E’ disponibile in inchiesta pubblica la revisione della Norma CEI 0-16, ovvero la regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti AT e MT delle imprese distributrici di energia elettrica. La Norma ha lo scopo di definire i criteri tecnici per la connessione degli Utenti alle reti elettriche di distribuzione con tensione nominale in corrente alternata superiore a 1 kV fino a 150 kV.
L’emissione in inchiesta pubblica, permette a tutti gli interessati di fornire le proprie indicazioni e suggerimenti per la modifica della norma stessa. Uno strumento davvero interessante che permette di non essere solo utilizzatori passivi della norma, ma di dare il proprio contributo per eventuali modifiche o per segnalare errori, omissioni o altro.
La revisione della CEI 0-16 era attesa da marzo 2012, quando la pubblicazione della delibera AEEG 84/2012, che attuava l’allegato A70 al codice di rete di Terna, aveva richiamato un futuro aggiornamento della CEI 0-21, e della CEI 0-16 (leggi l’approfondimento), ovvero delle due norme che regolano l’accesso alle reti BT e MT da parte degli utenti attivi e passivi. In particolare la revisione della norma porta in primo piano i problemi sollevati e regolati dall’allegato A70 di Terna, come la partecipazione delle unità GD al controllo della tensione, la limitazione della potenza attiva delle unità GD, l’aumento della potenza attiva per transitorio di sottofrequenza, il sostegno alla tensione durante un cortocircuito. Insomma sono stati approfonditi e normati gli aspetti relativi alla sicurezza della rete già anticipati dall’allegato A70.
Oltre questo è stato finalmente chiarito l’aspetto relativo alle prove sui Sistemi di Protezione di Interfaccia SPI. Avevamo infatti sollevato la questione, grazie anche al contributo di un nostro lettore, ovvero al fatto che Enel continuasse a chiedere nei regolamenti di esercizio MT laprova in campo del dispositivo di interfaccia, quando la CEI 0-16 non ne faceva cenno (leggi l’approfondimento e la nota AEEG che aveva ribadito che la prova in campo non era dovuta).
Ora è stato dedicato un intero capitolo alle caratteristiche del Sistema di Protezione di Interfaccia, e sono state definite le modaltà di prova in campo di prima installazione e di successiva verifica periodica. Come per gli impianti BT, la prova in campo di prima installazione è ora obbligatoria, così come le verifiche periodiche sia del Sistema di Protezione di Interfaccia, che del Sistema di Protezione Generale, da eseguirsi ogni 2 anni (contro i 3 anni previsti per SPI in impianti BT soggetti a CEI 0-21).
Nel capitolo dedicato alle prove ci sono tutte le indicazioni per le modalità di esecuzione delle stesse, che richiamano (per quanto riguarda tensione e frequenza) più o meno quelle previste dalle CEI 0-21 (oltre quelle caratteristiche per la Media Tensione, come sblocco voltmetrico e massima tensione omopolare) mentre cambiano dal punto di vista dei margini di errore consentiti.
Segnaliamo tra le altre cose, che è stata meglio definita la prova di massima tensione di prima soglia (media mobile sui 10 minuti) con particolare chiarimento al fatto che il tempo di rilievo del superamento della soglia stessa dipende dalle tensioni iniziali e finali applicate, e che quindi è sufficiente che l’intervento sia inferiore a 603 secondi (600 secondi per il superamento della media mobile e 3 secondi per lo scatto). Riteniamo quindi che quanto indicato si possa ritenere valido anche per le prove in BT per le quali questo aspetto era ancora abbastanza controverso.
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