Sono giorni di frenetica attesa alla ricerca di informazioni e indiscrezioni relative al Quinto Conto Energia Fotovoltaico. In particolare dopo il grande lavoro delle associazioni e degli addetti ai lavori, si spera in una parziale rettifica del contenuto del decreto. Come avevamo anticipato (leggi l’approfondimento) le aziende, le associazioni di categoria e le associazioni ambientaliste che aderiscono agli Stati Generali delle rinnovabili, hanno lavorando alacremente al fine di presentare unite le proposte di modifica ai decreti sulle energie rinnovabili, che puntualmente stanno creando malumori dopo le pubblicazioni delle bozze ufficiali.
Iniziamo dal parere delle Regioni, che hanno deciso di rinviare l’esame dei decreti del Governo sugli incentivi per le energie rinnovabili. La decisione e’ stata presa il 10 maggio dalla Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni, secondo quanto rende noto l’assessore allo Sviluppo Economico e all’Energia del Piemonte e coordinatore della Commissione, Massimo Giordano. ”Le Regioni – spiega Giordano – potrebbero a maggioranza dare parere positivo sui decreti qualora venisse accolta la proposta di incrementare il tetto economico da 500 milioni a un miliardo, di escludere dagli impianti soggetti a registro quelli di potenza inferiore a 20 kW, quelli pubblici di qualsiasi potenza, quelli con caratteristiche innovative e quelli a concentrazione”.
”Abbiamo anche ribadito – aggiunge – la necessita’ di reintrodurre le premialita’ per l’eliminazione dell’amianto dai tetti e per la riqualificazione ambientale della produzione energetica degli edifici, privilegiando l’uso di tecnologie e materiali prodotti nell’Unione Europea”. ”E’ necessario – conclude – avviare una mediazione che porti a una posizione il piu’ possibile condivisa tra gli Enti locali”. (ANSA)
In seconda analisi il tema caldo della data di entrata in vigore del Quinto Conto Energia. Il contatore fotovoltaico va a rilento (e segna 5 miliardi e 656 milioni di euro, valore ancora lontano dalla soglia dei 6 miliardi di euro) e come ha spiegato Gerardo Montanino (Direttore Generale del GSE) al Solarexpo di Verona, i motivi sono molteplici. Prima di tutto il fattore Registro Grandi Impianti, con molte installazioni che non riusciranno a rispettare i tempi per essere completati, in seconda analisi anche il fatto che a molti impianti, dopo i relativi controlli, vengono riconosciuti incentivi minori (l’esempio più evidente è quello dei numerosi impianti installati su particelle contigue che avranno l’incentivo per la potenza totale, e quindi tariffe inferiori).
Un altro motivo che porta il contatore degli incentivi ad una certa inerzia, è anche la difficoltà di accesso al credito, e proprio per questo motivo Montanino ha affermato di non credere ad una rapida impennata delle installazioni per rientrare nel IV Conto Energia. Anzi secondo lo stesso Montanino il Quinto Conto Energia potrebbe tardare sino a metà dicembre. Rimaniamo quindi in attesa di sapere se le proposte delle associazioni e le indicazioni della conferenza Stato Regioni porteranno ad una modifica del decreto, con l’aumento del tetto di spesa per gli incentivi, i ripristino del premio Europeo e smaltimento amianto, e l’aumento della potenza per l’ingresso ai registri a 20kW, oltre ad attendere la data definitiva di entrata in vigore del Quinto Conto Energia, anche se pare che non sarà a breve.