Fotovoltaico e interfacce: AEEG non interviene, ma cosa cambia senza interfacce CEI 0-21 ?

In un recente documento l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas è intervenuta (leggi l’approfondimento) sulla questione delicata delle protezioni di interfaccia che sta mettendo in ginocchio il settore e danneggiando moltissimi produttori che non riusciranno ad allacciare impianti entro il 27 agosto, perdendo i benefici del Quarto Conto Energia.

Ma più che un chiarimento tecnico è sembrato un modo per evitare le continue pressioni degli addetti ai lavori, che avevano chiesto con insistenza una proroga.

Di fatto l’Autorità ha riconosciuto la criticità, ma non  è intervenuta ritenendo di non doverlo fare perchè un’eventuale deroga avrebbe potuto mettere a rischio la sicurezza del sistema elettrico nazionale. A noi questa storia della sicurezza del sistema elettrico nazionale sembra un po esagerata, non crediamo che qualche migliaio di impianti (eventualmente allacciati con protezioni non conformi alla CEI o-21) possano compromettere la sicurezza della rete, ci rifiutiamo di crederlo, sarebbe come ammettere che la rete è al collasso.

Inoltre dobbiamo anche tenere in considerazione che non si sta parlando di impianti che entrerebbero in rete di prepotenza senza alcun controllo, ma di impianti eventualmente allacciati con protezioni non conformi alla CEI 0-21, da sistemare magari entro settembre con una protezione conforme. Ammettere una criticità ma non risolverla significa nascondere la polvere sotto il tappeto.

Un’ ultima cosa, visto che Enel fa allacciare gli utenti in soglia di frequenza restrittiva, contrariamente a quanto richiesto dall’Allegato A70, e non ha ancora implementato i segnali remoti per la commutazione della soglia (quindi di fatto non può utilizzare la seconda soglia), vorremmo che qualcuno ci spiegasse che differenza ci sarebbe ad allacciare impianti con interfaccia 0-21 o interfaccia non conforme, a parte la misura della tensione su media mobile (protezione 59.s1) e la minima tensione  (soglia 27.s2) cosa cambia ? Noi onestamente non l’abbiamo capito, oppure ci sfugge qualcosa.

E se anche si decidesse di interventire adesso sarebbe troppo tardi e sarebbe davvero una presa in giro per tutti quelli che stanno vedendo sfumare investimenti e sacrifici, ma forse è più importante bloccare il fotovoltaico per lasciare qualche risorsa al Quinto Conto e non fare una figuraccia.

Author: Stefano Caproni

Perito Elettrotecnico, mi occupo di progettazione di impianti elettrici, energie rinnovabili, consulenza e progettazione di impianti fotovoltaici. Profilo linkedIn

10 commenti a “Fotovoltaico e interfacce: AEEG non interviene, ma cosa cambia senza interfacce CEI 0-21 ?

  1. Chiedo a te che sei esperto 🙂 Rispetto a prima all’atto pratico cambia qualcosa nelle operazioni di allccio per impianti sotto i 6 kwp? Mi spiego prima veniva l’omino di ENEL fissava il contatore GSE e il gioco era fatto ora con la CEI02 controllerà anche che l’inverter sia aggiornato o gli basta la documentazione fotografica già inviata ad ENEL? grazie per le info a chi ha già avuto esperienze di allaccio con nuova normativa

    1. Una volta che hai inviato i documenti di fine lavori con le foto dell’autotest, sei a posto, il tecnico che viene ad allacciare l’inverter non lo guarda nemmeno 😉
      Se esce un tecnico per allacciare vuol dire che è tutto OK

  2. Quello che é paradossale é che nel trimestre apr-giu sono stati attivati tantissimi impianti con soglie semi-permissive (49-51 Hz)! legate alla vecchia Cei 11-20 impostabili solo tramite password.
    Tornando ad oggi, non é che bisogna disabilitare le permissive 47,5-51,5 Hz, bensi’ abilitare le restrittive! Guardate il flow-chart di fig. 15 nella 0-21 (vedere edizione del 21/06 con errata corrige!). Per quanto riguarda le Spi esterne é evidente che il Cei ha voluto far gia’ installare apparecchiature gia predisposte al telecontrollo anche se l’infrastruttura di telecomunicazione non é ancora pronta. Tutto cio’ appare esagerato per l’impianto da 8 kW, un po’ meno per quelli da 80, 100, 150 kW in BT. Il problema era stabilire un confine… Poi ci sarebbe stata la corsa a fare tanti impianti appena sotto la potenza limite. La Spi esterna era (8.6.2) indicata nel IV conto energia; la del.84/12 la ha anticipata, forse dopo il blackout parziale in Sicilia.

  3. Affrontare la caccia e la spesa per la SPI, la verifica con cassetta prova relè per connettere impianti da 80-100-150 kW ha un peso, farlo per un impianto da 8 kW è un omicidio. L’Autorità negando una soglia di tolleranza (anche piccola 10 o 12 kW) ha una grave colpa, che resta palese agli occhi di tutti, ha penalizzato i più piccoli ed i più deboli, le famiglie che inseguivano il risparmio e che ora sosterranno i mutui pesanti con i propri risparmi. Sappiamo dei poteri di Regime e della cosa studiata a tavolino ( per caso è capitato tutto nell’anestesia d’agosto) ma quello che mi fa personalmente più senso e che in tutto questo ci manca un pezzo: LA REAZIONE !! (non armata capiamoci) Dov’è il Popolo delle Rinnovabili ? ANIE, APER, GIFI, Assosolare, Anter et Ali chiedono, non ottengono e buone feste ! Dove andiamo in ferie? La famiglia sta bene? Avete una spina dorsale o vi fregate solo i soldi degli associati !? Non dico che dobbiate darvi fuoco in piazza, anche perché la CO2 prodotta ha poco di ecologico, ma niente di niente?? Ormai il popolo italiano è lobotomizzato, inerme.

    1. Sono d’accordo con te, ma è difficile reagire, anche le Regioni che dovrebbero avere un certo peso, hanno ottenuto ben poco quando hanno chiesto revisioni alla bozza del conto energia. Non so cosa potremmo fare quando chi detiene il potere in Italia ha deciso che le rinnovabili non servono o peggio sono dannose per il business dei soliti noti. Il problema non è solo rinnovabili, servirebbe qualcosa di forte, rivoluzione ? Colpo di Stato ? Mah……e chi ci pensa ? Non sono molto fiducioso…..

  4. Citare terna e autorità per l’energia per danni?
    D’altronde so chiede che il cittadino produttore sia in regola per il futuro …. mentre siccome Enel non e’ ancora pronta ….. si va in deroga con soglia restrittiva!!!!!!
    Perché non si e’ fatto un allegato a 70 per Enel e in deroga per i produttori si può allacciare con le vecchie regole (allargando le frequenze naturalmente) fintanto che Enel non implementava tele stacco e protocolli di comunicazione vari?
    Mi dite cosa sarebbe cambiato in bt?

    1. Non sarebbe cambiato nulla, inoltre a livello di sicurezza per la rete, correggetemi se sbaglio, visto che Enel chiede la soglia restrittiva, è più sicura una vecchia protezione di interfaccia da 200 euro con taratura fissa a 49-51 piuttosto che una CEI 0-21. E’ uno schifo. E’ una partita dove Enel e Terna sono arbitri e giocatori 🙁

  5. Non sbagli…..se il problema e’ la rete deve essere sostenuta dagli impianti FV occorre che restino allacciati il piu’ possibile……questo e’ chiarissimo nell’allegato A70 di terna emanato dall’AEEG con la delibera 84 . Mentre in MT la gestione del passaggio da frequenze larghe a strette e’ possibile implementarlo tecnicamente con sblocco voltmetrico (59N) con i costi a carico del produttore……in bt non essendo possibile…… L’unica soluzione poteva essere la gestione tramite un segnale inviato tramite un protocollo di comunicazione…….. Eeeeeeeeee ma Enel non e’ pronta…… Ed i costi sono elevati ….led i tempi troppo lunghi……..
    Che si fa? La CEI 0-21 dove Enel e’ influente stabilisce che fintanto che Enel non e’ pronta si va in deroga tarando a finestra stretta!!!!!! Ma allora ??? Ci stanno prendendo per il culo……di tecnico ci sarebbe da discutere…….ma in Enel mi sa che di tecnici ne sono rimasti pochi……ed i pochi che ragionano non vengono presi in considerazione.
    Il bello e’ che ora gli inverter usciranno già adeguati a CEI 0-21 con le 2 soglie……..e per rispettare regolamento di esercizio Enel avvallato da CEI 0-21 dovremo intervenire per rendere attiva la sola soglia stretta di frequenza…….disattendendo delibera 84 e allegato A70.

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