Sono state pubblicate in inchiesta pubblica le varianti alle norme CEI 0-21 e alle norme CEI 0-16 (progetti C.1226 e C.1227 edizione 12/20108).
Si tratta di due documenti molto importanti che inseriscono aspetti interessanti e novità rilevanti a due delle norme più utilizzate, discusse e oggetto di varianti soprattuto in questi anni nei quali le energie rinnovabili hanno preso piede e sono stati connessi alla rete centinaia di migliaia di impianti.
Le principali novita’ della nuova edizione della Norma CEI 0-21 riguardano l’allineamento con quanto previsto dal Regolamento UE 2016/631, dal Regolamento UE 2016/1388 e dal Regolamento UE 2016/1447.
In particolare, le maggiori modifiche sono state indotte dal recepimento del Regolamento UE 2016/631 (Requirements for Generators – RfG), che ha comportato la suddivisione dei generatori in 4 distinte classi, in base alla taglia e alla tensione del punto di connessione:
Tipo A: potenza pari o superiore a 800 W e inferiore o pari a 11,08 kW
Tipo B: potenza superiore a 11,08 kW e inferiore o pari a 6 MW
Tipo C: potenza superiore a 6 MW e inferiore a 10 MW
Tipo D: potenza superiore o pari a 10 MW o tensione punto di connessione superiore o pari a 110kV.
Inoltre, sono state introdotte alcune prescrizioni relative ai sistemi Plug&Play.
Le principali novita’ della nuova edizione della Norma CEI 0-16 riguardano l’allineamento con quanto previsto dal Regolamento UE 2016/631, dal Regolamento UE 2016/1388 e dal Regolamento UE 2016/1447.
In particolare le maggiori modifiche sono state indotte dal recepimento del Regolamento UE 2016/631 (Requirements for Generators – RfG), che ha comportato la suddivisione dei generatori in 4 distinte classi, in base alla taglia e alla tensione del punto di connessione:
Tipo A: potenza pari o superiore a 800 W e inferiore o pari a 11,08 kW
Tipo B: potenza superiore a 11,08 kW e inferiore o pari a 6 MW
Tipo C: potenza superiore a 6 MW e inferiore a 10 MW
Tipo D: potenza superiore o pari a 10 MW o tensione punto di connessione superiore o pari a 110kV
L’emissione delle varianti in inchiesta pubblica, permette a tutti gli interessati di fornire le proprie indicazioni e suggerimenti per la modifica della norma stessa. Uno strumento davvero interessante che permette di non essere solo utilizzatori passivi della norma, ma di dare il proprio contributo per eventuali modifiche o per segnalare errori, omissioni o altro. La data limite per inviare le proprie osservazioni è il 25 febbraio 2019.
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