E’ dell’Università di Sidney uno studio che potrebbe portare novità nel panorama della conversione fotovoltaica. Gli studi sinora condotti sulla conversione solare tramite celle fotovoltaiche indica un limite fisico del rendimento intorno al 33%, questo perchè al di sotto di una certa potenza le celle fotovoltaiche non sono più in grado di assorbire fotoni, e l’energia semplicemente non può essere convertita in energia elettrica e si disperde.
Una ricerca di Tim Schmidt dell’University’s School of Chemistry, e del suo partner di ricerca Dr Klaus Lipsdel Centro Helmholtz di Berlino per la ricerca sui materiali e sull’energia, in collaborazione con l’Australian Solar Institute, ipotizza la possibilità di realizzare clle solari a basso costo, adatte per i pannelli che potrebbero raggiungere un’efficienza prossima al 40%, questo grazie allo sviluppo di un sistema che consente all’energia normalmente persa nelle celle solari di poter essere trasformato in energia elettrica.
La tecnica, chiamata “conversione fotochimica,” si basa su due diversi tipi di molecole che sono disposte dietro la cella solare in una soluzione per combinare due fotoni a bassa energia in un singolo fotone ad alta energia. Il primo tipo di molecola assorbe i fotoni rossi poveri di energia, impedendo loro di fuggire e trasformandoli in uno stato persistente. Questo stato persistente ha una durata sufficiente a trasferire l’energia ad una seconda molecola organica quando queste si incontrano reciprocamente nella soluzione.
“Siamo in grado di incrementare l’efficienza forzando due fotoni rossi poveri di energia nella cella, ad unirsi e ad arricchire un fotone giallo in grado di catturare la luce, trasformandolo poi in energia elettrica” ha detto il Professor Schmidt. “Ora abbiamo un punto di riferimento per l’esecuzione di una cella solare di sovraconversione. Dobbiamo migliorare questi tentativi provando diverse soluzioni per più volte, ma il percorso è ormai chiaro.”
Il direttore esecutivo dell’ Australiana Solar Institute, Mark Twidell ha detto che questo è un grande esempio di collaborazione di successo tra i principali ricercatori Australiani e Tedeschi nel campo dell’energia solare. “Insieme, Australia e Germania possono accelerare il ritmo di commercializzazione di tecnologie solari e ridurre il costo dell’elettricità solare”, ha detto Twidell. “Ecco perché l’Australian Solar Institute sostiene la collaborazione tra i due paesi attraverso diversi programma di sviluppo”.
L’Australian Solar Institute è finanziato con un fondo di 150 milioni di dollari da parte del governo Australiano per sostenere lo sviluppo del fotovoltaico e per concentrare le tecnologie per l’energia solare in Australia.
Ciao Stefano mi hanno proposto pannelli centro solar mod s class professional che ne dici? 14 pannelli da 230 w a 7200 euro.E’ vero che dovrò pagare circa 30 euro a Enel per poter immettere più d 3kw in rete e basta? Mi hanno proposto questa soluzione poiché ho una falda a sud in cui c stanno al massimo 8 pannelli e con la soluzione con 12 pannelli da 250 w ci sarebbe stato un problema …mi hanno spiegato che lall’ iinverter power one possono creare 2 stringhe ma è’ sconsigliabile suddividere in 8 e 4 pannelli per problemi d resa,poiché le stringhe per funzionare al meglio devono essere composte almeno da sette pannelli,e’ vero? Nessuno me lo aveva detto…ciao
Ciao Luca.
Sono buoni prodotti,nella media (anche se nel data sheet hanno scritto “i più alti valori di NOCT sul mercato, era meglio se scrivevano i più bassi valori di NOCT 😉 ).
Ad Enel pagherai 121 euro per il preventivo e 121 euro per la connessione. No ci saranno spese aggiuntive, l apotenza immessa e minore di quella disponibile (3,3kW)
La stringa da 4 moduli non funziona con il Power-One, almeno 6 pannelli
Non mi stupisco che ci siano ancora aziend ein giro che non hanno un’idea di quello che stanno facendo.
Tristezza infinita 🙁