Uno dei problemi che ha sempre accompagnato il passaggio da un conto energia al successivo, è la possibilità che gli impianti in avanzata fase di realizzazione, e pensati per un conto energia possano rientrare nel conto successivo con una serie di problemi, alcuni dei quali di impatto davvero pesante (soprattutto in questo passaggio dal Quarto al Quinto Conto Energia). Il calo della tariffa incentivante ad esempio è il primo problema. Chi ha fatto i conti con un regime incentivante, si ritrova a dover rivalutare l’investimento con tariffe in ingresso molto più basse.
Ma non è questo il problema più grosso. Ciò che davvero spaventa chi sta realizzando un impianto, sono i limiti del nuovo Conto Energia, ovvero il registro con i suoi limiti di potenza. Chi ad esempio aveva programmato un impianto su edificio da 50kW, se lo stesso verrà allacciato dopo il 27 agosto, ricadrà nel Quinto Conto e dovrà accedere al registro del primo semestre, con la possibilità che sia scavalcato da altri impianti e che non possa più accedere agli incentivi se anche i successivi registri verrano saturati (parleremo nei prossimi giorni dei meccanismi del registro e della possibilità che i registri successivi al primo possano “saturarsi”).
Il nuovo Conto Energia introduce dei meccanismi di salvaguardia proprio a favore di questi impianti, ovvero degli impianti che il Conto stesso chiama “iniziative in avanzata fase di realizzazione”. Si tratta di zuccherini che non hanno soddisfatto nessuno e che non garantiscono in ogni caso l’accesso alle tariffe. Ma di cosa si tratta ? Si tratta in prima analisi dell’aumento dello spazio temporale per l’avvio del Quinto Conto dalla data di raggiungimento del tetto annuo di 6 miliardi di euro di incentivi (cambia poco rispetto ai 30 previsti). Sarebbe stato più logico dare con largo anticipo una data certa, considerando che un impiantopuò essere realizzato in 3-4 mesi (comprese autorizzazioni, domande di connessione, etc), sarebbe stato sufficiente far partire il nuovo Conto dal 1 dicembre 2012, in modo di dare tempo a chi aveva impianti in fase avanzata di realizzazione di poterli connettere, e a chi invece era ancora nelle prime fasi, di poter “aggiustare” il tiro adeguando l’impianto alle regole del Quinto Conto.
In aggiunta a questa concessione dei 15 giorni in più, viene in aiuto agli impianti in corso di realizzazione il comma 7 dell’articolo 4. Infatti ai fini di un’ulteriore salvaguardia delle iniziative in avanzata fase di realizzazione, limitatamente al primo registro, la graduatoria sarà formata applicando, in ordine gerarchico, come primo criterio la precedenza della data di entrata in esercizio e, successivamente, i criteri di cui al comma 5. Per il medesimo fine, limitatamente agli impianti che accedono al primo registro in applicazione del primo criterio di cui al periodo precedente, non si applicano i requisiti di cui all’articolo 7, comma 8, ma i requisiti di cui al DM 5 Maggio 2011.
In sintesi, per l’accesso al primo registro verrà data priorità agli impianti già allacciati in base alla data di entrata in esercizio, e saranno derogate (per questi impianti) tutte le limitazioni introdotte dall’articolo 7 comma 8, e questa deroga non poteva non essere inserita in quanto ovviamente gli impianti pensati qualche mese fa non potevano essere stati pensati con le limitazioni del Quinto Conto Energia.
Tutto ciò a nostro avviso non garantirà granchè, viste le limitate risorse disponibili per i vari registri, ed anzi avrà l’effetto di una probabile saturazione dei registri stessi, che unita ad un’eventuale massiccia installazione di impianti fuori registro, potrebbe portare alla non apertura dei registri dei successivi semestri.
Prossimamente vedremo come funziona il meccanismo dei registri e perchè si potrebbe arrivare ad una rapida saturazione degli stessi.
buongiorno, volevo sottoporre alla vostra attenzione questa mia riflessione e sentire cosa ne pensate a riguardo:
il V° Conto energia parla di 140milioni per il primo registro.
1) tutti quegli impianti che saranno attivati da oggi 13/07 primo dei 45 giorni di cuscinetto al 27/08 andranno sotratti a quei 140milioni?!
2) nell’art. 4 comma 7 ultime due righe è riportato testualmente :”…Possono accedere al primo registro anche gli impianti entrati in esercizio prima della data di applicazione del presente decreto…” Questo significa che gli impianti ricadenti nell’elenco C del registro IV° conto, che sono stati comunque conclusi ed allacciati, potranno usufruire delle tariffe del V°Conto!! Nell’ultimo aggiornamento dell’elenco C erano presenti circa 4500 impianti fra cui molti presentavano una potenza di diversi MW..
Se entrambe le interpretazioni sopra riportate sono corrette, di fatto il primo registro è già saturo prima ancora di essere aperto…
il contatore del gse in questo momento segna 6.060.520.397 significa che sono già stati bruciati quasi la metà dei fondi del 1° registro, se l’andazzo è questo mi sa tanto che il V° Conto energia non vedrà mai la luce 🙁
riporto un quesito posto da un collega il quale credo abbia sollevato un importante questione
1) non credo andranno detratti, il Quinto Conto parla di 700 milioni di euro (primo registro 140 milioni) e quelli saranno, non mi pare di aver letto nulla al proposito, quindi non credo ci siano detrazioni agli importi disponibili del Quinto Conto
2) esatto, potranno accedere anche gli impianti dell’elenco C
La mia opinione è che i registri non si apriranno mai (ad eccezione del primo ovviamente), e che quindi ci sarà spazio per i prossimi due anni e mezzo SOLO per impianti esenti dal registro.
E questo credo non sia frutto del caso, ma che sia stato pen ponderato da chi ha scritto il Conto Energia.
Proprio in questi giorni stavo scrivendo qualcosa sui registro, e il tuo spunto di riflessione mi aiuta ad ampliare la visuale (non avevo fatto caso alla finezza che hai indicato, ovvero la possibilità di accesso degli impianti gia in esercizio).
si va bè ma se tanto mi da tanto, 65milioni in un giorno andando avanti così pur con il rallentamento che ci sarà dovuto anche alla CEI 0-21 ecc ecc, quando arriveremo al 27 agosto hanno 300milioni di euro cumulati dei soli impianti dal 13 luglio al 27 agosto, come faranno a non tenerne conto?!? secondo me è così anche sul primo punto altrokè…
poi nn è vero che nn se ne apriranno altri perchè la regola degli impianti in esercizio vale solo per il primo registro…..attenzione
o sbaglio?
Alberto, dobbiamo attenerci a quanto scritto per dare valutazioni oggettive. Il Quinto Conto Energia ha a disposizione 700 milioni di euro e quelli sono. Non c’è scritto da nessuna parte che verranno detratti i costi. Se ci fai caso infatti il Quarto Conto Energia parlava di un nuovo decreto al raggiungimento di un tetto di spesa annuo degli incentivi di 6-7 miliardi di euro, quindi quel margine di 1 miliardo di euro serve proprio a garantire di poter incentivare anche gli impianti sino al Quinto Conto con i soldi disponibili nel Quarto.
Per quanto riguarda i registri la regola vale per il primo registro, ma tieni presente che dai soldi disponibili nel secondo registro si devono togliere quelli degli impianti incentivati fuori registro del semestre precedente (articolo 3 comma 3.c).
Quindi se per il secondo registro sono disponibili 140 milioni di euro, ma nel primo semestre sono stati installati impianti fuori registro per 140 milioni di euro, quel registro non apre.
Ecco perchè ritengo possa accadere che non si aprano i registrio, ma oltre a me lo dicono fonti ben più autorevoli 😉
Spero di essermi spiegato 😉
speriamo bene….comunque rimango sempre più deluso del fatto che si tenda sempre a complicare le cose piuttosto che a semplificarle…ci troviamo a scrivere nei blog per cercare risposte belle o brutte che siano….
non c’è mai chiarezza e purtroppo a pagarla siamo sempre noi tecnici
Su questo aspetto sono d’accordo con te, il fatto che dobbiamo trovarci qua insieme per capire le cose è assurdo. Sul complicare la vita agli addetti ai lavori ormai abbiamo visto che il governo ha una certa esperienza 🙁
Alberto, mi sa che ho scritto una cazzata.
Articolo 1 comma 5:
Il presente decreto cessa di applicarsi, in ogni caso, decorsi trenta giorni solari dalla data di raggiungimento di un costo indicativo cumulato di 6,7 miliardi di euro l’anno. La data di raggiungimento del predetto valore di 6,7 miliardi di euro l’anno viene comunicata, sulla base degli elementi forniti dal GSE, dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, con le modalità di cui al comma 2.
Mi sa che hai ragione tu 😉 Siamo alla frutta 😉
considerato che ormai regna la completa fantasia in materia di 5° conto in quanto ognuno interpreta a proprio modo la normativa, tu sei sempre molto esaustivo. Sapresti darmi indicazioni per il comparto cogeneratori? Se si, potresti delucidarmi in merito agli incentivi? Grazie Stefano
Ciao Massimo, io conosco abbastanza bene il Conto Energia fotovoltaico, che incentiva solo gli impianti fotovoltaici. Le modalità di incentivazione della cogenerazione non le conosco, mi spiace.
Massimo ciao, a cosa ti riferisci quando parli di cogeneratori? Incentivi per la produzione di energia con olio vegetale?
ciao ragazzi, ho notato anche che il premio per la rimozione dell’eternit spetta SOLO agli impianti su edifici e gli edifici rurali di conseguenza sono esclusi… ridicolo!!!
Ciao Andrea, non mi pare ci siano limiti per la tariffa premio amianto su fabbricati Rurali. I fabbricati Rurali non sono accatastati per legge, il decreto dice che si può accedere ad una tariffa media se gli stessi vengono accatastati. Gli impianti su fabbricati rurali a quel punto ricadono nel titolo II, e la tariffa premio è indicata come applicabile agli impianti del titolo II e del titolo III, correggimi se sbaglio.
purtoppo spero di sbagliarmi ma francamente non credo:
“il premio per i componenti EU si applica agli impianti che dici tu, mentre all’ art. 5 comma 2: “per gli impianti realizzati su edifici con moduli installati in sostituzione di coperture su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto”… su edifici… non agli impianti fotovoltaici.
a questo punto non sono nemmeno esonerati dal registro per lo stesso motivo, non essendo appunto edifici.
Ok, ma se li accatasti diventano edifici, o sbaglio ? In ogni caso se guardi la definizione di fabbricato rurale, credo che il 90% delle stalle e degli altri fabbricati, tipo ricoveri mezzi e attrezzi agricoli, siano accatastati.
no, stalle, ricoveri attrezzi etcc vengono accatastati come D10 quindi come fabbricati rurali e non come edifici, facendo così pagano molto meno di IMU. pertanto rimangono sempre e comunque fabbricati rurali, prendono la tariffa media (quella delle tettoie per intenderci) e l’eventuale premio per uso prodotti made in EU.
niente eternit e niente registro evitato se sotto i 50 kwp… sono castrati da più parte e simultaneamente purtoppo
Grazie Andrea, per vedere se è edificio è sufficiente la visura catastale, giusto ?
si, tieni presente che adesso per legge devono essere accatastati quasi tutti ex novo entro ottobre, i geometri con cui ho parlato però concordano che siano tutti D10, tutti a parte le abitazioni degli agricoltori che invece sono classificati come edifici ai sensi del DPR 413 del 1993 art. 3.
ciao e buon lavoro, se escono chiarimenti ti dico qualcosa ma mi sa che se non mettono chiarimenti ( ma quali poi? son stati così chiari purtoppo… ) nella futura guida GSE sarà tutto confermato.
Grazie Andrea, se hai novità facci sapere, sto predisponendo il progetto per un impianto su una stalla, a questo punto vedro di capire di che edificio si tratta, in ogni caso fino ad adesso ho sempre trovato stalle e capannoni per polli accatastati come edifici. Ma non ci capisco nulla, sono un “elettrico” 😉
ho provato a mandare unamail al Ministero… non risponderanno mai ma tentar non nuoce…se rispondono lo pubblichiamo in ogni dove 🙂
Grande Andrea, prima di tutto per il fatto che hai chiesto lumi al ministero, secondo perchè diffondere queste notizie serve a chi (come me) è convinto di una cosa e si sbagliava. Il fatto che curi questo blog non significa che sappia tutto , anzi 😉
Andrea leggi questa (apri il jpg sotto), tratta da Tuttonormel. Secondo me siamo salvi se rimane così nelle regole applicative del Quinto Conto 🙂
http://www.stefano-caproni.it/rurali.jpg
Aggiungo anche questa Andrea (regole applicative):
Si precisa che, ai soli fini del Decreto:
• pergole, serre, barriere acustiche, tettoie e pensiline, comunque
accatastate, non sono edifici;
• i fabbricati rural i sono equiparati agli edific i, sempreché accatastati prima
della data di entrata in esercizio dell’impianto fotovoltaico.
ecc. ecc.
Signori, nessun premio eternit per le aziende agricole!!!
È stato recentemente emanato il V conto energia.>
Nella presente mail spiego il limite applicativo riguardole aziende agricole:>
1 ) pag. 6, comma g, “impianto su edificio èl’impianto i cui i moduli sono posizionati sugli edifici secondo le modalitàindividuate nell’allegato 2”>
2) pag. 27 l’allegato 2 fornisce la definizione diedificio ( DPR 413 del 26 agosto 1993 e successive modificazioni ), inparticolare sono definiti edifici le strutture elencate all’art. 3 del citatoDPR 412 del 26 agosto 1993 che ESCLUDE GLI EDIFICI RURALI quali stalle ,ricoveri attrezzi agricoli, fienili etc…>
3) pag. 12 art. 5, comma 3 viene chiaramentescritto che alla medesima tariffa ( quella delle pensiline perintenderci, più bassa degli edifici appunto ) sono ammessi gli impiantirealizzati su fabbricati rurali ( considerate che tutte le struttureagricole saranno accatastate entro ottobre come categoria catastale D10,appunto edifici rurali; quindi già qui si evidenzia la volontà di dare inmodo del tutto discriminatorio incentivi più bassi alle aziende agricole,probabilmente partendo dal presupposto che tali edifici non essendo riscaldatinon sono energeticamente certificabili, vero, se non che non si tengono inconsiderazione le specificità delle situazioni per cui una stalla che consuma (fra l’altro principalmente nel periodo estivo ) 100.000 kwh non può ridurre ipropri consumi di energia elettrica installando un impianto che benefici deglistessi incentivi di altri… N.D.R.un agricoltore è più brutto di unbanchiere?>
4)pag. 12, art. 5, comma 2.b: per gli impiantirealizzati su edifici con moduli installati in sostituzione dicoperture su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto…viene riconosciuto il bonus eternit. Sono di conseguenza esclusi tutti gliimpianti realizzati su edifici rurali che beneficiano ESCLUSIVAMENTE dellatariffa, peraltro più bassa, di cui al comma 3 dell’art. 5 e maggiorabilesolamente con il bonus per l’utilizzo di prodotti europei di cui all’art. 5,comma 2.a.
Rilevo inoltre la volontà di fare proprio questadistinzione, mentre nel 4° conto energia la guida GSE similava gli edificirurali a quelli del DPR 413 ora la posizione è netta e chiara e non piùinterpretabile… il fatto che poi i ministri Clini e Catania ( agricoltura eambiente ) si vantino di avere finalmente dato gli incentivi agli edificirurali quando in realtà hanno precluso la realizzazione del 70-80% degliinterventi è quanto meno vergognoso…
post reso da altro blog…
Ciao Mirko, grazie, l’utente che ha scritto quel post aveva scritto anche qua, gli avevo mostrato il parere (autorevole) di Tutto Normel (ho scritto un paio di giorni fa per chiedere cosa ne pensano), ma poi non l’ho più sentito.
Ma per chi come me lunedì prossimo si trova a fare una fine lavori per impianto 33kwp in cessione totale con smaltimento eternit su edificio accatastato D10 da diversi anni con attività agricola presente cosa si deve aspettare se Enel non allaccia entro il 27 ? confesso che sono in ansia…. Grazie
Ciao Mirko, le regole appicative del Quarto Conto Energia dicono chiaramente che i fabbricati rurali accatastati D10 prima dell’entrata in esercizio dell’impianto, purchè vi sia la presenza effettiva dell’attività agricola e che il fabricato sia strumentale all’attività agricola (insomma non deve essere un fabbricato rurale adibito a ristorante) è considerato edificio. Non credo che con il Quinto Conto Cambi qualcosa. In ogni caso l’impianto l’hai finito. Un conto se lo dovevi fare, ma se è già finito poco cambia. Allo stato attuale, basandosi sulle regole del Quarto Conto dovrebbe essere considerato edificio.
Secondo me in questa fase, con il solo decreto alla mano e senza regole applicative e senza che il GSE dia assistenza con il suo call center sul V conto, non è semplice far chiarezza.
Io personalmente fatico ad ogni nuova installazione che non sia proprio canonica ad individuare il limite tra edificio e non edificio.
Per impianto su edificio fino al quarto conto si è fatti rifermento alle modalità realizzative dell’immobile secondo la definizione del 412/93, che trovo peraltro molto ambigua nel senso che è una definizione ti tipo “edile” che trova applicazione sia per la megavilla che per il polaio in muratura equiparandoli affinche i relativi impianti fotovoltaici prendano la stessa tariffa, a prescindere del tipo di accatastamento. Anche la famosa dicitura “Ai soli fini di cui al presente decreto, i fabbricati rurali sono equiparati agli edifici, sempreché accatastati prima dell’entrata in esercizio
dell’impianto fotovoltaico”, non dice altro che se quel fabbricato rurale rispetta la definizione del 412/93 fa rientrare l’impianto FV del tipo “su edificio”. Ad esempio, c’è differenza tra un fabbricato rurale costituito da una struttura edilizia chiusa e quindi conforme alla definizione del 412, da uno costituito da 4 pilastri e una copertura qualsiasi. Il secondo, seppur accatastato non farà mai reintrare l’impianto “su edificio”. Pertanto fino al quarto conto ho inteso la definizione “su edificio” solo inerente alle modalità realizzative della struttura e non alla categoria catastale che individuava solo la destinazione d’uso del fabbricato e con risvolti esclusivamente fiscali inerenti quindi tassazione/ agevolazioni sulla tariffa che comunque era riconosciuta solo ed esclusivamente in base alle modalità costruttive del fabbricato. Adesso con il V, senza regole applicative ancora disponbili e senza supporto del call center, attenendomi alla dicitura del decreto “Alla medesima tariffa sono ammessi gli impianti su fabbricati rurali…..” Art. 5 comma3 sembra emergere che se la stesso fabbricato è accatastato A/3 o D/10 faccia prendere tariffe differenti all’impianto, per cui nel primo caso si possono prendere pannelli EU per maggiorazione, nel secondo sarebbe inutile poichè tale maggiorazione non sarebbe compatibile con la media della tariffa per impianti su edificio ed altri impianti.
Tutto chiaro e condivisibile.
Ma spero che prevalga il buonsenso, dopo le prime bozze del decreto, ripristinare il premio Amianto ed escludere i fabbricati rurali “accatastati” non avrebbe alcun senso logico e tecnico.
Ciao Stefano, la mia preoccupazione é che Enel lo allacci dopo il 27 di agosto (30gg lavorativi – 4settembre) a quel punto non so cosa succede ….sono proprio a cavallo dei decreti…. Mi pare di aver capito che quello che ora é considerato edificio non lo sia più e quindi perdo incentivo eternit e rientro poi nel registro impianti …. Il problema è che i lavori sono già stati fatti …. Correggetemi se sbaglio
In teoria non sbagli, ma leggendo il decreto non si capisce davvero se i fabbricati rurali accatastati prima dell’entrata in esercizio dell’impianto siano edifici, occorre attendere eventuali chiarimenti o meglio la guida del GSE. In ogni caso non vedo perchè dovrebbero aver eliminato questa possibilità, se lasci il premio amianto dovresti lasciare anche i fabbricati rurali, penso che lìamianto in Italia sia al 90% sui fabbricati rurali. In ogni caso vai avanti, magari ce la fai per il 27, non credo in questo mese Enel abbia molto da fare. Intanto rimaniamo in attesa di chiarimenti. Io ho inviato un quesito a TNE, appena mi rispondono ti faccio sapere.
Sono costretto ad andare avanti…
Ormai si Mirko. Tienici informati .
faccio fatica a trovare informazioni di come sono gli incentivi nel settore agricolo esempio un azienda agricola che vuole installare sulla stalla per abbattere la bolletta mi potete dare un aiuto conto su di voi
Ciao Luca, non ci sono differenze per le aziende agricole rispetto ad altri. Ovvero valgono le regole che valgono per tutti gli altri. Quando installi un impianto fotovoltaico (i costi variano ma ti posso dire che siamo sui 1.800-2.000 euro a kW instalalto) godi di due benefici grazie agli incentivi, ovvero ti pagano una quota per l’energia che consumi direttamente dal tuo impianto (e ovviamnete risparmi sulla bolletta) e una quota per l’energia che non usi e va in rete. La convenienza maggiore ce l’hai cercando di consumare mentre l’impianto produce. Detto questo l’argomento è molto ampio, quindi è impossibile darti delle indicaioni senza sapare nulla. In ogni caso la prassi è:
– capire quanto consumi e come
– guardare i fabbricati che hai a disposizione e capire cosa puoi fare
– capire la potenza dell’impianto in base alle esigenze, alla disponibilità economica e alle regole del Conto Energia
– affidarsi ad una brava azienda (oppure io preferisco ad un tecnico che segue la progettazione e le pratiche e a un’azienda che fa l’impianto)
– fare la domanda per connettersi ad Enel
– fare la richiesta di incentivi
Poi devi solo aspettare che ti arrivino i soldi (se le cose vengono fatte bene). Se dici di che zona sei magari qualcuno qua legge e lavora in zona magari ti aiuta. Se poi non ti tratta bene fammelo sapere 😉
Per gli incentivi e capire quanto puoi guadagnare fai così, giusto per capire in linea di massima (mi perdonino gli esperti ma rendo il discorso semplice per luca che non è pratico di fotovoltaico).
Se ad esempio fai 10KW calcoli la produttività moltiplicando per 1100/1200 se sei al nord oppure 1300-1400 se sei al sud, supponendo che sei al nord in questo caso 10×1200 = 12000kWh, che è la produzione che fa l’impianto in un anno.
Poi supponiamo che tu ne riesci a consumare circa la metà mentre l’impianto la produce, avrai che meta produzione (6000kW) ti viene pagata con la tariffa omnicomprensiva, mentre l’altra metà con la tariffa autoconsumo. Le tariffe le trovi qua
https://newsenergia.com/wp-content/uploads/2012/08/Tariffe.pdf
in base alla taglia dell’impianto e al periodo in cui fai l’impianto. Nel nostro caso abbiamo per i 10kW nel primo semestre una tariffa omnicomprensiva di 196 e una tariffa autoconsumo di 114. Quindi fai (6000×196/1000) + (6000×114/1000) + (6000×0.18) = 1176 + 684 + 1080 = 2940 euro all’anno per 20 anni per un totale di 58000 euro a fronte di una spesa di 20/25000 euro. L’ultimo calcolo tra parentesi è il risparmio in bolletta, l’energia che autoconsumi non la prelevi da Enel e quindi è un risparmio.
Se poi usi dei pannelli Europei la tariffa aumenta un po e guadagni di più.
Sperodi esserti stato utile. In ogni caso per per portare avanti il tutto affidati ad un consulente in zona, fatti spiegare bene tutto, e procedi. Se hai dei dubbi su quello che ti dicono torna pure qua.