Il nuovo decreto sviluppo potrebbe aiutare il fotovoltaico delle amministrazioni pubbliche

Dopo il “salvataggio” dei grandi impianti fotovoltaici alla fine del 2010 con il famoso decreto “Salva Alcoa“, potrebbe arrivare una nuova “deroga”, questa volta per gli impianti fotovoltaici delle amministrazioni pubbliche. Già il quinto conto energia aveva previsto la possibilità per le amministrazioni pubbliche di beneficiare delle tariffe del quarto conto energia, per  gli impianti che entrano in esercizio entro il 31 dicembre 2012.

Probabilmente la cronica lentezza delle amministrazioni pubbliche, e la conseguente difficoltà a realizzare impianti entro il 2012, ha fatto si che si pensasse di allungare i tempi, e la nuova versione del Decreto Sviluppo potrebbe posticipare al 31 dicembre 2013, il termine ultimo a disposizione della amministrazioni pubbliche per poter beneficiare delle tariffe del quarto conto energia.

Il decreto infatti prevede che all’articolo 1, comma 4 alla lettera c) del decreto 5 luglio 2012, recante: ”Incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici” sostituire: ”entro il 31 dicembre 2012” con ”entro il 31 dicembre 2013”.

La possibilità delle amministrazioni pubbliche di accedere a tariffe più elevate, potrebbe togliere risorse agli altri impianti, a parità di kW installati infatti, il costo cumulativo annuo degli incentivi sarà più elevato, e quindi minore sarà la disponibilità di incentivi a disposizione degli impianti fotovoltaici di privati e aziende. Chissà se un giorno si penserà a qualche agevolazione a favore delle famiglie e dei piccoli impianti fotovoltaici strozzati dalla burocrazia e dalle regoline e regolette a contorno del conto energia. Se da una parte c’è chi potrebbe beneficiare del quarto conto energia sino a fine 2013, dall’altra ci sono le famiglie e i privati con i piccoli impianti, che fanno fatica ad avere gli incentivi del quinto conto, ben più complesso dal punto di vista della documentazione da produrre e dei requisiti necessari.

Aspettiamo fiduciosi che finisca questa telenovela triste del conto energia, e che si torni a fare del sano fotovoltaico in grid parity, con un minimo di certezza e di programmazione.

Author: Stefano Caproni

Perito Elettrotecnico, mi occupo di progettazione di impianti elettrici, energie rinnovabili, consulenza e progettazione di impianti fotovoltaici. Profilo linkedIn

31 commenti a “Il nuovo decreto sviluppo potrebbe aiutare il fotovoltaico delle amministrazioni pubbliche

  1. Buongiorno Stefano,
    concordo su tutta la linea…..speriamo che finisca prima possibile, così lavoreremo (forse) tutti più tranquilli, salvo poi convincere i clienti che il fv non è solo profitto.

  2. però ovviamente i prezzi dei moduli e degli inverter dovranno scendere ancora; questa è una condizione imprescindibile! e sai una cosa? mi viene il dubbio che la Comunità Europea non è che ci guadagni molto dai dazi anti dumping, soprattutto adesso che ci sono inchieste in corso

    1. Sono convinto anche io, ma sono fiducioso sul fatto che la gente si stia stancando di pagare bollette salatissime, e sta guardando con interesse al fotovoltaico senza incentivi.

  3. sperem…..
    stamattina ho dato un’occhiata al resoconto del GME sul mercato elettrico di questi mesi; da luglio a ottobre la vendita in rete derivata dal solare si è praticamente dimezzata in tutta la penisola.
    Si potrebbe anche leggere come un aumento dell’autoconsumo ma dubito che la lettura sia quella. Io ci sto credendo tantissimo sia nel fv sia nella altre fonti rinnovabili ma la situazione è sempre più complicata.

    1. Anche io non credo sia un improvviso aumento dell’autoconsumo……..in ogni caso non potremo fare a meno delle rinnovabili, io rimango fiducioso 😉

  4. Questo no, ormai il settore è lanciato…..per quanto possano tentare di ostacolarlo o di fermarlo non potrà arrestarsi…. e la gente lo sta capendo; pensa alle riqualificazioni energetiche degli edifici, all’obiettivo di riduzione dell’effetto serra, alle nuove generazioni di biocarburanti (ottimo l’articolo dell’altro giorno!), alla mobilità sostenibile e chi più ne ha più ne metta…..
    pensa quanti posti di lavoro potrebbe continuare a creare l’intero settore!

    1. Infatti, gli unici che non lo capiscono sono quelli che decidono, gli amici dei petrolieri e di Enel 😉
      In ogni caso fuori dal conto energia ci arrangiamo senza il loro aiuto 😉

  5. E’ triste leggere, peraltro da un addetto ai lavori (esperto di impianti elettrici ed energie rinnovabili) affermazioni totalmente false e fuorvianti .. che paiono in linea con la volontà di Enel, dei petrolieri e dei poteri forti .. senza gli incentivi non sarebbe decollato il fotovoltaico e la grid parity ad oggi é solo un sogno !!! .. senza contare che queste famose bollette salatre sono solo una grandissima bufala .. nei trent’anni, come gli addetti ai lavori ben sanno (ed anche Enel ed i petrolieri, ovviamente, per questo stanno boicottando il fotovoltaico) con gli impianti FV aumenta l’offerta dell’energia in rete e analogamente DIMINUISCE il prezzo per gli utenti finali !!! come é dimostrato dai dati 2012 nei fine settimana, zona Sicilia, ove il solo FV riusciva a sopperire alla domanda di energia dell’intera isola

  6. .. se passa l’emendamento ci sarà ancora un minimo di sviluppo del fotovoltaico in italia, con beneficio per l’ambiente, per gli utenti e per l’economia nazionale in un momento di gravissima crisi .. se non passa andremo a lavorare ed investire in Romania, Polonia, Algeria, Marocco etc.. etc.. creando lì, fuori dall’Italia, benessere, occupazione, ambiente .. voglio ancora bene a questo paese ma commenti come questi mi fanno disilludere sempre di più sul futuro di questo paese

    1. Scusa Pietro ma di cosa stai parlando ?
      Di sviluppo del settore perchè un emendamento permette alle amministrazioni publiche di avere incentivi più alti (quarto conto) mentre il quinto conto energia ha definitivamente affossato un minimo di sviluppo per privati e aziende ? (niente scambio sul posto, niente smaltimento amianto su fabbricati rurali).
      Il tetto di incentivi annuo che decreterà la fine degli incentivi rimane lo stesso, ma le installazioni pubbliche riceveranno più soldi, rispetto a quanto avrebbero ricevuto con il quinto conto, mentre gli altri (privati e aziende) sono stati aiutati in che modo ? Eliminando lo scambio sul posto ? Diminuendo le percentuali di aumento dell’energia imessa in rete per compensare le perdite ? Modificando il ritiro dedicato ? O forse con l’allegato A72 per il distacco forzato degli impianti di produzione ?
      Si, sono un addetto ai lavori, mi occupo di rinnovabili e confermo quanto ho scritto.
      Il conto energia è servito a portarci in grid parity, e su questo non ci sono dubbi, ma ingrassando i soliti.
      Ribadisco che la fine del conto energia porterà una ventata di aria pulita, dove penseremo ad un fotovoltaico sano, a sistemi di accumulo, qualificazione energetica degli edifici, basta incentivi ai soliti.
      Poi ognuno la pensa come vuole 😉

    2. Dimenticavo, garantire le tariffe del quarto conto alle amministrazioni pubbliche, significa diminuire la quantità di incentivi a disposizione degli altri (a parità di kW installati), mi pare proprio che questa mossa non garantisca lo sviluppo delle rinnovabili in italia, ma garantisce un beneficio per pochi.

  7. Mi spiego meglio .. io ho soltanto detto che da questo governo, palesemente vicino ad Enel e petrolieri, questo é quanto di meglio possiamo sperare !!! .. poco é meglio di niente, non ti sembra ? .. per quanto riguarda il resto, per non fare demagogia e falsa informazione ti rispondo per punti :
    – grid paridy .. ad oggi non c’é !! .. te lo dimostro .. impianto da 1 MWP zona centro Italia (condizioni medie di irraggiamento) produzione 1.300.000 kWh/anno – tariffa GSE per ritiro dedicato €/kWh 0,0783 – Incasso all’anno € 101.790 – costi gestione (manutenzione, assicurazione, IMU, etc..) €/anno 37.000 (e sono molto ottimista) – cash flow € 65.000 – L’impianto oggi costa € 1.300.000 (come minimo, con materiali medi) quindi, al netto degli oneri finanziari, l’investitore impiega 20 anni a rientrare del acpitale investito !!!!! se non succedono imprevisti e/o rotture .. non c’é bisogno di essere economisti per capire che l’operazione nons ta in piedi !!!
    Tant’é che si prevedeva che il V Conto energia avrebbe esaurito subito il budget previsto .. SORPRESA !!! il 1° Registro non ha nemmeno saturato la somma prevista dal Decreto .. perché ? .. semplice, perché le tariffe del 1° semestre non sono remunerative, se non in qualche zona della Sicilia/Puglia .. nei semestri successivi le tariffe scenderanno ancora e nessuno farà più niente !!!

    1. Ciao Pietro,
      non discuto quanto hai scritto nella seconda parte (al Sud possiamo supporre di arrivare alla Grid parity, e forse al centro per piccoli/medi impianti con alti livelli di autoconsumo).
      Quello che continuo a non capire è perchè dobbiamo garantire tariffe più alte alle amministrazioni pubbliche. Tariffe più alte significa meno soldi disponibili per altri, e onestamente non capisco questa differenza. Se vogliamo dare una piccola spinta al fotovoltaico, aumentiamo il tetto dei 6 miliardi e 700 milioni. Lasciare tariffe più alte alle amministrazioni pubbliche non ha alcun senso, se non quello di privilegiare proprio quelle. Questo provvedimento toglie KW da installare a tutti gli altri. Si tratta di poca roba, ma è il principio che non mi piace.
      In ogni caso ripeto che ormai così com’è il conto energia crea solo danni, con tanta gente (non parlo di speculatori e investitori) come ad esempio le famiglie che sono stanche di questa situazione e non ne vogliono più sentir parlare (inverter da cambiare, impianti iniziati su capannoni agricoli che ora non possonosmaltire amianto, impianti su edifici senza certificazione energetica bloccati).
      E invece di cercare di limitare questi danni pensiamo ad garantire tariffe più alte alle amministrazioni pubbliche ? Mah……..la solita mossa a favore di pochi.
      Ricapitolando questo conto energia così com’è non serve più, meglio cominciare a parlare con le famiglie che vogliono iniziare a risparmiare un po di soldi, se gli investitori non hanno dei cash flow come li chiamate voi decenti faranno a meno di fare il fotovoltaico, tu infatti mi hai parlato di ritiro dedicato, e che non tornino i conti ci può stare, ma ci sono anche i privati, le aziende energivore con lo scambio sul posto, etc
      E in quel caso i ritorni economici non sono affato male anzi (ho parecchi clienti che stanno facendo impianti senza conto energia perchè si sono rotti le scatole di produrre carta, e io pure).
      In ogni caso, per farti un idea di dove vadano a finire i soldi degli incentivi ogni anno, i famosi 6 miliardi e qualcosa, che arrivano dalla mia e dalla tua bolletta, basta guardare quanti impianti di grossa taglia in cessione totale (Puglia ? Veneto ?) ci sono in Italia. Tutti realizzati con capitali stranieri con incentivi che escono dal nostro paese, e realizzati con manodopera locale pagata con una cassetta di prugne.
      Non credo che per queste briciole di incentivi rimasti fossero necessarie ancora una volta azioni di “salvataggio” a favore delle amministrazioni pubbliche.

    2. Preciso che sto solo facendo le mie considerazioni a voce alta, non è una gara a chi ha ragione o meno 😉

  8. In effetti, nel Decreto del V Conto Energia, oltre ad avere previsto tariffe insufficienti a coprire i costi, per essere ancora più sicuri che nessuno avrebbe MAI più costruito impianti FV, il legislatore ha inserito una serie di paletti (Registro, tetti al budget .. etc..) che, di fatto, precludono la possibilità di investire nel fotovoltaico .. ora, l’apertura agli impianti su aree pubbliche, se mai dovesse avvenire, consentirebbe un piccolo ed imprevisto sbocco di lavoro, per progettisti, installatori, fornitori ed investitori .. ed oltre tutto gli enti pubblici locali potrebbero beneficiare del ricavo della tariffa incentivante, ricevendo liquidità per la concessione del diritto di superficie delle aree e/o tetti che potrà essere destinata ad opere pubbliche, welfare etc.. etc.. mi pare cosa buona, non é molto ma sicuramente meglio di niente .. per il prosieguo, poi, l’anno prossimo ci saranno le elezioni e la parte politica che vincerà avrà comunque la facoltà di riaprire un settore strategico che in Italia é stato distrutto mentre in altre nazioni, più lungimiranti e serie (ripeto, vedi Romania, Polonia etc .. solo per parlare di Europa) si sta aprendo velocemente .. perchè dobbiamo andare lì ad investire e lavorare ? .. sono italiano, amo il mio paese e mi piacerebbe poter continuare a farlo qui !!

    1. Ciao Pietro, sono d’accordo con te sul fatto che un impulso all’installazione di impianti da parte dell’ente pubblico faccia bene agli addetti ai lavori.
      Ma ritengo andasse fatto in altro modo, occorreva lavorare sui kW installabili, e non sulìlle tariffe che sono quelle che determinano l’aumento del tetto di incentivi annuo che decreterà la fine del conto energia. Come dicevo a parità di kW installati dalle amministrazioni pubbliche, i soldi finiranno prima con tariffe più alte, avrei preferito che rimanessero più soldi per fare impianti in autoconsumo a casa della gente.
      Sul discorso di investire in Italia mi sfondi una porta aperta, pienamente d’accordo, ma fino ad ora hanno fatto in modo che gli investimenti fossero quasi tutti di finanziarie, banche e produttori di materiali NON italiani (consideriamo anche la buffonata dei moduli prodotti in europa, che di europeo, a parte qualcuno, hanno ben poco).
      Sono convinto che quando ci libereremo di tutti questi vincoli potremmo cercare di fa ripartire un fotovoltaico più sano. La mia voglia di vedere finito il conto energia vuole essere un modo per liberarci di una serie di vincoli che di fatto ci impediscono di lavorare e di programmare, la mancanza di investimenti nel campo del fotovoltaico e il calo dell’intallato è dannoso, ma mai quanto la mancanza di una programmazione e di certezze sulle regole.
      Per il resto (Enel e compagnia) stendiamo un velo pietoso, il fotovoltaico da fastidio, ce lo hanno già fatto capire (però mi pare che Enel all’estero stia investendo cifre da capogiro in fotovoltaico ed eolico)………mah……. 😉

  9. ciao Stefano,
    ti volevo chiedere come stanno andando le pratiche per gli impianti che stai proponendo con lo SSP al posto del CE. Sono in fase di avanzamento? com’è la risposta dei clienti, recepiscono il messaggio del risparmio e della semi-indipendenza energetica?

    1. Ciao Alessio, recepiscono.
      Ma visto che il conto energia ha ancora un po di risorse si orientano ancora su quello.
      Un paio di clienti non hanno voglia di sentore storie su factory inspection e cose simili e faranno SPP 😉

  10. Ecco, a proposito di Factory Inspection e similari, mi è capitato di trovare alcuni produttori di moduli sprovvisti di certificazione OHSAS 18001;
    in questo caso il GSE potrebbe non riconoscere le tariffe, visto che questa è una delle certificazioni obbligatorie (Regole Applicative) per il V CE?

    1. Non so, non l’ho letto.
      La notizia che fosse stata eliminata la parte relativa alle amministrazioni pubbliche me l’ha data proprio il responsabile di una amministrazione pubblica 😉

  11. Buon giorno , leggendo all’interno del blog trovo dei punti dove non sono proprio cosi d’accordo .

    1°) amministrazioni pubbliche : personalmente io toglierei addirittura la possibilità di dare degore su degore , le amministrazioni pubblioche non è che attendono più tempo per chiudere le loro operazioni , non sognamo , le amministrazioni pubbliche manco avessero ancora 5 anni farebbero gli impianti,lo sappiamo tutti che le poche amministrazioni che stanno facendo impianti sullla scorta del 4° conto sono tutte operazioni dove investitori esterni al comune stabnno operando e non di certo i comuni diretti , dare più tempo ai comuni significa solo dare ancora spazio alla pura speculazione che…. aimè spesso portano gli utili all’estero!!

    2° Greed parity : ma perchè dobbiamo attendere ancora che i pannelli fotovoltaici e gli inverter calino?? perchè il fotovoltaico viene visto solo in modo positivo se supera il 10% anno del TIR ?? ma… che tutti i lettori mi dicano prima del fotovoltaico dove andavano ad investire per avere lo stesso ritorno??
    Io temo vi sia il sistema che non va , si proprio cosi tutti gli operatori nel settore devono smettere di aggredire il mercato con il prezzo tralasciando garanzie prodotti , tralasciando che la rincorsa al prezzo più basso non ha mai pagato nel tempo ( E RIICORDO QUI SI PARLA ALMENO DI 20 ANNI ) , ma perchè nessunao mai ha pensato di regolare il sistema dando un minimo di efficienza hai prodotti inseribili , non hanno mai pensato che oltre ad un certo TIR entrassero attori poco seri….?
    Parere mio persoanle ? Ilconto energia non è mai stato studiato per il polopo ma… per queslla solita cerchioa di grosssissimi speculatori che alla fine vanno a governarci , con i soldi della collettività vanno ad ingrassare caste che anno dopo anno ci soffocheranno.

    SOLO UNA COSA MA… MAI NESSUNO HA APERTO GLI OCCHI ??

    GOOD BYE CONTO ENERGIA .

    1. Ciao Luca,
      non so con chi non sei d’accordo, ma credo non con me perchè nei miei articoli scrivo le stesse cose che hai evidenziato tu.
      Per quanto riguarda la proroga per le PA stai dicendo quello che ho scritto anche io nell’articolo, ovvero che non sono d’accordo.
      Per quanto riguarda la grid parity e il fotovoltaico sono mesi che dico che occorre vedere il fotovoltaico non come investimento ma come risparmio (ho più volte scritto che sarebbe ora di sostituire, nel gergo comune, la parola incentivo con la parola risparmio). Per quanto riguarda i rendimenti dell’investimento, anche in questo caso ho più volte scritto in altri articoli che fino al secondo CE andavano benissimo rientri in 12-14 anni, e che adesso, abituati bene dal quarto conto cerchiamo tutti rientri impossibili.
      Sul discorso degli attori poco seri, non credo che nessuno si sia accorto, hanno lasciato mangiare chi doveva mangiare, come sempre…….
      Insomma mi pare che siamo d’accordo su tutta la linea.
      —————-
      Il mio “come la penso” l’ho scritto qua mi pare in modo molto chiaro 😉
      https://newsenergia.com/situazione-fotovoltaico-italia-conto-energia-0726.html

  12. Ciao Stefano,
    volevo chiederti una domanda, il quarto conto energia su aree pubbliche cessa 30 giorni dopo il raggiungimento dei 6,7, oppure o il 31 marzo, o il 30 ottobre.
    voglio chiederti, se non ho fatto l’allaccio prima del raggiungimento dei 6,7. ho ancora tempo 30 giorni per fare sia allaccio che pratiche gse per richiesta preventivo? oppure devo allacciare prima del raggiungimento dei 6,7, poi ho altri 30 giorni per fare richiesta preventivo gse?
    Grazie

    1. La possibilità di accedere al quarto conto per le amministrazioni pubbliche cessa il 31 marzo o il 30 ottobre, ma direi che si ferma prima se si raggiungono i 6 miliardi e 700 milioni, almeno leggendo l’articolo 20:
      ———–
      Successivamente alla data di cui all’articolo 1, comma 5, cessano di applicarsi, oltre al presente decreto, le disposizioni dei precedenti provvedimenti di incentivazione della fonte fotovoltaica, laddove possano comportare incrementi del costo indicativo cumulato raggiunto alla medesima data. Sono fatti salvi i diritti acquisiti a tale data.
      ———————-
      Per quanto riguarda il resto il GSE (anche se secondo me non doveva essere così) è stato chiaro, chi si allaccia entro 30 giorni dal raggiungimento del tetto è nel conto energia, ma le richieste vanno inviate entro tale data, quindi se ti allacci alle 15:00 del trentesimo giorno hai tempo fino alle 24:00. Quindi di fatto è impossibile inoltrare la richiesta. Mi sembra che non sia coerente con quanto dice il decreto.

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