La Dichiarazione di Adeguatezza (più comunemente chiamata DIDA) è il documento con il quale il cliente con impianto connesso alla rete MT, dopo aver eseguito le verifiche e gli interventi prescritti, dichiara la conformità ai requisiti tecnici richiesti dall’Autorità per l’Energia tramite la delibera 333/07 (e successivamente la delibera ARG/elt 33/08).
I requisiti sono stati richiesti dall’Autorità nell’ambito di un programma di miglioramento della qualità e della continuità del Servizio.
Affinché il distributore possa considerare un impianto adeguato è necessario che il cliente in media tensione invii la dichiarazione di adeguatezza. Non è necessario inviare la dichiarazione solo se la richiesta di connessione è stata effettuata dopo il 16 novembre 2006.
L’invio della dichiarazione di adeguatezza, e quindi l’eventuale adeguamento dell’impianto in cabina, non sono un obbligo per il cliente in media tensione.
Chi non si adegua è però tenuto a pagare ogni anno il CTS (Corrispettivo Tariffario Specifico) oppure il CTSm (Corrispettivo Tariffario Specifico Maggiorato), ovvero una voce nella bolletta che fa crescere il prezzo dell’energia.
La casistica che determina l’applicazione del CTSm (corrispettivo maggiorato) è abbastanza ampia ma in particolare si applica quando:
– con potenza disponibile inferiore o uguale a 400 kW, si richiede a partire dal 1° settembre 2008 aumenti di potenza per almeno 50 kW complessivi
– con potenza disponibile superiore a 400 kW, richieda a partire dal 1° settembre 2008 aumenti di potenza per almeno 100 kW complessivi
– richieda, a partire dal 1° settembre 2008, un qualunque aumento di potenza disponibile che determini il superamento dei 400 kW
Le potenze indicate valgono anche in caso di superamenti sistematici dei prelievi di potenza oltre la disponibile (si considera sistematico il superamento effettuato in almeno due distinti mesi nell’anno solare), e anche per aumenti di potenza relativi a connessione di impianti di generazione.
QUANTO CI COSTA IL CTS ?
Il valore del CTS è di:
a) 500,00 € per gli utenti MT con PD (potenza disponibile) pari o inferiore a 400 kW;
b) (500+750*[(PD-400)/400]^0,7) € utenti MT con PD (potenza disponibile) superiore a 400 kW e inferiore o uguale a 3.000 kW;
c) 3.280,36 € per utenti MT con PD (potenza disponibile) superiore a 3.000 kW
dove PD è il valore massimo tra la potenza disponibile in prelievo e la potenza disponibile in immissione valutate al 1° gennaio dell’anno cui il calcolo del CTS si riferisce.
Per fare un esempio, un impianto di potenza 300kW paga un CTS annuo di 500,00 € e un impianto di potenza 2.000kW paga un CTS annuo di 2.479,26 € (oppure consulta questa tabella).
QUANTO CI COSTA IL CTSM ?
Il CTSm è una maggiorazione della quota CTS, che dipende dagli anni di mancato adeguamento degli impianti secondo la formula:
CTSm = CTS * (1 + n)
dove n vale 1 per il primo anno successivo al raggiungimento delle condizioni di maggiorazione del CTS (ad esempio, nel caso di più aumenti di potenza disponibile, l’anno zero è quello in cui si verifica l’aumento che determina il superamento della soglia di 50 kW o di 100 kW), n vale 2 per ilsecondo anno successivo, n vale 3 per il terzo anno e per tutti gli anni successivi.
Ad esempio per un impianto da 300kW il CTSm risulta, a partire dall’anno in cui si sono verificate le condizioni per la sua applicazione:
1.000,00 € per il secondo anno
1.500,00 € per il terzo anno
2.000,00 € per il quarto anno e tutti i successivi
Per un impianto da 2.000kW il CTSm risulta, a partire dall’anno in cui si sono verificate le condizioni per la sua applicazione:
4.958,52 € per il secondo anno
7.437,78 € per il terzo anno
9.917,04 € per il quarto anno e tutti i successivi
Scarica qua un foglio Excel per il calcolo del CTS e del CTSm in base alla potenza dell’impianto.
Se tali costi vengono valutati in riferimento al costo di una nuova cella di media tensione con protezione generale CEI 0-16, risulta evidente che non ha alcun senso non adeguarsi. L’installazione di una nuova protezione generale inoltre aumenta la sicurezza dell’impianto e diminuisce il rischio di guasti e malfunzionamenti che avrebbero un impatto non indifferente sulla produzione e sulla continuità di servizio delle utenze.
Ricordiamo infine che mentre fino ad ora per questo ultimo tipo di intervento (sostituzione di PG e DG), ai fini della stesura della Dichiarazione di Adeguatezza, era sufficiente verificare la protezione generale tramite il tasto di prova, ora come specificato dalla delibera 119/2020/R/eel, occorre eseguire le prove richieste dall’allegato C della Norma CEI 0-16.
Clicca qua per maggiori informazioni sulle verifiche necessarie
Richiedi informazioni su come adeguarsi
Nella foto un vecchio trasformatore della centrale di pompaggio dell’impianto Idrovoro Saiarino
Vallesanta, Argenta (FE) – Bonifica Renana
Grazie Stefano, encomiabile il tuo impegno a fornire continuamente spiegazioni, chiarimenti e aggiornamenti normativi.