibili e per risolvere criticita’ di rete dovute per es a lavori bloccati da mancanza di autorizzazioni (Enel avrebbe pure storto il naso perché cosi Terna diverrebbe produttore oltre che essere Gestore della rete = conflitto di competenze..). La cosa intriga molto e sono curioso di vedere sviluppi, perché ci dovranno dire prima o poi cosa si puo’ o non si puo fare in merito a questa faccenda. Saluti a tutti
Grazie Vic, il punto è proprio questo. Prima o poi ci dovranno dire cosa si può fare e cosa non si può fare. Anche se penso si concentreranno sul cosa non si può fare. Io sono pessimista pe ril semplice motivo che mi baso sulle esperienza di un passato molto vicino. Si veda ad esempio l’allegato A72 sulla riduzione della generazione distribuita. Io sono convinto che i sistemi di accumulo come hai detto possano aiutare la rete, ma torniamo al punto di partenza (situazione simile all’allegato A72) perchè mai Terna dovrebbe usare i MIEI accumulatori per immagazzinare energia quando io li ho installati per immagazzinare la MIA energia ? A questo punto usano i miei accumulatori, mi staccano l’impianto quando gli va, tanto vale che gli regali l’impianto. Non sono pessimista per sport, dubito che ci lascino il pallino dell’energia, se pur a casa nostra 😉 Sarei felice di sbagliarmi 😉
Ciao a Stefano e gli altri. Mah, la fonte rinnovabile é agevolata perché ha il diritto di essere connessa indefinitamente, mentre per i grossi Produttori idroel/termoel. esiste un complicatissimo sistema basato su domanda e offerta (Borsa elettrica, mercato di bilanciamento, ecc). Voglio dire che questi produttori se “sparano” prezzi troppo alti gli tocca tenere spenta la centrale (magari pronta a partire..); inoltre tali grossi produttori debbono fornire servizi di rete (sostegno di frequenza, potenza e tensione – li chiamano servizi Ancillari..). Comunque tornando ai “piccoli”, in linea teorica per un impianto con accumulatori, si potrebbe decidere inizialmente prima dell’attivazione se si vuole o no immettere di notte ecc. l’energia immagazzinata. Van valutati a fondo i risvolti e le possibilita’ sul sistema elettrico dei sistemi di accumulo, compresa anche la sicurezza di persone e cose. Ciao
Ciao Stefano,
io non entro troppo negli aspetti tecnici-burocratici, in quanto mero “venditore”. La mia azienda mi mette a disposizione un prodotto (sottolineo marchiato Enel) e io cerco di venderlo , convinto che tutti gli aspetti tecnici siano già risolti a monte ai fini dell’installazione e della connettività alla rete.
Hai avuto modo di leggere la mia mail??
Ciao
Ciao Nicola.
Si ho visto, ma scusami non avevo avutotempo di rispondere. Intanto ti ringrazio, finalmente qualcuno mi hamandato le caratteristiche tecniche del prodotto.
Mi sembra ottimo, da quanto ho capito il sistema risce a capire quando ha accumulato energia sufficiente per far funzionare i carichi, o quando l’energia prodotta dall’impianto è sufficiente pe ri carichi connessi, e dovrebbe commutare i carichi stessi sulla rete quando le batterie non hanno energia o l’impianto non produce a sufficienza. Inoltre da quantovedo se non ci sono carichi in prelievo, dopo aver caricato gli accumulatori l’energia in eccesso viene imessa in rete.
Mi sembra la logica che stiamo cercando. Occorre capire se ci sono le certificazioni CEI 0-21, e magari capire un po più tecnicamente come funziona, magari con una bella demo, non sarebbe male 😉
Nei prossimi giorni pubblico qualcosa 😉
Sai qualcosa riguardo le certificazioni ?
Stefano, ciao. Tu mi dici: “Nicrix, in Italia il faccio quello che mi pare non esiste, e non è mai esistito. Correggetemi se sbaglio, ma il codice di rete dice ad esempio che se tu hai bisogno di energia elettrica e sei in una zona asservita dalla rete nazionale di trasmissione dell’energia, non puoi autoprodurre in isola (come ad esempio nelle baite in montagna) ma devi collegarti alla rete elettrica”.
Il punto che si continua a non capire è proprio questo: con il sistema di accumulo (di cui si sta parlando) non siamo in isola. Nè sto dicendo di fare come si vuole. Ma se nessuna norma mi blocca (e non creo danno alcuno a rete – che anzi vado ad aiutare! – o ad altre utenze) con un impianto di accumulo non sto infrangendo alcun divieto. Infatti qui nel blog nessuno (dico: nessuno) sa come obiettare a quanto sto ripetendo e cioè: cosa (o meglio: quale norma) mi impedisce di accumulare l’energia continuando a restare in rete? Per la rete, in effetti, non cambia assolutamente nulla (se non in meglio!). L’energia è quella che mi sono autoprodotto, l’impiantistica di accumulo è a norma e sicura (regolarmente brevettata), la rete continua a fornirmi elettricità ove io la richieda (funziona in remoto). Dove sta il problema? Ove ci fosse (il problema) vorrei mi segnalaste la norma. Sennò qui si continua a brancolare nel buio. (P.S: A mio avviso, una norma del genere non può esistere).
Saluti
Se l’energia che hai accumulato viene riconvertita da inverter che rispetta la CEI 0-21 nessun problema puoi restare grid connected……
Il problema e’ che sul mercato non esiste un unica apparecchiatura certificata CEI 0-21 che faccia da inverter e regolatore di carica ed convertitore insieme.
Solo sma riesce ma con 2 apparecchiature distinte e scollegandosi dalla rete quando va dalle batterie.
Tutto qui
Ciao Nicrix, io ho solo espresso la mia opinione, non ho detto che non hai ragione.
Ciao, continuo il mio commento di qualche giorno fa che era pure incompleto.. intendevo dire che quando si va in parallelo alla rete – e vi si immette energia – bisogna sottostare alle sue regole (talvolta dai fondamenti oscuri); immettere energia accumulata sembrerebbe anche possibile, ammesso che abbia senso se si volesse optare in questa direzione (mi sembra piu’ logico pero’ usarla di notte per es. per il frigo), comunque devono essere valutati bene tutti gli aspetti e risvolti sia commerciali che normativi; in proposito ci sono anche le ricerche e sperimentazioni sulle Smart-grid (chissa’ quando?). Quindi si tratta di cercare/realizzare soluzioni praticabili in ambito domestico. Non ho approfondito su cio’ che si trova ora sul mercato ma il prodotto di Sma (sunny backup) per il quale Matteo Marras mi ha dato l’input a “curiosare” sembra una soluzione abbastanza intelligente. Va predisposta una partizione/linea dedicata in casa ma nulla di piu’. Un sistema a consensi eviterebbe di mescolare la V c.a. prodotta da batteria con quella da inverter fotovoltaico o dalla rete (Cei 0-21 prevede specifici interblocchi), l’ideale sarebbe che non ci siano “buchi” di tensione nella commutazione. Al di la’ dei costi e dell’efficienza a me appare una soluzione logica e sensata come principio, anche se ho gia’ sentito parlare di elettrodomestici in c.c. Non sto dicendo nulla di nuovo ma volevo solo evidenziare alcuni aspetti. Mi riprometto anche di cercare e/o approfondire, la norma che impedirebbe l’installazione di impianti off-grid in aree/edifici gia’ elettrificati poiché l’unico vero deterrente potrebbe essere l’aspetto sicurezza. Ciao a tutti
Ciao Vic, in effetti il punto p quello. Secondo me se carichi le batterie dal Fotovoltaico, e il sistema alimenta i carichi staccandoli dalla rete (con le batterie mai conesse alla rete stessa) di problemi non ce n’è nemmeno uno. Qualcuno di mi aconoscenza sta provando il sistema di backup di SMA (nel senso che dovrebbe installarlo), vediamo come funziona. Vi saprò dire 😉
Scusate ragazzi, come non detto …il prodotto che ho citato sopra carica le batterie dalla rete (almeno così trovo scritto sul sito), lo schema mi aveva tratto in inganno. Ciao
Comunque le informazioni su questi prodotti sono sempre molto superficiali sui siti web.
Le batterie Li-Ion e Le-Poly non si prestano ad applicazioni di accumulo. Dubito che il sistema Panasonic abbia 5000 cicli di vita con DOD 100%. Quando un produttore dice “design life time” spesso vuol dire che il sistema dura 5000 cicli se usato in particolari circostanze (DOD cioè “Dept Of Discharge” medio del 10% il che non mi stupirebbe). Panasonic è il leader delle celle Li-Ion e pertanto non mi stupisce che cerchi di spingere la sua tecnologia. Purtroppo le celle panasonic hanno una vita di 400-500 cicli al 100% di DOD. Inoltre non specifica un parametro importante che è la “calendar life” che dovrebbe essere almeno 15 anni (dubito che le Li-Ion durino tanto visto che proprio le panasonic durano 5-8 anni).
Personalmente mi sento di dire che la tecnologia più matura per applicazioni di questo tipo è la LiFePO4. Sono celle eccezionali, durano 12-15 anni e circa 2000 cicli (con DOD del’80%). Inoltre costano molto poco (le compro a 400-500$/KWh per volumi.
Naturalmente il costo che indico è solo dell’accumulo, senza BMS e Caricabaterie.
Ciao Giovanni grazie per l’approfondimento.
Io ci capisco poco quindi ben vengano le informazioni, non entro nel merito 😉
E’ evidente che quello di Panasonic è un comunicato che ha una logica commerciale, quindi non mi stupisce che le cose siano diverse nella realtà.
Ma queste discussioni servono come spunto, altrimenti non si fanno mai passi avanti 😉
Se hai altre news, non mancare di segnalarcele.
Per Giovanni Gherardi, volevo alcune info sule batterie indicate, puoi mandami un e-mail, grazie
che ne dite di questo prodotto? Non si capisce, però, ne il prezzo, ne di come sono fatte le batterie. Si ricarica, però, direttamente dai pannelli. Probabilmente converrebbe a chi ha il V conto energia, ma a chi prende incentivi sulla produzione, forse no:
http://www.generich.it/scheda%20DOMUSp2.pdf
Io non ho capito come funziona 🙁
E io speravo in una tua spiegazione… Cmq personalmente mi attira molto il discorso FIAMM con le batterie al sale, sia per un discorso di ecologia, sia per i bassissimi quasi nulli costi di gestione e manutenzione. speriamo bene.
Ciao a tutti, ho visto il prodotto che ha presentato Pippo, vorrei fare un osservazione, se ci fate caso la tensione di ingresso DC e’ di 90 V quindi non ci posso mettere una normale stringa a meno che non sia di ridottissime dimensioni o che metta i moduli in parallelo. Bisognerebbe capire meglio.
Per quello che riguarda il prodotto SMA, li ho sentiti e dopo vari contatti mi hanno finalmente detto che non sono pronti con il prodotto, aspettano anche loro alla finestra.
Ciao Pietro, stavo per scrivere la stessa cosa, probabilmente prima dell’ “aggeggio” serve un regolatore di carica, boh…….non so.
Quando si parla di queste cose va sempre a finire o che non si capisce come funzionano, o che non sono pronti 😉
di quale prodotto SMA parla?
Non dell’Anti Black Out penso , è in vendita da anni su tanti siti web.
Io ho appena ricevuto un’offerta per un impianto fotovoltaico comprensiva dell’accumulatore a batterie. Sul sito della Solaritaly ci sono anche le caratteristiche tecniche del cosiddetto recuperar re di energia. E’ tutto regolare. Ne vale la pena? Grazie
Ciao Mario, mi pare di capire che si tratti di un semplice UPS (gruppo di continuità) un po più intelligente, che stacca e attacca dalla rete in base alle necessità.
Non credo ci siano problemi, l’inverter deve essere CEI 0-21, l’UPS non dovrebbe creare nessun problema a livello normativo
Ciao mario,
Queste soluzioni qui come quella generich sopra sono ottime se uno non beneficia di incentivi ne scambio sul posto.. E sono tanti visto i casini combinati da tante aziende improvvisate.. Il problema invece è che quando hai finito di accumulare e ancora produci energia quella energia non viene immessa in rete e quindi la perdi completamente.. D’estate per esempio butteresti un 30-35% dell’energia prodotta al netto di quella accumulata .. Il che è un peccato anche se avessi lo scambio sul posto.. Altro problema è il tipo di batteria.. Piombo!! Cicli ti ricarica se va bene 800.. Dopo 3-4 anni sono da cambiare le batterie perché non accumulano più.. Altri soldi da spendere .. Al prezzo attuale per un 5 kwp circa 900 euro + lavoro.. Fosse stata almeno una batteria lifepo4 ci avrei speso anche 1200 euro in più ma almeno per 8-9 anni ero apposto.. Ribadisco l’idea non è male.. Ma poi nella realtà potrebbe avere meno risvolti positivi di quelli prospettati.. Oltre al fatto di essere un falso sistema in grid…
Esattamente!!! Oltre al costo iniziale dell’impianto di accumulo, sarà determinante il costo, la durata (di copertura in ore e per quanti anni), la manutenzione e la pericolosità (inquinante, esplosiva, esalazioni tossiche, ecc.) delle batterie. Personalmente spero nelle batterie cosiddette “al sale”.
Scusatemi se per caso diro’ qualche banalita’,ma mi sto inserendo un po’ per caso e non so cosa vi siate detti prima.
Io penso che piu’ dell’ accumulo in un impianto FTV domestico,sia redditizzio il controllo degli assorbimenti istante per istante.
Grazie a dei circuiti amperometrici,vdere quanto produce al momento il pannello e collegare questo o quell’ elettrodomestico,ad esempio lo scaldabagno che gia’ di per se’ e’ un accumulatore.Sarebbe interessante sapere se in commercio esistono dei server di controllo.
ciao a tutti
roberto
Ciao Roberto, i sistemi puntano a fare quello che dici tu, accumulare quando l’impianto produce senza consumi da parte dell’utente, e quando c’è richiesta erogare dagli accumulatori scollegando l’utenza dalla rete. Sono convinto che dobbiamo solo pazientare un attimo 😉
salve a tutti ragazzi (e grazie Stefano per il link).
Volevo chiedere… per un impianto fotovoltaico da 6kw, che batteria mi occorre per poter accumulare al massimo 5545W ?
Ciao Matteo, spero qualcuno ti dia indicazioni, io non sono in grado 🙁
mi potreste fare un piccolo progetto a isola per una casetta in campagna con costi approssimativi….utilizzata il sabato e domenica per 4 ore giornaliere circa 3 lampadine un pc , saltuario utilizzo di macchine tipo pompa , trapano ecc e frigo d’estate ? grazie
Ciao Paolo, io non sono esperto di impianti ad isola. In ogni caso ti consiglio di cercare in qualche sito web che ha “pacchetti” già pronti. Ce ne sono in quantità industriale.
ciao Stefano, grazie del blog che metti a disposizione.
con l’impianto FV produco energia in continua e la trasformo con l’inverter in alternata.
se le batterie le metto prima della trasformazione, si configura la possibilità di Truffa ai danni dello stato, perchè finisco per far contabilizzare al contatore GSE anche energia prodotta da una batteria e non solo dai pannelli. Quindi le batterie le devo mettere lato alternata, e significa che devo mettere un raddrizzatore per caricarle e poi un altro inverter per utilizzarne l’energia quando le uso per produrre. Insomma, a sensazione, un numero di apparecchiature e di collegamenti che sicuramente ne deteriora il rendimento complessivo.
Quindi ho 2 considerazioni: 1-lo storage ha senso se posso metterlo prima dell’inverter, in parallelo ai pannelli, e questo lo posso fare solo quando non ho da prendere incentivi, perchè allora non truffo lo stato.
2-interessante pensare ad una linea di utenze SOLO IN CC (solo l’illuminazione? i LED vanno in CC, sarebbe oro!)
buona sera sign. Stefano e a tutti,legendo cio che dice Alessio,ha raggione molto,per dove si deve collegare la batteria.se la batteria si mette prima dell inverter no fa altro che in momenti di inutilizzo tutta energia cumulata e non consumata VA IN RETE ENEL,possibbile?
Scusate se mi intrometto, ma l’idea di installare delle batterie a monte dell’inverter è improponibile.
le stringhe hanno una tensione e una corrente variabile, per cui nessuna batteria sarebbe in grado di sopportare decentemente questo tipo di variazioni, inoltre parliamo di tensioni che possono superare i 500VDC, mi dite come fate a metterci delle batterie?
Le perdite di cui parlate vanno messe in un contesto piu ampio, ovvero se la convenienza nel complesso è maggiore rispetto alle altre soluzioni, mi va bene anche perdere un po di energia.
per sig.Pietro Longhi.scusate se sono ignorante,ma fra le stringhe e batterie SI DEVE METERE REGULATORE DI CARICA che secondo me stabilizza la tensione
Io ragazzi non ne so molto, non mi sono ancora occupato di questa storia degli accumulatori.
Di sicuro per caricare batterie in CC da moduli fotovoltaici servono regolatori di carica (si chiamano così ?)
Il sistema di accumulo è installato direi a valle dell’inverter.
Però su questo argomento rischio di dire delle cavolate 😉
penso che per chi NON ha il V conto energia e gli viene pagata tutta la produzione, conviene mettere gli accumulatori dopo l’inverter di produzione. Ovviamente servirà un altro inverter dopo le batterie per ritrasformare l’elettricità da utilizzare per le utenze di casa. E’ un po’ contorto, ma se nasceranno apparati apposta per tale funzione, non ci accorgeremo nemmeno di tutti questi passaggi. Il tutto ovviamente in normativa.
Salve a tutti navigando in rete in cerca di chiarimenti su impianti fv ed accumulatori mi sono imbattuto in questo forum e ne stato ”rapito”! Ho letto quasi tutti i commenti ed ho scoperto che ci sono ancora molti dubbi sulla questione. Arrivo al mio caso specifico sul quale chiedo consiglio. Premetto una mia quasi totale ignoranza in materia di ”elettricità”. Da qualche tempo è mia intenzione installare un impianto fv sul tetto di casa mia. Alcune ditte mi hanno fatto i preventivi e già solo sulle cifre ho qualche perplessità:in alcuni casi a parità di caratteristiche dell’impianto (6 kw trifase x una produzione annua intorno ai 7000kw) ci sono differenze di anche 4000 euro con addirittura una più ampia offerta (assicurazione ar, sostituzione dell’inverter usurato, visione della produzione remota ecc…) sul preventivo inferiore. Altri dubbi: incentivi gse con cifre non sempre uguali sia x l’autoconsumo che x la tariffa omnicomprensiva tanto da non riuscire a capire se effettivamente convenga (ad oggi però pago la corrente all’enel all’incirca 40 cent/kw), soltanto una ditta mi ha paventato l’ipotesi di detrazioni al 50% in 10 anni e vendita della corrente prodotta o scambio sul posto….insomma sono ancora molto dubbioso in merito e mi piacerebbe prima di prendere una decisione di riuscire almeno a chiarire il possibile. Per ora ringrazio tutti coloro potranno aiutarmi.
io potrei consigliarti qualche ditta seria, ma non mi sembra corretto nello spirito del forum fare nomi qui.
certo, fuori è un ginepraio, ma se individui il partner giusto ne vieni fuori. la trattazione non è cosa da poche righe, per cui mi limito a dirti che 6 kWp oggi li trovi, con buoni materiali, tra i 13 e 15 mila euro.
Ciao Alessio, ti rigrazio per la finezza, ovvero non fare nomi di aziende, non c’è niente di male, ma poi il portale diventerebbe un mercatino. Ma in privato puoi consigliare quello che vuoi, se alby mi autorizza, ti mando la sua mail in privato. Per il resto sono d’accordo sui costi da te indicati per un 6kW, più verso i 12 che i 13, ma dipende da tante cose, basta qualche onere per la sicurezza in più e cambia tutto 😉
In risposta a alle obiezzioni del 9 nov all’interpellanza di Mario sul Nostro “accumulatore”
Problema 1) : Queste soluzioni qui come quella generich sopra sono ottime se uno non beneficia di incentivi ne scambio sul posto……………………
Risposta:
Il signore che cerca di rispondere al quesito non ha la minima consapevolezza di ciò che avviene in un impianto siffatto. La produzione da FTV non ha una predisposizione a caricare prima le batterie e dopo quando le batterie sono cariche l’energia si perde….. I nostri sistemi a doppia conversione sono attivi h24 sull’utenza, quindi quando la fonte primaria FTV produce , alimenta contemporaneamente sia l’utenza attraverso l’inverter interno CC/CA che il pacco d’accumulo, dato che l’ingresso inverter ed il pacco d’accumulo sono esattamente in parallelo.
Pertanto in un bilancio energetico giornaliero , per la progettazione che noi facciamo, vi sarà sempre un completo trasferimento dell’energia da fonte rinnovabile in consumo/accumulo , ed una lieve necessità di prelievo .Quindi se produciamo 100 e consumiamo 110, la differenza negativa la preleviamo dalla rete.
Solo se il cliente permane assente dai consumi giornalieri per il fatto che è assente da casa per più giorni avviene un lieve surplus ed un non consumo parziale dell’energia prodotta, dato che comunque vi sono i carichi ciclici ed il consumo endogeno della macchina. Ma questo stà nel gioco dell’uso della casa e non è un difetto dei nostri sistemi ma un adattamento massimo alla aleatorietà dei parametri di consumo interno l’utenza.
Problema: Altro problema è il tipo di batteria.. Piombo!! Cicli ti ricarica se va bene 800.. Dopo 3-4 anni sono da cambiare le batterie perché non accumulano più.. Altri soldi da spendere .. Al prezzo attuale per un 5 kwp circa 900 euro + lavoro……………….
Risposta:
Non conoscendo il protocollo di funzionamento delle nostre macchine questa critica potrebbe starci. Però la macchina in maniera automatica sfrutta solo il 50% della capacità di carica lasciando inalterato la rimanente quota . Se pertanto nei cicli serali la tensione delle batterie scende ad un valore che tocca il 50% della capacità di carica la macchina preleva dalla rete l’energia necessaria a mantenere le batterie performanti in una fascia di sicurezza stabilita dal nostro protocollo. Questo comporta una vita media di oltre 10 anni con possibilità di sfruttamento del 70% della capacità di carica. Le nostre batterie sono garantite 10 anni. Naturalmente la curva di resa avvicinandosi ai 10 anni scende verso il 70% e quindi ne consigliamo la sostituzione.
Non entro nel merito perchè mi pare che la spiegazione sia esauriente.
Posso solo scrivere che finalmente qualcuno ci ha raccontato qualcosa 😉
Non conosco l’archietttura della macchina, ma mi pare di capire che vi sono due inverter, e che il “pacco batterie” non è mai in grado di immettere energia in rete, ma può farlo solo verso le utenze domestiche, diciamo in modalità stand alone ?
Oppure ho capito male ?
In questo caso non ci sarebbero problemi di normative.
Ciao a tutti, ringrazio sia Alessio che Stefano delle loro risposte. Sono assolutamente d’accordo con entrambi sia sul fatto di non fare nomi di ditte (non mi sembra questo il luogo idoneo e cmq non era mia intenzione averne) sia sulla possibilità di ”consulenze” private (ragazzi scusate se vi ”sfrutto”ma sono realmente molto indeciso) e quindi autorizzo Stefano a dare la mia mail ad Alessio ed anzi chiedo se posso inviare le mie richieste anche a Stefano stesso tramite la sua mail dei contatti. Vi ringrazio!!
Ciao Alby, ora dal cell non riesco, domani ti mando la mail di Alessio. Per il resto puoi scrivermi via mail senza problemi 🙂
Buona sera a tutti, Cesare si può avere qualche dettaglio tecnico o un riferimento per conoscere meglio il prodotto di cui hai parlato.
Grazie
Pietro Longhi
Ciao Pietro, domani ne parlo con Cesare e vedo come fare per dare qualche informazione su questo prodotto.
In ogni caso Pietro avevano già scritto un riferimento. Si è infatti parlato del sito di Solaritaly. Anche se preferirei evitare, perché mi pare siano installatori, e qua preferisco parlare di prodotti e non fare da vetrina agli installatori.
Ciao Stefano, ti ringrazio per l’interessamento
La nostra macchina su taglie di potenza diverse opera come un inverter Stand Alone (come dice lei Stefano) e può lavorare con due metodologie d’uso dell’energia diverse (ibrido e superibrido).
Il metodo ibrido alimenta tutta l’utenza dal pacco d’accumulo interno ed esterno e quest’accumulo a sua volta è alimentato in primis dalla sorgente primaria che è il fotovoltaico ed in secondo luogo dal remoto che può essere la rete o un gruppo a combustione.
La rete od il gruppo a combustione intervengono quando le batterie scendono a non oltre il 50% di carica d’accumulo.
Il metodo superibrido comporta
l’applicazione della macchina in quelle utenze dove già esiste un impianto fotovoltaico ad immissione in rete (con le tariffe incentivanti del GSE) . La macchina ottimizza l’energia fotovoltaica accumulandola di giorno quando il cliente è al lavoro e restituendola la sera quando l’utente ritorna e consuma.
In tal caso di sera per evitare di consumare energia dalla rete , la macchina sconnette l’utenza dalla rete e la fà lavorare in isola.
In sintesi quindi con una sola macchina possiamo servire più esigenze di utenti che hanno bisogno di rimanere il più lonatno possibile dalla rete , avendo comunque tre cose essenziali ed importanti : RISPARMIO – STABILITA’ E CONTINUITA’. Spero in sintesi di averle dato dei chiarimenti. Cordiali saluti.
Per Cesare, grazie per la risposte, anche se non erano quelle che volevo ( le avevo capite già ).
Per rispetto al blog da adesso in poi,non formulerò nessuna ulteriore richiesta che sfiori il confine tra conoscere e commerciare.
Ti ho già contattato tramite INFO
Per Stefano: cercherò di non abusare più della tua ospitalità.
Ciao a tutti
Ciao Pietro, guarda che non hai abusato di nulla. Ho solo precisato che visto che il blog lo porto avanti da solo con le mie risorse ovviamente non intendo farmi il mazzo per offrire visibilità a ditte private che fanno impianti elettrici. Tutto qua. In ogni caso ho anche lasciato il nome dell’ azienda, quindi direi che sono stato abbastanza tranquillo 😉 Penso che al mio posto la penseresti come me 😉
Buonasera a tutti, discussione interessantissima, da anni sto affrontando il problema, quando dico affrontando significa che l’ ho INSTALLATO a casa mia.Fotovoltaico vecchia generazione,
3 KW/p senza incentivi ( anno 2003 ) solo SSP con fregatura GSE dal 2009 ( compro a 20 c. da Enel e mi danno 9 c. da GSE ) quindi occorre rimedio: metto 2 Batt. 12V. 150 A/h Pb ( 24 Volt ) + inverter Pure Shine da 500 Watt ( non mi sono fidato di quelli onda quadra tipo UPS economico ) e con Domotico di base carico batterie tramite switching per 8-10 ore di giorno in estate quando il pannello produce e di notte prelevo 150 Watt per usi carico costante, che sono i VERI responsabili del consumo per circa il 40-50 % sul totale ( es. sistema allarme, videosorveglianza, impianto citofonico, ecc…presupponendo di avere scollegato TV e altri accessori quando non si usano !!! ) risultato : faccio andare per 4 ore di notte questo dispositivo – costo circa 800 € – risparmio su prelievi 600 Watt/ ora per giorno in ESTATE e dopo un anno le 2 batterie da 150 A/h sono andate a …( signore allegre ! ) Cambio batterie e metto 2 AGM da 100 A/h e le ho fatte andare solo 2 ore per notte con DOD supposto del 10 % circa perchè non mi fido a spingermi oltre, visto che mi costano 500 €. In inverno una cosa del genere non esiste e le batterie si rica- ricano solo 4-5 ore, ( Nord Italia ) altrimenti preleviamo dalla rete per la ricarica, e questo nessun supertecnico che ho letto finora lo ha detto. Conclusioni: con le attuali tecnologie è ancora una grande grande FREGATURA l’accumulo di energia, ma spero che presto ci siano queste batterie di cui si parla.
Saluti a tutti.
Buongiorno Sig. Stefano; visto che ormai tutti parlano di sistemi ad accumulo, anch’io ho la mia.
Ormai è da tempo che ci marcio dietro questo sistema e adesso sono arrivato al punto quasi perfetto. Dopo alcune esperienze negative al 100% ora a casa mia funziona un sistema ad accumulo perfettamente idoneo alle ultime normative.
Il sistema si serve principalmente dal fotovoltaico ma si può approvviggionare di energia da qualsiasi tipo di fonte altrnativa per integrare la carica delle batterie. Il sistema produce energia e la trasferisce direttamente al carico senza passare dalle batterie, solo l’energia in più va a caricare le batterie e quando sono cariche si stacca dalla rete e va in stand-alone e ci rimane fino a quando le batterie sono arrivate alla scarica prestabilita e poi rientra la rete fino a quando non si rincomincia il nuovo ciclo giornaliero. se si hanno altre fonte la rete non entra a meno che i consumi aumentano di molto ed in continuazione. in questi giorni con poco irraggiamento arrico anche al 20% di risparmio nelle 24 ore ese no c’è irraggiamento si consuma da rete.
Con l’occasioene ringrazio della possibilità di dialogo ricevuta.
saluti
Mario
Batterie al sale della Fiamm: costo piuttosto altino di euro 1.100/kWp. Tempi di consegna per pochi pezzi ca 4 settimane.
Buongiorno a tutti, domanda per Mario:
con l’impianto ad accumulo che hai installato, suppongo che tu non possa percepire incentivi, se cosi fosse, sei riuscito a usufruire delle agevolazioni fiscali ( 50% in 10 anni ? )
oppure conti solo sul risparmio dell’energia?
Ti chiedo questa cosa perchè l’agenzia delle entrate non da risposte definitive e certe.
Ciao
Pietro
risposta a pietro
ciao pietro, sono andato ad una conferenza con ENEA e ci hanno assicurato che rientra al 36/50 da gennaio sulla detrazione irpef. Comunque l’agenzia delle entrate, un anno fa mi ha dato pure l’articolo, lo trovi su settimana fiscale, che questo sistema rientra su inquinamento acustico e risparmio energetico.
Comunque io conto solo per il risparmio dell’energia e valorizzare i vantaggi. Non ne voglio più sapere di burocrazia.
saluti
mario
sul post di robero, azzardiamo 2 conti “maccheronici” del costo del sistema di accumulo con batterie al sale. Visto che in casa non si consuma sempre 3 kw di picco, si potrebbe iniziare con una sola batteria (magari da integrare in anni seguenti quando calano i prezzi) da 1kwp per tamponare, ad esempio, di notte. A questo bisogna aggiungere un inverter diciamo da 3 kw, un carica batteria e un sistema che gestisca il tutto. Mettiamoci il lavoro per l’istallazione, sperando che non ci siano costi burocratici. Manca qualcosa? Il tutto a soli…Un BOTTO: €4.000? Vi torna?
buongiorno a tutti
Avendo recentemente acquisito l’esclusiva per l’Italia e ritenendo che il sistema proposto dalla ditta NEOSTORE rappresenti un esempio significativo di Sistema che aumenta l’autoconsumo tramite accumulo (in batterie agli ioni di litio), vi propongo la visita del sito
http://www.dastesolar.com, dove cliccando alla voce “SISTEMI COMPLETI AD ACCUMULO, potrete scaricare il pdf di documentazione.
A disposizione
Avevo chiesto alle ditte installatrici di evitare di pubblicare link al portale dell’azienda, ma evidentemente scrivo in Arabo.
Aggiungo che non mi risulta certificato CEI 0-21 per la connessione alla rete.
Interessante 🙂
ma per chi ha già un sistema fotovoltaico istallato lo può integrare con questa soluzione? e i costi?
Buongiorno e complimenti per le interessanti informazioni.
Premetto che non sono un tecnico ma sono interessato a spendere dei soldi per aumentare l’efficienza di casa mia. Leggo che questi sistemi di accumulo sono sempre associati ad una produzione fotovoltaica, cosa che sicuramente e’ importante, ma mi domando se vi sia convenienza economica anche a prescindere dal FV ma semplicemente per una ottimizzazione delle tariffe ore piene / ore vuote. Dove vivo io (all’estero), la differenza fra le due tariffe e’ di circa 8 ctEUR/kWh e il mio consumo e’ per circa 2/3 nelle ore piene. Se potessi accumulare l’energia nelle ore vuote e consumarla nelle ore piene (a prescindere dal FV), riparmierei qualche centinaio di EUR/anno. E’ tecnicamente ed economicamente possibile questa cosa? Grazie
Ciao Stefano, ho scoperto per caso il vostro forum ed e’ interessantissimo io avrei pensato ad un’altra soluzione: per il supero di produzione di energia anziche’ utilizzare le batterie non e’ possibile convogliare l’energia per scaldare l’acqua di un boiler? pensavo di installare 2 kw di fv tanto con il V conto non mi interessa produrne di piu’ e venderla ad una miseria all’enel quindi secondo voi e’ possibile realizzare un impianto del genere? avete qualche dritta? grazie a tutti
Ciao Giovanni, si può fare tutto, nel senso che lo scopo è proprio quello di accumulare energia, e scaldare acqua significa accumulare energia. Ma non cambia nella sostanza, una volta scaldata l’acqua poi siamo al punto di partenza. I sistemi di accumulo deve gestire i carichi, in modo da erogare dalle batterie quando c’è bisogno, e caricare/immettere in rete quando c’è esubero.
In ogni caso più utilizzi (autoconsumi) energia e più ha senso il fotovoltaico, in teoria se tu riuscissi ad autoconsumare il 100% non servirebbero nemmeno le batterie. Il sistema di accumulo serve a diminuire i momenti in cui hai bisogno di energia dalla rete senza che l’impianto la produca. Ed in ogni caso una parte andra sempre in rete (parliamo di utenze domestiche, ovvio che ci sono casi in cui si riesce a consumare tutta l’energia prodotta, ad esempio impianti che assorbimenti molto maggiori della produzione del fotovoltaico che funzionano 24 ore al giorno).
grazie per la risposta ,in effetti io non intendo installare alcuna batteria farei un impianto sottodimensionato ho un contatore di 4,5 kw di picco e sono convinto che alla resistenza del boiler manderei ben poca energia ma la poca che produco in piu’ rimarrebbe a me es poi d’estate ne avessi in esubero mi basta utilizzare un accumulo acqua piu’ grande tieni presente che ho l’impianto di riscaldamento a pavimento in bassa temperatura quindi l’acqua non deve superare i 40°. Questa mia idea era per non sostenere la spesa delle batterie di accumulo
Però Giovanni dovresti fare in modo che l’acqua venga scaldata solo quando il Fotovoltaico produce, altrimenti non ha senso, puoi far equesto con un contatore di energia che misura l’energia prodotta dal FV e pilota un contattore sul circuito del boiler, che ovviamente puoi bypassare in manuale per accumulare quando vuoi. Non so se mi sono spiegato 😉
cosa vuole intendere il Ministro Passera sulle batterie?
http://www.ilmondo.it/economia/2012-11-20/energia-passera-batterie-finch-ci-sono-io-non-pi-errori_142695.shtml
Ciao Pippo, sai che non ho proprio capito cosa intende Passera ? Ma non è la prima volta che non capisco cosa dice quell’uomo 😉
forse che per i sistemi di accumulo non vuole dare incentivi statali. Questa cosa non l’avevo già presa in considerazione comunque…
Salve a tutti..
Ho letto il vostro forum e devo dire che mi piace….
Premetto che sono di animo VERDE ho un’impianto FV da 5,92 kwp e dopo un’anno e piu’ ho visto che Enel ci “guazza” nell’energia gratis o giu’ di li e volevo mettere a frutto la famosa voce “scambio sul posto” ho un boiler per l’acqua calda dei sanitari li ho meso una resistenza da 1000 watt pero’ per controllare ho messo dei “controllori statici” cioe’ inposti i vari carichi ma non sono variabili come potrebbe essere u’impianto fv e il consumo della casa non so come potrei esprimermi nella mia idea Mi hanno detto che servirebbe un PLC con dei toridoali (per controllare il consumo e la produzioe) By Leo
Secondo me come ti hanno detto occorrerebbe un piccolo PLC (o uno strumento multifunzione dotato di uscite per pilotare relè) che possa analizzare la produttività dell’impianto e attivare la resistenza solo quando la produzione è sufficiente. Accumulare energia sotto forma di acqua calda non è una brutta idea, anzi so che qualcuno ha fatto esperimenti del genere, verificando come si riesca ad avere un’immissione in rete pari a zero (fotovoltaico) scaldando acqua con resistenze, e senza consumo di gas. Ovvio che va tutto bilanciato e dimensionato a modo. Ne parlerò prossimamente
ciao Leo, se vuoi qualcosa che gestisca una presa di corrente a seconda della produzione del FV, posso consigliarti questo sito (non è per pubblicità). Questo sistema mi è stato regalato dalla società che mi ha istallato l’impianto, ma sicuramente ce ne saranno altri forse anche più convenienti. Non ho fatto nessuna ricerca in questo senso perchè, come si dice, a caval donato non si guarda in bocca 😉
Il sito è: http://www.4-noks.it
Buona ricerca…
comunque il problema c’è…
Un accumulo per il futuro. Intervista a Del Pizzo di Terna:
http://qualenergia.it/articoli/20121112-un-accumulo-per-il-futuro-intervista-a-del-pizzo-di-terna
A parte le solite frasi in politichese, spunti interessanti 😉
un bell’articolo sugli accumulatori con interessanti allegati finali:
http://qualenergia.it/articoli/20121109-avanti-tutta-con-i-sistemi-di-accumulo
Molto interessante Pippo, grazie pe rla segnalazione, in ogni caso mi pare evidente che lo sviluppo delle rinnovabili (soprattutto quelle non programmabili), dal punto di vista tecnico non possa fare a meno dei sistemi di accumulo.
salve a tutti. ho sentito parlare da un amico che lavora in una società di un nuovo accumulatore di corrente a idrogeno che verrà messo in commercio a breve. cosa ne pensate?
Buongiorno a tutti, conosco il sistema ad accumulo che utilizza idrogeno, sono partner di questo produttore, o forse lo fanno anche altri. Non farò il nome per correttezza.
Vi dico intanto che il prodotto esiste ed è stato installato in via sperimentale in vari punti in Italia.
E’ costosissimo, parliamo di minimo 40.000,00 € per avere un sistema per il quale vanno ogni volta ricaricate le bombole di idrogeno.
Se poi volessimo il sistema che produca autonomamente idrogeno dobbiamo aggiungere altri 250.000,00
Mi dispiace ma ancora stiamo lontani.
Auspico Vs. notizie “migliori”
Ciao Pietro, anche io avevo letto (senza i dettagli che hai citato) di costi ancora troppo elevati.
mi ha detto che questa azienda li dà in comodato d uso . non si conoscono i prezzi ma a inizio gennaio verranno messi in commercio.
caratteristiche di una batteria ad idrogeno…
http://www.rebasrl.com/pdf/Presentazione_Batteria_Idrogeno.pdf
Molto interessante 😉
vi chiedo se esiste la possibilita’,con il fotovoltaico e il sistema di accumulo con batterie al litio, di staccarsi completamente e definitivamente da enel o altri gestori e affrancarsi cosi’ da qualsiai canone.grazie.sono un profano,non sono un tecnico
Ciao Luigi, a parte che credo sia impossibile dal punto di vista tecnico essere autosufficienti (parlo di situazioni normali, ovvio che se fai un fotovoltaico da 20kW e due camion di accumulatori, una famiglia va avanti, anche se si fa fatica in inverno) credo che dove i distributori arrivano con la rete sia obbligatoria una connessione alla rete. Questo non vuol dire che non puoi accumulare a autoconsumare.
Ovvio che come dicevo, una famiglia in una appartamento o in una piccola villetta, farà fatica ad essere autosufficiente al 100%, per questioni tecniche (sole in inverno, necessità di grosse quantità di accumulatori, etc).
credo che in questo caso, pur avendo la rete elettrica vicino, non ne siano collegati…(o no?) forse è per un esperimento:
http://energia24club.it/01NET/HP/0,1254,51_ART_151009,00.html
Da quanto ho letto, mi pare non sia collegata alla rete elettrica, mi sembra strano. O è un esperimento come dici tu oppure la storia che ti devi allacciare alla rete è una cavolata, io ho sempre saputo che era necessario allacciarsi alla rete. Boh……. 😉
Nessuno ha ancora valutato i generatori e accumultaori di Idrogeno?
L’idea, a prescindere dal supporto utilizzato, è quella di rendersi indipendenti e quindi sfruttare il surplus di energia prodotta di giorno durante la notte, grazie ad accumulatori.
Non fossilizziamoci sui sistemi utilizzati comunemente oggi… guardiamo avanti e guardiamo anche a soluzioni ecologiche…
Essendo in procinto di installare fotovoltaico per 12kW, capite bene che l’argomento “Accumulo” mi interessa…
Saluti a tutti
ciao Makko, mi sono interessato per l’accumulo di idrogeno,
mi dispiace ma non ci siamo ancora, come tecnologia ok, ma per i costi lascia perdere….
h2planet fornisce il materiale dall’ elettrolizzatore alla fuel cell, allo stoccaggio dell’idrogeno ed accessori vari….
per uni mpianto da 100w, dico bene, da 100w, vai a spendere, iva compresa quasi 8000€, non ti dico altro, per un 10 kw, che
avevo chiesto per le mie esigenze, superavo i 60.000€…..
hanno preso proprio un colpo di sole……..
ti conviene ancora come tutti noi mortali optare con la soluzione inverter e batterie che risparmi ed è fattibile ciao grazy.
grazy58@alice.it
Opsss… bastava leggere un po’ sopra… 😀
CARO STEFANO,TI RINGRAZIO PER LA TUA RISPOSTA SOLLECITA ED ESAURIENTE.VALUTERO’ L’OPPURTUNITA’ DI EFFETTUARE UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO PER KW 4,5, QUELLO CHE HO ATTUALMENTE CON ENEL.
dopo le batterie al sale, ora le batterie allo zucchero… forse per addolcire un po’ il costo d’acquisto?
http://it.ibtimes.com/articles/36615/20121002/batteria-futuro-zucchero-sodio-video-tablet-smartphone.htm
Mah……secondo me basta solo che i colossi si mettano a lavorare sul serio e qualcosa tirano fuori, magari è solo questione di tempo
Salve a tutti,
volevo chiedervi, ma ad oggi il gestore di rete può creare dei problemi (normativi) se una parte dell’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico viene accumulata e riutilizzata ad esempio di notte per alimentare la propria utenza?
Grazie a tutti
L’ energia prodotta dall’imp. f.v può essere tutta accumulata in batteria come la si può consumare tutta per autoconsumo.
che io riscaldi, raffreddi, carico la macchina elettrica, ascolto musica, e così via, oppure me la metto in tasca e me la riprendo quando mi serve, non deve fregarne a nessuno, fermo restando che quest’ultima non vada in seguito immessa in rete in orario in cui il mio impianto solare non stia producendo.
le soluzioni sul mercato ci sono….. va fatto un esame ponderato
valutando i dati tecnici di energia prodotta e consumata specifica al caso ed al esigenza…
Tuttavia , come non tutti sanno, visto che il problema di scambio sul posto
in riferimento al 1° conto energia penalizza l’eventuale energia immessa in rete, sarà opportuno ricorrere all’accumulo del energia prodotta, evitando il più possibile di immettere kw in rete, e nello stesso tempo a sera essere autonomi, o prelevare il meno possibile. In questo caso e solo in questo caso l’impianto f.v. raggiunge la massima resa economica in tema di incentivazione remunerata dal gse.
formula decreto ministeriale 6 febbraio 2006. / 28 luglio 2005.
riferimento articolo 4.
PRDi=PRODi – (Si + Pi ) se Si _ 0.
segue dal commento sopra…
PRDi=PRODi -Si se Si >_ 0.
PRDi è la produzione disponibile annua incentivata.
PRODi è la quantità energia prodotta annua solare.
Si è saldo pari alla differenza tra energia immessa e prelevata annua.
pI è il prelievo assegnato all’utente dello scambio.
se capita la formula è piuttosto tosta e “” birichina. “”……..
Discussione interessante! Sono interessato a valutare soluzioni per impianti domestici connessi, sinceramente ho cercato in rete ma per ora non ho trovato nulla salvo parole. Se qualcuno avesse soluzioni di questo tipo da proporre lo dica apertamente e in caso mi contatti simonetravaglini@greenity.it
Avevo già postato tempo fa… Questa è la descrizione tecnica dell’impianto che vendiamo.
Gli Inverter Off-Grid serie Green utilizzano per la conversione una tecnologia PWM ad Alta Frequenza a controllo digitale
intelligente. In uscita dell’Inverter è previsto un trasformatore d’isolamento in grado di aumentare l’affidabilità del sistema
e contestualmente la qualità dell’energia in uscita, verso il carico.
Il Sistema in automatico gestisce la priorità dell’alimentazione del carico con l’energia proveniente dai pannelli solari. In
particolare, i pannelli attivano il carica-batterie con MPPT (Solar Controller) integrato nel sistema generando un’energia
utile alla ricarica degli accumulatori ed all’ingresso dell’inverter.
Il software del dispositivo è in grado di rilevare la corrente totale generata dai pannelli FV in modo da gestirne l’energia
disponibile. In sequenza, il sistema eroga l’energia con priorità verso il banco batterie per la ricarica e poi verso
l’ingresso dell’inverter. Il tutto viene determinato in base se la corrente richiesta dalle batterie più quella del carico risulta
maggiore od uguale a quella generata dai pannelli FV. Pertanto, se l’energia risulta non sufficiente a coprire le esigenze
del carico, il sistema si concentrerà a ricaricare le batterie al 100%. In questa fase, raggiunta la piena ricarica del banco,
il sistema scollegherà la rete AC d’ingresso in modo da poter utilizzare tutta l’energia accumulata. Raggiunto il livello di
stacco della batteria il sistema riprenderà la fase di ricarica attraverso il Solar Controller.
Qualora i pannelli FV, precedentemente attivi, non eroghino più energia per mancata insolazione si potrà sfruttare
l’accumulo dell’energia residente nelle batterie. Il sistema, in questa condizione, alimenta il carico mediante l’inverter fino
allo stacco del banco per l’esaurimento dell’accumulo.
Sfruttata anche questa seconda possibilità di risparmio energetico, successivamente, il sistema provvederà in
automatico a commutare l’ingresso di alimentazione dell’inverter da pannelli FV a rete di alimentazione AC (ENEL).
Il Sistema in funzionamento da Rete (ENEL), solo per i modelli da 0,5 a 2KW, fa transitare l’energia d’ingresso all’interno
di un stabilizzatore elettronico (AVR) per correggere le oscillazioni della tensione. Mentre nella stessa condizione di
funzionamento, solo per i modelli da 3 a 10KW, il Sistema fa transitare l’ingresso AC all’interno di un blocco
raddrizzatore (Rectifier) in modo da alimentare costantemente il carico d’uscita attraverso l’inverter.
Inoltre, il sistema funziona anche come Soccorritore in condizione di mancanza rete (ENEL), dopo comunque aver
fornito l’autonomia prevista nell’accumulo, utilizzando la riserva di carica disponibile nelle batterie.
Il dispositivo “Charger”, citato nei diagrammi, indica un carica batteria secondario alimentato dall’ingresso AC (ENEL) e
si attiva solo in caso di pannelli solari non attivi ed a batteria completamente scarica. Questo carica batterie (Charger)
avrà il compito di ricaricare solo l’energia utilizzata come Soccorritore e si spegnerà una volta raggiunto il punto di stacco
della batteria per fine accumulo.
Buongiorno a tutti, volevo avere info supplementari e magai un contatto con Nicky, sono molto interessato al sistema.
P.S. Stefano se puoi gira la ma mail a Nicky, grazie ottimo forum dai contenuti molto interessanti.
Salve sono nuovo del forum, ho letto un pò i vostri commenti e vi racconto la mia esperienza. Ho una casa al mare che non è raggiunta dalla rete e per questo mi sono messo alla ricerca di un impianto ad isola. Dopo varie ricerche l’ho trovato e finalmente questa estate ho trascorso una bellissima estate rispetto agli altri anni e a tutte le persone che hanno la casa nello stesso posto, perchè finalmente avevo la corrente 24h su 24h. Altra cosa fontamentale di questo impianto e che una volta che ho finito di usarlo al mare me lo sono portato in città dove abito durante l’anno e l’ho collegato come al mare con la differenza che qui è collegato anche alla rete, cosa molto utile perchè se per diversi giorni piove ed i moduli non riescono a ricaricare le batterie ci pensa la rete.
Se volete dare un’occhiata all’accumulatore solare che ho visitate il sito http://www.tredienergia.it.
Spero di esservi stato d’aiuto.
ciao Nick, sono interessato alla tipologia e caratteristiche
dell’ inverter, potrei avere un link per orientarmi sul modello e relativo prezzo, avendo altre persone alle quali la cosa è di interesse, un saluto grazy
grazy58@alice.it
Se interessa al forum, vi posso dare una stima peri prezzi relativi ad un sistema intelligente che ha una batteria da 24 kw….con possibilità di collegamento rete-casa-carica batteria..si parla di circa 10.000 €. prodotto tedesco per cui generalmente affidabile.
Ciao Giuseppe.
Grazie, ci interessa. Anzi a me piacerebbe parlarne con qualcuno, presentare qualche prodotto e confrontarci, il problema è che di solito chi arriva scrive indirizzi per contatti privati proponendo cose a grandi linee o idee, ma noi continuiamo a saperne poco. Se qualche azienda ha voglia di raccontarci qualche soluzione e parlarci di qualche prodotto, con approfondimenti tecnici e costi, magari mi sta anche bene parlarne e pubblicare nomi e cognomi. Se qualcuno ne ha voglia mi scriva in privè e vediamo come fare per offrire un servizio “concreto” a chi legge 😉
Ciao Giuseppe gentilmente mi puoi inviare una scheda tecnica con le caratteristiche del sistema. Ma nel prezzo sono compresi anche i moduli fotovoltaici?
Ciao Stefano piacere di conoscerti se vuoi posso dare info sul mio sistema.
Ciao, mandami pure tutte le notizie che vuoi 😉
Stefano gentilmente mi mandi la tua mail?
o scrivo sul forum?
Come vuoi, tanto ormai qua hanno scritto tutti 😉 Oppure possiamo parlarne in privè (https://newsenergia.com/contatti) e se ci sono gli estremi pubblicare qualcosa a livello di articolo. Fai come vuoi 😉
grazy
vendiamo un prodotto completo di pacco batterie,inverter e cross, il cui prezzo è di 7500€.
Accumula e ritorna 12kwh giorno per un totale di circa 4500 kwh anno.
Interessato a conoscere dettagli.. Se mi contatti su sambas@libero.it e le caratteristiche del prodotto sono buone e certificate la cosa potrebbe interessare la mia società.
Aspetto tue news nick!!
Sorry .. La email è sambas2@libero.it
Grazie
Nick ma quanti moduli fotovoltaici o meglio quanti Kwp di moduli vengono usati per produrre 12 Kwh giorno?
AntMat
Il sistema può essere collegato ad un imp. FV con potenza dai 3 ai 10kw. Ma può anche essere solamente allacciato alla rete (in questo caso accumuli quando il costo dell’energia è in fascia più conveniente ed utilizzi quando il costo energia è più alto).
ciao a tutti. sono vittima del fotovoltaico. impianto terminato da 3 anni mai allacciato perche dicono cge devono fare una nuova linea. dopo tre anni mi hanno rifatto fare la domanda per il trifase. ora sembrea che mi allaccino. devo pero cambiare l’inverter e vari accessori. io consumo 12000 kw anno perche ho tutto elettrico. da quelo che ho capito con il 5 conto ( spero di rientrare ) quando produco molto corrente – estate- io consumo pochissimo . quale sistema e’ migliore da fare? grazie
Ciao Luca, di sicuro il tuo è uno di quei casi in cui l’accumulo sarebbe molto importante. Io però non ho la conoscenza per darti delle indicazioni.
buon anno Stefano sono Mario, sono mario voglio dare un messaggio a Luca, ciao Luca inviami la bolletta e vediamo di risolvere il problema se possibile. saluti a tutti e buon anno da Mario
Ciao Mario,
passo a Luca la tua mail 😉
correggo lucacampugiani@hotmail.com
A Stefano Caproni e Luca, Se vi interessa abbiamo messo in commercio un prodotto che accumula l’energia in eccesso prodotta da impianti fotovoltaici senza modifiche all’impianto esistente. Oltre a questo dispone di molti altri vantaggi che potremmo illustrare. Se interessati vi invito a richiedere documentazioni a:
scarpis@scarpis.it
Salve, sono molto interessato dalla vostra discussione, cosa ne pensate di questo inverter ibrido con caricabatterie pv ca ed mmpt. Lo sto comprando. Prevedo di collegarlo su linea privilegiata con pacco batterie 48v 250a con carica diretta da 3 pannelli flex unisolar 136w e da ac con collegato un impianto fv da 6kwin V ce, voglio vedere riesco mixando carica diretta e carica da ac con impianto in produzione a compensare i consumi nella fascia notturna con la versione da 2400 w
Opps non ho messo il link dellinverter http://www.eastups.com/en/productshow.aspx?CateId=541&Id=228
Ho hanche il manuale dettagliato, c’è qualcuno che vuole dargli unocchiata per avere qualche parere?
ciao Stefano. Lo so che non c’entra niente con questa discussione, ma si potrebbe capire qualcosa relativamente IMU e fotovoltaico? C’è già un argomento aperto in tal senso e, se no, si potrebbe aprire? Grazie
Ciao Pippo, non ne ho mai parlato un po per questioni di tempo (scrivere articoli su cose che conosco mi porta via poco tempo) scrivere di cose che non conosco implica che mi debba informare e documentare, con il rischio di scrivere delle boiate, e in questo periodo di rush finale verso la fine del conto energia puoi immaginare quantio tempo possa avere 😉
Inoltre come detto io so cos’è l’IMU perchè lo pago, ma non vado oltre 😉
In ogni caso come dicevo anche tempo fa, se qualcuno ha voglia discrivere e condividere o di aprire un argomento sono ben felice di ospitare, anche con nome e cognome.
Se hai qualche suggerimento lo accetto ben volentieri, come possiamo fare per approfondire ?
c’è un detto napoletano che recita:”Vaco p’aiut e trov sgarrup…”(Cerco aiuto e trovo invece difficoltà). 😉 Praticamente mi stai chiedendo un aiuto su questo argomento, ma non saprei nemmeno da dove iniziare… Cmq sembra che chi e sotto di 3 kw non si applichi. A questo punto per adesso è meglio chiuderla qui anche per non sviare l’argomentazione originale.Poi più in la sicuramente sarà interessante affrontare questo tema, anche perchè è un dubbio che sta sorgendo in tutti i possessori di fv, grandi e piccoli.
Ciao Pippo, io volevo aiuto nel senso di capire come fare per poter iniziare qua un discorso sull’IMU, un minimo di base ci vuole 😉
Se trovi qualcosa in rete che ne parla possiamo prendere spunto per scrivere qualcosa e parlarne, era questo il senso 😉
io ho trovato questo, ma penso sia il caso di aprire una sezione apposita chiedendo numi a chi è più addentrato in materia:
http://www.cnacuneo.com/upload/78_20/newletter_34.pdf
Buongiorno, ho bisogno di un’info,chi mi sa dire se gli impianti ad isola rientrano nella detrazione fiscale del 55% per quanto concerne il miglioramento energetico?
Grazie anticipatamente.
Ciao Ant, non so però forse più il 50% che il 55% credo.
grandi notizie incentivanti per l’accumulo per fv dalla Germania. Speriamo che aprino una breccia anche per l’Italia…
http://www.greenstyle.it/fotovoltaico-incentivi-per-i-sistemi-di-accumulo-in-germania-14102.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=Newsletter:+GreenStyle&utm_content=2013-01-17+Fotovoltaico%3A+incentivi+per+i+sistemi+di+accumulo+in+Germania
Speriamo, anche se qua partiamo sempre tardi, se partiamo…..
ogni volta che vi leggo debbo farvi i complimenti, non solo per i contenuti, ma anche per le modalità di discussione, sempre corrette, ancora più apprezzabili in una materia delicata come questa che si presta all’autopromozione e alla pubblicità occulta…
vi scrivo questa volta per chiedervi notizie del Conto Energia Termico pubblicato di recente in GU (spero non sia oggetto di discussione in altro spazio). Mi sembra di aver capito che per accedere agli incentivi bisogna sbrigarsi (finiranno presto); quali sono le vostre previsioni?
e’ vero che le case in costruzione sono escluse dal pacchetto relativo all’efficienza energetica, ma non da quello del solare termico (previsto l’acquisto di nuovi impianti non in sostituzione di vecchi)?
i sistemi d’accumulo (per il ST) potrebbero rientrare tra l’acquisto delle tecnologie incentivate?
Ciao Paola, ho letto il tuo commento, io non ti ho risposto solo perchè non conosco granchè il conto termico, spero che ci sia qualcuno più preparato che ti possa dare indicazioni.
Ciao , sono Luca .
io consumo 13000 kw anno
ho messo il fv sul tetto dal 2010 per 5 kw ma non mi hanno ancora attaccato.
ora dopo 3 anni di insistenza mi hanno rifatto fare la domanda con il trifase
me l’hanno accettata
ora ho ordinato un inverter trifase
sto aspettando che arrivi
ecco i miei consumi
attulamente pago la bolletta a edison con contratto biorario tariffa web
fatemi capire cosa devo fare.
Grazie
Luca 3358354646
31/01/2012 Effettiva 7210 736 5891 13051 18942 1651 26152
29/02/2012 Effettiva 8079 869 6533 14199 20732 1790 28811
31/03/2012 Effettiva 8427 348 6856 14718 21574 842 30001
30/04/2012 Effettiva 8599 172 7014 15023 22037 463 30636
31/05/2012 Effettiva 8803 204 7176 15226 22402 365 31205
30/06/2012 Effettiva 8945 142 7279 15388 22667 265 31612
31/07/2012 Effettiva 9079 134 7378 15536 22914 247 31993
31/08/2012 Effettiva 9300 221 7565 15642 23207 293 32507
30/09/2012 Effettiva 9447 147 7690 15823 23513 306 32960
31/10/2012 Effettiva 9695 248 7898 16068 23966 453 33661
30/11/2012 Effettiva 10134 439 8172 16482 24654 688 34788
31/12/2012 Effettiva 10891 757 8803 17716 26519 1865 37410
20014
anno 2012 F1 4417 anno 2012 F2+3 9228 13645
Ciao Luca, già gli altri ti hanno detto qualcosa, ma io onestamente non ho capito la tua domanda, cosa intenbdo con “cosa devo fare” ?
Data Tipo Lettura Fascia 1
01/04/2011 Effettiva 4427
30/11/2011 Effettiva 5991
31/12/2011 Effettiva 6474
31/01/2012 Effettiva 7210
29/02/2012 Effettiva 8079
31/03/2012 Effettiva 8427
30/04/2012 Effettiva 8599
31/05/2012 Effettiva 8803
30/06/2012 Effettiva 8945
31/07/2012 Effettiva 9079
31/08/2012 Effettiva 9300
30/09/2012 Effettiva 9447
31/10/2012 Effettiva 9695
30/11/2012 Effettiva 10134
31/12/2012 Effettiva 10891
anno 2012 F1 4417 F2+3 totale 9228
Ciao Luca il tuo è un consumo elevato e con i 5 KWp che hai installato se abiti al nord riesci a recuperare circa 6000 Kw in 1 anno, per il resto non so.
Ciao Luca, il tuo consumo è alto.Cmq 5kw sono meglio di niente. Vai su questo sito:
http://re.jrc.ec.europa.eu/pvgis/apps4/pvest.php?lang=it&map=europe
inserisci le tue coordinate giografiche e le caratteristiche del tuo impianto, così potrai avere delle indicazione di massima di quanti kw riesci a produrre.
Buon calcolo
Oggi pomeriggio ho letto tutti gli interventi postati, molto interessante. Da un punto di vista temporale noto che nel tempo aumentano le segnalazioni di sistemi che si avvicinano ai nostri bisogni. Continuerò a seguire regolarmente le nuove proposte di sistemi di accumulo per famiglia. Ho fatto installare 2 IFV (da 3 casa, e da 5 campagna/mare) tre anni fa; dicevano che ero matto, ma credo di aver fatto molto bene!. con 3kw produco 4600 kw/anno mediamente (centro IT). Il solito problema, produco troppo di giorno e consumo troppo di notte (non uso metano in inverno, ma pompe di calore a basso consumo), un buon sistemino di accumulo, integrato, in accordo con le leggi dello Stato, è evidente che sarebbe utile.
Ciao Domenico, ne parlerò in settimana, quanto dici nelle tue ultime righe è giustissimo, in germania sono partiti incentivi per i sistemi di accumulo, qua si e non che ci arriveremo.
Io dopo mille insistenze sono riuscito a parlare in ufficio con un paio di aziende, con ottimi prodotti. Il problema è il costo, anche 10mila euro per un sistema a servizio di un impianto da 3kW. Occorre che calino i prezzi.
Ciao Stefano,
anche noi, come molti, in questo periodo stiamo mettendo a punto un sistema ad accumulo, visto l’interesse che si è venuto a creare attorno a questo argomento. Quando hai tempo desidererei essere da Te contattato per scambio info tecniche e costi.
Volentieri, magari ricordatemelo voi.
Questo è un periodo abbastanza impegnativo e il tempo è poco 🙁
Salve Stefano ( scusa se ti chiamo col Nome ) ho letto tutte le conversazioni che hai fatto in questi ultimi mesi per quanto riguarda i sistemi di accumulo a batteria.
Vorrei confrontarmi e condividere un sistema che è stato costruito ad Arezzo.
Ciao Alessandro, in questo periodo sono un po incasinato, puoi immaginare, tra fine conto energia, adeguamenrti A70 è un macello. In ogni caso contattami pure.
Ho parlato proprio oggi con un fornitore 19.000 euro per un sistema con accumulo da 8kWh al litio + ovviamente il fotovoltaico. Mi sembra un prezzo esagerato, inoltre non è nemmeno installabile perchè non è certicifato…parliamo di aria fritta, purtroppo!!!!
ciao alberto B il mio impianto da 6k con accumulo costa poco meno e certificato perchè si puo fare sia scambio sul posto con detrazione fiscale, sia autoconsumo con IV conto energia oppure tutto autoconsumo senza scambio, compreso di moduli e montaggio. saluti Mario
Ciao, Mario anche noi siamo interessati potresti mandarmi una e-mail a solareenergiavitasas@gmail.com con tutte le info necessarie.
Cordiali saluti Filippo
Caro Mario,
sono interessato, ma tieni conto che ho un impianto FV da 3 kw funzionante e quindi mi interessa il sistema batterie ed elettronica per caricare da FV di giorno “l’eccesso di produzione” ed utilizzare questa energia di notte (ovviamente allestendo delle linee elettriche preferenziali in casa), in accordo con le leggi dello stato. domenico.campanelli@libero.it.
Ciao Mario, mi mandi un mail a berrydj2002@libero.it con relativa scheda tecnica e magari con una quotazione. Grazie. Saluti
Ciao Mario anche io sono interessato gentilmente mi puoi mandare una scheda tecnica con una quotazione a antmat28@gmail.com.Grazie
Ciao Mario anche io sono interessato gentilmente mi puoi mandare una scheda tecnica con una quotazione x impianto trifase tot 10kw, lucaguicc@alice.it Grazie luca
Ciao Mario io sono interessato, gentilmente mi puoi mandare una scheda tecnica con preventivo o delucidazioni x impianto trifase tot 10kw, lucaguicc@alice.it Grazie luca
Ciao a tutti, fermo restando che non mi va a genio che ci si proponga qua per farsi contattare dai miei lettori, visto che come sempre il portale lo porto avanti con tanta fatica, e un po mi infastidisce che lo si usi per i propri interessi, la cosa che continuo a non capire è perchè si continui a raccontare di avere qualcosa (il mio sistema) senza mai raccontare nulla di tecnico, e chiedendo di essere contattati per spiegazioni. Ormai le tecnologie per realizzare sistemi di accumulo non sono segrete, inverter, un po di elettronica, accumulatori. Quindi non capisco questi segreti di pulcinella. Perchè ci sono problemi a parlarne qua e si deve parlarne in privato ?
Oltre questo mi chiedo quale sia al momento la convenienza di sistemi che si ammortizzano in 8-10 anni quando poi forse è ora di cambiare gli accumulatori. Finchè non parliamo di queste cose, finchè i costi non saranno più bassi faremo fatica a trovare un reale senso all’installazione di un sistema di accumulo. Accumulare per risparmiare per pagarsi il sistema di accumulo non ha molto senso. Qualcuno ha una sorta di “business plan” dove si evidenzi il periodo di rientro, comprendendo anche i costi di manutenzione e di sostituzione degli accumulatori ?
Credo che il business sia aumentare l’autoconsumo da fotovoltaico on grid ricaricando un pacco batterie da rete con fotovoltaico on grid in produzione e da piccola stringa PV o da minieolico per servire linea privilegiata tramite inverter ups che bypassa il paccobatterie per carico elevato e shunta il carico su rete. Le batterie vrla 3v 300 ah le pago 95 dollari incluso trasporto import china, un pacco da 48v ivato dazio e trasporto incluso esce circa 2000 euro, l’inverter 500 euro, 4 pannelli unisolar pv 136w 600 euro. Con 3000 euro circa hai un sistema di accumulo da 14.4 kw che ricarica da rete (quando il fotovoltaico on grid produce o di notte quando il foto non produce ma lenergia costa meno, ricarica anche da stringa PV dedicata, fornisce 2kw di picco e per elevato carico bypassa in rete e funge anche da ups. Cosa volete di +
Ciao Roberto, manca un po di roba alle tue considerazioni. Stiamo parlando di sistemi che può acquistare anche una persona che non sa nulla di impianti, e che deve acquistare un prodotto finito da poter installare in modo semplice. Occorre aggiungere installazione, magari tutti gli oneri necessari ad andare sul tetto (nel caso si montino sul tetto) eventuali modifiche all’impianto esistente.
Mi pare di aver dimostrato in questo primo anno di vita del mio portale che sono assolutamente a favore di queste soluzioni, ma occorre parlarne in modo coerente. Tutte le aziende che sono venute in ufficio, dopo primi contatti con informazioni davvero incoraggianti, hanno sempre proposto sistemi molto costosi. Qua non stiamo parlando di fai da te, comprare le batterie dal cinese, comprare l’inverter da un altra parte, etc (soluzione fattibilissima poer carità) ma di sistemi commercialmente pronti da acquistare.
Per commercializzare prodotti, serve documentazione tecnica, listino prezzi, una rete di distribuzione e assistenza, una rete di installatori qualificati, etc.
Tutto questo per andare incontro a chi non sa nulla e ha voglia di comprarsi il suo sistema da portare a casa e da farsi attivare da personale qualificato.
Altrimenti secondo me rimaniamo nell’ambito del fai da te, e non siamo tutti elettricisti 😉
Ciao Roberto, qualcosa non mi torna nel tuo discorso……
Se i 14,4 non sono kW ma kWh non riesco a capire come possa accumularli in una giornata invernale di 4 ore di sole co 4 pannelli da 136 Wp.
Mi pare un tantino sottodimensionato il campo rispetto al parco batterie……
Inoltre non capisco se il sistema che proponi entra in parallelo con la rete o no!!!
Salve a tutti, vorrei portare alla Vs.attenzione un sistema di storage abbastanza interessante. Trattasi del SOLON LIBERTY. La solon è un’azienda storica del fotovoltaico che due anni fà ha avuto, come molte, problemi economici, ma ha superato il tutto con l’aiuto di un gruppo indiano. la filiale italiana sta operando abbastanza bene e non ha risentito di questi cambiamenti di proprietà. Il sistema di cui vi parlo è ben spiegato (guardate il video allegato) nel sito. Io in più, essendo particolarmente interessato al prodotto, ho fatto una giornata di lavoro specifica , per cui se doveste avere qualche domanda oltre quanto indicato nel sito, sono a vs. disposizione.
Per farla breve si tratta di un sistema di accumulo di 12 kw, può essere venduto a prescindere dall’impianto fotovoltaico (che deve già essere installato), costa circa 10.000 €, le batterie sono al piombo acido e cosa particolarmente importante ne installano al ritmo di 10 al mese in Germania, dove avete sentito che fra poco ci saranno pure gli incentivi a breve. Io ne sto acquistando una, ad un costo leggermente minore essendo io solon partner. complimenti per il blog…
Il pacco batterie non viene caricato in via prioritaria dai 4 pannelli da 136 ma dalla rete preferenzialmente quando il fotovoltaico da 6 kw é in produzione o di nottemquando lenergia costa meno, i 4 pannelli servono per soddisfare consumo istantaneo quando è presente insolazione prima di attingere al pacco batterie ed anche per una carica costante quando non c’e assorbimento. I prodotti sono tutti certificati, prodotti in cina oem acquistati e rimarchiati da europei prima di essere immessi sul mercato. Tutti i compoennti elettronici che usianmo sono cinesi
Ciao Roberto, permettermi di essere un po dubbioso su questo sistema. Con i pannelli che hai indicato ricarichi davvero poco (o nulla per almeno 4-5 mesi all’anno), e se ricarichi dalla rete non ci siamo. Forse non hai presente la differenza di costo tra il giorno e la notte per l’acquisto di energia.
Secondo me con il risparmio che hai grazie alla differenza di costo di acquisto dell’energia tra il giorno e la notte l’impianto lo ammortizzi in 50 anni.
Stanno modificando l’inverter per permettere l’ingresso per ricarica da rete indipende te dal bypass di rete, in modo da bypassare in rete in notturna a batterie scariche senza ricaricare ed attendere la produzione per ricaricare appena pronto lo spediscono e vi informo sui risultati. Opps mi so o sbagliato sui costi, bastno 2500 euro ed in piu va contato il guadagno da aumento notevole di autoconsumo in V conto energiae,
Il sistema è su rete privilegiata, comunque ne sto montando unaltroa valle del contatore di una utenza domestica.
Opps a proposito non sono elettricista
Ma un semplice utente he si è scocciato di essere salassato.
Ok roberto…… Fintanto che sul mercato non mettono in commercio una macchina( che intendiamoci esiste già) che sia certificata CEI 0-21 per permettere sia di avere contemporaneità di collegamento in parallelo alla rete e eventuale ricarica / preievo da batterie occorrerà realizzare questi impianti con 2 inverter distinti : il primo che gestisce FV in parallelo con la rete e l’altro che funge sia da ricarica batterie che da convertitore dc / ac .
La rete e’ necessaria ed oserei dire conveniente averla anche se si vuole il piu possibile prelevare da essa sempre meno energia .
Forse non mi sono spiegato, posso anche non metterli i 4 pannelli, li avevo ritirati dalla unisolar negli USA che come credo sapete è fallita e li sta svendendo giusto per provarli. Il mio vero problema era che avendo un fotovoltaico da 6 kw in V conto energia, immettevo la totalita in rete con poco autoconsumo, su una linea privilegiata avevo un UPS da 6 KVA che si è bruciato e, da li dovendo sostituirlo è nata l’idea di comprare questo inverter della eastups ditta cinese che vende in tutto il mondo, ed usarlo non solo come ups ma per alimentare il carico della linea privilegiata con lEnergia prodotta dal mio fotovoltaico in V conto energia che altrimenti avrei ceduto alla rete senza autonsumare, dovevo dimensionare il pacco batterie non come ups ma per utilizzo piu spinto, ed i costruttori dellinverter mi hanno presentato una ditta cinese che costruisce le batterie per noi europei no brand ed ho acquistato ad un prezzo che credevo che non ha eguali noi funziona una bellezza, ricarico il pacco quando il fotovoltaico funziona di giorno, consumo dalle 15 alle 22 6-7 kwh sulla privilegiata scaricando a circa il 50% il pacco batterie, ho aumentato lautoconsumo con aumento di incentivi, ho aggiunto i 4 pannelli perche almeno nella fascia giornaliera quando c’è sole quel consumo di base 200-300w é tamponato direttamente in istantaneo dai 4 pannelli in questione senza stressare la batteria,
Caro Stefano,
io non sono un tecnico, non ci capisco niente di UPS etc.
Sono d’accordo con Te, non posso acquistare un sistema che si ammortinza in 7 anni e poi dover cambiare pacco batterie costosissimo.
Il sistema ideale chiavi in mano Tu sai benissimo quale deve essere. Per favore contattami quando hai un sistema “chiavi in mano” economicamente vantaggioso, con incentivi 36, 50 o 55%, in regola con le leggi vigenti, applicabile ad IFV (vecchi di 3-4 anni) che ad oggi percepiscono 0.42 euro a kw prodotto più il pagamento di “qualche centesimo” se immetto in rete (eccesso di produzione), Tu hai capito di quale conto energia sia, io non essendo un tecnico non lo so, ma l’impianto è stato installato dopo il Governo Prodi con la legge di, se non erro, Pecoraro Scanio (ottima legge, ma non la avrei promulgata in questo modo, la legge giusta è, secondo me, il 30-50% della produzione del mio IFV al gestore della rete in modo gratuito il 50-70% al proprietario dell’IFV da consumarsi enro i 3 anni successivi, gratuitamente, sulle 24 ore, l’eccesso non consumato dopo 3 anni gratuitamente al gestore della rete che DOVREBBE ESSERE LO STATO!!). Poter produrre a Messina/Frosinone/Milano, sul tetto della casa in campagna, ereditata dai nonni, e utilizzare l’energia FV a casa dello stesso produttore, a Roma.
Mi sembra che con le regole attuali se non si installa un sistema di accumulo economico non convenga installare un nuovo IFV.
Ciao e Grazie del gentile e gratuito servizio che ci presti.
Domenico.
Grazie a te Domenico, spero che nel prossimo futuro si possa parlare di sistemi davvero performanti 😉
Caro Domenico La soluzione crediamo la può trovare nella conversazione del 9 nov 2012 .
Ho trovato da un produttore Italiano un sistema di accumulo comprensivo di: batterie al piombo, ups, centralina di regolazione, inverter e struttura esterna molto accativante con potenza utile di 3 kw ( pari al 70% della potenza totale a € 4000,00 invece quello da 6 kw invece costa € 5500,00.
Logicamente parliamo solo del sistema di accumulo.
Come prezzo cosa pensate?
Cosa potrebbe mancare?
Grazie a chi mi risponde.
Per alessandro, Mi posti il link del prodotto. Grazieinfo@nglife.it
Buona sera a tutti, per Alessandro servirebbe anche a me il link, puoi mandarlo alla mia e-mail salfil@iol.it.
Saluti Filippo
Per Alessandro sarei interessato anchio se per favore mi mandi il link alla mia email luca_106@hotmail.it grazie
Per alessandro, Mi posti il link del prodotto. Grazie
info@nglife.it
anche io vorrei sapere del sistema di accumulo.
lucacampugiani@hotmail.com
La disponibilità e l’esperienza elettrica elettronica
ma non nel settore, del fotovoltaico, vorrei farmi una piccola esperienza nel tetto del mio immobile di circa 1.000Mq. di copertura.
Se mi date una mano a realizzarlo a realizzarlo.
Ps.
In questo immobile non possiedo nessun contratto di fornitura elettrica.
Ciao Demetrio, scusa ma non ho capito bene, vuoi fare un impianto fotovoltaico ? Te lo chiedo perchè in questo articolo si parlava di sistemi di accumulo.
In ogni caso se intendevi quello, non è possibile aiutarti a distanza, e oltre a questo per fare un impianto fotovoltaico occorre un progettista che lo progetti e un’azienda qualificata che lo realizzi.
Come possiamo aiutarti a distanza ?
Sarebbe possibile montare un sistema accumulo nell’into di casa mia avendo un impianto fotovoltaico da 5,86 kwt co con regolare contratto GSE e allacciamento ENEL? Se si ,cosa mi verebbe a costare?
purtroppo questo è quello che ci stiamo chiedendo dall’apertura di questa discussione. Soluzioni “vere” sembra che non ci siano…
Comunque si è creata molta richiesta e si spera che aziende del settore escano a breve con prodotti poco costosi, affidabili e durevoli. In Germania sono già partiti con incentivi statali. Speriamo di seguire a ruota…
Ciao Stefano e’ possibile…. I costi con uno stoccaggio di circa 4,8 kWh si aggirano sui 8.000 euro chiavi in mano.
Occorre naturalmente fare una analisi e un progetto di adeguamento.
Ciao Filippo, ho provato a conntattarti tramite la mail salfil@iol.it. ma mi ritorna sempre il tutto, mi confermi la tua mail?
Ti voglio girare il depiant del sistema di accumulo in formato PDF.
Attendo riscontro.
Ciao, l’e-mail è esatta, comunque prova a madarlo all’indirizzo aziendale solareenergiavitasas@gmail.com
Ciao Alessandro potresti girare il depliant anche a me? Grazie in anticipo.
antmat28@gmail.com
Ciao a tutti da Sandro, 7 anni fa a Pantelleria ho soggiornato in un dammuso privato alimentato da Pannelli Fotovoltaici e rispettivo Accumulatore…com’è possibile che se ne parli in modo ancora cosi futuristico di questo argomento? Spero non si tratti della Solita speculazione ; non sono polemico, ma solo stanco di non veder decollare una tecnologia che esiste da quarant’anni….!
Ciao Sandro il fatto che una tecnologia ci sia non vuol dire che sia a posto. Ci sono tanti problemi da risolvere, dal punto di vista tecnico e soprattutto economico. Devono costare meno.
Buon giorno a tutti e complimenti per il sito perchè trovo sempre argomenti interessanti. Volevo chiedere se qualcuno conosce un’azienda che produca un interblocco elettrico e meccanico oppure elettrico ridondante per la commutazione in isola diimpianti fotovoltaici come descritto nella figura 12 della CEI 0-21 (paragrafo 8.4.3) e che rilasci anche un proprio documento con scritto nero su bianco questa conformità. Proponendo un quesito al portale CEI sulla questione mi hanno detto che per policy aziendale non possono indicare prodotti commerciali (posizione che posso anche condividere), ma non riesco a trovare nessuno che mi presenti un documento (autodichiarato, non da ente terzo) che attesti questa conformità. Tale dispositivo lo potrei utilizzare poi con sistemi di accumulo per aumentare l’autoconsumo se dotato anche di una certa “intelligenza”.
Grazie in anticipo.
Salve Michele. Le centraline ReaR Energy sono conformi alla CEI 0-21 (paragrafo 8.4.3)
Grazie per l’informazione. Avete un documento su vostra carta intestata che attesti la conformità con la CEI 0-21?
offriamo kit accumulatori per impianti da 3 e da 6kwp, per info xxx@tiscali.it
Ciao Alex, questa non è la bacheca di un mercatino. Se hai qualche notizia tecnica su prodotti interessanti la leggiamo volentieri, se vuoi vendere qua i tuoi prodotti le modalità non sono queste. Grazie
Qualcosina si muove sull’argomento incentivi ai sistemi di accumulo… Aeeg ha pubblicato la delib. 43/13 per incentivi a Terna (…) per 2 impianti sperimentali (8MW ciascuno!) in Sicilia e Sardegna.
Ciao Vic, speriamo che incentivino anche qualcosa per noi comuni mortali oltre che a Terna 😉
Salve a tutti, complimenti per il forum e l’interessante scambio di informazioni.
Ho un impianto fotovoltaico da 20 kWp (l’abitazione non è servita da metano e quindi ho tutto elettrico). I consumi dalla rete sono di circa 7.000 kWh annui, con punte di 1.500 kWh mensili a dicembre e gennaio. Ovviamente un sistema di accumulo sarebbe ideale e visto che è da un pò che ne parlate sul forum vi chiedevo cortesemente qual’è l’attuale stato dell’arte, se avete realmente provato soluzioni valide sia tecnicamente che economicamente
Caro Donato,
mi trovo in una situazione simile e mi informo tutti i giorni. I sistemi di accumulo ci sono, ma sono ancora troppo costosi, per ammortizzare un sistema di accumulo ci costerebbe circa 1000 euro all’anno (se sbaglio, correggetemi) è evidente che con il solo ammortamento ci paghiamo la corrente che consumiamo di notte o quando non c’è il sole, ed avanza qualche euro.
Monitoriamo il blog ed il mercato, entro 5 anni, spero, qualcosa venga fuori. Quando arriveremo ad un ammortamento, inclusa la manutenzione, a circa 300-500 euro anno ne riparleremo.
Ciao.
Ciao Domenico, attualmente pago circa 1600 €/annui di bollette mentre per l’energia scambiata me ne tornano circa 1200€. Certo, oltre questi ci sono le eccedenze sulle quali però ci pago le tasse e ben oltre lo scambio (bella fregatura lo SSP). In ogni caso da un pò di conti fatti mi servirebbe un sistema di accumulo di circa 2000Ah. In rete e sui link del forum qualcosa del genere dovrebbe costare intorno ai 4000€ e con durata 20 anni. Se questo è vero potrebbe cominciare a valerne la pena
Non sono un tecnico, ma 2000 Ah corrispondono a 2kw di accumulo? se SI, e se è vero che un tale sistema costa veramente 4000 euro e dura veramente 20 anni, lo farei subito a patto ci sia un contratto di manutenzione annuale e la certezza dei costi dei ricambi.
Ma non credo sia così, questo è un “Hope” (una speranza) per il futuro.
Se mi sbaglio, tienimi informato sono interessatissimo.
Ciao.
Quindi giusto per capire ti pensi che un 2kwh di accumulatore possa bastare per un consumo di 7000 kwh annui!? Impossibile!! Poi ipotizzando che costi 4000 euro un 2kw a litio nessuno al modo ti garantirà che dura 20 anni e già tanto se garantisce 5 anni ma ti spiega che 10 anni dura senza problemi.. 20 anni con la tecnologia attuale è impossibile!! Inoltre immagino che nei 4000 euro tu voglia anche la manutenzione annuale!! Ragazzi sveglia la qualità si paga!! L’assistenza si paga.. Le garanzie si pagano!! Anche io vorrei la Ferrari al prezzo di una 500 ma non è così.. Chi offre certi ipotetici prezzi e tutte le garanzie che dite vi sta pigliando in giro, almeno con i costi e la tecnologia attuale!! Con 4000 euro compri al massimo un sistema al piombo da 5kw e di media qualità con vita media 6 anni!! Ma niente garanzia e niente assistenza.. L’accumulo è il futuro, conviene tantissimo farlo ma pensare che viene venduto a prezzi stracciati e quanto meno sbagliato o truffaldino se qualcuno vi propone sistema integrato con inverter e batterie al litio.. Insomma fatevi fare una consulenza seria con gente preparata..prima di prendere delle sole da record. Poi ognuno come al solito fa quello che vuole e prende da solo le proprie decisioni..
i sistemi di accumulo che tratto per 6kwp costano all’incirca €5000 e con 175 all’anno hai manutenzione inclusa su impianto e batterie e persino il monitoraggio incluso (puoi sapere in qualsiasi momento cosa sta caricando, cosa consuma, quanto mette in rete)
Salve a tutti, ad alextor volevo chiedere se può contattarmi in privato, perchè sono molto interessato al suo prodotto.
Filippo
Per Samuel:
Certo parlare solo di Ah-wWh senza considerare la distribuzione oraria del carico si dice tutto e si dice nulla. Non capisco come assimili 2kAh a 2kWh. In ogni caso a me non interessa coprire tutti i picchi, tanto è che con un 20 kWp produco più del doppio di quanto consumo. Ne mi interessa un backup di 2-3 gg (non sono in isola). Durante il periodo estivo i 2000Ah credo che siano più che sufficienti, mentre l’inverno mi aiutano parecchio nelle giornate corte e brutte.
Per alextor:
Come giustamente ricorda sempre Stefano, puoi fornire qualche informazione tecnica in più?
Ragazzi, perdonatemi la confidenza… all’ENEL noi non paghiamo ne Ah ne kW ma paghiamo kWh, pertanto per poter valutare economicamente un sistema di accumulo oltre la potenza di picco che istantaneamente mi potrà rendere disponibile per le mie utenze sono i kWh che è in grado di accumulare durante l’insolazione e di cui godrò la sera quando il sole non ci sarà più. Pertanto per valutare correttamente il sistema dovrò valutare la sua “capacità” di accumulare energia (kWh), non la potenza di picco che piò erogare (kW) che pure è importante, ma non essenziale per l’accumulo e nemmeno gli ampere-ora che le batterie possono fornire prima di scaricarsi in quanto l’energia che tale battera avrà fornito (Wh o kWh=1000*Wh) dipenderà dalla tensione di lavoro del pacco batterie
Energia (che pago) = Tensione (di lavoro del pacco batterie) x Ah (delle batterie)
per alextor : mi fai avere il tuo indirizzo mail per cortesi?
Scusate se ho eliminato la mail di Alextor, ma dopo avergli chiesto di evitare di usare questo spazio come la bacheca di un mercatino, e dopo averlo invitato a raccontarci qualcosa di tecnico, mi pare che se ne sia fregato continuando a proporre il suo sistema senza raccontarci nulla. Buona serata 😉
Chiedo scusa se ho richiesto info a alextor perchè non avevo letto il commento di Caproni.
Ciao Filippo, non ti devi scusare di niente, hai fatto bene a chiedere. Non siete voi che chiedete il problema, ma chi arriva senza dirci nulla del suo sistema dicendo mandatemi una mail che ho quello che fa per voi, e poi se chiedo lumi se ne frega e continua a farsi pubblicità gratis sul mio portale. Tutto qua 😉
New…..
Complimenti Stefano per il forum,molto interessante,(mi presento) “centro Italia” ho installato un impianto FV di 11,76kwp da 20gg. dopo diversi anni di indecisione per i costi che erano troppo alti, a dicembre 2012(V conto energia, allaccio rete 31/01/13) mi sono buttato dentro, consumo ca.8000 kw/anno, dai primi dati effettivi l’impianto pare vada bene (oggi 41,70 kw) ho iniziato a pensare di ottimizzare/sfruttare al meglio l’impianto per il plus che di fatto lo regalo all’enel, cerco soluzioni di accumulo ma da quanto ho letto dobbiamo attendere………………
continuerò a seguirvi, spero che con il confronto si trovi una soluzione che ci aiuti.
Complimenti a tutti e speriamo nel futuro………..
Saluti.
un interessante articolo su batterie al sale…
http://www.pneurama.com/it/rivista_articolo.php/Fiamm-offre-le-sue-soluzioni-per-l-energy-storage?ID=10447
Grazie Pippo
Buonasera, scusate se faccio una domanda già trattata ma non ho trovato una risposta concreta.
Ad oggi ci sono restrizioni normative (Aeeg, Enel, Gse…) che limitano l’installazione (ovviamante a regola d’arte) di un sistema di accumulo legato al fotovoltaico?
Io posso installare un qualsiasi sistema (Sma, Enerconv….) e fare una normale domanda di connessione ad Enel, per inciso una normale domanda come per un classico impianto o vanno prodotti documenti/richieste diversi, è uguale anche per il Gse?
Grazie per l’attenzione.
x Matteo
Le domande corrette in realtà sono due:
1) Posso installare un impianto con accumulo ex-novo senza burocrazia ?
2) Posso installare un accumulo su impianti pre-esistenti connessi in rete ed incentivati (GSE)?
Risposta alla domanda nr 1.
Si! Se non immette in rete e non vi è la possibilità di andare in parallelo con essa.
Risposta alla domanda nr. 2
Si! Se l’installazione dell’accumulo non modifica lo schema di connessione in rete presentato a Enel e GSE e l’accumulo quando è utilizzato per fornire energia in locale non va in parallelo alla rete.
Aperto a eventuali considerazioni
Per Pier Marco
1) Il si, scusate la mia insistenza ma è legiferato o è il solito sistema all’italiana? Comunque io posso anche installare un sistema che non immetta in rete, per intenderci il classico Ups per pc, ovviamente di taglia maggiore e alimentato dal ftv / rete.
2) Potrei tranquillamente allacciarlo alla rete senza voler incentivare niente.. Comunque anche se faccio una modifica postuma, basta che la comunico e nessuno me lo vieta.
x Matteo
1- Se tu pensi il sistema FV + accumulo è equivalente ad un gruppo elettrogeno-ups alimentato (ricaricato) non da gasolio ma dal sole. Tu puoi acquistare un piccolo gruppo di generazione di energia elettrica utilizzarlo senza alcun vincolo burocratico ? Credo proprio di si. In realtà questo vale per piccoli gruppi per grossi gruppi di generazione entra in gioco non ENEL o GSE ma l’Agenzia Delle Dogane (ad esempio per generazione sopra i 20 kW) con la normativa sulle Officine Elettriche. Lascio a te approfondire il discorso in rete.
2- Non puoi assolutamente allacciare in rete anche non chiedendo incentivazioni, altrimenti dovresti connettere apparecchiature a norma CEI 0-21 previo permesso e comunicazioni relative a ENEL e GSE (se impianto già incentivato). Tale norma è una vera spina nel fianco per tutti i produttori di inverter.
x Pier Marco
1) Detto ciò se allaccio un accumulo senza Gse tipo “Gruppo” da 6/10Kw non mi dice niente nessuno, se non ovviamante fare le classiche pratiche di Enel.
2) Perchè dici che non posso, ci sono diversi costruttori che fanno inverter e inverter con accumulo certificati CEI 0 21, il fatto che io installo un sistema di accumulo e nessuno me lo vieta è comunque vincolato ovviamente dal fatto che sia tutto regola d’arte, quindi a norma CEI.
In pratica se colleghi un ups per linea privilegiata con pacco batterie ricaricato da pannelli solari dedicati non dovresti chiedere nessuna autorizzazione. INFATTI NON FAI PARALLELO CON LARETE. Hai semplicemente un impianto ad isola
Esatto Roberto è così!
Altro discorso è sull’accumulo connesso in rete. A parte che non so che senso possa avere (se produco per autoconsumo), in ogni caso gli inverter per funzionamento ad isola normalmente non sono adatti alla connessione in rete.
x Matteo.
Perdonani Matteo solo ora comprendo realmente ciò che intendevi dire. E’ vero ci sono già multinazionali note che producono inverter con accumulo certificati per la connessione in rete, ma sono per lo più piccoli accumuli da 1/2 kWh al piombo (per cui in realtà utilizzabili di meno). Ma la loro funzione è per lo più da UPS più che aumentare in modo cospicuo la percentuale di autoconsumo (verso l’indipendenza dalla rete).
Questo è un momento di grande confusione e fermento, anche se credo comunque che il processo di evoluzione del modo di concepire il FV post conto energia sia cominciato e i criteri da tener presenti sono:
-aumento della quota di autoconsumo dagli attuali 30% verso l’80-90%
-tecnologia dell’accumulo (durata)
-rientro economico dell’investimento in tempi paragonabili a quelli con conto energia
Buonasera a tutti,
capito per caso in questo forum mentre cerco opinioni sull’attuale gestione dello scambio sul posto. Ne vorrei approfittare per esporre il mio pensiero. Domanda: ” ma è proprio il caso di scervellarsi a cercare soluzioni tecniche ( batterie, idrogeno, inverter, ecc.ecc.) per riavere la nostra energia che non autoconsumiamo al momento della produzione ?” La mia risposta è “NO”!
Ricordo che prima del 2009 lo scambio sul posto era regolato dal cosiddetto net-metering. In pratica per ogni Kwh immesso in rete, l’utente dello scambio sul posto aveva la possibilità di riprenderselo in un tempo successivo. Si era quindi proprietari della propria energia, per cui in estate si accumulavano kwh in rete per poi utilizzarli in inverno magari con pompe di calore per il riscaldamento.C’era un conteggio di conguaglio annuale: semplice, lineare e onesto. Poi con il proliferare degli impianti fv, qualcuno, ” il solito furbetto” ha pensato bene di trasformare lo scambio sul posto nel “regalo/furto sul posto”. In pratica dal 2009, con la normativa AEEG/elt 74/08, è stata data la possibilità a GSE di monetizzare l’energia scambiata. Risultato: una volta immesso in rete perdiamo la proprietà del nostro Kwh che ci viene “ristorato” rispetto all’energia prelevata con …… calcoli mostruosi che alla fine dicono che dobbiamo immettere in rete 3 Kwh dei nostri per pareggiarne 1 prelevato dal gestore (Enel, Edison o chicchesia). Per tornare al topic del forum, vorrei dire che l’accumulo della nostra energia si può fare semplicemente con il contatore Enel, che segna + quando immettiamo in rete e scala in – quando consumiamo senza produrre. Questo sarebbe il vero, onesto e giusto scambio sul posto. Io l’ho richiesto per scritto all’authority, citando i dati di tre anni di fotovoltaico.
Invito anche Voi a farlo.
In questo Paese che da più parti invoca cambiamenti in favore di comportamenti più giusti, anche una sola voce in più può invitare alla riflessione chi di dovere.
Sul sito http://fotovoltaico-initalia.blogspot.it/ potete trovare le opinioni di altri “fotovoltaici” incavolati per questa gestione dello scambio sul posto.
Poi, visto che ognuno è libero di agire come meglio crede, io porto rispetto anche verso coloro che decidono di attrezzarsi con batterie, gruppi di continuità e quant’altro per risolvere il problema di riavere quanto è già suo.
Cordiali saluti, Antonio
Grazie per il tuo contributo Antonio.
Io sono in parte d’accordo con te, ai costi attuali a mio avviso ha poco senso per impianti in SSP
Per Antonio, e’ comprensibile il rammarico nel vedere il vecchio scambio (era quasi come se il contatore dei prelievi tornasse indietro) tramutato dalla delib. 74 Tisp in una cosa poco conveniente. Con tanti produttori la faccenda diventava complessa con i distributori/venditori che debbono pagarti l’immessa.
Il problema sono le tasse ecc. che appesantiscono/raddoppiano la bolletta.
Il Tisp in sostanza ragiona non in termini di kWh immessi, bensi’ nel loro controvalore in euro dell’energia misurata tra l’altro su fascia oraria.
Tornando agli accumulatori ho trovato interessante il documento pdf del Cnr su web (provate con goggle) con il nome: 5.1 Relazione tecnica accumulo.
Le batterie sia in casa, sia in rete sono un bel problema ma non mi sembra che si stia dormendo… Anche il solo normarle tecnicamente e dal punto di vista economico gestionale e’ davvero una sfida.
Rammento anche che per immettere energia d’estate per poi prelevarla d’inverno si utilizzano le reti. Cio’ ha un costo. Bisogna capire prima come funziona un sistema elettrico prima di trarre conclusioni istintive e talvolta troppo semplificatrici. Ciao 😉
non vorrei sembrarti polemico, Vic, ma in tre anni ho immesso in rete 12662 Kw ( di cui il 70% in fascia A1) ricevendo da GSe 765 euro per ssp. Nel medesimo periodo ho prelevato dal mio gestore 4638 Kw ( dei quali il 73% in fascia A2/A3) e ho speso 810 euro.
A parer mio con questi dati ci sta ben altro che l’utilizzo della rete …… per cui non mi sembra proprio di trarre conclusioni istintive e semplificatrici.
Io sostengo che sono esemplificatrici del danno che riceviamo con l’attuale impostazione dello scambio del posto!
Saluti, Antonio
E’ giusto confrontarsi e non vedo polemica. L’ Italia paga cara l’energia elettrica perché non e’ nucleare e perche’ fa pagare sull’energia un carico di tasse tremendo, vedi ad esempio la benzina…, si inizia cosi un discorso che ha piu’ a che fare con la politica che con la tecnica. Se togliamo tali due aspetti vedremmo che tutto appare più coerente.
Il tuo lamento Antonio e’ il lamento di tutti noi che ci lamentiamo delle tasse smisurate.
Il problema e’ trovare soluzioni per tutti; per chi gestisve la grossa centrale da oltre 10 MW, comunque necessaria per temere in piedi il sistema
E’ giusto confrontarsi e non vedo polemica e per me e’ un modo per capire meglio, per questo ringrazio Stefano che rende disponibile questo spazio. L’Italia paga cara l’energia elettrica:
1) perché non e’ nucleare e
2) perche’ fa pagare sull’energia un carico di tasse tremendo, vedi ad esempio la benzina….
Si inizia cosi un discorso che ha piu’ a che fare con la politica che con la tecnica. Se togliessimo i due aspetti sopra vedremmo che tutto appare più coerente.
Il tuo lamento Antonio e’ il lamento di tutti noi che ci lamentiamo delle tasse smisurate.
Il problema e’ trovare soluzioni per tutti; sia per chi gestisce la grossa centrale da oltre 10 MW, comunque necessaria per tenere in piedi il sistema perché tale sistema non si spenga nei momenti di difficolta’, sia per chi ha un impianto domestico.
Gli accumulatori sembrano poter venire incontro a diverse problematiche. Invito a cercare sul sito Sma la brochure che fa vedere un grafico della produzione tedesca di energia elettrica in una giornata dell’estate 2011; in tale grafico si vede che a mezzogiorno il 30% della produzione e’ fotovoltaica, che ha pure priorita’ di dispacciamento; cioe’ fa spegnere, e in prospettiva chiudere, grosse centrali importanti per la regolazione di frequenza e potenza. Gestire quindi un tale sistema immaginandolo anche con accumulatori domestici e industriali puo’ essere di grande aiuto per le finalità di fondo che sono la riduzione della CO2.
Scusate, sullo smartphone mi era scappato l’invio della prima parte di commento anzitempo. Buona serata.
ARGOMENTO TECNICO:
Grazie a tutti, leggendo gli ultimi (interessantissimi) messaggi ho iniziato a capire l’aspetto tecnico, l’accumulo ideale è una batteria simile a quella che ho per il mio computer quando va via la corrente, ma solamente più grande. Serve solo un sistema intelligente che la carichi solo da FV, non serve che detta batteria riversi KW in Enel.
ciao a tutti ho trovato un azienda (senza fare nomi) che propone impianti di accumulo con la possibilità di monitorare il tutto da internet….come questo esempio https://dl.dropbox.com/u/546857/BatteryDemoRex/index.html
costano un pochino però… da 6kw (o meglio 4,80 kw perchè calcolano che una parte di energia la casa la utilizza sempre come frigoriferi luci ecc.)circa euro 6000 installato. Quali benefici secondo voi ho col 5° conto energia? il tipo dell’azienda dice che aumenta l’autoconsumo del 20-25% quindi dovrei prendere più incentivo?
saluti
alessandro
Ciao Alessandro, potresti mandami in privato il link dell’azienda che fornisce questi sistemi, grazie.
Filippo , e-mail salfil@iol.it
Ciao Alessandro…. potresti mandare il limk dell’azienda anche a me, grazie.
media.ecologicservice@gmail.com
Ciao Alessandro, potresti inviarmi il link dell’azienda che fornisce questi sistemi? Grazie e-mail roger_74@libero.it
Alessandro mandi il link anche a me? Grazie mille!
sstiger1972@gmail.com
Per Alessandro, se ti dicono che aumenti l’auto consumo del 25% significa che innanzitutto prelevi meno energia dalla rete e paghi meno in bolletta, significa anche che col V° conto energia prendi dal Gse il premio di energia autoconsumata (differenza tra energia prodotta ed energia immessa) ed ovviamente prendi meno, dal Gse, come Tariffa Onnicomprensiva relativa a meno energia immessa. Si tratta di fare un po di calcoletti tabelle (nel DM del V conto energia) e bollette alla mano. Ciao
Ciao a tutti, ho seguito i vs. interventi sopra e mi son fatto un foglio di calcolo per vedere la convenienza economica di un accumulo a batterie.
Ho supposto: utenza BT con 3000kWh di consumo annui, prezzo kWh 0.22€, ricavo da SSP 0.1/kWh, autoconsumo senza accumulo 30% e con al 70%, e ho paragonato i ricavi (somma da SSP + risparmio in bolletta) per un impianto in detrazione 50% (ma vale ovviamente anche per i CE escluso il V). Beh, dai conti risulta che con l’accumulo si ha un aumento dei ricavi dovuto al risparmio in bolletta di SOLI 144 €/anno. Vorrei avere un confronto con altri perchè per ammortizzare un accumulo dal costo di 3000€ ci vorrebbero 20 anni!!!
Ciao Marco, io non ho fatto i conti, perchè ormai mi sonoun po stancato di fare conti, ma questa corsa all’accumulo è ancora una fase un po delirante, in cui molti di quelli che ne parlano non hanno ancora fatto un reale piano di ammortamento come hai fatto tu. Credo che ai costi attuali dei sistemi, si sia ancora lontani dalla reale convenienza, soprattutto in impianto in detrazione con SSP., un po meglio vanno le cose in impianti in quinto conto energia, a mio avviso inutili su impianti in quarto o secondo conto che già hanno tariffa su tutta la produzione + SSP.
20 anni forse sono un po troppi (il rientro dello scambio è intorno a 0,16 euro) ma non siamo lontani da quanto hai indicato.
Ipotizziamo di realizzarlo oggi: fv grid + accumulo.
Io non andrei in CE. Ipotizzo pannelli cinesi… Installato il prezzo per il gri per un 3 kwp ( circa 4000 kwh ) può essere sui 4500 euro. Aggiungiamo il sistema accumulò per circa 8 kwh siamo ad un costo di circa 8000 euro.
Quindi 12500 euro che con la detrazione 50% diventano in 10 anni 6250 euro.
Risparmiamo circa 3500 kwh dei 4000 … 3500* 0, 25= 825 euro anno.
Siamo ad una media di rientro di circa 8-9 anni.
Aggiungici la felicità di essere green!!!!!
@ Marras:
4500 iva inclusa per un 3kw chiavi in mano….un pò pochino!! e poi solo 3500 € iva inclusa per un accumulo di 8kWh!!! I conti non mi tornano sapendo i prezzi che ricolano delle batterie. Poi il paragone lo devi fare con un semplice FV in detrazione con SSP senza accumulo, vedrai che non conviene
Si 4500 si puo fare temi conto che non ci sono le pratiche gse che da sole almeno 500 euro valgono.
Poi per l’accumulo ho scritto 8.000 euro!!!!!
Se vai solo in ssp, hai un autoconsumo al max del 20-25 % se sei bravo!!! Inoltre con il nuovo ssp vedi delibera AEEG 562/12 al max ti restituiscono 0.1 cent.. Quindi 1000 kWh di risparmio fanno circa 250 € anno che sommati a 3000×0,1 = 300 € sono 550€ …… Poi ipotizzando che il tuo fabbisogno sia proprio 4000 kWh dovrai spendere 3000* 0,25= 750 € /anno .
750-550 =200€
L’impianto lo metti in detrazione 4500/2 = 2250€
2250/200= 11,25 anni!!!!!
Sperando di non essermi perso!!!!
Ok hai fatto i calcolo per il SOLO SSP. Adesso rifalli mettendoci dentro il costo dell’accumulo e supponendo che questo sia detraibile al 50% (c’è ancora qualche dubbio che l’impianto FV lo sia…..aspettiamo da mesi circolare AdE ufficiale) e vedi di quanto aumenti il risparmio annuo totale e su questo poi fai l’ammortamento, vedrai che non è ancora economicamente sostenibile ovvero con i risparmi in + vai a coprire la vita media delle batterie per tanto non hai nessun vantaggio economico (supponendo che poi non si guasti il giocattolo nel frattempo……)
Buongiorno a tutti, sto seguendo questo forum da diverso tempo e siccome per la mia attività sono alla ricerca di un ottimo sistema da proporre ai nostri clienti, ebbene sono arrivato alla conclusione quasi definitiva che i sistemi di accumulo possono andar bene nei nuovi impianti da realizzare e al massimo in quelli in V C.E., se si pensa che con circa 10.000 € si riesce a fare un sistema con accumulo da circa 9kw, impianto FV da circa 2kw ed inverter da 3 o 4,5 kwp, penso che riuscendo a portare l’autoconsumo a circa il 70% il costo si può ammortizzare in circa 7/10 anni in base ai propri consumi e considerando la detrazione fiscale del 50% in 10 anni.
Filippo
E’ ormai evidente che qualunque forma di accumulo in questo momento su impianti già incentivati e/o in futuro in scambio è in questo momento sconveniente. Altro discorso è il domani e, già oggi, la strada versol’indipendenza dalla rete….
date un occhio al seguente link…
http://qualenergia.it/articoli/20130306-fotovoltaico-senza-incentivi-un-boom-che-far%C3%A0-male-alle-utility
Non faccio piu’ calcoli neppure io…, ma si parla di rientro in 7/8 anni.. a me sembra che e’ pure ora, se non passata, di sostituire gli accumulatori dopo 7 o 8 anni..
Detto quanto sopra comunque, pensando sia ai micro che ai macro-problemi energetici, ritengo necessario sviluppare il piu’ possibile gli accumuli, industriali o domestici che siano, onde ridurne costi e impatto ambientale, smaltimento/sostituzione compresi..
Cnr, Rse, Enea e pure Terna stanno lavorandoci da tanto tempo. Io sto immaginando (sognando) uno scenario fantascientifico con poco/senza nucleare e carbone.. e con Moltissimi fotovoltaici e grandi sistemi di accumulo (volendo anche piccoli…) con controlli avanzati che svolgono servizi di rete come sostegno di frequenza tensione e potenza; cio’ significa che i costi energetici resterebbero presumibilmente alti, ma ci renderebbe meno dipendenti dall’atomo, dal petrolio e i suoi fumi.
D’altronde anche la Germania ha imboccato questa direzione. Le lobbies interessate dovrebbero rifletterci su, onde trasformare quella che sembra una perdita (centrale spenta) in business; sogno? Ciao.
Ciao a tutti, brevemente faccio i complimenti a Stefano per questo interessantissimo blog ed a buona parte dei frequentatori che con competenza e ragionamenti stanno cercando di trovarci la degna soluzione.
Mi sono letto tutti i post dall’inizio ( mi bruciano persino gli occhi ) tuttavia da quasi un anno a questa parte mi sembra di poter dire che grandi progressi nel campo degli “accumulatori domestici” non se ne sono visti. Abbandonando per un attimo l’idea di avere il nostro bel parco batterie da parete o sottoforma di mobile da arredamento, almeno fino a quando non ci sarà qualcosa di più concreto, mi piacerebbe riprendere in mano un concetto esperesso anche da un utente di questo blog in un post di qualche mese fa. Faccio un paio di premesse: non sono attuale possessore di impianto FTV ma mi sto studiando un pochino tutta la faccenda a partire dai funzionamenti tecnici fino ad arrivare alle questioni burocratiche. Faccio una considerazione..in una abitazione normalmente i costi per l’acquisto del GAS per riscaldamento sono superiori ai costi di acquisto della Corrente Elettrica, tant’è che se richiedi un preventivo a qualsiasi azienda oltre al FTV ti propongono l’acquisto del Solare Termico. Tendenzialmente trovo assurdo dover montare due impianti distinti quando già solo con il FTV non riesco a sfruttarne più del 30-40% della mia produzione ed il resto lo devo “regalare” ad Enel/Gse a prezzi popolari, che voi bene avete descritto in vari posts. Non potendo quindi immagazzinarmi l’eccesso di energia prodotta in vani accumulatori non sarebbe male utilizzare quel 60-70% di energia prodotta di giorno per scaldare acqua all’interno di appositi serbatoi e reimmeterla all’interno dell’impianto di riscaldamento. Ho letto che quei tipi di serbatoi con particolare tipologia di coibentazione possono tenere l’acqua calda anche per diversi giorni. Francamente non so se sia possibile, tecnicamente parlando, un discorso di questo genere…ma in attesa di accumulatori concreti si potrebbe pensare anche a sfruttare l’eccesso di produzione in questo modo. Grazie.
Ciao, un amico di un’azienda che produce contorllori di potenza, mi diceva che avevano fatto un esperimento del genere, accumulando acqua calda. Erano arrivato ad avere tramite appositi sistemi di controllo un immissione in rete pari a zero in una giornata tipo con un impianto calibrato a puntino, quindi un autoconsumo del 100%.
Altri mi dicono che ha poco senso usare l’energia in esubero pewr scaldare l’acqua. Io non mi sono mai soffermato su questa ipotesi.
Il paragone lo devi fare con la tecnologia alternativa che ti permette di fare la stessa cosa ovvero, hai la caldaia a metano a condensazione, quanto ti costa scaldare l’acqua che scaldi con il boiler tramite FV. Ti fai i calcoli e poi vedi. Sinceramente non ci ho mai provato a farli….
ah..dimenticavo il problema legionella!! Devi fare dei cicli di riscaldamento fino a temperature elevate che in mancanza di sole le fai con l’energia pagata a 0.25€…..
Non avevo pensato a questa cosa…quindi se uno si fa installare il Solare Termico, che comporta l’impiego di serbatoi per l’accumulo di acqua calda, in certe particolari situazioni ha la necessità di acquistare energia per ridurre le proliferazioni batteriche ??
Ho letto dopo l’articolo al link postato da Marco: sembra coerente a quanto ho scritto qui sopra. E sperabile che le utilities europee cerchino il business negli accumulatori anziché subirlo o tentando di limitarlo. Altrimenti ci prendiamo anche 10 anni di Co2 in piu.
Concordo 😉
Scusate se mi inserisco sempre…, l’argomento mi intriga…. Parlano di riscaldamento dell’acqua tramite l’inverter..; e’ facile in luglio avere acqua calda: serve scaldarla poco o niente… mentre invece l’inverter viaggia alla grande. Per contro e’ d’inverno che ne avrei molto bisogno quando pero’ i pannelli sono meno illuminati e per meno ore.
ho visto questo sembra che risolva tutti i problemi qualcuno lo ha visto o ha notizie? e il costo?
http://www.solon.com/export/sites/default/solonse.com/_downloads/products/download-center/systems/SOLiberty/datasheet/SOLON-8-SOLiberty-Sistema-di-accumulo-di-energia-Schede-Tecnica_it.pdf
Salve Dino46, conosco abbastanza bene quel prodotto, il difetto a mio avviso più rilevante è la potenza dell’inverter “solo 2kw” oltre al fatto che è un po’ obsoleto, infatti per giugno luglio è prevista una nuova versione.
cari sig.ri finalmenete do appena 3 anni mi hanno allacciato il fv. 4,8 kw ho dovuto rifare la domnda i trifase e mi hanno allacciato.
ora chiedio a voi esperti: sono con il 5 conto energia , consumo circa 12000 kw anno e il fv ne produce circa 6000. cerco un sistema di accumulo per sfruttare la mia energia anche di sera altrimenti rischio che la maggior parte della produzione va in rete e non sfrutto nulla. senza nessun beneficio del fv pagato tre anni fa.
Grazie
Qui ne stanno parlando da circa due anni e tu vuoi la risposta bella e pronta.?
Grazie Filippo si la potenza inverter è bassa servono almeno 4-5 Kw per me che ho 5 Kw di potenza impegnata.
Il risparmio per me si aggirerebbe sui 500 €/anno circa 2000 kw che assorbo di notte e nelle giornate molto nuvolose.
comunque rimarrebbero 100- 120 € anno di spese per quota fissa .
forse va bene col V conto energia dove l’incentivo è solo sull’energia consumata.
io ho il IV
Buongiorno Stefano,sono un libero professionista che si occupa anche di vendita di materiali inerenti al fotovoltaico,le chiedo se,a suo parere,è,o meglio sarà possibile su impianti fotovoltaici già esistenti pensare di installare,con appositi accorgimenti o modifiche,degli accumolatoridi energia.
Satuti
Ciao Tiziano, ne stiamo parlando proprio qua.
Ci sono già in giro sistemi vari, in isola, collegati alla rete, etc.
I limiti attuali sono i costi e le eventuali certificazioni, soprattutto per i sistemi connessi alla rete elettrica.
Ci vorrà un po di tempo, ma presto vedremo sul mercato parecchi prodotti
Salve a tutti mi sono preso la briga di leggere tutti i post alla ricerca di informazioni che possano dissipare i miei dubbi. Vorrei installare sul tetto di casa un impianto fotovoltaico intorno ai 6 kw. I miei dubbi sono: allo stato attuale è più conveniente ricorrere agli incentivi del V conto energia (ormai 2^ semestre) oppure orientarsi per la detrazione Irpef? … grazie per ogni informazione utile..
Ciao Max, direi che ormai soprattutto se non hai un autoconsumo elevatissimo, non c’è grossa differenza tra detrazione e conto energia, anche se questa è solo una indicazione di massima, dipende dal costo impianto, dall’autoconsumo, etc.
In ogni caso il conto energia è agli sgoccioli. Io mi orienterei sulla detrazione e SSP. Hai anche il vantaggio che non hai a che fare con il GSE per 20 anni, tranne per la pratica SSP, che in ogni caso è molto snella da fare 😉
Grazie Stefano per la gentile risposta, per completezza aggiungo che ho un consumo medio annuo di circa 5000 più o meno è l’impianto secondo i preventivi già acquisiti si aggirerebbe sui 13 – 14 mila euro. Mi scuso per ..l’ignoranza ma l’acronimo SSP a cosa si riferisce?
SSP= scambio sul posto
Ah! ..Grazie… dino46! 😉
Ho allacciato 3kw col V conto energia.
Per massimizzare l’autoconsumo, ben i centinaio, pensavo a due soluzioni.
1)cedere l’energia prodotta in eccesso all’impianto elettrico di mia madre così autocontrollo sumo di piu
2) in estate accendere i climatizzatori di casa quando ho un sufficiente margine di produzione dal fv non assorbita da casa.
In sostanza nessun vendo ha sviluppato un sistema che dia evidenza di energia in esu ero che possa inviarla o utilizzarla x altri scopi?
Sono costretto a fare Archimede con arduino e plc varie?
Spero di no, che dopo essermi costruito casa da me in tre anni so o proprio esausto, cmq che sola sto V conto to, mi sento un esofago del fotovoltaico
Attendo vostre belle notizie
Ciao Gianluca.
Punto 1: non si può
Punto 2: ottima idea
Puoi anche inserire un controllore di energia che attiva i CDZ quando l’energia del fotovoltaico è sufficiente, giusto per non fare a mano. Non dovrebbe essere una cosa molto costosa, occorre vedere se i CDZ accettano di avviarsi con un sistema che tolga tensione e poi la riattivi.
I produttori stanno studiando vari sistemi, penso che i tempi siano ancora acerbi, ma tra un po ne vedremo delle belle 😉
io ho il IV conto energia e devo dire che il V non riesco proprio a capirlo da un punto di vista green. Se ho capito bene per avere + incentivi devo consumare di più e quindi come dice Gianluca dovrei accendere elettrodomestici anche se non sono in casa o non mi servono (?!?!?!?) Non mi sembra il massimo da un punto di vista ecologico, o no?
Ciao Pippo, diciamo che il V conto ti invita ad autoconsumare, non a sprecare. Se prima usavi la lavatrice a caso, ora sei stimolato ad usarla quando l’impianto fotovoltaico produce.
ma anche io uso elettrodomestici quando sto in produzione, ma se non ci sono in casa non mi preoccupo di accendere i clima per poter consumare per poter guadagnare… il V conto mi da l’impressione che sia contro il risparmio energetico… Cmq concentriamoci su l’accumulo che dobbiamo “sconfiggere” la notte e i Black-out. Vuoi mettere la soddisfazione di avere corrente anche quando non c’è per tutto il quartiere? Già mi è capitata la battuta di un vicino che durante un black-out mi ha detto:”ma come, con tutto quel popò di tecnologia sul tuo tetto, stai senza corrente come me? allora ho fatto bene io a non farlo l’impianto…”. 😉
Ciao Gianluca non occorre inventare nulla, in commercio esistono vari sistemi che permettono di gestire i consumi in base alla lettura della prodotta.
Il discorso e’ che più o meno tutti noi durante la giornata siamo a lavoro e quindi utilizziamo poco gli utilizzatori elettrici….. Invece quando rientriamo la sera utilizziamo molta energia .
Al momento attuale il miglior sistema per massimizzare l’auto consumo e’ accumulare l’energia in eccesso in batteria.
Un impianto con un accumulo di circa 5kwh viene a costare installato circa 8500 euro + IVA che potrai mettere in detrazione del 50%.
Perché non posso cederlo ad un Ltra utenza? Chi se ne accorgerebbe mai?
Pur volendo un accumulatore kw può lavorare con un impianto da tre?
Proviamo ad ipotizzare un piano di ammortamento della spesa? Lo vedo troppo lungo visto che la Sera l ‘energia costa meno… Che ne dite?
Per Pippo.
Non puoi cedere l’energia al vicino perché si configura come una cessione/vendita con tutti i risvolti del caso.
Per quanto riguarda “…chi se ne accorgerebbe..”, ci sono aspetti di realizzazione a regola d’arte degli impianti elettrici legati in sostanza alla sicurezza. In pratica potresti fulminare un elettricista che sta riparandoti l’impianto o fulminare un operaio enel che ritengono di aver “tolto tensione” ed invece questa ritorna dall’altra fornitura.
ciao vic, perfettamente d’accordo con te. Infatti le delucidazioni le voleva Gianluca…
Avete rotto i coglioni con questa sequenza di amenità tecniche. sono mesi che mi arriva della spezzatura nella posta. vi rendete conto che il 90% della discussione è assolutamente spazzatura?
Ciao Giovanni, ti arriva spazzatura come la chiami perché hai sottoscritto le notifiche dei commenti. Puoi disiscriverti, si tratta di saper usare il web. Inoltre non nasconderti dietro mail finte. Impara l’educazione. Bastava che mi scrivessi come hanno fatto altri in modo educato di cancellarti dalle notifiche.
Inoltre se hai qualcosa di interessante da dire sui sistemi di accumulo sei il benvenuto, se non ti interessa non leggere.
Da un artocolo su WEB…
“E lo sguardo degli addetti ai lavori va alla Germania, dove sono stati stanziati 50 milioni di euro per finanziare sotto forma di contributi a fondo perduto fino al 30% del costo delle batterie domestiche per accumulare l’energia fotovoltaica: per un accumulo di 4,6 kWh si stimano costi di circa 13 mila euro, a fronte di contributi statali di circa 2 mila euro. In pratica, la previsione tedesca è pari all’attuale mercato mondiale delle batterie industriali a piombo. Anche in Italia, però, qualcosa si muove: come dimostra la decisione di Terna di inserire nel suo piano, approvato dal Ministero dello Sviluppo economico, un miliardo di investimenti nel settore entro il 2016.”..
secondo voi 10.000 euro per un accumulo di 5 kWh giornalieri possono valere la candela?
Pier Marco
per ora no forse se arriveranno incentivi a fondo perduto si potrà vedere, poi 10.000€ oer 5 kw è troppo stessa cifra per 15- 20 kw con inverte da 2000 watt risulta essere ancora alta.
ci voglino 15 anni per ammortizzare tieni presente che risparmi circa 0,30 € / Kwh (tra incentivo e risparmio sui consumi)
10.000€ / 0,30= 30.000 Kw /5= 6.000 giorni
Ditemi se ho sbagliato i conti.
x stefano
Scusa quanto paghi questi 5500 kWh
annui ? e di questi quanto nei mesi invernali ?
Ciao Pier Marco, riporto sotto la risposta di Stefano in quanto l’ha mandata sulla mia mail.
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La bolletta di dicembre e gennaio era di 2200 kwt circa pari a un’importo di 704 euro e febbraio e marzo erano circa 1700 kwt pari a 549 euro.
Di 5500 kwt spendo circa 2000 euro
Un’altro affezionato lettore di Newsenergia, tale Filippo mi scrive via mail:
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bravo giovanni!!!! parole sante…. se non avete idee nuove è inutile ke ci gonfiate i coglioni sempre con le stesse discussioni!!! UFFAAAAAAAAA
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Io tollero per carità, ma è alquanto assurdo che qua ci siano persone che si incazzano per cose che hanno deciso loro. Se quando scrivere un messaggio sottoscrivete la notifica dei commenti, viu arrivano le mail di notifica, basta disiscriversi e non arriva più nulla, mi sembra abbastanza semplice.
Oltretutto pensate di scrivere sul forum e inviate mail in privato a me.
Ciao Stefano, stamattina stavo leggendo il forum come al solito e sono capitato su questo tuo post, spero veramente che il Filippo indicato non sono io perchè non mi sarei mai permesso di scrivere cose simili, a me il forum piace e lo leggo con tanto interesse.
Saluti Filippo
Ciao Filippo, non sei tu 😉
Tra l’altro notavo che nelle mail che arrivano dal sito ci dovrebbe essere la scritta:
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To manage your subscriptions or to block all notifications from this site, click the link below:
> https://newsenergia.com/?wp-subscription-manager=1&email=XXXX%40XXXXX.XXXX&key=e5306b0e0b839f64ebce629d668f39cf
—————-
Quindi se uno protesta perchè gli arrivano mail dal sito ha bisogno di un medico 😉
Ciao Stefano e ciao a tutti,
indipendentemente dalle idee che una persona può avere e che cmq vanno rispettate, mi sembra che la mancanza di educazione non debba far parte di un forum (a MIO parere uno dei migliori e per questo ho già fatto i miei complimenti all’ideatore/gestore) in cui l’unico fine dovrebbe essere quello di confrontarsi con altri utenti con interessi quantomeno simili.
Se è così ”fastidioso” ricevere notifiche e soprattutto leggerle….basta togliersi!!
Grazie e buon proseguimento.
Stefano paga mediamente 0,32 Euro il Kwh e ha de picchi di consumo invernale di 36-37 kWh giornalieri e nel complesso pari a ca il 60 % del consumo annuale. Per ridurre i consumi del 60-70% dovrebbe avere un accumulo di 17-18 kWh (ca la metà del fabbisogno invernale e forse il 100% di quelli estivi) e ricaricarli con un campo FV non inferiore agli 8-10 kWp. Non dimensiono volutamente l’impianto per tutto il fabbisogno di energia in quanto sarebbe anti economico in partenza. Tieni presente che alle ns latitudini 1 kWp di fotovoltaico rende mediamente 1,2-1,5 kWh dicembre-gennaio e 5-6 kWh giugno-lluglio cioè esattamente l’opposto delle necessità della pompa di calore (maggiore consumo invernale rispetto l’estivo).
Il raggionamento è abbastanza “spannometrico” ma non lontano dalla realtà dettato da ca 5 anni di esperienza nel settore FV. Il risparmio stimato sarebbbe di ca 1100-1200 Euro l’anno contro un investimento che dipende dalla tecnologia adottata che puo aggirarsi fino a 1000 Euro per kWh effettivo di accumulo (vedi 17-18 kWh) quindi ammortamenti molto lunghi.
Al momento attuale non ci sono soluzioni economicamente più vataggiose tranne per il fatto che tali sistemi non essendo grid connnected non hanno necessità di richieste ad ENEL e di convenzioni GSE per cui non c’è burocrazia.
Ho avuto un contatto con il titolare della ReaR che fa centraline per l’autoconsumo per impianti FV-eolici sia in CE che in detrazione. L’idea c’è, il funzionamento, non immettendo in rete energia dalle batterie, non richiede la certificazione CEI 0-21. Attendo di sapere i prezzi e poi se il conto economica sta in piedi vediamo di acquistarne una e testarne il funzionamento.
Ciao Marco, poi facci sapere qualcosa
E’ consentito dotarsi di un sistema di accumulo dell’energia elettrica, a chi già possiede un impianto fotovoltaico allacciato?
Yes!! Basta che l’energia accumulata nelle batterie non vada mai in rete.
Ciao a tutti complimenti a Stefano per aver creato questa preziosa opportunità . Premetto che nn sono un tecnico Ma sono qui per chiedervi visto che sono molto interessato a questo tipo di accumulo ma non ho ancora montato nessun tipo di fotovoltaico ( essendo ancora in fase di costruzione della casa) se a questo punto della discussione, cosa mi conviene fare… Aspettare??? Grazie a tutti anticipatamente
Ormai il Conto Energia sta finendo, qundi il tuo impianto non ne beneficerà. Non avendo fretta ti consiglio di aspettare, più passa il tempo e più sistemi saranno immessi sul mercato, e avranno un rapporto costi/benefici di certo più alto.
buona Pasqua 2013 a tutti!!!
Grazie Pippo 🙂
attendiamo novità da Solarexpo 2013 intanto guardatevi schelleter gmbh accumulatori
un interessantissimo articolo su uno studio che debba stabilire qual è l’accumulo migliore:
http://qualenergia.it/articoli/20130327-quale%20accumulo-migliore-per-la-rete-elettrica
Ciao a tutti scusate se mi intrometto . Uno dei problemi principale e la tariffezzione dell’enel che fa diversi conteggi in base alla fascia oraria ed esttamente f1 di giorno f2 -f3 serale che poi sono le fascie che i fv non producono ,ognuno di noi a un consumo in base alle proprie esigenze. comunque senza fare pubblicità ( scusami stefano) ci sono in commercio dei riutilizzatori conforme alla cei 01 con pacco batterie con accumulo per poter riutilizzare la corrente prodatta di giorno per l’utilizzo di sera ed eventualmente quella in eccesso mandarla in rete come dire far lavorre l’impianto ad isola anche con i vecchi impianti fotovoltaici.
Ciao Giorgio, parla pure di tutti i prodotti che vuoi.
Non mi da fastidio, mi da solo fastidio chi pubblica una mail dicendo scrivetemi che ho il prodotto che fa per voi, senza raccontarci nulla di come funziona 😉
L’utilizzo del mio portale “aggratis” mi infastidisce 😉
Dimenticavo fino al 30 giugno rientra nella detrazione del 50% dopo passa al 36% salvo diversi cambiamenti legislativi
Ciao Stefano cerco di spiegare
LA FUNZIONE DEL RIUTILIZZATORE CON UTENZA VIRTUALMENTE IN ISOLA
La macchina montata nella sua utenza opera come sistema UPS per avere stabilità e continuità dei parametri elettrici interni, inoltre le schede con l’applicazione di varie richieste operano gestendo la produzione da FTV di giorno , accumulando i surplus di energia non consumata di giorno. La sera la macchina sconnette l’utenza dalla rete e riutilizza l’energia accumulata durante il giorno alimentando l’utenza. In tal modo si mantiene l’utenza ad isola sin tanto che le batterie non toccano il limite basso di utilizzo ; quindi se si dovessero consumare più Kwh rispetto a quelli programmati la macchina preleva dalla rete energia sino a quando il FTV ritorna performante. L’utenza è servita h24 -365 gg l’anno con parametri elettrici in ordine dato che la macchina opera in doppia conversione. Calcolo effetuato su un utenza con consumi reali annui di 3.800.kwh
DATI TECNICI ESSENZIALI:
Potenza impegnata Enel: 3Kw
Potenza impegnata RE6000: 4,5 Kw
Energia consumata media annuale: 3.867 Kwh
Energia consumata media giornaliera: 10Kwh
Energia consumata media giornaliera in f2-3 6Kwh
Energia accumulata media giornaliera con Riutilizatore: 8 Kwh
Energia prodotta media giornaliera (con 3Kwp FTV) : 10 Kwh
Accumulo Esterno 6kwh Accumulo interno 2 kwh
Totale Accumulo 8Kwh
Energia prelevata da rete 0Kwh
Se avete dei dubbi o fare delle domande rispondero appena possibile
Buongiorno, Giorgio volevo avere anche io maggiori informazioni, Stefano se cortesemente puoi girare il mio contatto a Giorgio.
Grazie per le utili info.
Filippo
Fatto 😉
Ciao Giorgio,
che tecnologia usano gli accumuli, (piombo acido libero, AGM, Litio)?. Sono 8 kWh effettivi ? Quanto pesa in tutto l’accumulo da 8 kWh ? Quanto durano (in cicli o anni) le batterie?
Grazie
Salve Giorgio sono molto incuriosito dal tuo sistema avrei alcune domande da porti quale sono le performance delle batterie la curva DOD per ciclo che caratteristiche ha e il sistema fino a che livello di scarica dellee batterie è impostato, a che voltaggio lavorano le batterie. Inoltre sarebbe interessante conoscere come viene gestito il bypass su rete a scarica batterie e come viene controllata la ricarica del pacco batterie sul funzionamento dellimpianto FV, e naturalmente se ricarica solo da ca o misto ca – cc accessorio o grazie roberto.
Ciao Pier Marco
Le batterie sono al Piombo Gel – AGM elettrolitico e sono garantite 10 anni
i kwh 8 sono effettivi perchè il valore e quello di consumo dell’utente in fascia F2- F3 , l’accumulo a una dimensione di 250 x 795 x 570 con peso di 145 kg ( il contenitore e Carrellato) invece UPS pesa 91 kg con dimensioni 282 x 785 x 615 misure sono LXPXH garanzia eletronica UPS 3 anni
Salve, per Giorgio, hai detto che le batterie sono garantite per dieci anni ma quanti cicli “DOD” di carica scarica sono previsti e a che percentuale di scarica?
Filippo
Salve Roberto posso solo spiegare la composizione del UPS o le posso inviare una scheda tecnica. UPS è Cosi composto 1 Quadro di campo con regolatore carica batteria out 48/240 V . Sistema di bilanciamento automatico, Contatore energia prelevata dalla rete ,Contatore energia consumata dal carico ( utenza) Il Metodo Ibrido viene per la copertura del 90-95% dei carichi dell’utenza attraverso l’energia prodotta da FTV-Minieolico , utilizzando la rete come appoggio per evitare di fare scariche e ricariche continue delle batterie. Le FER sono in questo caso dimensionate esattamente sui consumi d’utenza.
Le tensioni in cc si riferiscono alle macchine a 48 Volt – Adesso operiamo con macchine con tensioni operative in cc di 240 Volt ,
Quando mi contatti cerca di invirmi anche una scheda dettagliata sia dellups che di centraline varie e del pacco batteria grazie
Grazie per le anticipazioni, vorrei conoscere maggiormante il sistema puoi contattarmi, info@nglife.it skype nglifesrl grazie roberto
Sarei anche curioso di conoscere i costi del sistema, si possono postare quì?
Ciao Filippo faccio una piccola anticipazione I calcoli del carico dell’utenza vanno fatti su base reale sui consumi serali F2-F3 se tali carichi restano costanti il ciclo di carica e scarica delle batterie è di una volta al giorno. Se ci si vuole escludere completamente dal fornitore ed avere maggior performance UPS accetta e gestisce anche un soccorritore a combustione con consenso automatico di accensione e spegnimento per il reale fabbisogno di energia soprattutto di sera o nei giorni bui
Sono sempre + curioso, mi mandy le schede
Ciao Filippo faccio una piccola anticipazione I calcoli del carico dell’utenza vanno fatti su base reale sui consumi serali F2-F3 se tali carichi restano costanti il ciclo di carica e scarica delle batterie è di una volta al giorno. Se ci si vuole escludere completamente dal fornitore ed avere maggior performance UPS accetta e gestisce anche un soccorritore a combustione / eloico con consenso automatico di accensione e spegnimento per il reale fabbisogno di energia soprattutto di sera o nei giorni di minor resa
Allora, mi dai il costo e quanti cicli di scarica al 30% – 50% -80% puoi fare con il pacco batterie prima di cambiarlo cosi faccio 4 conti.
Ciao Roberto ti posso dire i prezzi rispettando i dati per un consumo di 3800 kwh annuo con un consumo di 10 kwh giorno Costo gruppo batteria € 3.250.iva garanzia 10 anni UPS € 4.350 garanzia 3 anni .PS ogni gruppo di batteria viene costruito in base ai reali consumi in F2- F3 potenza contrattuale ENEL valore kwp del FTV
Ciao a tutti tengo a precisare che le macchine in oggetto non concepite come un pacco preconfezionato ma vengono assemblate in base alle esigienze dell’utente e si vuole richiedere un preventivo mirato alle esigenze del proprio cliente finale bisogna inviare queste informazioni:
1) Potenza impegnata contrattuale Enel del cliente.
2) Energia consumata media annuale del cliente
3) Energia consumata nelle fasce f2-3
4) Potenza kwp FTV
Oppure fare una richiesta per un Impianto Ad ISOLA con e senza soccorritore specificndo o ipotizzando la potenza di utilizzo facendo sempre riferimento ai 4 punti precedendi
Grazie per l’attenzione
Come pensavo ancora siamo alti come prezzo. Io faccio lo stesso che tu proponi con meno della meta ma a livello artigianale, non commerciale, ho un pacco batteria 600ah x 48 v con ups a priorita fotovoltaica (signivica che oltre a caricare da rete a valle dellinverter di un impianto fotovoltaico da 6kw in v conto energia carica anche in continua da 1 kw di pannelli dedicati) ed il tutto finito mi è costato pacco batterie 24 unita da 600 ah a circa 150 $ ciascuna + iva e dogana e trasporto per un totale di quasi 4000 euro ups 500 euro finito e 700 euro di pannelli.Peravere scariche massime deo pacco batteria al 20-30 % ed attestarmi sui 3000-3500 cicli. E calcola che ho acquistato tutto da privato, non da commerciante con scontistica dedicata,
E specifico che se tutto va bene ho il ritorno di quello che ho speso solo a circa 7 – 8 anni. Considerando anche l’incentivo sullautoconsumo del FV da 6 kw. Ne calcolo non è incluso eventuale sgravio irpef
@ roberto: l’accumulo per impianti in CE non è stato ancora regolato….in caso di controllo da parte del GSE non so come andrebbe a finire!!
Ciao Roberto non so cosa intendi per costi alti ma vorrei analizzarli in base a quello che hai commentato. iniziamo dalle batterie se non ricordo male è un kit in vendita su internet da diversi anni e il costo solo delle batterie e superiore al nostro le tue batterie sono “forse” garantite per 2 anni al massimo + costi di manutenzione mentre le nostre per 10 anni senzacosti di manutenzione fai due conti. Ups che preleva energia della rete per caricare le batterie mentre il nostro usa solo energia fornita dall FTV.Interviene solo per il prelievo nel caso l’energia richiesta superi quella preventivata Inoltre proponi prodotti extra UE e li confronti con alta tecnologia italiana che vanta 5 brevetti. ed inoltre con una detrazione fiscale del 50%. Comunque se ho capito male dammi maggior informazione e dati come ho già fatto io in diversi commenti. Cosi facendo diamo maggiori chiarimenti sulle nuove tecnologie in commercio, e non solo su un prezzo buttato nella mischia. Dimenticavo che bisogno c’ è di installare ancora 1 kwp se ne ai gia 6 .grazie
Ciao Marco spero di dare una risposta alla tua domanda .La Normatuva CEI 021 (SPI) Sistemi di Protezione interfaccia. Nei Metodi Ibrido e Superibrido
La normativa CEI (Centro Elettrotecnico Italiano) 021 non include impianti passivi (utilizzatori finali) di energia da rete pubblica come si configurano le metodologie “Metodo Ibrido” e “Metodo SuperIbrido” . Può essere applicato all’ingresso dei sistemi da noi ingegnerizzati , ma solo come ridondanza sui sistemi di sicurezza, ma non imposto. I Sistemi Ibrido e SuperIbrido vengono posizionati lato utenza e non sono sistemi attivi rispetto alla rete Enel , come possono essere i classici impianti d’immissione. Le nostre macchine si configurano quindi sistemi di produzione e di accumulo lato utenza come normali elettrodomestici d’utenza; non interferiscono con i parametri di rete poiché non vi è un punto di consegna, non siamo quindi Utente Attivo. Siamo utente isolato dalla rete e se serve e quando serve, utente finale in prelievo . Il relè di protezione d’interfaccia può quindi essere installato come ridondanza di sicurezza , ma non imposto per legge.
@Giorgio:
Non so a cosa ti riferisci quando parli di “Ibrido” e “superibrido”. So solo che se ti leggi il DM relativo al VCE c’è espressamente scritto che i sistemi di accumulo per essere installati prima deve essere emanata apposita regolamentazione dall’AEEG. Ergo se il GSE ti fa un controllo molto prababilmente ci rimetti la tariffa incentivante o bene che ti vada te la sospendono finchè non ripristini. E’ un rischio che non vorrei correre fossi in te…..
Ecco il riferimento esatto: articolo 11, comma 1, lettera c).
Ciao Marco le definizioni di ibrido e super ibrido fanno riferimento alla gestione del softwer ed esattamente se UPS viene inserito in un impianto con allaciamento cambio sul posto e ibrido se viene inserito su impianto in conto energia UPS deve gestire l’energia in surplus da immettere in rete. Come spiegavo prima sono configurati come normali elettrodomestici d’utenza e non interferiscono con i parametri della rete.Gli UPS vengono installati da molti anni come soccoritori elettrici e tutti hanno all’interno batterie di accumulo dipende sempre dal ‘uso che uno ne fa. Nel nostro caso rispettano totalmente le normative tenendo presente sempre che sono brevettate. Ciao Stefano la tua opiniene?
Giorgio sono pienamente daccordo con quanto afferma stefano, per quanto riguarda la tua proposta la vedo notevolmente interessante, ma deve essere anche vantaggiosa, il prezzo comunque sembra alto, per quanto riguarda il mio pacco batterie, è un pacco vrla tubolare, saprai che tutte le vrla vengono importate dalla cina, ebbene queste sono anchesse importate dalla cina il prezzo è vantaggioso perchè sono OEM cioè non marchiate sarebbero ancora meno costose importandone un container e non solo 24 e ne vendono anche di meno costose se si scende con il numero di cicli di scarica ad una determinata percentuale prima di buttarle o se scende con il peso e spessore delle piastre. L’inverter è della eastups una famosa casa costruttrice di UPS che vende in tutto il mondo, per studiare il modello basta andare sul sito della eastups e scrivere come stringa di ricerca offgrid inverter. Vedrai che ha caratteristiche garanzie e certificazioni pari a quelle di modelli più conosciuti, basta per una utenza media, ricarica da AC e da CC lunico problema e la gestione dellautomatismo di ricarica da AC non è presente automatismo e capita che inizia la ricarica in qualsiasi momento anche di notte. Come dicevo è un sistema artigianale per questo sono interessato alla tua proposta vorrei tenere il pacco batterie e utilizzare la tua proposta, inviami informazioni in più sulla gestione dellautomatismo di ricarica da AC e sulle caratteristiche dellinverter e centealine varie, grazie. Dati scientifici, non pareri grazie
PS il DL citato fa riferimento alle modalita di utilizzo da definire, non esprime lobbligo di non utilizzare accumuli, quando verranno emanate modalita di utilizzo di accumuli ed il legislatore prevede lintroduzione di inverter di rete direttamente capaci di gestire accumuli per esubero di produzione, allo bisognera eventualmente adeguarsi, come è successo con la cei 021. Attendo curiosamente commenti in merito
Su questo punto sono d’accordo con te Roberto. Tra l’altro il punto citato parla di modalità di utilizzo in caso di disconnessione da parte del distributore. Non di utilizzo nelle normali condizioni della rete. O sbaglio? ?
Nel dl il periodo è un po contorto, parla infatti di modalita di utlizzo degli accumuli per migliorare lefficenza e poi dice nel caso in cui viene inviato segnale di distacco o modulazione della potenza, perchè non dice semplicemente distacco e modulazione della potenza è sempre riferito alla potenza di rete? Mi sembra proprio contorto, comunque, di certo non pone limiti o divieti
Roberto, ti invito a rileggere bene parola per parola l’articolo citato; ti riporto qui un breve estratto “c) le modalità con le quali i soggetti responsabili possono utilizzare dispositivi di accumulo, anche integrati con gli inverter, per migliorare la gestione dell’energia prodotta, nonché …omissis”. Mi pare chiaro che finchè tali normative non vengono emesse NON si può fare.
Sto leggendo con interesse le vostre disquisizioni 😉
Grazie per il contributo (soprattutto a Giorgio che diversamente da altri, anche se vende prodotti, sta portando la sua esperienza in modo costruttivo e ben accetto dal sottoscritto).
Io non commento dal punto di vista tecnico perchè per quanto riguarda i sistemi di accumulo sono un pocarente, o meglio al momento non ho tempo di approfondire. In ogni caso direi che il sistema di Giorgio come altri, non ha controindicazioni dal punto di vista normativo. Correggimi se sbaglio Giorgio, ma il tuo sistema, per voler semplificare all’ennesima potenza, in fin dei conti è un UPS (con funzioni aggiuntive di controllo della potenza impegnata, disponibile, etc), come quello che ho in ufficio, se mi va, la sera stacco la spina dell’UPS e uso il mio accumulo, anzi ho appena staccato la spina e sto scrivendo dal PC con l’energia accumulata oggi pomeriggio 😉 In fondo il senso è quello, immettere in rete tramite inverter e caricare le batterie, usare l’energia in stand alone quando mi serve senza avere accumulatori allacciati alla rete.
Il passo successivo secondo me potrebbe essere (oltre ad una diminuzione dei costi delle batterie e una maggiore durata) un sistema veramente ibrido in real time che gestisca molti carichi in tempo reale, non so se mi sono spiegato, ma per fare questo l’impianto di accumulo deve integrarsi in modo molto profondo in fase di progettazione con le utenze previste.
Correggimi Giorgio se ho scritto cavolate, la sera sono stanco e mi capita spesso 😉
Ciao Stefano grazie per email. In merito al tuo commento e in parte e giusto mi spiace solo che non riesco a caricare il disegno elettrico per spiegare meglio la funzionalità. in sintesi e questo UPS e dotato di sensori di flusso d’energia surplus da fonte rinnovabile per impianti d’immissione in rete. I sensori con TA (Trasformatori Amperometrici ) collegati su u n supporto DIN che analizza la differente corrente di scorrimento tra Produzione e Scambio, attivano un contatto che è dedicato ai sistemi di ricarica nel Riutilizzatore. Tale applicazione si somma ai già presenti sensori di luminosità e di tensione delle batterie per avere una performance unica nella gestione delle energie surplus negli impianti d’immissione in rete (GSE).
Ma ? Ti devo supplicare per inviarmi un pdf dettagliato?
Se vuoi mandami lo schema via mail (vedi sezione info del portale) lo carico e inserisco il link
o errate corrige per ibrido – super ibrido
il sistema ibrido UPS viene inserito in impianti stend olone con allaciamento enel standard mentre il super ibrido per impianti scambio sul posto e in conto energia.
@giorgio
Una domanda: su impianto esistente con FV grid l’energia che ricarica le batterie la prelevi prima che il contatore di produzione la contabilizzi o dopo?
Credo che si illegale prenderla monte del contatore
Illegale??? Meno conveniente…. non ti viene incentivata!!!!
Roberto dai un occhiata all’email e fammi sapere
Giorgio puoi inviare schema anche a me?
Ciao Matteo la carica delle batterie viene fatta prima della contabilizzazione. e vero che non ti viene incentivata ma hai un ritorno economico sul autoconsumo oltre che ha risparmire sul costo totale della bolletta
Ok e’ come gli altri sistemi che ho già analizzato.
Mi spieghi che difficoltà tecnica avete?
Io sto cercando di capire se il sistema sunny backup di sma ha lo stesso problema proprio mentre vi scrivo.
Appena termino lo schemino ( carta e penna) lo condividiamo.
Ancora niente inbox
Ciao Matteo devi chiedere a stefano che mi invia la tua email
Il mio profilo lo trovi in fondo alla pagina!!!!
OK Stefano sarà fatto
Ciao Matteo non sono del tutto d’accordo comunque tramite linken ho diverse difficolta a comunicare anche se sono inscritto se mi inviate email colloquiamo piu rapidamente grazie
marras.matteo@gmail.com
Ciao roberto la tua casella di posta e errata
Info@nglife.it
Oppure roberto.noia@libero.it
Ciao Stefano io sono un installatore elettrico e voglio cominciar ad installare accomulatori di energia agli impianti fotovoltaici sempre se ne val la pena mi puoi dare delle dritte grazie fabio
Stefano gli passi la mia mail gentilmente
Roberto piacere son fabio hai gentilmente delle dritte da darmi per accomulare di giorno per utilizzare poi la sera anche attraverso dei controlli carico oppure con utilizzo domotica
Ciao a tutti, solo per rammentarvi (in particolare a Giorgio) che, a riguardo delle fasce orarie stabilite da Aeeg per la misura dell’energia elettrica e i ragionamenti per ottimizzare eventuali sistemi di accumulo, le F2 e F3 non sono solo riferite alle ore serali! (F2: dalle 7 alle 8 e poi dalle 19 alle 23; F3: dalle 23 alle 7) ma riguardano anche i giorni di sabato (F2: dalle 7 alle 23) e domenica nonché festività (F3: dalle 0 alle 24 ed ovviamente fino alle 7 del lunedì). Tali orari delle fasce sono indicati anche nelle bollette.
😉
Grazie Vic sempre preciso.
@ Giorgio
Ho appena visionato gli schemi che mi hai inviato e ti dico che il sistema non puo essere utilizzato per sistemi grid esistenti e tantomeno per dei sistemi grid di nuova realizzazione.
L’ apparecchiatura non e’ certificata CEI 0-21 e, non lo diventa installando una PI eterna che lo sia.
Puo essere utilizzata per i sistemi in isola….ma di questi sistemi in commercio e’ pieno di soluzioni e marche.
Ciao Vic riferimento F2-F3 rientrano nel periodo che i pannelli non producono comunque trascrivo altre indicazioni inerenti ai conteggi.
Ciao dati fonte ENEL
Come viene realizzato il calcolo..
Il calcolo è stato realizzato sulla base delle informazioni lette su una bolletta di un utente Enel con contratto D2.
Il listino applicato e’ aggiornato ad Gennaio 2013
Ecco le fasce ( scaglioni ) di costo che abbiamo considerato :
1 : da 0 a 1.800 Kwh , euro 0.1642 al Kwh,
2 : da 1801 a 2640 Kwh , euro 0,2158 al Kwh,
3 : da 2641 a 4440 Kwh , euro 0,2751 al Kwh,
4 : da 4441 a infinito , euro 0,3180 al Kwh,
Oltre alle fasce e alle relative tasse, l’applicazione considera anche i seguenti costi fissi :
Euro 36 annui come quota fissa,
Euro 17 componente tariffaria euro/Kw impegnato.
Sul totale applicazione dell’IVA al 10%.
Ciao Matteo evidentemente ti sei perso i commenti precedenti come lavora UPS Fammi un favore analizza prima la funzionalità e ne parliamo.
Io nello schema del super ibrido vedo che è’ prevista immissione in rete.
Per immettere in rete occorre parallellarsi e quindi rispettare le cei 0-21.
Il sistema ibrido e’ un sistema in isola con tensioni di campo fv fino a 60 volt quindi al max 2 pannelli in parallelo
Dimmi se ho interpretato male..
Giorno bollente di commenti oggi! Mi sembra bene.
Volevo chiedere a Giorgio come viene gestita la commutazione da rete ad accumulo e viceversa? Suppongo con una brevissima interruzione tramite un sistema a consensi, me lo puoi confermare?
Un’altra cosa che volevo segnalarvi, anche se non riguarda direttamente gli ultimi commenti, e’ che nelle Regole applicative del V° CE (ormai morente..), se non erro a pag. 98, viene già prevista la possibilità di contatore in c.c. per energia incentivata! (che enel non ha…). Buona serata a tutti.
@vic
Altra possibilità ma meno allettante.
Aumentare autoconsumo con quarto e maggiormente quinto CE fa gola a tutti.
Ciao matteo credo che ai letto troppo in fretta o superficialmente la corrente in cc e di 240 v sia in ibrido che superibrido.sullo schema e indicato 48 ma essendo rimasto lo stesso come schema funzionali e stato specificato che lavora con tensione 240v.inoltre nel commento antecedente spiegavo dettagliatamente il funzionamento del UPS rispetto alla CEI 021Ti chiedo gentilmente di fare come faccio io prima di sentenziare leggi prima i contenuti.GraziePS ti chiedo di leggere le caretteristiche del UPS e di farmi avere schede simili alla nostra .Grazie senza retorica ci hai impiegato 2 minuti dal ricevimento del email alla sentenza dicendo che ne ne una marea uguale, Tieni sempre presente come ho specificato prima che i prodotti sono brevettati. grazie
@Giorgio il titolo di questo articolo parla di sistemi di accumulo per impianti fotovoltaici grid.
Il tuo per questa applicazione non può essere utilizzato.
Potrai utilizzarlo per altre applicazioni come quelle in isola.
Un sistema che farebbe tutto quello che a noi serve (se avesse le certificazioni cei 0-21 con tutto quello che ne deriva per le caratteristiche tecniche dell’apparecchiatura) e’ per esempio quello della powerouter della nedap .
Ciao Vic la commutazione avviene tramiterele gestiti da sensori di flussi. anchesso commentato precedentemente .GrazieSe vuoi analizzare schemi e schede fammi sapere
@Giorgio:
Condividendo che il tuo sistema alla fine è un UPS intelligente, che può benissimo coesistere con impianti in detrazione fiscale perchè non c’è nessuna normativa tecnica ne legge nazionale che lo vieta, sono altrettanto sicuro che per impianti in VCE NON si possa fare!!! Per chi non ha letto l’art. 11 comma c) del DM relativo al VCE lo riporto testualmente: “Al fine di assicurare lo sviluppo del fotovoltaico con modalità compatibili con la sicurezza del sistema elettrico, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, assicurando il coordinamento con i provvedimenti di pari finalità inerenti le fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico nonché con le misure di cui agli articoli 17 e 18 del decreto legislativo n. 28 del 2011, provvede a definire:
a) omissis
b) omissis
c) le modalità con le quali i soggetti responsabili possono utilizzare dispositivi di accumulo, anche integrati con gli inverter, per migliorare la gestione dell’energia prodotta, nonché per immagazzinare la produzione degli impianti nei casi in cui, a seguito dell’attuazione di quanto previsto alla lettera precedente, siano inviati segnali di distacco o modulazione della potenza;
Aggiungo anche quanto riportato in allegato 1-A sempre del medesimo decreto VCE:
“Ai fini dell’attuazione di quanto sopra previsto in materia di prestazioni di servizi e protezioni nonché di quanto previsto dall’articolo 11, comma 1, lettera c), il CEI – Comitato elettrotecnico italiano, sentita l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, completa la definizione di apposite norme tecniche.”
Mi sembra chiarissimo che finchè l’AEEG non da indicazioni al CEI e questo non emette apposite norme tecniche l’accumulo per impianti in VCE NON si possono fare perchè non rispetterebbero la normativa che ANCORA NON C’E’!!
Dato che per una volta (rara nella normativa italiana…..) è scritto chiaro come il sole non vedo il caso di creare confusione nel settore solo per vendere qualche sistema di accumulo in più.
Ciao Marco,
sono d’accordo con te. E’ però vero anche il contrario. Se non c’è una norma che regola l’accumulo, non vi è impedimento a farlo a meno che non sia scritto chiaro che NON si può fare.
Quando non c’era la CEI 0-21, Enel faceva i suoi comodi nei confronti dell’utente, proprio perchè non c’era una norma.
Quando scrivi “…non si può fare perchè non rispetterebbero la normativa che ancora non c’è….” il discorso non sta in piedi, se la norma non c’è non si deve rispettare nulla, e nemmeno si può attendere una norma perchè gli impianti non rispetterebbero una norma che arriverà.
Detto questo concordo con quanto dici, non ha senso ora (proprio in attesa che AEEG si esprima in merito) avanzare proposte pionieristiche che rischiano di lasciare gli utenti con un impianto inutilizzabile.
Allora, se è come dici tu, chi vende questi sistemi a chi ha impianti in VCE dovrebbe dire questo: ti vendo il sistema ma in futuro (sembra molto prossimo…) verrà emessa una normativa che potrebbe rendere inutilizzabile il tutto. Ovvero fai spendere migliaia di euro che, ai prezzi attuali, difficilmente si riesce ad ammortizzare e magari fra 1 anno non si può neanche più utilizzare = fregatura totale per il cliente!!.
Comunque resto della mia idea: per me non si può installare sistema di accumulo per VCE col serio rischio di perdere la tariffa anche perchè per tali sistemi devi dimostrare che non compromettono la sicurezza del sistema elettrico (sempre art. 11 del VCE), e per fare questo come fai? Citi la CEI 0-21 ovvero dichiari tu produttore che il tuo sistema è conforme a quanto riportato all’art. 8.4.3 e questo sarebbe sufficiente a dire che non comprometti la sicurezza del sistema elettrico? Boh, io non lo so e credo che nessuno lo sappia. Per tanto è meglio aspettare che la nuove normative chiariscano tutto. Che dici?
Ciao Marco, forse ti è sfuggita l’ultima frase che ho scritto, sono d’accordo con te al 100% :
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“…….Detto questo concordo con quanto dici, non ha senso ora (proprio in attesa che AEEG si esprima in merito) avanzare proposte pionieristiche che rischiano di lasciare gli utenti con un impianto inutilizzabile….”
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Aggiungo due spunti di riflessione:
1) ci sono in giro colossi del fotovoltaico e dei sistemi di accumulo che ancora stanno lavorando sui sistemi di accumulo stessi, se ancora non hanno inserito nella rete una gamma di prodotti rivolti all’accumulo di impianti connessi alla rete in conto energia un motivo ci sarà.
2) per immettere sul mercato un prodotto occorrono una serie di cose, non solo delle idee, ovvero perfetta conoscenza delle norme, eventuali certificazioni se necessitano, listini prezzi, cataloghi, garanzie, rete di distribuzione, assistenza tecnica e commerciale.
Per quanto ne so io oggi l’unico sistema che è possibile installare è Sunny Backup della sma.
ma si tratta di un impuanto con un inverter grid cei 0-21 che gestisce il parallelo con la rete ed un altra apparecchiatura elettrica che gestisce la carica delle batterie e poi la conversione dc/ac verso i carichi.
Non esiste oggi in commercio una macchina SINGOLA che faccia entrambe le funzioni certificata CEI 0-21.
Prima della entrata in vigore della CEI 0-21 quindi II-III-IV CE quando erano in vigore le DK 5940 si potevano usare apparecchiature tipo power router della nedap.
La stessa NEDAP oggi non ha certificato le sue apparecchiature per CEI 0-21 in quanto occorre che gestica la modulazione della potenza immessa la possibilità di lavorare nei 4 quadranti di potenza, ecc. ecc. ecc.
@Marco,@Stefano
Marco l’articolo 11 non vieta i sistemi di accumulo oggi, dice solo che è AEEG è demandata a definire le modalità sentito il CEI…….
Ricordiamoci che si sera a Luglio.
Oggi la CEI 0-21 è esistente e definisce il parallelo con la rete per gli utenti attivi.
Quindi il cittadino che nel suo impianto inserisce dei sistemi che non violano le norme tecniche e tanto meno quelle di incentivazione ( quindi il sistema di accumulo deve essere alimentato a valle del contatore di produzione) non riesco a capire quali problemi ci siano.
Il sistema che propone giorgio non è conforme a CEI 0-21 quindi non può essere parallellato alla rete.
“Marco l’articolo 11 non vieta i sistemi di accumulo oggi, dice solo che è AEEG è demandata a definire le modalità sentito il CEI…….Ricordiamoci che si sera a Luglio.”, vero (in parte..) ma il pericolo è di acquistare un sistema che poi potrebbere essere non coforme con le future normative quindi soldi buttati……
“Il sistema che propone giorgio non è conforme a CEI 0-21”, MALE perchè il sistema proposto è codificato nella CEI 0-21 (vedi art. 8.4.3) e dice anche gli interblocchi e le PI necessarie quindi non senza questa dichiarazione del produttore non è installabile.
I commenti si stanno focalizzando sulla conformita’.
Comunque per Giorgio.., il mio commento di ieri su F2 e F3 voleva sottolineare che l’energia misurata in tali fasce (prelevata o immessa), riguarda ANCHE le ore diurne dei sabati e domeniche più le festività… Alla fine sono più di 100 giorni/anno.
Salve a tutti, volevo dare un piccolo contributo, in particolare per le stime di costo ed ammortamento dei sistemi di accumulo che presto cominceranno ad affermarsi sempre più.
Spesso sento parlare di fascia 1-2-3, come se l’unica discriminante fosse questa. La maggior parte, anche degli addetti ai lavori, purtroppo non sa invece che i famosi scaglioni di consumi (1.800, 2.640, 4.440, >) sono contabilizzati pro-giorno, ovvero divisi per 365. Ciò significa che se ad esempio ho un consumo annuo di 4.000 kWh, di cui 2.600 consumati tra novembre e febbraio, in realtà mi trovo a pagare la bellezza anche di 1.140 kWh nel IV scaglione, oltre che differenziati per fasce se non ho la monoraria. Prendete le bollette e vedete un pò la differenza…. Eppure in totale annualmente non si supera il III scaglione.
Questo potrebbe far scendere e di molto il tempo di rientro dell’investimento, o al contrario aumentarlo notevolmente se si dimensionano le batterie su medie che vanno alla grande nei periodi estivi ma che poi nei periodi invernali continuano a farmi pagare i consumi nel IV scaglione. Le curve temporali dei consumi sono tutt’altro che marginali.
Spero che sinceramente qualcuno si muova a far cessare questa vergogna. Questo è il principale motivo per cui tanta gente si lamenta del fatto che conti alla mano i risparmi sulle bollette (in regime di SSP) sono notevolmente minori di quelli prospettati ed attesi.
Rieccoci qua .Ciao tutti .Matteo volevo solo fare una domanda si continua a dire che la tecnologia da me proposta non e certificata CEI -021. da quando un utenze in prelievo deve essere certificata cei 0-21? Mentre Marco a fatto centro.PS puoi verificare. Inoltre sono sempre in attesa di schemi dei tanti prodotti simili e con le stesse caretteristiche da te conosciute. IO i miei li ho inviati resto in attesa. Grazie
Ciao Donato sono pienamente d’accordo con te infatti in un commento di ieri ho inserito i prezzi per scaglioni fonti reali ENEL dacci un occhiata
Scusate tolgo le vesti di tecnico e metto quelle da burocrate come qualcuno a fatto proponendo una piccola presentazione.
Le Metodologie “Ibrido e SuperIbrido” e la loro corretta diffusione
Dopo l’introduzione del quinto conto energia la diffusione degli impianti fotovoltaici ad immissione in rete ha avuto un forte calo dovuto ad evidenti ragioni economiche e alla contemporanea introduzione di poter scaricare il 50% della spesa dell’impianto ad accumulo in detrazione IRPEF per 10 anni. Inoltre è aumentata la consapevolezza che i servizi elettrici offerti da un impianto con “Metodo Ibrido ” sono superiori ai servizi elettrici offerti da un classico sistema ad immissione in rete. Innanzitutto la stabilità e la continuità dei parametri elettrici essenziali in un’utenza servita da un impianto con metodo ibrido; in secondo luogo , non meno importante, la sicurezza del fatto che l’energia prodotta e consumata è esattamente quella reale senza che il conteggio di questa possa passare attraverso le forche caudine del fonitore . Di conseguenza a questi cambiamenti le ultime settimane sono state caratterizzate da un interesse enorme per le macchine che ingegnerizziamo e che lavorano su protocolli di funzionamento unici , testati da oltre 10 anni. Ulteriore conseguenza di questa apertura di mercato è stata la nascita di svariate aziende che offrono gli stessi servigi proponendo le stesse macchine (UPS multifunzionali) ma che in realtà sono contenitori vuoti che cercano solo mostrando un cabinet identico di imitare le tecnologie create e brevettate da Noi. La metodologia brevettata Ibrida e SuperIbrida nasce da una conoscenza profonda delle necessità di un’utenza. La prima cosa che deve attuare un’utenza è quella di staccarsi dalla rete enel ed essere autonoma per il 90-95% dei suoi consumi interni ; contemporaneamente deve avere stabilità e continuità qualsiasi cosa possa succedere alla rete elettrica pubblica . Arrivare a questi traguardi significa obbedire ad un protocollo di funzionamento testato da oltre dieci anni di esperienza nel settore. La Ecoten da oltre dieci anni collauda macchine innovative che hanno come obbiettivo staccarsi dalla rete enel ed essere autonomi attraverso l’uso di generatori ecocompatibili e avere la rete come remoto a cui fare riferimento solo quando la gestione del pacco d’accumulo richiede integrazione di energia. I nostri primi inverter erano progettati e realizzati da noi attraverso Standard iniziali a 12Volt cc ; poi siamo passati ai 24Volt cc , quindi ai 48Volt cc . Adesso alla quarta generazione siamo arrivati a 240Volt cc in ingresso , con correnti massime per la taglia da 6Kva di soli 20Amper. Ciò comporta una resa di conversione del 98% , con perdite di carico bassissime e con la possibilità di operare con sistemi la cui stabilità della tensione e frequenza operativa anche alle massime potenze è unica. Dare tutti i servizi interni all’utenza con la possibilità d’integrare energia dal remoto e non fare cariche e scariche profonde del pacco d’accumulo, significa integrare tre fasce operative di sicurezza: 1)Fascia operativa della macchina 2)Fascia operativa del generatore ecocompatibile 3)Fascia operativa del pacco d’accumulo Ogni singolo utente ha caratteristiche uniche sia in stile di vita (consumi spalmati nelle 24h), sia in potenza impegnata Enel che in Energia consumata h24 (fasce f1-2-3). Da un’analisi dei consumi interni e della potenza impegnata contrattuale Enel, l’Ufficio tecnico per ogni singolo cliente propone un preventivo mirato a dare il massimo dei servizi elettrici nelle due metodologie brevettate (Ibrido e SuperIbrido) al minimo dei costi preventivati. Tutto questo si può fare solo integrando in una matrice di calcolo le tre fasce operative di sicurezza della Macchina ,del Generatore Ecocompatibile e del Pacco d’Accumulo. Abbiamo potuto appurare che le Aziende che a tutt’oggi operano sul mercato del fotovoltaico propongono sistemi ad accumulo con inverter cinesi la cui efficienza si ferma all’85% e presentano insufficiente controllo della forma d’onda, con inevitabili guasti; altre propongono macchine con tensioni operative di 48Volt cc che a 6Kva di potenza di taglia corrispondono a correnti vicine a 100Amp. Tali correnti comportano perdite nette del 12% in calore dato che le dimensioni dei loro cavi in cc è di 70mm2 , contro i nostri 6mm2. Le poche che operano con macchine italiane con tensioni operative da 240Volt sconoscono il protocollo di funzionamento la cui matrice di calcolo è prerogativa della Ecotecn . Il nostro obbiettivo è quello di far crescere questa tecnologia che ci consentirà di essere il primo paese al mondo che si alimenta con macchine che garantiscono tutti i servizi elettrici in sinergia con la rete pubblica , solo in prelievo per differenza tra ciò che consumiamo e ciò che produciamo da fonte rinnovabile
La Normatuva CEI 021 (SPI) Sistemi di Protezione interfaccia. Nei Metodi Ibrido e Superibrido
La normativa CEI (Centro Elettrotecnico Italiano) 021 non include impianti passivi (utilizzatori finali) di energia da rete pubblica come si configurano le metodologie “Metodo Ibrido ” e “Metodo SuperIbrido” . Può essere applicato all’ingresso dei sistemi da noi ingegnerizzati , ma solo come ridondanza sui sistemi di sicurezza, ma non imposto. I Sistemi Ibrido e SuperIbrido vengono posizionati lato utenza e non sono sistemi attivi rispetto alla rete Enel , come possono essere i classici impianti d’immissione. Le nostre macchine si configurano quindi sistemi di produzione e di accumulo lato utenza come normali elettrodomestici d’utenza; non interferiscono con i parametri di rete poiché non vi è un punto di consegna, non siamo quindi Utente Attivo. Siamo utente isolato dalla rete e se serve e quando serve, utente finale in prelievo . Il relè di protezione d’interfaccia può quindi essere installato come ridondanza di sicurezza , ma non imposto per legge. In tal senso vi è una spiegazione dettagliata :
“Il relè di protezione NV021VA2TE può essere impiegato in BT a protezione di reti e macchine elettriche, distacco carichi e separazione di utenti attivi dalla rete elettrica. In particolare il relè è impiegabile come protezione di interfaccia degli Utenti allacciati alla rete di distribuzione BT in accordo ai requisiti indicati nella Norma CEI 0-21. Esso comprende in un’unica apparecchiatura tutte le protezioni che ogni Utente attivo deve installare per interrompere il funzionamento in parallelo alla rete di distribuzione pubblica in occasione di guasti o di funzionamenti anomali di quest’ultima. In tal modo viene impedito che, per mancanza di alimentazione dalla rete di distribuzione, l’Utente ATTIVO continui ad alimentare la rete stessa con valori di tensione e frequenza non consentiti, che in caso di guasto sulla rete di distribuzione l’Utente attivo possa continuare ad alimentare il guasto stesso e che in caso di richiusure automatiche o manuali di interruttori del Distributore, il/i generatore/i possa/no trovarsi in discordanza di fase con la rete di distribuzione.”
Tale necessità è nata come protezione di ridondanza rispetto ai sistemi di protezione d’interfaccia già esistenti negli inverter d’immissione in rete venduti negli impianti d’immissione.
Ciao Giorgio, confesso che ho capito molto poco di quello che hai scritto (non so da dove l’hai tratto). Inoltre il secondo paragrafo descrive una protezione di interfaccia, tra l’altro iniziando il discorso con la frase:
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La normativa CEI (Centro Elettrotecnico Italiano) 021 non include impianti passivi (utilizzatori finali) di energia da rete pubblica
———-
Intanto il CEI non è il Centro Elettrotecnico ma il Comitato Elettrotecnico. In secondo luogo il titolo della CEI 0-21 é:
————-
Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e
passivi alle reti BT delle imprese distributrici di energia elettrica.
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Mi pare che la CEI 0-21 valga eccome per gli impianti passivi, e mi pare che ci sia qualcosa che non va in generale.
Stiamo parlando di come si possono integrare gli impianti di accumulo rispettando le normative etc e poi leggiamo che la CEI 0-21 non vale per gli impianti passivi e che la Protezione di Interfaccia è nata come protezione ridondante nei confronti della protezione già presente sugli inverter. Gli impianti sopra i 6kW hanno attiva solo la protezione di interfaccia esterna, al limite è proprio quella dell’inverter che deve essere ridondante nei confronti della Protezione di Interfaccia esterna (si veda l’esempio dell’adeguamento all’allegato A70, dove gli inverter devono essere ridondanti nei confronti della Protezione di Interfaccia).
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Io come dicevo ci capisco poco di sistemi di accumulo, ma senza voler essere presuntuoso, a livello normativo studio abbastanza.
Se qualcuno vuole proporre sistemi di accumulo deve perlomeno conoscere bene le norme, dovrebbe essere il punto di partenza, scrivere che si propongono sistemi poerfettamente a norma e poi definire la CEI 0-21 come non valida per gli utenti passivi se mi permetti è alquanto buffo.
Parole sante Stefano….io sinceramente sono un pò stufo di sentire “castronate” su questi sistemi di accumulo per quanto riguarda il rispetto della normativa che già c’è e da tanto (ultima ed. CEI 0-21 è del giugno 2012). Vorrei tanto che qualcuno andasse a controllare sti impianti e verificasse fino in fondo la loro conformità con le norme tecniche.
Ciao Marco, io sono mesi che parlo con varie persone-aziende, ma ancora non ho ricevuto nulla di decente da pubblicare.
Giorgio mi puoi scrivere anche un romanzo….. Rimane il fatto che se ne tuo scatolotto mi fai entrare dei generatori ( di qualsiasi tipo) e la rete elettrica….. Lo scatolotto deve rispondere alle prescrizioni della CEI 0 -21.
Se lo scatolotto non riceve energia ma la rileva dalla rete e poi la riutilizza allora e’ solo un ups e risponde alle normativa di prodotto ed alla CEI 64.8.
Ciao Vic ho compreso perfettamente il tuo discorso. Facciamo riferimento a tali fasce solo in prelievo che sono le uniche che ci danno garanzie al 98% per il calcolo dell’accumulo da 10 anni a questa parte
Ok continuando il monologo mi occupo anche di tecnologia ibrida inerente al pannello fotovoltaico/termico ( unico pannello) e con installazione di PDC garantiamo autonomia anche per la parte termica senza il fornitore di GAS Per la cottura utlizziamo piastre ad induzzione. Questa Tecnologia la utilizziamo da 4 anni. Ci tengo a precisare che non vendo prodotti specifici ma tecnologia per essere autonomi da fornitori di gas ed elettricità Rispettando tutte le norme vigenti in Italia.
piccolo appunto
norma ce021
Parte 1 – Oggetto, scopo e definizioni
1 Oggetto e scopo della Norma
La presente Norma ha lo scopo di definire i criteri tecnici per la connessione degli Utenti alle
reti elettriche di distribuzione con tensione nominale in corrente alternata fino a 1 kV
compreso.(1)
Inoltre, per gli Utenti attivi, la presente Norma ha lo scopo di:
definire l’avviamento, l’esercizio ed il distacco dell’impianto di produzione;
evitare che gli impianti di produzione possano funzionare in isola su porzioni di reti BT del
Distributore;
definire alcune prescrizioni relative agli impianti di produzione funzionanti in servizio
isolato sulla rete interna del Produttore. Le suddette prescrizioni non riguardano la
connessione dell’impianto di produzione alla rete del Distributore e pertanto non risultano
rilevanti ai fini della predetta connessione.
indi al distributore non interessa niente di cio che facciamo nella nostra rete.
meditate.
naturalmente ai fini della connessione in rete – conto energia etc etc
Ciao Roberto, in che senso al distributore non interessa niente di quello che facciamo sulla nostra rete ? Interessa eccome.
Leggi un regolamento di esercizio Enel.
Le suddette prescrizioni non riguardano la
connessione dell’impianto di produzione alla rete del Distributore e pertanto non risultano
rilevanti ai fini della predetta connessione.
questo sta scritto nella prefazione della norma cei 021
le prescrizioni della cei 021 si riferiscono (estratto dalla norma)
“prescrizioni relative agli impianti di produzione funzionanti in servizio isolato sulla rete interna del Produttore”.
e e pertanto non risultano rilevanti ai fini della predetta connessione. (con la rete del distributore)
Roberto scusami, non vorrei sembrare presuntuoso, ma la CEI 0-21 la conosco.
Che le prescrizioni relative a porzioni di impianto in isola non siano rilevanti alla fine della connessione lo sappiamo. Ma il punto è che qua stavamo parlando di accumulo in impianti che sono connessi i rete. Che tu possa caricare dell batterie e poi farci quello che ti pare mi sembra evidente. Volevamo fare un passo oltre.
cosa intendi tu per accumuli connessi in rete???. non mi sembra che giorgio parli di accumuli connessi sulla rete del distributore ma sulla rete del produttore (cioè la mia rete)
significa che se io faccio qualche castronata sulla mia rete (sempre ammesso che la faccia, perche comunque i miei impianti interni sono certificati a norma etc etc ) posso avere multe, richiami denunce (sempre che esistano i decreti che rimandano alle norme da seguire in base alla violazione od omissione effettuata) ma non disconnessione dal distributore (perché non sono rilevanti ai fini della connessione)