Riprendono a dominuire i costi dei moduli fotovoltaici nel mese di luglio, con una diminuzione media del 2% che arriva ad un 44% subase annua. Un calo che segue un periodo di realtiva stabilità, dovuti alla grande richiesta dei paesi più attivi della regione UE come Germania e Italia, la cui domanda ha contribuito a rallentare la diminuzione dei costi, una diminuzione comunque che non dovrebbe essere così rapida nel secondo semestre 2012.
Secondo un rapporto di IMS Researc (recentemente acquisita da IHS Inc.), i prezzi medi di moduli fotovoltaici cristallini acquistati presso i distributori è aumentato di quasi il 3 per cento nel mese di giugno, spinto da una forte domanda in Germania, il più grande mercato del fotovoltaico del mondo. La domanda ha raggiunto un picco in Germania e in Italia con la corsa ad allacciare impianti entro il 30 giugno, con tariffe più appetibili rispetto al periodo successivo. I distributori sono stati in grado di capitalizzare la forte domanda applicando prezzi più alti sino a fine periodo.
Il rallentamento successivo della domanda tedesca e le prospettive poco rosee per la domanda nella seconda metà dell’anno in Europa, ha fatto sì che il prezzo dei moduli sia poi sceso ancora nel mese di luglio del 2,4%, come indicato nei risultati della ricerca mensile di IMS Research. I moduli dei produttori Cinesi sono diminuiti di quasi il 3%, mentre il maggiore calo dei prezzi si è avuto da parte dei fornitori occidentali, i cui prezzi sono diminuiti di oltre il 5%.
In ogni caso gli analisti di IMS Research hanno evidenziato che i costi dei moduli potrebbe subire un leggero aumento nel periodo agosto-settembre, e dipenderanno da notevoli elementi e anche da come vorranno affrontare il mercato i singoli produttori. Un dato certo è che i margini dei produttori sono già molto limitati e pericolosamente bassi, non è quindi auspicabile una ulteriore diminuzione sino a che i produttori stessi non introducano nuovi elementi di sviluppo dei processi produttivi e delle tecnologie utilizzate. (fonte: IMS Research)
Se arrivassimo con un cinese a 0,45 l’idea di non usufruire del CE ed andare a cercare il 100% dell’autoconsumo con detrazione IRPEF non sarebbe così inapplicabile!!!!!!
Se acquisti le strutture direttamente in fabbrica, chiedo un po di socnto al produttore di inverter, e l’installatore si accontenta, anche 0,48-0,50 😉 Vedrai che quando il V CE starà tirando gli ultimi (se non prima) quel prezzo ci sarà 😉
Ciao Stefano, buongiorno a tutti.
Qualcuno ha notizie su possibili abbassamenti di prezzo sui moduli made in EU per il V CE?
Al momento no, e non credo caleranno subito. Al Solarexpo a sentire i produttori Europei non avrebbero calato di un centesimo. Invece negli ultimi mesi 2-3 centesimi li hanno limati. I 20 centesimi di premio garantiscono un maggiore incentivo, per il momento ancora appetibile. Se pensiamo ad un impianto sa 10kW che produce 12.000kWh/anno, siamo sui 240 euro di maggiore tariffa in un anno, che diventano 4.300 in 20 anni (considerando il decadimento dei moduli). Supponiamo anche di voler risparmiare (attualizzando i 4.300 euro in 20 anni) 2.150 euro subito, dovremmo avere una differenza maggiore di 21 centesimi a watt. E per ora non ci siamo (Cinesi sui 60 cent/w e europei sugli 80 cent/w).
Quindi occore aspettare che calino un po anche i cinesi, al punto da essere competitivi rispetto alla maggiore tariffa incentivante. Altro fattore che potrebbe invece far diminuire tutti i pannelli potrebbe essere il calo della domanda in Italia. I prezzi si adeguano al mercato ma in modo un po più lento dell’andamento della richiesta di mercato. C’è un po di inerzia.
Arriveremo ad avere prezzi che ci permettono di non dipendere più dal conto energia… Già in Sicilia succede
Ciao Fotovoltaico-Casa, è quello su cui dobbiamo puntare, ho già due impianti in programmain attesa di un calo dei prezzi ma credo che entro fine hanno salutimao il GSE e andiamo di vendita e detrazioni fiscali. Un’altro cliente sta facendo un integrato innovativo, se arriviamo a 50 milioni di euro e l’impianto diventa da registro ha già detto che fa scambio sul posto. I clienti residenziali con piccoli impianti si convinceranno a farlo solo per risparmiare in bolletta, magari con qualche sistema di accumulo per massimizzare l’autoconsumo, tra un po ne vedremo sul mercato. Ovvio che al nord l aproduttività è minore, e i prezzi devono scendere ancora. Sono convinto che in sicilia si possa già cominciare a pensarci sul serio 😉