Il Consiglio nazionale delle ricerche ha messo a punto un processo di produzione di celle solari a film sottile che funziona a bassa temperatura e consente di utilizzare un’ampia gamma di substrati, fornendo un contributo significativo alla produzione industriale di prodotti fotovoltaici innovativi e a basso costo per l’integrazione negli edifici. Come si legge nella nota stampa del CNR, il lavoro dell’Istituto dei materiali per l’elettronica ed il magnetismo del Consiglio nazionale delle ricerche di Parma (Imem-Cnr) rappresenta un sostanziale passo avanti verso la produzione a basso costo di moduli fotovoltaici innovativi, a base di film sottili di diseleniuro di rame, indio e gallio.
La realizzazione di moduli in CIGS (film sottili di diseleniuro di rame, indio e gallio) necessita con i metodi tradizionali, di più passaggi per il deposito del materiale, passaggi da eseguire a temperature e pressioni diverse. Il gruppo di ricertca del CNR invece ha studiato un metodo che consente di depositare i materiali con un solo passaggio a temperature notevolmente inferiori (270°) a quelle utilizzate nei processi in atto attualmente (non inferiori a 400 gradi). La tecnica utilizza un sistema di scariche elettriche che permettono di vaporizzare istantaneamente il CIGS su lingotti per poi essere trasferito sulle celle solari.
I risultati di rendimento di tali celle sono in linea con le celle attualmente sul meracto, anche se al CNR sono convinti di poter superare l’attuale record di efficenza (della cella in laboratorio) del 20,3%. Tra i vantaggi di questo nuovo metodo che permette l’abbattimento delle temperature c’è la possibilità di produrre celle in film sottile di CIGS su un’ ampia gamma di materiali, permettendo la produzione di sistemi all’avanguardia da potersi utilizzare ad esempio in edilizia per integrazione delle celle negli elementi strutturali.