Cassette relè, interfacce, inverter, firmware, CEI 0-21: un punto di incontro per discuterne

Su sollecitazione di alcuni lettori apriamo questo punto di incontro per discutere di tutte le problematiche che stanno rovinando la giornata degli addetti ai lavori che stanno cercando con grande affanno di allacciare impianti di produzione alla rete di distribuzione nazionale. La concomitanza di una serie di eventi, che a questo punto si fatica a definire coincidenze, sta mettendo a dura prova la pazienza degli addetti ai lavori, e creando timori a chi ha programmato di allacciare un impianto e probabilmente non riuscirà a farlo nascere prima del 27 agosto, data fatidica di avvio di quello che potrebbe essere il Conto Energia più breve della storia (anche se sarà difficile battere il terzo Conto Energia che durò adirittura 5 mesi).

Inverter conformi alle norme CEI 0-21 sono difficili da reperire, spesso le dichiarazioni sostitutive non vengono accettate da Enel in quanto non conformi (era già accaduto nel periodo aprile-giugno), le protezioni di interfaccia sono introvabili (o meglio arriveranno dopo agosto), così come le cassette di prova relè. In questo punto di discussione inviteremmo i nostri lettori ad informarci sulla reperibilità di interfacce e cassette relè, contattori quadripolari AC3 che sembrano introvabili (ma esistono?), eventuali problemi risolti con dichiarazioni sostitutive di interfacce e inverter. Raccoglieremo le informazioni più importanti, eventuali file di dichiarazioni sostitutive che trovate o vi farete spedire dai vostri fornitori e inseriremo le news in cod a questo articolo in modo che non dobbiate cercarle in mezzo ai messaggi.

Il portale è a vostra disposizione. Gestite questo spazio in autonomia comunicando ogni cosa vi sembri utile e informazioni su ogni problema risolto. Non facciamoci mettere i piedi in testa da chi non vuole farci lavorare seriamente. Buon lavoro a tutti.

P.S.: da parte mia cercherò di non rispondere o ringraziare per i vari interventi per lasciare le vostre indicazioni pulite (a meno che non abbia delle domande da farvi), quindi lo faccio qua. Ringrazio tutti quelli che interverranno.

Sotto potete trovare un riepilogo dei commenti e di cosa parlano, in modo da poter trovare subito l’argomento che vi interessa, cliccando sul nome dell’autore, sarete portati direttamente sul commento stesso.

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DI COSA SI PARLA NEI COMMENTI:

Piergiuseppe (clicca sul nome per andare al messaggio)
– soglie di frequenza
– impianti sotto e sopra i 20kW tipologie (potenze) di inverter installabili
– impianti sotto e sopra i 20kW e gestione interfaccia (esterna o integrata)
Vic (clicca sul nome per andare al messaggio)
– precisazione sulle soglie di frequenza
– tipologie di inverter allacciabili (potenze)
– considerazioni sulle CEI 0-21
Patrick e Stefano (clicca sul nome per andare al messaggio)
– idicazioni sui circuiti ausiliari delle interfacce
Gabriele (clicca sul nome per andare al messaggio)
– numero di inverter e protezioni di interfaccia
Enrico (clicca sul nome per andare al messaggio)
– selezione e setting delle soglie di frequenza per interfaccia Thytronic NV10P

Author: Stefano Caproni

Perito Elettrotecnico, mi occupo di progettazione di impianti elettrici, energie rinnovabili, consulenza e progettazione di impianti fotovoltaici. Profilo linkedIn

385 commenti a “Cassette relè, interfacce, inverter, firmware, CEI 0-21: un punto di incontro per discuterne

  1. mail enel su chiarimenti per gli impianti collegabili:
    – per impianti inferiore a 6 kW l’indicazione della protezione 27.S2 (0,4 vn) non è obbligatoria, ma facoltativa

    – è sempre indispensabile che le tarature effettuate siano riscontrabili o da stampa prodotta da cassetta prova relè o da fotografie leggibili dell’inverter da cui si possono rilevare tutte le tarature impostate.

    Dispositivo di Interfaccia (DDI) e Sistema di Protezione di Interfaccia (SPI)

    Estratto da Norma CEI 0-21 per DDI

    pag. 49

    Estratto da Norma CEI 0-21 per SPI

    pag. 60

    In sostanza significa che:

    a) OGNI QUALVOLTA L’IMPIANTO DI PRODUZIONE SUPERA I 6 KW (Potenza complessiva dell’impianto di produzione), IL SPI NON PUO’ ESSERE INTEGRATO NEGLI INVERTER ;

    b) FINO A 20 KW (Potenza complessiva dell’impianto di produzione) SI POSSONO INSTALLARE FINO A 3 DDI CIASCUNO CON LA PROPRIA SPI CHE POSSONO ESSERE TRA LORO INDIPENDENTI – SE SI SUPERA IL LIVELLO DI 6 KW QUESTI SPI DEVONO ESSERE ESTERNI AGLI INVERTER (dedicate) – SE I DDI E SPI SONO IN NUMERO MAGGIORE DI 3 DEVONO AGIRE IN LOGICA OR (l’intervento di uno di essi deve comandare l’apertura anche di tutti gli altri);

    c) OLTRE 20 KW PUO’ ESSERE INSTALLATA UNA UNICA SPI ESTERNA, OPPURE PIU’ SPI CABLATE IN LOGICA OR (vedi punto precedente);

    Alcuni esempi:

    1) impianto da 9 kW costituito da unico inverter – l’SPI deve essere necessariamente esterna (>6 kW);

    2) impianto da 9 kW costituito da 3 inverter da 3 kW – l’SPI deve essere necessariamente esterna (>6 kW), unica o tre distinte ed indipendenti (senza logica OR);

    3) impianto da 21 kW costituito da 7 inverter da 3 kW – l’SPI deve essere necessariamente esterna (>6 kW), unica o sette distinte ma cablate e funzionanti in logica OR (potenza complessiva > 20 kW);

    4) impianto da 5 kW costituito da unico inverter o fino a tre inverter – le SPI possono essere esterne o integrate nell’inverter e tra loro indipendenti.

    Soglie di frequenza

    Le due soglie di frequenza indicate nel RE ai sensi dell’All.A70 dal 1/7/2012 sono:

    soglia permissiva (larga) 81.S2: 47.5 – 51.5 Hz

    soglia restrittiva (stretta) 81.S1: 49.5 – 50.5 Hz

    entrambe le soglie devono essere presenti e impostate; Enel ha stabilito nel RE che lo stato logico del “comando locale” e del “segnale esterno” siano disposti stabilmente nello stato “ALTO” affinché sia operativa solamente la soglia restrittiva.

    se può essere utile…enel BS collega impianti trifase anche composti da tre inverter max 6kw cad.

  2. Ciao, da quanto letto sembrerebbe che un impianto da 18 kw possa essere collegato con tre inverter con spi interne…è possibile ? Grazie

    1. No giuseppe. oltre i 6kW occorre l’interfaccia esterna, come ha scritto sopra Piergiuseppe che ha chiesto chiarimenti ad Enel.
      Per il resto forse parlavi dell’articolo 8.2.2.2 delal CEI 0-21. In realtà non dobbiamo confondere la dicitura DDI con SPI, il DDI è l’interruttore. L’articolo che hai citato dice che per impianti con più generatori (3 inverter) il DDI (ovvero l’interruttore o contattore) deve essere di norma unico e comandato da un unico SPI (protezione di interfaccia). Poi dice che è ammesso l’uso di più DDI (interruttori o contatori) comandati da un unico SPI (protezione di interfaccia) purchè collegati in logica OR. Sino a 20kW poi puoi usare fino a 3 DDI + 3 SPI senza logica OR. La protezione di interfaccia SPI può essere esterna o interna all’inverter, e l’articolo 8.6.2 dice chiaramente che oltre i 6kW la protezione deve essere esterna. Nonostante sia un po “arzigogolato” in realtà l’articolo 8.2.2.2 NON dice che puoi omettere la protezione di interfaccia esterna sino a 20kW. Infatti tutti i produttori hanno la dicitura SPI per impianti di potenza maggiore di 6kW. Sono abbastanza sicuro, ma non vuol dire che abbia ragione. In realtà il paragrafo 8.2.2.2 dice solo che puoi usare 3 SPI asserviti a 3 DDI senza logica OR sino a 20kW.

  3. Con l’entrata in vigore della norma CEI 0-21 le SPI dovranno essere oggetto di prove di verifica in campo ogni 3 anni.

    Norma che impone dette prove anche all’atto della prima connessione.

    In altre parole si è passati dal nulla al TEMPORANEAMENTE troppo.

    Temporaneamente nel senso che in questo momento storico non ci sono cassette di prova a norma CEI 0-21 e quindi adatte a fare le prove all’atto della connessione.

    Pertanto è opportuno che si pretenda un intervento da parte dei tecnici dell’AEEG affinchè consentano una deroga di 3 anni.

    Deroga che, oltre ad evitare questo ulteriore intoppo alle nuove connessioni, consentirebbe anche di limitare eccessivi sovracosti dovuti alla iniziale scarsità di strumentazione a norma CEI 0-21

    1. Sono con te al 100%, quoto tutto quello che hai scritto 😉
      Forse una proroga di tre anni no, ma almeno un annetto si.

      1. Con voi al 100%, io ho provato ad acquistare la cassetta, ma per fortuna onestamente mi è stato risposto che, a parte i depliant ed il web, la cassetta sarà disponibile da metà Settembre.
        Ma gli attori istituzionali del settore vivono in Italia?
        Sono già al mare?
        Ci vorrebbe un’azione di pressione per una proroga, in qualche modo…

        1. Ciao Francesco. Non hai pensato ad un altra ipotesi Ovvero che sia tutto voluto per non far allacciare impianti fino a settembre e non fare la figuraccia di un quinto conto energia con pochi incentivi che dura solo pochi mesi.

  4. Ottimo Piergiuseppe.
    Due precisazioni: 

    1) in pratica le soglie 81.S2 (permissive) rimangono di rincalzo, poiche’ i settaggi Comando locale: Alto e Segnale esterno: Alto, di fatto abilitano le soglie “strette” 49,5 – 50,5 Hz, come evidenziato da Enel sotto la tabella nei RE che ha inviato. 

    2) non é detto che alcuni inverter con potenza minore di 3 kW siano collegabili insieme (per es. 2×2,5=5 kW), perché possono non avere i requisiti previsti in Cei 0-21 al 8.4.4.2 / 8.5.2; in tale caso é specificato nella dich. sostitutiva (es. Power-one).

    Risulta comunque evidente che la 0-21 pone seri dubbi interpretativi, perché da una parte mutua la vecchia 11-20, dall’altra inserisce le novita’ imposte dal DM maggio 11 nonché dal A70 senza “sposare” le varie parti che sembrano in conflitto. Si parla gia’ di una revisione del testo…

  5. Ciao a tutti, io penso che vista la grossa carenza di SPI e la difficoltà di provare gli stessi con cassetta, la cosa migliore sarebbe permettere la connessione anche senza le protezioni e le prove ma non permettere l’immissione della potenza prodotta, magari con sigillo del contattore di produzione sino a quando il mercato si stabilisce e sia meno drogato da situazioni di “terrore”. Daltronde il pericolo si ha se produco ed immetto non se sono alalcciato. Sarebbe una soluzione semplice, economica e penso che accontenterebbe un po’ tutti. Ma forse non si vuole aiutare il settore ma solo affossarlo.

  6. ciao a tutti.
    altra cosa “simpatica” …
    a inizio luglio vado sul sito anie per vedere quali interfaccie erano “buone”. tra queste sono riuscito a reperire per primissimi di agosto lovato e Tele haase (SPI G4PF21-1).
    oggi scopreo che tele hasse non c’è più e fino al 18 era presente … qualcuno a info a riguardo?
    è giusto un comportamento del genere?
    al sud da dove scrivo (in prov. di AG) questo settore fino a un anno e mezzo fa offriva finalmente opportunità importanti, ora hanno affossato pure quello …
    ciao
    Gianpiero Ruvio

    1. Ciao Gianpiero, ho notato anche io che è scomparsa la protezione Tele. Teniamo presente che l’elenco ANIE non è la Bibbia, e raccoglie solo i prodotti degli associati. In ogni caso (anche Carrescia lo ha confermato su TNE) per poter essere allacciato in dispostivio deve avere la dichiarazione sostitutiva, come richiesta dalla delibera AEEG 84/2012 (e non come la vuole Enel a suo piacimento) e deve avere eseguito le prove richieste dalla CEI 0-21 (prove di laboratorio, non chiedetemi di approfondire perchè non ho letto oltre). Che poi la Tele abbia venduto la pelle dell’orso prima di averlo ucciso è un altro discorso, ma non credo, me ne hanno parlato diversi distributori, quindi non credo sia una bufala. Ma in questo periodo c’è da aspettarsi di tutto. In ogni caso sul depliant della Tele è scritto conforme a CEI 0-21, scarica il depliant e tienilo da parte, non si sa mai.
      Sul fatto di affossare le rinnovabili, ormai è evidente che le rinnovabili stanno dando fastidio, al SUd e al Nord 🙂

    2. Gianpiero, ho guardato i miei vecchi articoli e gli elenchi Anie che avevo scaricato, ma non ho trovato traccia della protezione Tele, se sicuro che fosse nell’elenco ?

      1. si, ne sono sicuro.
        ora stiamo cercando di contattare le nuove aziende presenti in elenco.

        ho l’impressione che sarà un’estate “calda” …

        ciao e grazie per la risposta
        saluti
        gianpiero

  7. Buongiorno, anche io nelle stesse condizioni per una decina di impianti da connettere.
    Ammesso che i tele haase sapete se qualcuno ne ha la disponibilità? Da un piccolo giro di telefonate che ho fatto sembra se ne parli a settembre (quando ormai ne serviranno molti ma molti meno….)
    Grazie
    Gianni

  8. Buongiorno,
    da quello che ho capito dalla CEI 0-21 il relè deve essere alimentato da un UPS. Giusto?

    Grazie
    Vins

    1. Si Vins, allegato A articolo A1:
      “………solo per il SPI esterno, un sistema di alimentazione ausiliario che in assenza della tensione principale consenta il suo funzionamento per almeno 5 s. Il sistema di alimentazione ausiliario deve essere opportunamente dimensionato per consentire, in assenza dell’alimentazione principale, il funzionamento del SPI, la tenuta in chiusura del DDI e dell’ eventuale dispositivo di comando per il rincalzo almeno per il tempo sopra definito……”

  9. Nella nostra bellissima Italia ci sono solo conigli che sperano e languono. Io non so piu cosa raccontare ai miei clienti per scusarmi di questa situazione che per alcuni potrebbe diventare drammatica. Suggerirei senza indugio di fare una capatina a ROMA al piu presto per ragionare con i soliti signori che invece di aiutare e sviluppare il lavoro non fanno altro che distruggere quel poco che rimane. Ho 6 impianti da connettere finiti e non so quando potrò pretendere il saldo delle fatture. Mi sono chiesto quale e’ la logica in uso per prendere queste decisioni senza senso. Non dico altro. Grazie.

    1. Ecco Piero, il probblema è proprio quello. L’effetto domino che hanno creato è impressionante, ci stanno andando di mezzo tutti. Un cliente cui non allacci l’impianto con il quarto conto, non ti paga, e le aziende sono in ginocchio. Stanno affondando la nave 🙁

  10. Salve,
    una domanda in merito alla cassetta relè ma chi deve acquistarla ? L’installatore o bisogna fornirla al cliente insieme all a nuova interfaccia ? Grazie

    1. Ciao Massimiliano, no non bisogna fornirla al cliente (anche perchè costa 15.000 euro 😉 ).
      E’ uno strumento che compra chi vuole per effettuare le prove sulle interfacce. Ovvio che le prove le deve fare persona abilitata, non deve farle un fruttivendolo 😉

  11. Ciao a tutti, in un impianto FV fino a 6 kW con più di 3 inverter basta un solo SPI esterno o ce ne vuole uno per ogni inverter?
    Lo chiedo perchè ad un corso è stato detto che gli impianti con microinverter andranno fuori mercato per la necessità di mettere il SPI esterno e quindi mi è sorto il dubbio che ci voglia un SPI esterno per ogni inverter.
    Altrimenti perchè i microinverter dovrebbero andare fuori mercato?

    Grazie

    1. Ciao Gabriele, forse con fuori mercato intendeva a cusa del costo aggiuntivo dell’interfaccia. Per un impianto sino a 6kW a mio avviso vanno bene i 3 inverter e basta, se sono più di tre serve una protezione di interfaccia con il suo DDI (interruttore). Se invece usi i microinverter (ad esempio 12-13 microinverter per un impianto da 3kW) devi inserire un interfaccia esterna con un unico DDI (interruttore). Probabilmente il fuori mercato era riferito al fatto che con i microinverter incide molto il costo della SPI e della prova relativa.

  12. vista la situazione di impossibilità di allacciare gli impianti superiori a 6kwp per ireperibilità di SPI, Cassetta prova relè, sarebbe opportuno che tutti inviassimo una richiesta motivata di proroga all’ AEEG in modo da sommergerla di email.
    INVITO TUTTI A FARLO.

  13. Al sig. Stefano Caproni.
    Io devo effettuare la prova con la cassetta prova relè su un’interfaccia NV10P della Thytronic, dove ENEL mi richiede sia la soglia 81.S1 che 81.S2.
    Per passare dalla soglia restrittiva a quella permissiva e viceversa come faccio?
    Grazie, Enrico.

    1. Ciao Enrico, immagino si tratti di una connessione in MT. La risposta non la so, nel senso che non so come si configura l’interfaccia Thytronic. In ogni caso direi che il test si può fare solo con una soglia impostata, quindi occorrerà fare il test della frequenza con la soglia permissiva (impianto in MT 47,5-51,5 in stato normale) e poi simulare il segnale remoto e fare il test della frequenza con soglia restrittiva 49,7-50,3. Però perdonami ma come farlo fisicamente sull’interfaccia non ne ho idea 🙁

    2. Enrico, ho guardato un attimo gli schemi di Thytronic, fermo restando che la procedura che ti dicevo prima rimane valida (ovvero devi misurare le due soglie di frequenza) ho visto che ci sono i contatti per il comando remoto, è un ingresso binario, quindi un on-off se non erro (ma perdonami errori, non sono molto pratico di queste cose). COn quell’ingresso potresti commutare le soglie, ed in effetti è l’ingresso predisposto per la commutazione soglie. Ma da quanto ho letto puoi falro anche da display (comando locale).

    3. lo fa in automatico essendo in MT, se sono opportunamente programmati la 59N, 27V1 e 59V2. Devi inoltre attivare il consenso voltmetrico con relativa logica sulla soglia f> e f<

  14. salve, ho montato ai primi di giugno un impianto fotovoltaico da 10 kw circa (complessivo) supportato da due inverter.
    enel ha fatto il sopraluogo il 4 giugno, e purtroppo ancora oggi non sono connesso, per la storia del relè di interfaccia. il venditore ovviamente se non dopo mia telefonata non mi ha avvisato della tempesta che imperversa. mi ha anche fatto sperare di connettermi almeno con 6 kw senza l’ausilio del relè. ma per ora niente.
    con tutto questo caos, perderò gli incentivi promessi e il guadagno dello scambio sul posto?
    dimenticavo: ad ottobre dovrò iniziare a pagare le rate del mutuo per la realizzazione dell’impianto, quindi la ditta ha già preso i soldi ed io invece…….
    grazie

    1. Ciao Carlo, purtroppo fare impianti in questi periodi di transizione tra conti energia è sempre rischioso. E nello specifico, visto il discorso dell’interfaccia esterna sopra i 6kW, ancora più rischioso fare un impianto da 10kW. Queste cose avreste dovuto valutarle insieme alla ditta, ma si sa, molto spesso le ditte vanno avanti per incassare corposi anticipi e poi chi vivrà vedrà. In questo caso (come sempre non conosco la storia dell’impianto e non ho il preventivo) se non erano previsti lavori era sufficiente inviare tutti i documenti di fine lavori all’arrivo del preventivo (accettazione preventivo, fine lavori, regolamento di esercizio, etc) e Enel avrebbe allacciato entro 10 giorni. Se guardi quando ti è arrivato il preventivo vedi se potevi fare in tempo ad allacciare entro il 30 giugno. Che dal primo luglio sarebbe cambiato tutto lo sapevamo da un pezzo (non aprlo di te, ma degli addetti ai lavori). Se non ti allacci entro il 27 agosto perdi i benefici dello scambio sul posto.

  15. Purtroppo da non addetto ai lavori mi sono fidato delle chiacchere di quesdta ditta che a quanto ne so ha inviato tutta la documentazione entro il 30 giugno, anche se l’impianto doveva essere già montato a fine maggio, ovviamente erano gravati di lavoro e qualcuno da sacrificare lo trovano sempre, suppongo che in questo caso dovrò entrare in causa con la ditta stessa, sia per la non trasparenza delle leggi e quindi eventuali problematiche, sia per il notevole danno economico che dovrò subire, visto che per l’allaccio dovrò aspettare a settembre per l’arrivo di questo relè.

    1. Mi dispiace molto Carlo. Una ditta che invia una fine lavori il 30 giugno con un impianto non conforme al periodo luglio-dicembre 2012 forse non ha cpaito ancora come funziona o ti ha preso in giro. E sei anche fortunato se si può dire, pensa chi è nelle tue condizioni e ha fatto un impianto superiore a 12kW che dovrà entrare nel registro con poche possibilità di accedere agli incentivi. Io porto l’acqua al mio mulino, affidatevi sempre a due figure distinte, un tecnico che segue le pratiche e la progettazione, un ditta che installa e basta. Io (come altri tecnici) vivo delle parcelle per le pratiche di connessione, progettazione e GSE, sto bene attento a tutti gli aspetti che possono compromettere l’accesso agli incentivi. Molte ditte se ne fregano, vivono di promesse, e pensano ad incassare, di solito quando il cliente si accorge che qualcosa non va, spesso è tardi perchè la ditta è già stata quasi saldata (non tutti si comportano così). Io ho dei clienti che mi pagano la progettazione e le pratiche quando hanno la lettera del GSE con l’avvio all’incentivo 😉

  16. ok ti ringrazio, mi muoverò di conseguenza e se saprò di più userò stesso mezzo di comunicazione.
    e speriamo bene
    buona domenica

  17. Una curiosità: scusa Stefano come mai dici che dopo il 27 agosto si perdono i benefici dello scambio sul posto ? … sapevo che il 27 agosto era il limite (de facto) per rientrare nel 4° conto.
    Il 5° conto (che sembra sarà brevissimo e durerà giusto settembre a parte le “protezioni di interfaccia”) non prevede anche quello benefici dello scambio sul posto ? (mi sembrava di sì). O forse ho capito male i termini della tua asserzione ?

    1. Ciao Frank, purtroppo lo dice l’articolo 12 comma 5, ovvero le tariffe incentivanti sono alternative ai benefici dello scambio sul posto e del ritiro dedicato, Lo scambio sul posto e il ritiro dedicato esistono ancora, ma se accedi alle tariffe incentivanti non ne puoi beneficiare 🙁

  18. Ciao, ho una Mainspro della ComAp (CZ) già testata alla cassetta prova, da istallare su un impianto oltre i 20kwp e sto impazzendo per capire come realizzare il rincalzo. lo schema è piuttosto criptico. devo predisporre un’altro sganciatore controllato con il ritardo dal rincalzo o posso controllare in rincalzo lo stesso sganciatore cui collego il primario dello spi ? … o altro? scusa se mi sono espresso male, ma confesso che da progettista a questo livello di cablaggi non ero mai dovuto arrivare … e nemmeno il mio elettricista. grazie per la collaborazione.

    1. Ciao Patrick, i dispositivi devono essere due, il dispositivo di interfaccia, comandato dalla protezione di interfaccia e un secondo dispositivo (che puo essere il DDG o il DG).
      In realtà è molto semplice (se ho capito quello che mi chiedi). Occorre aggiungere un secondo dispositivo (o usare un dispositivo già previsto, ad esempio l’interruttore subito a valle dell’inverter, oppure ad esempio l’interruttore nei pressi del contatore) che deve essere compandato da un contatto della protezione di interfaccia (che deve avere se è a norma CEI 0-21). Se questo contatto è temporizzabile lo temporizzi a 0,5 secondi oppure interponi un relè temporizzato. Il circuito lo puoi fare a lancio e con bobina di minima tensione. Visto che dovresti avere già un UPS (per l’alimentazione ausiliaria dell’interfaccia) potresti usare una bobina di minima tensione, anche se io preferisco quella a lancio perchè con quella di minima devi poi avere un sistema che rialimenti la bobina di mini,ma prima di dare il comando di riarmo, insomma secondo me è più complesso. Io di solito utilizzo interruttori motorizzati, che si riarmano al ritorno delle condizioni normali. Di solito uso anche un contatto di guasto in serie al circuito di riarmo, perchè se l’interruttore scatta per comando della protezione di interfaccia, è corretto che si riarmi al ritorno delle condizioni normali, mentre se scatta per guasto non si deve riarmare. Spero di essermi spiegato 😉

    2. In pratica:
      1) dall’UPS parti con due linee, una passa dal contatto di allarme/sgancio e alimenta la bobina di sgancio del DDI, l’altra passa pe ril contatto di rincalzo e (direttamente o tramite relè temporizzato) va alimenta la bobina di sgancio del secondo dispositivo (DG o DDG).
      2) dall’UPS poi vai al contatto di riarmo e alimenti i due motori dei due interruttori (DDI e l’altro che hai usato).
      3) se vuoi fare le cose a modo, in serie alle linee che riarmano i motori inserisci un rispettivo contatto di guasto in modo che il circuito rimanga aperto appunto in caso di guasto e non si riarmi al ritorno della tensione di rete.

  19. Stefano, intanto ti ringrazio per la prontezza e chiarezza (nessuna tristezza!). però nella cei0-21 al punto 8.2.2.4 si dice che il riarmo deve essere manuale, quindi si potrebbe evitare il riarmo motorizzato sul secondo dispositivo… e quindi il relativo controllo guasti potrebbe essere spostato sulla linea che alimenta la bobina del rincalzo. o sbaglio ?
    inoltre, cosa succede se al posto dell’UPS si alimenta lo spi con N e L1 dalla stessa rete ? o meglio cosa succede se cade la rete ? si potrebbe rovinare lo spi ?

    vorrei mandarti lo schema del Mainspro con i miei appunti / dubbi … ma come faccio ? se mi scrivi in mail te lo giro. grazie

    1. Ciao Patrick, hai ragione.
      Scusami, mi è sfuggito il riarmo manuale. Quindi niente motorizzato sul dispositivo al quale colleghi il rincalzo, solo bobina a lancio o bobina di minima. Il contatto di guasto lo metterei quindi solo sul circuito di riarmo del DDI (non serve sull’altro dispositivo, che una volta aperto non deve richiudersi come hai giustamete detto). Sei obbligato ad alimentare SPI con inverter, la protezione di interfaccia deve rimanere alimentata per 5 secondi in caso di mancanza rete. La SPI non si rovina 😉
      La mail è info@newsenergia.com

  20. Ciao Patrick rispondo anche qua oltre che in mail in modo da dare la possibilità a chi vuole interventire di aiutarti, perchè poi non è che io abbia sempre ragione, anzi 😉
    Qua il tuo schema:
    https://newsenergia.com/wp-content/uploads/2012/07/Schema.pdf
    Sotto le mie considerazioni.
    ————–
    Allora se non ho capito male RE1 e RE3 sono due contatti dell’interfaccia che comandano l’apertura.
    In caso di intervento dell’interfaccia, se il contattore si apre, si apre anche il suo contatto K1 collegato all’uscita RE3 e quindi tutto finisce lì.
    Se invece il contattore non si apre (il contatto K1 rimane chiuso) e l’uscita RE3 pilota un relè temporizzato TR che dopo 0,5 deve pilotare il rincalzo.
    Il rincalzo non può riarmarsi da solo quindi secondo me devi mettere un interruttore con bobina a lancio, pilotata dal contatto di TR.
    Per UPS intendo proprio un UPS, l’interfaccia deve rimanere alimentata per 5 secondi mi pare in caso di mancanza di tensione.
    Il dispositivo di rincalzo deve agire su un secondo dispositivo, e visto che parla come secondo dispositivo di DG o DDG credo che a monte o a valle faccia poca differenza.

  21. mi stupiva che fosse necessario aggiungere un relè per il ritardo di 0,5 sec , disponendo di un controller da quasi 1000 euro … ebbene alla fine la ComAp ha confermato: nella prossima versione del firmware RE3 agirà integrando il ritardo, per ora serve il relè esterno.

    Quanto all’UPS , ma se uno monta un gruppo di continuità per pc (da pochi euro per intenderci) potrebbe andare ?

  22. Dai Patrick, alla fine il temporizzatore costerà 20 euro, il problema è che meno dispositivi ci sono e meglio è, quindi avremmo fatto volentieri senza temporizzatore 😉
    Il gruppo per PC secondo me va benissimo, mi pare la CEI 0-21 non di aparticolari indicazioni. Io uso SPI con alimentazione ausiliari a 24V e la alimento con un ALIMENTATORE 24V da guida DIN, così il lavoro è più pulito 😉

  23. Salve,
    anch’io ho una MainsPro e non ho capito bene la logica di funzionamento di RE1 e RE2.
    Da quello che ho capito RE1 è sempre eccittato, quindi toglie l’impulso e si apre (bobina di minima tensione), mentre RE2 è l’inverso cioè sempre non eccitato, quindi dà l’impulso per staccare il MT (alias bobina a lancio).
    RE3=RE1 quindi anche lì bobina di minima anche se con TR e un K1 in uscita.
    RE5 serve per il riarmo del DDI, mentre in caso di azione di RE3 il DG si riarma solo manualmente.
    Quindi se metto un motore di riarmo per il MT che mi fa da DDI posso anche pensare che si riarmi da solo in caso di intervento e di successivo segnale di ok.
    Mi confermate?
    Grazie.

    1. Ciao Antonio, non conosco la logica e gli stati del Mains Pro, ma non saranno poi tanto diversi dagli altri. Da quello che capisco come dici tu RE1 tiene in piedi la bibina di minima, stessa cosa per RE3 con il rincalzo. La logica del dispositivo di interfaccia p quella di riarmare da solo. Quindi sono d’accordo con te, interruttore motorizzato comandato da RE5. Dovrai forse solo giocare con le temporizzazioni, in modo che la bobina di minima del DDI sia alimentata prima del comando di Ok della motorizzazione, a volte mi è capitato che ci fosse qualche problema, ma non sempre. ovvio che se fai questo utilizzi un interruttore e non un contattore. Nei miei impianti io prevedo sempre interruttore motorizzato e bobina di minima, e comando di riarmo dall SPI al motorizzato. Utilizzo solo l’accorgimento di usare un contatto di guasto. In caso di guasto il contatto lascia aperto il circuito di comando del motore. Alcuni interruttori grossi (scatolati) implementano questa logica (contatto di guasto) nella motorizzazione.

      1. il manuale di installazione dice “RE1 serve da segnalazione generale di scatto normalmente eccitata. Utilizzare questa uscita per comandare l’apertura del dispositivo di interfaccia con segnale a mancanza di tensione”
        e poi per “RE2 fornisce un segnale di scatto generale impulsivo. Utilizzare questo contatto per comandare, per esempio, la bobina di apertura di un interruttore”
        quindi, vedi se sei d’accordo, sono alternativi, o colleghi la bobina a lancio a RE2 (opterei per questa avendone qualcuna in magazzino e preferendole perché sempre a riposo nel funzionamento normale) o la bobina di minima a RE1.
        sicuramente a RE3 ci metto quella di minima.
        Sei d’accordo, sbaglio qualcosa?
        Devo dare indicazioni al cablatore, cerco un conforto, non avendo molto tempo per sbagliare.
        Che tu sappia, il riarmo automatico dell’interruttore quanto assorbe?
        Grazie, ciao.

      2. Sono alternativi. Usi RE2 e comandi la bobina a lancio. Con RE3 fai il rincalzo (se ti serve, impianti sopra i 20kW). Ho guardato una motorizzazioen Schneider pe run modulare, 220V consumo 30VA spunto e 2VA mantenimento. Poca roba 😉

    2. richiedo un aiuto a chi possiede la SPI MAin Pro della Comap Firmware 1.3 – ho già inviato tutti idocumenti a enel e domani dovrebbero allacciare l’impianto però per domani mattina vogliono fatto un adeguamento delle soglie di protezione in particolare devo impostare il comando locale come segue: Soglie restrittive (49,5 HZ-50,5 Hz) livello logico Alto (valore 1)
      • Soglie permissive (47,5 HZ-51,5 Hz) livello logico Basso (valore 0)
      siccome il tecnico è in ferie per non rischiare di rinviare l’allaccio volevo mettere mano io sulla SPI però non mi spuntano le indicazioni 59.S1 etc ma bensi f> etc ditemi come sono le equivalenze tra le soglie f> f>> f< f<< V< etc della Mains Pro con le soglie riportate nel regolamento di esercizio e come faccio a impostare il comando locale delle soglie permissive nello stato logico basso. Grazie è urgente

      1. Ciao Gandolfo, guardando lo schema dalla Mains Pro mi pare che la commutazione soglie avvenga con i morsetti (contatto B13) direi con contatto aperto soglie permissive e con contatto chiuso soglie restrittive (ma non sono sicuro). Per le soglie e il loro nome anche in questo caso ogni produttore fa come vuole ma di solito:
        f> (81>.S1)
        f>> (81>.S2)
        f< (81<.S1) f<< (81<.S2)

        1. Stefano Caproni santo subito… approfitto della tua benevolenza e di chiedo conferma alla seguente riflessione ed imposto:
          Soglie restrittive (81.S1 = 50,5 Hz)
          Soglie permissive (81.S2 = 51,5 Hz)
          e per impostare il livello logico “Basso” (valore 0) per le soglie permissive come faccio?

      2. Secondo me, da quanto leggo, ma non ho mai usato l’interfaccia di cui parliamo, il conttato B13 dovrebbe fare la commutazione di soglia, chiuso = stato alto soglie restrittive, aperto stato basso soglie permissive.
        Però si tratta di una mia considerazione basata sullo schema della protezione, potrei anche sbagliarmi 😉

        1. salve, domani (domenica) enel mi allaccia 4 impianti di cui 2 con interfaccia esterna Mainspro.
          Logicamente mi hanno chiesto soglie restrittive, ma io con la Mainspro non ho capito lo schema per abilitarle. Faccio un ponticello BI3 – BIC? siccome è abilitata di default basta questo?
          nel manuale di installazione vedo due contattori, cosa sono? a che servono?

          1. Ciao Antonio, secondo me è sufficiente chiudere il contatto BIC-BI3 come dici tu, in quel modo simuli il comando remoto (o comando locale, nello schema infatti i circuiti sono in parallelo). Per quanto riguarda i contattori dello schema uno è il DDI (dispositivo di interfaccia), l’altro è un relè ausiliario per il comando di rincalzo (obbligatorio sopra i 20kW).

  24. impianto da 100kW, interruttore scatolare, speriamo solo che le motorizzazioni ci siano dal fornitore, così posso mettermi in pantofole e prenotare l’ombrellone!
    per quelli sotto i 20kW sto facendo mettere un contattore, ma visto che mi avanzano due riarmi da remoto per MT, quasi quasi faccio MT su DDI anche qua.

    ultimo dubbio, sul MT del DDI tu celo metti un differenziale o basta quello sul DG? a logica sarebbe ridondante, ma sempre meglio confrontarsi.

    1. Allora i consumi sono maggiori e dipendono dal tipo di interruttore. Di differenziali io ne metto uno solo, non vedo perchè buttare soldi per niente 😉
      Ho due differenziali negli impainti in scambio se considero quello subito a valle del contatore 😉

  25. Sto testando diversi protezioni di interfaccia, Thytronic, ComAp, miscroelettrica scientifica, Beghelli, Electrex, ecc. e un collega sostiene che al regolamento di esercizio si deve fornire il test-report del solo relè di interfaccia e non dell’assieme relè+DDI.
    E’ come se quando si provano i differenziali indiretti , si prova solo il differenziale senza il dispositivo su cui questo agisce. Non Ha senso.

    In pratica mi sembra di capire dalla norma CEI 0-21 che è l’assieme SPI=PI+DDI ad essere testato.

    attendo un commento.

    1. E’ come dici, va testao l’insieme SPI-DDI, o meglio la CEI 0-21 dice :
      “……….le prove di verifica in campo devono inoltre riguardare la continuità dei circuiti tra la SPI ed il DDI e degli eventuali circuiti di ingresso voltmetrici. Nel caso di SPI integrato, queste verifiche sono realizzate tramite la funzione di autotest……….”
      Poi per me la “continuità” la posso anche provare con un tester……..verifico che l’interfaccia funzioni e verifico i collegamenti tra i contatti di scatto e il DDI.

  26. ciao a tutti, per chi ne avesse di bisogno, ho disponibili 5 protezioni di nterfaccia della FEMTO D4. li vendo al prezzo di acquisto (fattura) poichè per motivi tecnici con enel non potrò connettere gli impianti entro il 27/08

    Per chi fosse interessato mi può contattare al seguente indirizzo mail

    danisgt@libero.it

  27. vorrei farvi una domanda
    cosa potrebve succedere se non si testano i relè di interfaccia all’impianto o alla rete con la cassetta prova relè? i relè di loro non sono già tarati?

    1. Non succede niente dal punto di vista tecnico, oppure può succedere che non funzioni e quando connetti l’impianto o non sta connesso o non si disconnette quando è ora. Dal punto di vista normativo la prova va fatta, se non la fai non sei in regola. Di fatto non accade nulla, ma Enel per allacciarti vuole il test report della prova.

  28. Accade che non si rispettano le norme tecniche e sotto i 20 kwp siamo in dm 37/08 quindi in caso di danni a cose e persone si può arrivare a risponderne penalmente.
    Cosa accade se non installi in un sistema tt un differenziale e non verifichi che sia coordinato con il valore della resistenza di terra…….rilasci la dico……. ti assumi la responsabilità dell’impianto…..e poi qualcuno ci lascia le penne????????

    1. Ecco, Matteo ha detto quello che pensavo. Ultimamente cerco di essere più soffice, in altri lidi quando ho criticato chi inviava foto false degli inverter mi sono saltati addosso, io ero il coglione 😉

  29. ho firmato in data 12.04.2012 per un impianto da 5,25 kwp. ho pagato tutto alla consegna della merce. dovevo entrare con gli incentivi di giugno .ad oggi non sono ancora colegato alla rete .la dita dice che la colpa è dell’enel. con che incentivi entrero’? chi mi risarcira’ il danno avuto?

    1. Ciao Roberto, mi spiace ma se hai firmato un contratto il 12 aprile, la ditta sta dicendo un sacco di fregnacce. Primo un impianto da 5kW in due mesi si allaccia, secondo se anche avevano previsto inverter conforme al 30 Giugno, avevano comunque due mesi per cambiarlo se per caso sforavano e andavano oltre il 30 giugno. Enel non c’entra nulla, soprattutto per impianti minori di 6kW che non avevano il problema dell’interfaccia. Se hai qualcosa di scritto puoi agire legalmente a mio avviso, non conosco la storia, ma se una ditta con contratto firmato il 12 aprile a fine agosto non ha ancor allacciato è in fallo. Se tu hai firmato per un impianto in quarto conto energia, ti rivolgi ad un avvocato gli fai smontare l’impianto ed esigi la restituzione dei soldi. Prima di agire magari gli chiedi di metterti per iscritto i motivi che hanno portato a non allacciarti al 20 agosto. Poi magari facceli leggere che qua c’è parecchia gente capace di controbattere. Per il resto mi dispiace 🙁

    2. sìsì, fregatura.
      abbiamo allacciato impianti di maggio entro il 30 giugno, piccoli come il tuo e allacciamo impianti di inizio luglio entro il 25 agosto.
      di quale enel si tratta?

  30. cari,
    nell’ultima versione del regolamento di esercizio inviato da ENEL compare la dicitura da spuntare:
    “Per tutti i generatori/convertitori riportati nella precedente tabella è prevista la possibilità di
    escludere la funzione di riduzione della potenza immessa in rete all’aumentare della frequenza
    di cui al par. 7.1.1 dell’Allegato A70 e all’Allegato F par. F.3 della Norma CEI 0-21: si o no”
    e se sì l’impostazione di esclusione o meno.
    La documentaizone tecnica di AURORA non accenna a questa cosa. Ne sapete qualcosa su cosa indicare?

    1. Ciao Antonio, se la funzione sia escludibile dipende dal tipo e marca di inverter. In ogni caso leggendo la CEI 0-21 e allegato A70 non trovo scritte da nessuna parte indicazioni sul fatto di poter escludere la riduzione di potenza, secondo me se metti NO alla prima domanda, sei a posto, oppure l’unica cosa da fare è chiedere al produttore di inverter.

  31. Roberto se hai pagato tutto ad aprile hai ragione ma se i pagamenti erano suddivisi in vari acconti no.
    Comunque non penso che nessuno possa garantire allaccio visto il periodo.
    Inoltre nel preventivo era indicata una connessione a quanti giorni?

  32. Gentile Sig.Caproni avrei una domanda… abbiamo installato un impianto della potenza di 2,82 kw ed abbiamo inviato la fine lavori in data 14/08 con un inverter Power one Aurora PVI 3.0 TL OUTD ma enel proprio stamani ci ha richiesto un’integrazione per i valori 81>.S1 e 81.S2= 51,5 Hz 0,1 s
    81<.S2= 47,5 Hz 0,1 s
    Scusate l'ignoranza ma non so più cosa fare….

    1. Ciao Veronica, dopo averci costretto ad usare le soglie ristrette, adesso ci fanno rimettere le soglie larghe (che erano quelle che dovevano essere inserite dall’inizio). Per farlo devi andare nel menu avanzato (menu di servizio dell’inverter) usando la password a sei cifre (se hai problemi ti aiuto a richiederla sul portale Power-One) e poi abilitare le soglie larghe (81<.S2 e 81>.S2) e disabilitare le soglie ristrette (81<.S1 e 81>.S1). Nel menu avanzato basta scorrere le varie voci, e dopo una trentina di voci ci sono le soglie che ti interessano, le abiliti/disabiliti come sopra, e poi vai nella schermata dell’autotest e gli mandi la foto dove si vedono le soglie ristrette con la scritta NA (ovvero non applicabile = bloccate). Spero tu abbia capito.

      1. Alla voce 81.S1 ci da già NA però non l’abbiamo fotografato (quindi provvederemo). Sorge un altro problema…Enel ci ha detto che l’autotest fatto in quel modo non va bene…ma la funzione autotest la fa solo così (o almeno credo)…
        Se ha qualcuno mi sa rispondere…. Grazie!

    2. Ciao Veronica, io ho degli impianti allacciati con autotest del Power One, non so cosa voglia Enel dela tua zona. Il procedimento che ho sempre usato e che Enel ha sempre accettato è il seguente:
      – lasci tutte le sogli sbloccate
      – fai autotest per ogni soglia e fai le foto delle tre schermate
      – poi blocchi le soglie ristrette e fai vedere la voce NA sulle stesse
      – nelle foto che mandi ad Enel scrivi il nome delle soglie perchè hanno disposizione in merito (fanno fatica a capirle) ovvero scrivi i nomi delle protezioni sulle relative foto 81< .S1, 81>.S1 etc.
      In definitiva con l’autotest di tutte le soglie gli fai vedere che è tutto impostato e funzionante, con la foto delle soglie ristrette bloccate gli fai vedere che non sono attivate.

  33. grazie a tutti voi e ai consigli ricevuti da Stefano Caproni ieri sono riuscito ad allacciare il mio primo impianto (mio dalla progettazione alla realizzazione) ora sto cxombattendo con la lentezza del portale GSE per caricare i documenti necessari all’ottenimento della tariffa incentivante)
    Grazie a tutti

    1. Ciao Gandolfo, se hai allacciato sei un signore, il resto è roba da ridere. Comunque il portale GSE non va male, vedrai che sarà molto semplice caricare i documenti, può capitare qualche ora di manutenzione ma onestamente del portale GSE non posso che dire che funziona bene, ovvio che qualche momento di congestione ci può essere, ma molto raro 😉

  34. cosa metto per elaborato grafico di dettaglio che nella guida GSE descrive come piante prospetti e sezione? non è la stessa cosa dell’eleborato planimetrico? non posso mica mettermi a fare il prospetto dell’edificio?

    1. Ciao Gandolfo, non preoccuparti che il GSE non p così fiscale. Ti do qualche consiglio.
      – Elaborati di dettaglio, io di solito inserisco i certificati IEC dei moduli e le conformita degli inverter, insomma qualche documento di conformità, e poi gli metto una semplice planimetrie con il posizionamento dei moduli, tanto è inutile che diventi matto, dipende da chi guarda la pratica, in ogni caso non mi hanno mai chiesto integrazioni su queste cose
      – se chiedi il premio europeo inserisci le fatture di acquisto (da grossista a elettricista e da grossista a cliente) perchè se non le metti poi te le chiedono, mettile in altri documenti.
      – schema elettrico evidenzia bene i contatori, i punti di prelievo etc (schema unifilare)
      In ogni caso male che vada ti chiedono un’integrazione. Il GSE non è così fiscale, di solito non entrano nei dettagli tecnici dell’impianto, guardano i documenti, se sono a posto non si mettono a guardare se hai messo un differenziale di classe A o B dopo l’inverter 🙂

        1. Grande, hai visto ? Il portale GSE è OK, e le richieste di incentivo se hai tutti i documenti pronti sono davvero semplici 😉

  35. salve,
    a voi come vanno gli allacci?
    a noi Enel di Agrigento sta facendo veramente un ottimo lavoro, stanno cercando di allacciarne il più possibile, in questo momento mi è arrivata la comunicazione di un nuovo allaccio

    1. Ciao Lorenzo, a me non st andando benissimo, ho due impianti in scadenza il 27 agosto, ho provato a chiamare per chiedere uno sforzo ma non mi risponde nessuno, nè via mail nè al telefono, quindi ormai li ho dati per spacciati. In ogni caso non mi posso lamentare con Enel, se la scadenza è il 27 il problema è mio non loro, o meglio dei clienti che ci hanno pensato due mesi e poi mi hanno dato i versamenti dell’accettazione del preventivo il 10 agosto. Infatti nessuno dei due si è lamentato 🙂 In ogni caso a parte qualche imbecille (quelli ci sono sempre) a me i ragazzi di Enel mi hanno sempre dato una mano quanto potevano 😉

  36. Qualcuno di voi ha provato a testare Thytronic NV10P nella soglia 59.S1 (59Uavg madia mobile 10min). Mi è stato detto dai tecnici ISA che per farla funzionare e avere un risultato OK sulla prova deve essere tarato il valore di 59Uavg a 903sec invece di 603sec.

    C’è qualcuno che ha fatto test con altre cassette??

    1. Io per ora no, ma ti hanno spiegato il motivo ? Giusto per sapere se è un problema dello strumento o altro.

  37. Ciao a tutti!
    Qualcuno ha uno schema o sa come collegare la protezione di interfaccia Tele Haase G4PF21-1, su un impianto con microinverter Enphase da 2,94 kw? Dove va collegato e soprattutto come, quali sono i compnenti da inserire nel quadro come dispositivo generale di interfaccia?

    Grazie!

    1. Ciao Giuseppe, non ho capito bene cosa intendi. Il dispositivo di interfaccia deve essere o un interruttore motorizzato o un contattore quadripolare classe AC3. Per il collegamento io non ho lo schema, ma sono tutti uguali. Porti le voltmetriche all’interfaccia, l’alimentazione (ricorda UPS per tenere in vita la SPI 5 secondi in caso di mancanza tensione) e il contatto (28-25) che tiene chiuso il contattore (opure usi un contatto aperto che alimenta il motore in caso di interruttore motorizzato). Qua c’è lo schema, mi sembra molto semplice
      https://newsenergia.com/wp-content/uploads/2012/07/Nuova-SPI-G4PF21-1.pdf

      1. Ciao Stefano , scusa se posto quì ma non riesco più a trovare il post dove consigliavi il nome di un rappresentante della chauvin arnoux per la cassetta prova relè… potresti ridarmelo qui ? Inoltre dato che è il mio primo post , faccio un saluto a te e a tutti i frequentatori del blog 🙂

        1. Davide MaAriani, ti lascio i numeri dell’agenzia perchè ovviamente non voglio pubblicare il numero di cellulare in mondovisione 🙂
          AGENZIA AMRA 039 2457545 🙂

  38. Ciao Mac17 io ho testato solo Tele e comap, sinceramente hanno risposto bene al test 59.S1, della Thytronic non ne ho testato neanche 1, però accetterà enel la prova a 903sec?
    prova a ripeterla

  39. A mio avviso 900 sec (15 min anziché 10 min) sono troppi, qualcosa non quadra; la Cei ammette tolleranze di quasi 3% che sono comunque quasi +/- 20 sec.
Per quanto riguarda l’escludibilita’ della funzione implementata negli inverter Cei 0-21 (nuovi regolamenti esercizio di Enel), mi é stato riferito che potra’ essere richiesta in alternativa alle soglie “strette” nei casi in cui, sulla base di calcoli elettrici (che considerano la potenza in prelievo e la potenza delle GD in soglie permissive per la tal cabina mt-bt), ci possa essere rischio di isola indesiderata. Da meta’ agosto Enel – quando teme isole indesiderate per il tal impianto – deve chiedere l’assenso di Terna per ogni deroga alle permissive; chiedendo al produttore quindi soglie freq strette oppure l’esclusione, se disponibile, della riduzione potenza in sovrafrequenza (Enel teme l’effetto combinato di permissive + funzione P/f).
Le analisi elettriche verranno fatte per tutte le richieste connessione e le eventuali richieste di deroga a Terna potranno far aumentare i tempi di messa a disposizione del preventivo.

    1. Insomma Vic ulteriori complicazioni in una vicenda ormai comica. Visto che ti vedo molto preparato, quando hai voglia leggi la delibera 84/2012 articolo 5.1, perchè per gli impainti in MT hanno escluso il paragrafo 8.1.1 dell’Allegato A70 che diceva che gli impianti con generatori statici in via transitoria potevano lavorare in frequenza larga e quindi non serviva lo sblocco voltmetrico ? Che senso ha eliminare tale articolo dell’allegato A70 ? Grazie

  40. Carissimi,
    oggi alle 16,30 ho completato le mie pratiche di connessione. Colgo l’occasione per fare i miei complimenti a Enel Distribuzione, perché nonostante la loro incompetenza e disorganizzazione hanno portato a termine tutte le pratiche, facendo sforzi enormi, anche non dovuti.
    Fare polemica con loro è inutile e ingeneroso, i funzionari locali hanno solo applicato direttive al loro impartite dall’alto, senza capirci molto, ma hanno sempre spinto le pratiche lavorando oltre gli orari di ufficio. Qualcuno di loro è ancora confuso sulle soglie ristrette e permissive, ma per portare in porto le pratiche bisogna dire sempre di sì e fare ciò che chiedono, senza discutere. Alto basso mezzano…l’importante è che sia venuta la squadra a installare i gruppi di misura e loro lo hanno fatto, anche con domande di 100 kw e lavori complessi inoltrate il 24 luglio (dico 24 luglio 2012).
    Ringrazio anche Stafano, con con questo forum mi ha aiutato a interpretare professionalmente e con successo le nuove disposizioni normative, quando non c’era troppo tempo per studiare.
    Ringrazio anche la mia capacità di trovare 5 protezioni 0-21 per i miei impianti, alla fine “aiutati che Dio ti aiuta” e Dio è grande perché fa che le cose avvengano.
    Scusate i 5 minuti di esaltazione, ma dopo 40 giorni di puro stress iniziano le mie vacanze.

    1. Ciao Antonio, immagino il relax dopo giorni di stress e di angoscia. Ma tutto è bene quello che finisce bene. Come dici i poveri tecnici delle unità operative poco hanno a che fare con la confusione che arriva dall’alto, dove con consapevole arroganza si cerca di mettre un freno alle installazioni. Non dimentichiamo che una delle aziende che subisce il “danno” delle rinnovabili è proprio Enel. Troppe coincidenze negli ultimi tempi per non pensare ad una consapevole reticenza nell’allacciare. Ma visto che ormai è fatta, non è serata per polemizzare, e il dato che conta è che tu hai allacciato tutto. Ottima notizia. Ma ora rimbocchiamoci le maniche perchè inizia il bello, il quinto conto energia e il dopo conto, dove dovremo cercare nuove idee e nuovi stimoli per raggiungere di nuovo chi non crede più al fotovoltaico 😉

  41. ho completato alle 23.58 l’ultimo allaccio, devo dire che tutti gli impiegati dell’enel di Agrigento e provincia hanno dato proprio il massimo.
    complimenti

    1. Ottimo Lorenzo, invece qua non hanno dato il massimo, ho un regolamento con richiesta di integrazione (quindi addio quarto conto energia) perchè secondo loro le foto non si leggono e non sono indicati i nomi delle soglie nelle foto dell’autotest, le legge anche mia nonna che è cieca 😉

  42. Ciao Stefano, ho letto attentamente il forum e ti faccio i complimenti per la professionalità, la competenza e la disponibilità. Anch’io devo installare una MainsPro come SPI per un impianto da 8 kW a Siracusa. Non ti sto a descrivere le mille difficoltà affrontate con Enel ma spero solo di allacciare questo benedetto impianto prima che spiri il V C.E. Non so poi cosa succederà (il FV sarà definitivamente defunto?). Ricapitolando quanto descritto sopra: alimentazione ausiliaria a 24V DC con alimentatore su DIN e MT con bobina di minima tensione collegato su RE1. Ponticello fra BIC e BI3. Tutto giusto? Grazie in anticipo.

    1. Ciao Salvatore, dieri di si. Confermo ponticelli BIC-BI3 e bobina di minima su RE1 (contatto chiuso, insomma bobina di minima alimentata). Se il magnetotermico non è motorizzato OK, altrimenti se motorizzato devi prevedere eventuale comando di richiusura per automatizzare il sistema. Altrimenti una volta aperto non si chiude più anche se l’interfaccia da l’OK 😉
      In caso di motorizzazione, gli unici problemi che ho riscontrato con la bobina di minima, è che occorre temporizzare (o con relè o configurando l’interfaccia) il comando di riarmo in modo che avvenga qualche secondo dopo il titorno della tensione sulla bobina di minima.

        1. Per quanto riguarda l’UPS, stavo leggendo nella CEI 0-21 (a pag. 74) che l’alimentazione ausiliaria del SPI deve essere garantita per almeno 90 s. Sbaglio o c’è qualche errata-corrige?

      1. Ciao Stefano, una domanda forse ingenua. Se utilizzi un alimentatore a 24V su guida DIN invece dell’UPS, come alimenti l’alimentatore per assicurarti di avere corrente anche in mancanza di rete?

    1. Ne approfitto per chiedervi di informarci tutti e cercare di capire, qualcuno mi ha detto che la prova su media mobile non è ancora tra quelle obbligatorie a livello di test, però ripeto, è una cosa che ho sentito al volo. Magari informiamoci tutti presso i costruttori di interfacce, il primo che ha notizie ce le comunichi 😉

  43. problema con interfaccia tipo ComAp riscontrando differenza di tensioni tra fase 1 e fase3 (circa 6 Volt) il dispositivo interviene a qualcuno è successo?
    configurazione trafase collegamento stella

    1. Ciao flavott, ma l’errore è dell’interfaccia ? Ovvero hai misurato le tensioni con un tester ed è tutto OK ?

  44. Spero che qualcuno mi possa aiutare:
    Un tecnico di una famosa casa produttrice di SPI mi ha contestato il collegamento dei TV. Costui afferma che il riferimento di tensione, se in MT deve essere prelevato solo con n.2 TV collegati in ARON, perchè le tensioni devono essere concatenate. Mi risulta che le CEI 0-16 chiedono almeno due tensioni concatenate, se uno ne prende tre di fase, dovrebbe andare bene lo stesso, anzi meglio. E quindi i tre TV a doppio secondario, collegati a Y sul lato MT e a triangolo sul lato 100V all’ingresso del SPI dovrebbe essere accettabile, con la seconda uscita collegata a triangolo aperto per la protezione 59o.

    Vi risulta?

  45. Secondo me hanno ragione loro, ovvero devi prendere almeno due tensioni concatenate, non credo vadano bene 3 tensioni di fase. Ma lo dico più per convinzione personale che per analisi prettamente tecnica 😉
    In ogni caso negli schemi delle interfacce non ho mai visto l’utlizzo di tre tensioni di fase.

  46. Vi sottopongo un altro quesito:
    Dovendo provare con la cassetta prove relè delle protezioni 67-67N (direzionali di terra), per essere sicuro che i TO e i TA toroidali sono collegati giusti, nel verso corretto, ho ipotizzato di fare la prova a 15kV, utilizzando un booster elevatore da 100V/15kV trifase, pilotato dalla cassetta ISA RST/3. Naturalmente scollegando a monte e a valle il box da provare, per ovvie ragioni di sicurezza.
    Come booster, che ne pensate se uso tre TV ad alta prestazione (almeno 50VA), alimentato alla rovescia dalla cassetta sul lato 100V.

    fatemi sapere…

  47. ..ma al punto E2 dell’allegato E della CEI 0-16, si considera per la protezione di massima tensione omopolare di terra una terna di TV collegati fase-terra dello stesso tipo di quelli utilizzati per la protezione 67N come al allegato D, cap. D.2.3.1.

    … quindi ?? dovrebbe andare bene lo stesso..?

    1. Per la omopolare siamo d’accordo, ma se leggi il paragrafo precedente parla chiaramente di tensione tra le fasi:
      ——————–
      I trasformatori di tensione per protezioni di massima/minima tensione o frequenza, collegati fra le fasi, devono avere una classe di precisione 3P, fattore di tensione 1,3 per 30 s ed una prestazione nominale di almeno 5 VA

  48. Ciao Stefano,
    in un tuo precedente post dicevi che la cassetta prova relè può essere manovrata da un qualsiasi tecnico abilitato che ne abbia sufficiente padronanza.
    La CEI 0-21 parla di imprese abilitate ad effettuare test funzionali (come appunto quelli riguardanti i valori delle soglie di intervento dei rele del SPI) accreditate sul circuito ACCREDIA. Eppure ricordo di aver letto non ricordo dove che i test rilasciati dalla cassetta prova rele su file non modificabile potevano essere rilasciati da un qualsiasi tecnico abilitato. Ne sai qualcosa?
    Enzo.

    1. Ciao Enzo, non confondere le prove in campo con le prove di tipo, le prove in campo le fa un tecnico o ditta, e comprendono la verifica della funzionalità del dispositivo. Le prove di tipo sono le prove che fa il costruttore presso i laboratori accreditati e riguardano le caratteristiche costruttive.

  49. Ciao Stefano, ho un impianto da 12 kW e vorrei chiederti chiarimenti in in merito al commento del 23 agosto, sulla SPI della TELE Haase G4PF21-1.
    Primo dubbio: sullo schema elettrico l’alimentazione ( Morsetti A1-A2) è indicata 230-400 V. Ma quindi sarebbe necessaria un’alimentazione in c.a. E da dove la prendo??
    Secondo dubbio: dai contatti 25-28 si alimenta la bobina di sgancio dell’interruttore quadripolare dell’inverter. (ma basta un’interruttore con bobina di sgancio).
    Terzo dubbio: i contatti Y1-Y2 a cosa servono?
    E poi: gli altri contatti da Y3 a Y7 nel mio caso non vengono utlizzati.

    1. Ciao Pino.
      L’alimentazione la prendi dove vuoi, non mi è chiara la domanda. In ogni caso prima del DDI, in qualsiasi punto dell’impianto ma ovviamente prima del DDI.
      Per i contatti 25-28 dipende da come è fatto l’impianto, se usi un contattore (quadripolare AC3) alimenti la bobina del contattore, se usi un interruttore alimenti la bobina (di minima tensione).
      Ovviamente serve anche la motorizzazione dell’interruttore, in modo da richiudere l’interruttore al ritorno delle condizioni normali della rete. Per la richiusura potresti usare il 15-16, anche se credo che il comando di richiusura dovrebbe essere ritardato rispetto a quello che alimenta la bobina di minima tensione.
      I contatti Y1 e Y2 servono a dire che il DDI è aperto.
      Gli altri contatti servono pper la selezione delle soglie di frequenza e per i futuri segnali esterni.
      Una domanda, tu sei il progettista o l’installatore ? Te lo chiedo perchè se sei l’installatore, queste cose te le dovrebbe dire il progettista dell’impianto, o meglio ti dovrebbe disegnare lo schema in base alle scelte effettuate (contattore, interruttore motorizzato, etc). E’ solo una curiosità 😉

  50. Sono il progettista, ma è la prima volta che utilizzo un SPI esterno e quindi volevo dei consigli in merito da chi l’ha già utilizzato.
    E comunque l’alimentazione in questo caso mi confermi che come da schema è a 230 V, e non a 24 V come altri SPI.
    Un’altra domanda:
    ma per questo SPI è necessario utilizzare la cassetta prova relè??
    O basta programmarlo e fare l’Autotest all’inverter.
    Contemporaneamente fare le foto per inserirle nel Fine lavori dell’Enel. Dovrebbe essere necessario.

    Grazie e ciao
    Pino

    1. L’alimentazione come indicato nella scheda tecnica è 230V ac.
      In caso di interfaccia esterna la stessa va provata con strumento (cassetta relè).
      Ad Enel va inviato rapporto di prova SPI, dichiarazioni sostitutive SPI e inverter, le foto autotest non servono, anzi l’inverter va impostato con protezione interna disabilitata, per questo devifare riferimento al costruttore, ognuno ha le sue caratteristiche.

  51. io continuo a fare una domanda, che mi sorge spontanea, me se si mette un relè di interfaccia esterno chi dice che l’inverter deve comunque essere a norma cei 0-21?

    1. Ciao Lorenzo, l’inverter deve essere conforme perchè a parte le soglie (frequenza e tensione) controllate dall’interfaccia, tutto il resto lo fa l’inverter, in particolare la regolazione della potenza e tutte le altre cose richieste da Allegato A70 e CEI 0-21

    1. per fare le prove da 300s lo porti a 5s (valore minimo)… resta il fatto che spesso il TELE non passa le prove di F<.
      Vi segnalo invece che FINALMENTE il ComAp con la nuova release 1.3 (1.2-TO) supera finalmente tutte le prove. Ho ancora problemi con gli Electrex Femto D4 SPI…. qualcuno li ha provati??

  52. comunque il relè di interfaccia va alimentato da una spina a 220V, e comunque quando si fanno le prove anche in campo è consigliabile staccare l’impianto dalla rete esterna, ed avere una buona messa a terra

    1. Anche a me hanno detto questo, verificherò, se mai si degneranno di darmi lo strumento prima che io diventi vecchio 😉

    1. ho la cassetta ISA RTS/3 rev.1.0 e ho provato anch’io una decina di Femto D4 SPI e due Femto D4 SPI2. Mi danno sempre un errore nel F<, circa il 60-70% delle volte….. Poi un'altra cosa che non si puo' fare è il comando esterno per la commutazione fascia permissiva/ristretta… si puo' fare solo a mano…

      1. si devi entrare nel menu dove c’è local invece di 1 devi mettere 0, comunque anche se lo fai a mano è uguale perche tanto le soglie permissive saranno applicabili solo quando i contatori saranno telegestiti

  53. Ciao Stefano, mi scuso se mi frappongo alle varie peripezie sulle prove Spi. 
Mi sono accorto di non averti risposto ad un tuo post del 24/8, dove non capivi il motivo dell’esclusione del paragrafo 8.1.1 nella delib. 84/12.
Ti rispondo quindi in ritardo ..probabilmente non ti interessa granché, il tuo quesito aveva piu’ carattere di disappunto.. 
La risposta comunque la si trova a pag. 8 della delibera al secondo punto dopo “CONSIDERATO INFINE CHE”…
Non che dicano granche` pero lo dicono chiaramente: “per non pregiudicare la qualita` del servizio elettrico e per garantire la sicurezza sulla rete di distribuzione…/ /…per la rete MT, comporta la necessita` di implementare quanto previsto dal paragrafo 8 dell’Allegato A70 (sistema di protezione di interfaccia a sblocco voltmetrico);”
Ciao a tutti

    1. Ciao Vic, grazie per la precisazione. In ogni caso ormai è acqua passata, il periodo di transizione è finito, con qualche danno per molti (mancati allacciamenti entro il 27 agosto). E ora sono cominciate le richieste di Enel di modifica delle tarature. Chi paga questi interventi ? Il produttore ovviamente 😉

  54. Altro commento…, ma questa volta sul merito della discussione in corso.
Enel sta gia` chiedendo l’impostazione delle soglie Permissive! e non chiede piu` a tappeto le Restrittive come aveva iniziato a4 fare in luglio!
Chiedono permissive o restrittive sulla base delle caratteristiche della rete bt locale. Nel caso necessitino le restrittive, per chiederne l’impostazione devono chiedere pure apposita deroga a Terna per ciascun impianto; anzi chiedono – se escludibile – di escludere sull’inverter quella nuova funzionalita` Cei021/A70 che abbassa la potenza quando cresce la frequenza; pertanto se si riesce ad escludere tale funzione le soglie possono rimanere permissive con t=0,1 sec.
I presunti telecontrolli futuri abiliteranno il temporaneo “restringimento” delle soglie in caso di guasti o disalimentazioni; quando arriveranno… prevederanno tempi lunghi 1 e 4 sec per le 81._S2 e la reinclusione della funzione (statismo f/pot) di cui sopra. Ciao

    1. Ciao Vic, pensa a quelle aziende che hanno decine di impianti sparsi per l’Italia quanti soldi dovranno spendere per mandare in giro tecnici a modificare le frequenze 😉

  55. Ciao Stefano,
    Chiedo un chiarimento, perchè probabilmente mi sto friggendo il cranio con le ultime normative.

    Per impianti fino a 6kW è concesso l’utilizzo delle SPI interne degli inverter, per cui non ho la necessità di installare alcun DDI esterno, corretto?

    Solo nel caso in cui supero i 3 inverter o i 6kWp mi trovo in situazione di dover installare SPI e DDI esterni…

    Chiedo inoltre confronto in merito al disposiztivo di rincalzo oltre i 20kWp, mi chiedo che senso ha installare un apparecchiature di sezionamento a chiusura manuale con bobina a lancio di corrente che si alimenterà solo se il teleruttore del DDI sia intervenuto?? se deve essere una doppia sicurezza non dovrebbe essere indipendente?? e se si guasta il DDI non siamo comunque a piedi??

    Grazie

    a presto

    Marco

    1. Ciao Marco. Corretto, per impianti sino a 6kW va bene interfaccia interna, non serve SPI esterna
      In caso di più di 3 inverter devi usare interfacce in logica OR, quindi non potendolo fare con le integrate devi usare SPI esterna.
      E’ comunque un caso remoto quello di più di 3 inverter per 6kW (un caso sono i micro inverter).
      Per l’ultima domanda scrivi DDI ma forse stai parlando della SPI, il rincalzo serve per aprire il circuito in caso non intervenga il DDI.
      Se si guasta la centralina possono esserci dei problemi, ma in ogni caso dovrebbe guastarsi con il contatto di chiusura del DDI bloccato, dovrebbe rimanere alimentata la bobina di minima, etc…..insomma ipotesi remota.

  56. Un ulteriore chiarimento, è obbligatorio oltre i 20kWp alimentare il circuito di alimentazione dei teleruttori di DDI e DDR (rincalzo) tramite un alimentazione ausiliaria, del tipo UPS da 1,5kVA???

    nel caso di impianti <20kWp per il DDI è necessaria comunque l'alimentazione ausiliaria??

    Grazie

    1. L’interfaccia va sempre alimentata da UPS in quanto deve rimanere alimentata per 5 secondi in caso di black-out. Nessuna nota della CEI 0-21 prescrive 1,5kVA, assolutamente (tra l’altro potenza sconsiderata per un’interfaccia). Il mio consiglio se c’è poco spazio per un UPS 230V a.c. è di usare interfacce con alimentazioni ausiliarie cc 12-24V e alimentatori con batterie c.c. da 12-24V, si trovano anche da guida DIN.

  57. scusate l’intervento fuori luogo ma non so dove postare la mia domanda: come fate a far capire al GSE che nel file csv se aperto con excel i numeri di matricola di 10 cifre si leggono allargando la colonna alrimenti li vedono come potenza tipo 5+09 ????

    1. Ciao Gandolfo. Ti ho risposto anche su FB.
      Guarda, sono le solite cavolate all’italiana. Il portale (quarto conto) gestisce solo file CSV, e i file CSV non gestiscono celle con codici solo numerici e abbreviano come hai scritto. Io ho mandato via file come il tuo e nessuno mi ha mai chiesto nulla, se sicuro che il problema non sia la mancata corrispondenza codice pannello/factory inspection se stai chiedendo maggiorazione europea ?
      In ogni caso se il file è corretto, fai come ho fatto io con un impianto, l’unico che mi hanno contestato, rialleghi il documento, e una dichiarazione che i file CSV di excel non gestiscono celle con contenuto solo numerico, poi alleghi un pdf con le matricole.

  58. Buona sera, vi pongo un quesito. In famiglia abbiamo stipulato in data 06/06/2012 un contratto per l’acquisto di due aerogeneratori del minieolico. Tutto pronto per l’invio delle macchine che la scorsa settimana sono già state montate ma sono ancora ferme per un problema sorto a causa del:
    Dispositivo di protezione d‘interfaccia secondo CEI 0-21.
    La ditta dice che non possono entrare in funzione senza questi dispositivi.
    Adesso dunque a chi toccano le spese per questi dispositivi, alla ditta o all’acquirente?

    1. Ciao Giovanni, a meno di clausole strane nel contratto, direi che l’azienda deve darti un impianto funzionante, alla data della stipula del contratto si sapeva già che servivano le protezioni di interfaccia esterne, primo perchè la CEI 0-21 (prima emisisone) era uscita da mesi, e si sapeva che sarebbe entrata in vigore dal primo luglio 2012, e poi in ogni caso la revisione (che comunque NON ha introdotto modifiche relativamente alle prescrizioni relative alle interfacce, se non dettagli tecnici, ma non sulla sua obbligatorietà o meno) è uscita proprio il giorno in cui hai firmato il contratto. A mio avviso una ditta non può venderti un impianto senza dei pezzi necessari. Se la ditta ti dice che sono normative arrivate dopo il contratto, racconta bugie. Che fosse necessaria l’interfaccia (per impianti allacciati dopo il 1 luglio 2012) oltre i 6kW si sapeva da un bel pezzo (almeno da dicembre 2012). E che il tuo impianto si sarebbe allacciato oltre il primo luglio mi pare evidente, visto che le pratiche per la connessione saranno iniziate non prima della firma dle contratto e che almeno un mese per allacciare enel se lo prende.
      Spero di essermi spiegato bene 😉

      1. Grazie Stefano per la celerità nella risposta e per la cortesia mostrata. Sono pienamente d’accordo con te, perchè l’azienda appunto sapeva bene che era necessario questo dispositivo prima del 01/07/2012 anche se ciò non è stato indicato nel contratto, dove si parla solo di installazione, messa in funzione e manutenzione delle macchine. Da quanto mi diceva oggi mio padre parrebbe che la ditta si stia attivando per l’acquisto di questi dispositivi ma ci vorranno una ventina di giorni, data la scarsa reperibilità nel mercato. E quindi dicono ora che toccherà poi a noi procedere al collaudo delle stesse per poter avere il certificato richiesto da Enel per l’allaccio…

        1. C’è un po di carenza di interfacce, 20 giorni ci stanno. Per quanto riguarda la prova, in questo caso sono d’accordo con l’azienda, loro forniscono l’interfaccia, la prova, obbligatoria, secondo me può essere un onere del cliente. E’ un po’ costosa, le faccio anche io, quindi fammi sapere quanto te la fanno pagare, giusto per dirti se se ne stanno appprofittando o se siamo nella media di mercato 😉

          1. Bene, per la prova ci hanno richiesto circa 1000 € , per entrambi i dispisitivi però , sono due le macchine.
            Che dici siamo nella media? Altrimenti una soluzione io ce l’ho… Fai un salto in Sicilia e vieni a farla te 😀

          2. Ciao Giovanni, siamo nella media (500 euro a prova).
            E’ un prezzo onesto, se le prove sono da fare lo stesso giorno nello stesso posto, un 10% di sconto lo puoi chiedere 😉

          3. Ci siamo allora dai.Va benissimo Stefano, non mi resta che ringraziarti e dirti che sei stato davvero gentilissimo e di prezioso aiuto.
            Ti auguro una buona giornata e buon lavoro 😉

          4. Figurati Giovanni, e fammi sapere come vanno i tuoi impianti, qua se ne vedono pochi, abito in pianura padana, un delle zone meno ventose dell’europa 😉

  59. Stefano, sono totalmente d’accordo con te con la ri-regolazione degli Spi…
    Poi magari Terna si inventera` anche il ripristino in permissive degli impianti attivati con comando loc. Alto/Restrittive. Sigh

  60. Ciao Stefano, lavoro per una società che fa impianti fotovoltaici. Avendo fatto le dovute corse per allacciare tutti gli impianti (prima entro giugno e poi entro il 27 agosto) siamo rimasti con un inverter Aurora Power One non aggiornato alla CEI 0-21. Siccome ora dobbiamo realizzare un impianto da 9 kWp, quindi con interfaccia esterna, vogliamo mettere 3 inverter da 3 kWp: secondo te è utilizzabile quell’inverter?

    1. Se non è aggiornato alla CEI 0-21 purtroppo no, anche gli inverter devono essere conformi.
      Però la maggior parte degli inverter Power-One erano aggiornabili, copio la loro comunicazione:
      ——————
      ADEGUAMENTO INVERTER POWER-ONE ALLA NORMATIVA CEI 0-21
      Gentile cliente,
      a partire dal prossimo 1° Luglio, per poter essere connessi in rete tutti gli inverter dovranno essere totalmente conformi alla Normativa CEI 0-21.
      La quasi totalità degli inverter di attuale produzione saranno conformabili alla norma tramite aggiornamento del solo software.
      Alcuni modelli di Inverter Power-One non saranno adeguabili ai requisiti della Normativa tramite aggiornamento del software ma sarà necessario un aggiornamento dell’hardware o la sostituzione.
      Tale aggiornamento non è gratuito; il listino dei prezzi di rilavorazione per i modelli coinvolti è contenuto nel file allegato “Listino CEI 0-21”.
      La rilavorazione potrà essere richiesta inviando una mail di richiesta direttamente a Power-One al seguente indirizzo:
      Adeguamento-CEI-021@power-one.com
      La mail dovrà contenere i dettagli della rilavorazione richiesta compilando il modulo allegato (Modulo Richiesta), il modulo “New Customer Form Italiano” (allegato) debitamente compilato ed il Certificato di Attribuzione Partita IVA. Questi ultimi due documenti sono necessari per l’apertura di una nuova anagrafica cliente nei nostri sistemi, cosa necessaria per la fatturazione.
      Nel momento della ricezione della richiesta, il personale Power-One comunicherà al cliente le tempistiche per tale rilavorazione. Power-One provvederà ad aprire l’anagrafica cliente e ad inviare la fattura pro-forma al cliente.
      Il pagamento dovrà essere anticipato rispetto alla spedizione dell’unità aggiornata.
      Terranuova Bracciolini, 12 Giugno 2012
      ——————
      Secondo me li puoi usare se sono conformi e se disabiliti la protezione di interfaccia interna, ma chiedi a Power-One, sono casi particolari.

  61. Ah! purtroppo è una versione che deve essere rispedita a P1 è ci hanno chiesto 200€ + le spese di spedizione!!
    Grazie comunque.

    Comunque è stato il far west con questa CEI 0-21!
    Un fornitore mi ha consegnato un inverter il 28 giugno non conforme alla CEI 0-21!
    vi pare corretto?

    1. Comunque Renzo è una cifra accettabile, o meglio decente 😉
      Sulla storia del fornitore hai ragione, non mi pare corretto 🙁

  62. Salve a tutti.
    Vorrei sottoporvi un problema che ho avuto con un test 59s1 di un’interfaccia Tele Haase modello G4PF21-1. Il test è stato effettuato un una cassetta Eldes PRTF 21. Dando una tensione di 1,1Vn il rele viene chiuso prima del trascorrere dei 10 min previsti da norma CEI 0-21. La norma prevede che il dispositivo apra una finestra di osservazione di 10 min effettuando un prelievo di tensione ogni 3sec. Se la media delle tensioni dopo 10 min è superiore ad 1,1Vn l’interfaccia deve comandare un’apertura al contattore entro 3 sec. Io invece ho osservato un’apertura del contattore prima che siano trascorsi i 10min. Preciso che il cronometro dello strumento è stato fatto partire dopo che l’interfaccia si è avviata, vale a dire dopo i 5sec minimi previsti dal dispositivo stesso. Qualcun altro ha avuto lo stesso inconveniente con Tele Haase? Vi sembra normale? Un grazie a tutti ed in particolar modo a Stefano Caproni che ha dato a tutti noi uno spazio per condividere le informazioni.
    Enzo A.

    1. Ciao Enzo, ti scrivo solo per dirti che ho letto la tua richiesta, ma non ti ho risposto perchè non ho mai testato interfacce (sono ancora in attesa dello strumento). Mi spiace.
      Spero qualcuno possa darti una mano.

    2. sei si apre prima dei 10 minuti non succede nulla per quanto concerne la norma, a me è successo più volte, prova ad abbassare la media che imposti nello strumento, tipo se hai messo 255 prova con 254, oppure se hai messo 254 prova con 253 dovrebbe funzionare

  63. Ciao Lorenzo,
    opero principalmente in Campania e regioni limitrofe. Se posso esserti utile fammi sapere.
    Enzo A

  64. Grazie della tua risposta Stefano ma il problema è più contorto, in quanto la Beghelli mi ha fornito il SPI
    con aux a 230V e non ha idea di cosa fornirmi per poter garantire i 5 sec. in caso di Black out, sembro il primo progettista che chiede chiarimenti, sarà che molti l’aux non la collegano….non sò…vi aggiornerò…

    Eventualmente mi consigliate un SPI con aux a 24V in modo che con una batteria a tampone su modulo din me la cavo??

    Ti chiedo un nuovo parere: L’edificio è soggetto a CPI, vorrei sfruttare il sezionatore sul quale ho connesso il DDR (dispositivo di rincalzo) per connettere anche il segnale dal pulsante di sgancio. Dato che il DDR è già corredato di bobina a lancio di corrente vorrei prendere 2 piccioni con una fava.

    Non credo Vi siano vincoli normativi per questo??

    Ti ringrazio anticipatamente poer un tuo gentile parere

    Buona giornata

    Marco

    1. Ciao Marco,
      però non vedo quale sia il problema, nel senso che basta alimentare l’interfaccia attraverso un UPS, a meno che non abbia capito io. Io ho almeno 3 impianti con SPI Microelettrica Scientifica normalmente alimentata da UPS, il più piccolo che trovi, meglio se on-line (quelli senza tempi di commutazione rete/batterie).
      Per la seconda domanda non c’è alcun vincolo, le prescrizioni della circolare VVF dicono solo che devi sganciare.
      Attenzione che devi sganciare anche la parte in corrente continua se i cavi entrano nel fabbricato. Ovvero se hai gli inverter dentro al fabbricato, devi sganciare anche la parte in corrente continua.

  65. Ciao Stefano,

    Non ho voluto nulla nel fabbricato perchè non ho responsabilità per ciò che è l’impianto elettrico esistente del cliente. (non è a norma)

    Il quadro FV e gli inverter sono sulla parete lato esterno, non sezionerò le stringhe in continua. Il parallelo lo effettuerò direttamente sotto contatore in nicchia enel esterna al fabbricato.
    Ma proprio perchè sono all’esterno e risicato a livello di spazi non ho modo di collocare un ups, se avessi avuto una SPI con alim. aux a 24V avrei potuto “salvarmi” con un modulino din con batterie da inserire a quadro…

    Dato che il fornitore eventualmente può sostituire l’interfaccia per un altra marca chiedevo se conoscete modelli che possiedono l’alimentazione aux in continua, come da te consigliato.

    Grazie

    Marco

    1. Capito tutto 😉
      Io conosco queste:
      —————————
      Microeletrtica scientifica MC3V 0-21
      Alimentazione Ausiliaria
      • Tipo 1 : 24V(-20%) / 110V(+15%) a.c. – 24V(-20%) / 125V(+20%) d.c.
      • Tipo 2 : 80V(-20%) / 220V(+15%) a.c. – 90V(-20%) / 250V(+20%) d.c.
      —————————
      SEB DIA3S
      24 ÷80 Vac / 24 ÷ 90 Vdc
      90 ÷230 Vac / 90 ÷250 Vdc
      —————————
      Lovato PMVF 20 D048
      12-48V DC (solo la trifase)
      —————————
      ComAp Mains PRO
      Alimentazione universale
      8-40VDC, 85-265VAC, 110-370VDC

  66. Stavo già valutando la Lovato, ma credo dovrò sistemarmi con la Beghelli,che non mi ha tra le altre cose chiarito se le misurazioni di rete le effettua direttamente dalla linea di alimentazione o se si necessita di TA.
    Nello schema di funzionamento ci sono le uscite TA non cablate…Mha…

    Vi terrò aggiornati…

    Grazie

    E buon weekend a tutti…

    Marco

    1. Ciao Marco, fammi sapere come va. Io non sono amante di Beghelli, finchè si tratta del Salvalavecchia Beghelli o SOS Beghelli anche anche, ma per il resto……………. 🙂

  67. Ciao Stefano,

    Sarei felice di darti informazioni, ma la Beghelli apre segnalazioni ma non mi ricontatta.

    Incredibile che non siano in grado di informarmi in merito ai loro prodotti.

    Anche con lovato ho avuto qualche grattacapo per la configurazione, ma sono sempre stati disponibili telefonicamente e capaci…

    Vi tengo aggiornati

    A presto

    Marco

    1. Marco non avevo dubbi 🙂
      Tienici aggiornati, almeno evito aziende che non sono in grado di fornire supporto ai propri prodotti 😉

  68. Interesserebbero a me, se sono corredati di prova relè con certificazione della cassetta prova.
    Marca modello prezzo?

  69. Ciao a tutti,

    finalmente ho chiarito il collegamento per la Beghelli, che mi ha comunicato esser presente nel loro SPI 15320 un condensatore che garantisce i 5 secondi, l’alimentazione aux è solo per le bobine dei relè del DDI e DDR….a questo punto verifico se si trovano bobine a lancio di corrente a 24V, e installo nel quadro un modulo din con batteria a tampone come alimentazione aux…sempre che sia permesso avere bobine a 24V per l’intervento dei teleruttori….?? (aspetto vs. gentile conferma)

    Resta però un mistero il collegamento, mi mandano a breve lo schema aggiornato, stando a quanto riportato dallo schema di corredo, la bobina del teleruttore del DDR può azionarsi solo quando è intervenuta quella del DDI, che quando si ecceita e apre il circuito di potenza, da alimentazione alla bobina DDR con un contatto che è normalmente aperto…

    Mi sembra un assurdità, l’intervento del DDR dovrebbe essere indipendente, in modo da intervenire anche quando il DDI non è funzionate no??

    Grazie in anticipo

    A presto…

    Marco

    1. Ciao Marco, io continuo ad avere i miei dubbi sull’interfaccia Beghelli (ma ti sei fatto mandare la dichiarazione sostitutiva delibera 84/2012 e Allegato A70 ?).
      Un sistema di alimentazione ausiliario lo devi avere lo stesso, dubito che il condensatore beghelli possa assolvere a tutte queste funzioni:
      ————
      solo per il SPI esterno, un sistema di alimentazione ausiliario che in assenza della tensione principale consenta il suo funzionamento per almeno 5 s. Il sistema di alimentazione ausiliario deve essere opportunamente dimensionato per consentire, in assenza dell’alimentazione principale, il funzionamento del SPI, la tenuta in chiusura del DDI e dell’ eventuale dispositivo di comando per il rincalzo almeno per il tempo sopra
      definito
      ——————-
      Inoltre ho guardato la scheda tecnica dell’interfaccia, rimango dubbioso, siamo sicuri che abbia tutte le soglie previste dalla CEI 0-21 ?
      Nella scheda parlano ancora di attenersi alla guida Enel per le connessioni, non si parla mai di CEI 0-21.
      ————-
      Mah……..
      Per il funzionamento del DDR anche io sono perplesso, quando ti danno lo schema faccelo vedere, che siamo curiosi……… 😉

  70. Ciao Stefano

    Allora

    – La beghelli è certificata, ho trovato la certificazione delibera 84/2012 e Allegato A70 e CEI 0-21 in rete (ovviamente sul sito beghelli non c’è nulla :/ )

    – Beghelli mi ha comunicato tramite tecnico che internamente il SPI ha un condensatore a tampone che permette l’autoalimentazione per 5 secondi, ma il problema per le bobine (del teleruttore per il DDI e di sgancio a lancio di corrente per il DDR) sussiste, quindi o le bobine le trovo a 24 V con batteria a tampone, se no mi serve un UPS per quelle a 230V….

    Vorrei caricare sia la dichiarazione di conformità che lo schema di collegamento…come posso fare?

    Lo schema mostra il misterioso collegamento tra DDI e DDR di cui ho scritto in precedenza..

    Aspetto istruzioni per l’upload

    Grazie

    ciao

    Marco

    1. Lo schema secondo me va bene.
      ————–
      https://newsenergia.com/wp-content/uploads/2012/10/Schema-Beghelli.pdf
      ————–
      Non capisco solo perchè abbiano alimentato la bobina del DDI con i contatto di un’altro teleruttore.
      Secondo me serve alimentazione ausiliaria UPS, che alimenta bobina DDI tramite contatto RELE 1.
      Non vedo perchè usare due contattori (forse perchè i contatti portano solo 2A, ma se la bobina del DDI non assorbe di più non vedo perchè usare un contattore ausiliario).
      Quindi UPS 230 se usi DDI con bobina 230 oppure UPS 24V se usi DDI con bobina 24V.
      ——————-
      Ricordo che il contattore deve essere QUADRIPOLARE.
      ——————–
      Faccio presente inoltre, ma questo è un problema di molte interfacce “economiche”, che in caso usiate interruttori motorizzati come DDI, spesso questi dopo l’apertura devono essere riportati in condizione di aperto (caricamolla), se non si dispone di un contatto ausiliario programmabile sulla SPI non si può fare.
      ———————
      Dichiarazione sostitutiva
      https://newsenergia.com/wp-content/uploads/2012/10/Dichiarazione_SPI_luglio-dicembre.pdf
      ———————
      Contattori Quadripolari
      https://newsenergia.com/wp-content/uploads/2012/10/Contattori-Lovato.pdf

  71. Ok Stefano, concordo in tutte le tue osservazioni, ma il contatto ausiliario sul DDI normalmente aperto, permetterà al DDR di intervenire solo se interviene il DDI…Se si guastasse la bobina del DDI non interverrebbe il DDR…Non sarebbe più logico che il DDR intervenga in modo indipendente rispetto al DDI?? Relè 1 DDI e Rele 2 DDR??

    Per quanto riguarda invece i dispositivi, utilizzerò i contetti di potenza del teleruttore AC3 che fungerà da DDI, mentre per il DDR utilizzerò un sezionatore di potenza con bobina di sgancio…che tra l’altro verrà utilizzato anche come sezionatore di emergenza essendo i locali sottoposti a CPI….

    Grazie ancora

    A presto…

    1. Non conosco la logica di programmazione dell’interfaccia (in particolare dell’ingresso Rel2), ma secondo me va bene, il rincalzo deve aprire solo se il DDI non si apre.
      Secondo me la logica è la seguente:
      In caso ci siano gli estremi per intervenire, l’intefaccia prima apre il contatto Rel-1 e dopo qualche secondo il contattio Rel-2.
      In questo modo se il DDI si apre correttamente, non viene sganciato il DDR (si apre il contatto aux del DDI).
      Secondo me va bene e deve funzionare così.
      ————–
      Per quanto riguarda invece i dispositivi, utilizzerò i contetti di potenza del teleruttore AC3 che fungerà da DDI, mentre per il DDR utilizzerò un sezionatore di potenza con bobina di sgancio…che tra l’altro verrà utilizzato anche come sezionatore di emergenza essendo i locali sottoposti a CPI….
      —————
      Concordo 😉

  72. Ciao Stefano scusa l’insistenza ma forse non sono chiaro.

    I relè sono NA come puoi vedere dallo schema, Quindi riprendendo il tuo testo, quando sussistono le condizioni il rele 1 interviene, successivamente anche il rele 2 dopo tempo stabilito.

    Quindi il relè 1 alimenta il DDI che apre il circuito di potenza e chiude il contatto aux.

    Il relè 2 quando interviene alimenta il DDR, che interviene dato che il contatto aux si è chiuso.

    Quindi come può il DDR non intervenire quando il DDI è intervenuto? dato che il consenso ad interveniro lo riceve proprio tramite il contatto aux che si trova in posizione di chiusura??

    (Nel caso in cui la SPI rileva dai parametri di rete che il DDI è intervenuto, a che serve il contatto aux?)

    Spero di aver meglio delucidato il problema

    Grazie

    Ciao

    1. Ciao Marco, non sei insistente, siamo qua per confrontari e può essere che stia sbagliando io.
      Lo stato dei contatti negli schemi è riferito all’apparecchiatura a riposo (non alimentata), quindi con il contattore DDI chiuso il contatto NA è chiuso (e non viceversa come indicato da te). Se il DDI non si apre allora può intervenire il DDR.
      Spero di essermi spiegato 🙂

  73. Ciao Stefano,

    tutto molto chiaro, era solo una mia differente interpretazione, ma vista nell’ottica da te descritta non fa una piega…

    Per ora grazie

    Alla prossima…

    Buon weekend

    Marco

  74. Stefano…la notte porta consiglio…

    Ho controllato i miei dispositivi,

    Il mio DDI ha i contatti normalmente chiusi, a riposo…dato che le bobine che lo fanno intervenire sono a lancio di corrente…(non potrei fare altrimenti, dato che i rele della SPI sono NA e chiudono all’intervento)

    Quindi dovrei avere anche il contatto aux normalmente chiuso per poter far funzionare il circuito…?

    Mi chiedevo: nel caso quanto sopra sia corretto, in caso di mancanza della rete e dopo i 5 secondi, il DDI richiuderebbe i contatti di potenza…e nel caso di sistemi senza DDR, mi ritroverei con la linea non sezionata…

    Esempio pratico….

    quando la SPI chiude il relè 1, viene alimentato il DDI, che apre i propi contatti, il contatto aux si apre…e il DDR non può intervenire anche se il relè 2 della SPI chiude…

    Se viene a mancare la rete però, l’alimentazione aux dopo 5 secondi si esaurisce e il DDI ritorna in stato di riposo, ovvero con i contatti chiusi e il circuito di potenza chiuso…?

    Non vedo come possa andar bene… O_o

    1. Ciao Marco, secondo me stai facendo un po di confusione.
      I contatti della SPI non chiudono all’intervento, la SPI non è un contattore, è un relè di protezione, se i parametri sono nei limiti, il contatto Rel-1 è chiuso, altrimenti è aperto, a riposo è aperto.
      Il Rel-1 non si chiude all’intervento, ma si apre all’intervento.
      ————————
      A riposo hai i relè della SPI aperti. Con SPI e parametri di rete OK il Rel-1 è chiuso. Se manca tensione la SPI rimane alimentata per 5 secondi ma in ogni caso il relè 1 si apre (soglie di tensione minima intervengono).
      In stato di riposo i contatti della SPI sono aperti e il DDI è aperto, il DDI si richiude quando i parametri di rete tornano normali e quando la SPI chiude il contatto Relè 1
      ————
      Riguardo la tua descrizione del DDI non c’entrano nulla i contatti ausiliari con l’alimentazione della bobina. Per chiudere il DDI devi alimentare la bobina, lo stato dei contatti (sono contatti ausiliari) non ha rilevanza sul modo in cui fai chiudere il contattore (ovvero come detto alimentando la bobina).
      ————–
      Ricapitolo:
      – ti serve un DDI con un contatto AUX NA
      – quando la SPI dice che è tutto OK chiude il Rel-1 che comanda la bobina del contattore che si chiude
      – contemporanemanete si chiude il contatto NA che permette il comando del DDR
      Supponiamo che la protezione intervenga
      – si apre il Rel-1 e il DDI si apre
      – si apre anche il contatto Aux del DDI e la storia finisce
      Supponiamo che la protezione intervenga e che il DDI non si apra
      – Il Rel-1 si apre ma il DDI è incollato e non si apre
      – il contatto Aux del DDI rimane chiuso
      – alla chiusura del Rel-2 il contatto Aux del DDI è chiuso e quindi viene alimentata la bobina a lancio del DDR
      ———————-

    2. Aggiungo che i 5 secondi di alimentazione ausiliaria, servono solo a mantenere chiuso il contatto che comanda il DDI per 5 secondi, e permettere il comando del contatto che commanda il DDR.

  75. Grazie Stefano, ma mi ha tratto in inganno la dicitura NA sia sul relè 1 che 2…

    Una volta in funzione collauderò tutto con DDR e pulsante di sgancio e vi ragguaglio…

    A presto

    1. Figurati, fammi sapere come va poi, sono curioso di sapere come funziona questa Beghelli. Puoi anche fare la prova del rincalzo, tieni chiuso il contattore DDI e vedi se dopo un po si apre il DDR 😉

  76. Ciao Stefano,innanzi tutto anche da parte mia un complimento per il blog, utilissimo spazio di confronto e di discussione oltre che di informazione.Ti volevo chiedere se per un impianto ftv su edificio da 5.88kwp in “5ce” è necessaria come sento dire la certificazione energetica dell’edificio.Ti do altri dati,trattasi di una porzione di bifamiliare ove al piano terreno esiste attivita di studio dentistico dove sarà allacciato l’impianto ftv.Al piano superiore per ora vuoto il propietario (dentista) pensava in futuro di ampliare lo studio o fare un appartamento. Ti ringrazio per la disponibilità e buona giornata.

    1. Ciao Giancarlo, grazie per i complimenti.
      La risposta è indubbiamente SI.
      Ti allego la prima voce dell’articolo 7 comma 8 (tralascio le altre voci perchè non interessano il tuo caso).
      —————-
      8. Gli impianti ricadono, anche qualora si tratti di potenziamenti, in almeno una delle seguenti
      fattispecie:
      a) impianti fotovoltaici realizzati su un edificio, dotati di un attestato di certificazione energetica in corso di validità, redatto ai sensi della normativa regionale, oppure, in assenza, conformemente all’allegato A, Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici, al DM 26 giugno 2009, utilizzando i metodi di calcolo di riferimento nazionale di cui ai paragrafi 5.1 e 5.2, punti 1 e 2, del predetto allegato A, comprendente anche l’indicazione di possibili interventi migliorativi delle prestazioni energetiche dell’edificio. Ai fini del presente decreto, non può essere utilizzata l’autodichiarazione del proprietario di cui al paragrafo 9 del medesimo allegato;

  77. Grazie Stefano, come ho notato seguendo le tue risposte sul blog sei sempre corretto e preciso. A proposito x quanto riguarda i contattori quadripolari in ac3 controlla aegelettra.it > prodotti >automazione industriale > contattori di potenza >serie lsk . fino ad ora ho installato questi e non ho avuto problemi li acquisto direttamente nella filiale di padova ciao.

    1. Grazie Giancarlo per l’informazione, avevo preso in considerazione solo i Lovato, adesso ho una alternativa 😉

  78. Sicuramente ti terrò aggiornato Stefano…!

    Per quanto riguarda il quesito di Giancarlo mi permetto di aggiungere che si può richiedere l’incentivo solo se la struttura sulla quale si colloca l’edificio è certificabile energeticamente, quindi dotato di attestato energetico in corso di validità.

    Vengono considerati comunque edifici anche quelle strutture che, a causa del processo produttivo, non sono certificabili energeticamente.

    Es. Una stalla di vitelli che non viene classificata energeticamente a causa del processo produttivo, è da considerarsi edificio ed accede al conto energia.

    Un deposito di biciclette che non può essere certificato energeticamente, e che non presenta alcun processo produttivo non può essere considerata edificio (salvo che il certificatore dichiari il falso)

    Serve in ogni caso un documento rilasciato da un certificatore che riporti in quale situazione si ricade…

    A presto…!

  79. In merito agli incentivi, mi permetto di aggiungere che molto dipende dalla categoria di appartenenza dell’edificio tipo accatastamento dell’edificio. Prendiamo l’esempio di Marco della stalla di vitelli.Potrebbe accedere all’incentivo “Su edificio” se è accatastato come E8, ma se è accatastata come D10 (edificio rurale), con il quinto conto energia puòl accedere allo stesso incentivo di serre, pergole ecc…, ossia alla media dell’incentivo “Su edificio” e “altro”.
    Di solito, però le stalle sono accatastate come D10 (edificio rurale) e di solito le stalle sono ambienti non chiusi da tutti i lati e quindi non energeticamente certificabili.
    Ciao
    Pino

    1. Confermo Pino, e aggiungo un dettaglio per maggiore precisione, l’edificio rurale ha diritto alla tariffa media, ma in quel caso vengono a mancare i requisiti per poter ottenere i benefici dedicati agli edifici (uno su tutti il premio per lo smaltimento amianto) 😉

  80. Si può quindi dire:

    Se non è edificio secondo DPR 412/93, ma è un fabbricato rurale già accatastato senza certificazione energetica, ed i moduli rispettano le condizioni secondo all.2 del DM 5/7/12 allora si avrà diritto alla tariffa media…e come dice Stefano niente benefici aggiunti…

    E questo mi sembra davvero assurdo, perchè come possono tutti riscontrare la maggior parte di amianto è su i tetti dei fabbricati rurali…
    :-/

    1. Giusto Marco.
      La questione Amianto è una maialata, ma del resto tra un po sarà oblbigatorio smaltirlo, quindi avranno pensato che non era il caso di pagare lo smaltimento con gli incentivi 😉 Sono troppo malfidente ?

  81. Però alla media degli incentivi si può cumulare la maggiorazione del 10% per i componenti UE, cosa che non si poteva fare nel quarto conto energia.

    1. Esatto Pino, uno zuccherino in confronto a limiti che hanno imposto, impedire ai fabbricati rurali di poter accedere alla tariffa maggiorata per smaltimento è un po buffo. Dove sarà mai la maggior parte di Amianto in Italia se non sui fabbricati rurali ?

    2. ho fatto due calcoli così senza scendere nei dettagli e per un impainto da 40 kW montato in sicilia con esposzione sud est mi è venuto fuori che un impainto EU rispetto ad uno non EU con moduli di pari caratteristiche tecniche prendse solo € 15.000 in più a fronte di un maggiore investimento iniziale di circa € 7200 quindi non conviene mettere pannelli EU

      1. Concordo, meglio tenersi in tasca 7.000 euro subito piuttosto che prenderne 15.000 in più in 20 anni. I 15.000 tra 20 anni valgono i 7.000 adesso, più o meno 😉

  82. …concordo che trattasi di zuccherino…
    che tra l’altro non è più del 10% in più…ma sono briciole in confronto nei 20 anni…

  83. Per non parlare di noi nordisti poi che di sole ne abbiamo 1/4 in meno della sicilia!!

    Hanno ammazzato il made in EU…

  84. ciao stefano, sono ancora lo stesso del discorso conclusosi il 4 agosto scorso.
    non sono ancora connesso sembra una barzelletta ma non lo è. adesso abbiamo tutto relè compleso, manca il s/n dello stesso relè, ovviamente doveva mancare qualcosa.
    scusami per la mia ignoranza ma dove lo trovo io in quanto il c…… che mi ha montato l’impianto continua a dare il tipo di relè?
    quello montato è G4PF21-1 tele technik braucht kontrolls

    1. Ciao Carlo, continua la sagra degli incompetenti mi pare 🙁
      Mi spiace per te……e ti capisco.
      Giusto per dire che ci sono in giro anche persone che lavorano bene, i miei clienti, devono solo darmi qualche documento e fare qualche firma. I problemi di connessione sono miei e dell’installatore, non loro. Ma lasciamo perdere……
      Il numero di matricola o S/N serial number dovrebbe essere stampato sul relè, probabilmente sul retro.

  85. l’ho smontato ma non ho trovato niente a parte due codici a barre da dodici cifre ciascuno e nessuna sigla s/n. ti manderei una foto per farti vedere come l’ho aperto per l’in…che ho grazie

    1. Cavolo, da qualche parte ci deve essere 🙁
      ma l’installatore non può alzare le chiappe e darti una mano ?

      1. Ma se il relè è stato provato, sul rapporto di prova deve esserci il SN…altrimenti non è stato provato…
        Senza smontare niente lo devi avere e cmq l’Enel, ma non per essere pignoli, ma a me in un caso chiesero il timbro tondo sul rapporto di prova perché la sola firma non andava bene, quindi il SN potrebbe volerlo su tutti i documenti (compreso il rapporto di prova).
        Vedi un po’.
        E, in ogni caso, se gli dai tensione e si accende una schermata con il SN deve esserci, non conosco questo relè, ma di solito c’è.
        buona fortuna.

  86. quando avrò risolto se risolverò mai in separata sede ti dico chi è, magari è presente nel blog e non vorrei adularlo troppo.

    1. Bravo Carlo, non fare nomi in pubblico, si sa mai 😉
      Chiedo a un collega che ha fatto prove su interfacce Tele dov’è il serial number

    2. Risposta del collega
      ——————-
      Non esiste, se si guarda sopra il codice a barre sulla dx c’ e’ una sequenza di più numeri scritti su due file ed in piccolissimi caratteri, non e’ il sn ma il numero di lotto, si viene tratti in inganno, ma poi…. Sorpresa, te ne capiteranno altri identici su atre TELE.
      Ho chiamato anche la TELE, non esiste proprio il serial number.

      1. Salve e complimenti davvero per l’ottimo contributo dato alla causa rinnovabili che ormai si è’ capito devono fermarsi perché dopo gli anni dei soldi regalati ora si pretende con un conto energia giusto quantità industriali di documenti. Vengo al mio dubbio un impianto da 6 kwp somma delle potenze dei moduli può essere allacciato su una fornitura monofase da 10 kw ? Grazie in anticipo per la risposta

        1. Ciao Antonio,
          un impianto di potenza 6kW in immissione può essere allacciato alla rete in configurazione monofase, quindi non vedo alcun problema 😉

  87. Ciao Stefano,
    ho un dubio riguardante l’obbligo di testare i relé di interfaccia per quel che riguarda le frequenze.
    In particolare esiste ancora l’obbligo di testare le tre seguenti possibili combinazioni di segnale esterno e comando locale:
    segnale esterno alto e comando locale basso
    81>s2 51.5Hz a 0.1s
    81s2 51.5Hz a 1s
    81s1 50.5Hz a 0.1s
    81.S2) 51,5 Hz 0,1 s
    (81.S1)50,5 Hz Hz ≤ 0,1 s
    (81<.S1) 49,5 Hz ≤ 0,1 s?
    Enzo.

  88. Ciao Ezio
    Le soglie da provare sono:
    (81>.S1) 50,5 Hz 0,1 s
    (81<.S1) 49,5 Hz 0,1 s (81>.S2) 51,5 Hz 0,1 s
    (81<.S2) 47,5 Hz 0,1 s e saranno sempre quelle I tempi delle soglie: (81>.S2) 51,5 Hz
    (81<.S2) 47,5 Hz varieranno quando non saremo più in modalità transitoria, ovvero quando Enel avrà implementatoi segnali remoti, solo quando sarà disponibile il segnale remoto insieme al comando locale, allora le due soglia avranno i tempi seguenti: (81>.S2) 51,5 Hz = 1 sec
    (81<.S2) 47,5 Hz = 4 sec

  89. ok grazie e ringrazia il collega, notizie fresche, pare che la mia pratica adesso si sia magicamente sbloccata. ma allora BABBO NATALE esiste.
    spero di darti notizie più ottimistiche in futuro non troppo lontano(spero)

  90. Ciao Stefano, premetto che non ho molta esperienza nel settore del fotovoltaico; dovendo verificare i tempi d’intervento del SPI integrato all’interno dell’inverter, ( aurora 3.0) devo collegare quest’ultimo alla rete temporaneamente ( prima della connessione da parte di enel).
    Per far ciò basta che alimento l’inverter lato AC, tengo il sezionatore lato DC aperto, faccio le impostazioni iniziali (ora, data, lingua ecc…) e poi faccio la procedura di auto test?
    Grazie in anticipo

  91. Luigi il sezionatore DC devi tenerlo chiuso, come ti confermerà Stefano i modelli della Powerone non funzionano se non vedono corrente continua in ingresso.

    Marco

  92. buonasera a tutti. su 5 relè della beghelli ne funzionavano 3, la 59s1 non andava, le prove sulle frequenze un disastro, qualcuno ha riscontrato gli stessi problemi?

  93. Buongiorno a tutti.
    Sono al mio primo impianto in cui è necessario installare un’interfaccia (12kWp). Il modello scelto è la Lovato PMVF50 (quella su guida DIN).
    Qualcuno mi daprebbe indicare marca e modello della bobina a minima tensione e del contattore da installare? Come vanno dimensionati questi componenti.
    Grazie

    1. Ciao RAF, se usi un contattore non serve la bobina di minima tensione, la stessa ti occorre se unsi come DDI un interruttore. Se usi un interruttore, poi lo dovresti poer riarmare, e non tutte le SPI lo possono fare. Se invece usi un contattore è sufficiente collegare la bobina al contatto di comando della SPI. Per il dimensionamento del contattore tieni solo presente che deve essere quadripolare in classe AC3. Prova a guardare qua
      https://newsenergia.com/wp-content/uploads/2012/11/Contattori-Lovato.pdf
      😉

      1. Grazie Stefano!
        Ne approfitto per un’altra domanda (forse qualcuno l’h già fatta…): l’UPS a corredo del SPI deve necessariamente essere del tipo ON-LINE (costo a partire da € 300 + iva) o è possibile utilizzare un “LINE-INTERACTIVE” con tempi di intervento di qualche millisecondo ma dal costo decisamente più abbordabile?
        Grazie ancora

        1. Ciao Raf, risposta difficile, secondo me dipende dalle interfacce, io con UPS NON online ho avuto dei problemi, ad ogni microinterruzione si apriva la bobina di minima, ma non so se era un problema della bobina stessa o dell’interfaccia che non teneva in contatti chiusi. Mi sento di poter dire che l’interfaccia può non farcela a tenere i contatti chiusi con un UPS non ON-LINE

      2. Ciao Stefano.
        Ritorno sul dimensionamento del contattore da abbinare al SPI.
        Ho guardato il link che mi hai indicato (https://newsenergia.com/wp-content/uploads/2012/11/Contattori-Lovato.pdf) e quando ho chiamato la Lovato per alcuni chiarimenti, in realtà mi èvenuto un altro dubbio. il tecnico della Lovato mi ha detto che è opportuno dimensionare il contattore non sulla base della potenza dell’impianto, bensì sulla massima corrente in gioco. E qui nasce il mio dubbio: la massima corrente in gioco è la somma delle correnti di corto circuito dei 3 inverter che sono installati nell’impianto in questione? O va fatto un ragionamento diverso?
        Se fosse giusta la mia considerazione (spero di no) per un impiantino da 12 kWp avrei la Icc somma pari a 84 A. Mi sembra un pò esagerato.
        Ringrazio tutti per un’eventuale risposta.
        Raf

        1. Ciao Raf, il tecnico lovato ha ragione, il dimensionamento contatori su fa sulla corrente, perchè è ovvio che a parità di potenza la corrente può essere diversa e non poco (cosfi).
          Detto questi i contattori non si dimensionano in base alla corrente di corto circuito, altrimenti ad esempio in un contattore luc escale di un condominio a valle del contatore Enel dovresti usare un contattore da 6000A 😉
          A parte le batture quando tu dimensioni per la corrente nominale degli inverter sei a posto. Nel tuo caso, al secondario degli inverter, nelle condizioni più svantaggiose (cosfi 0,9 e tensione 380V) con 12kW hai una corrente di 20,25A. E’ questo il dato che devi tenere in considerazione.

          1. Stefano grazie ancora.
            Adesso mi è tutto un pò più chiaro. Però vorrei capire perchè devo considerare il cosfi pari a 0,9? Il generatore fotovoltaico non dovrebbe generare soltanto potenza attiva (cosfi=1)? Oppure il fatto di considerare il cosfi è legato alla CEI 0-21 la quale in qualche punto afferma che gli impianti superiori a 3kW devono essere in grado di generare e/o assorbire potenza reattiva?
            Visto che siamo in tema di potenza, colgo l’occasione per fare un’altra domanda, relativa al massimo squilibrio di potenza: la norma mi dice che gli impianti di generazione trifase realizzati con sistemi monofase devono garantire un massimo squilibrio di potenza pari a 6kW. Credo che assolva a questo compito la stessa interfaccia, che però deve essere munita di trasformatori amperometrici affinchè possa leggere le correnti e quindi le potenze in gioco. La domanda è questa: l’implementazione del controllo del LSP lo devo fare solo su impianti che superano i 18 kW?
            Grazie ancora
            Saluti a tutti

        2. Ciao Raf, ho fatto il conto della corrente usando la condizione più sfavorevole per il motivo che hai detto, vedi sotto CEI 0-21:
          ————–
          inverter in impianto di potenza complessiva superiore a 6 kW, purché in grado di funzionare con fattore di potenza istantaneo regolabile compreso tra cosfi = 0,90 in assorbimento di reattivo e cosfi = 0,90 in erogazione di reattivo.
          ————-
          Per il discorso dello squilibrio credo che con 3 inverter monofase da 6kW (uno su ogni fase) tu non debba fare nulla, lo squilibrio permanente è ammesso fino a 6kW (e tu non puoi mai avere un squilibrio maggiore), lo squilibrio temporaneo va corretto solo se supera LSP. 3 inverter (o meglio direi 3 generatori da 6kW, perchè si parla sempre di potenza nominale, non di potenza dell’inverter, puoi mettere un impianto da 5kW di picco su un inverter da 6kW) da 6kW sono OK. 2 da 5 e uno da 8 no.

  94. Salve a tutti. Vi pongo una domanda spero non banale. Per gli SPI integrati negli inverter (< 6kW), il produttore di tali inverter, al momento della vendita, è tenuto a fornire al cliente solo la Dichiarazine Sostitutiva di Atto di Notorietà o anche la documentazione relativa alle prove cassetta relè? In caso affermativo il produttore dovrebbe quindi testare a banco l'SPI con la cassetta relè? Grazie mille.

    1. Ciao Jacob, nessuna domanda è banale 😉
      Per impianti sotto i 6kW con SPI integrata non e prevista la prova con cassetta relè.
      E’ sufficiente l’autotest dell’inverter con documentazione da inviare all’Enel e l’autocertificazione.
      La prova con cassetta è prescritta solo per SPI esterne (obbligatorie sopra i 6kW).
      Ovviamente se hai impianto minore di 6kW ma con SPI esterna (ad esempio microinverter) la SPI va testata con cassetta.
      😉

  95. Grazie Stefano sei stato gentilissimo. Un’ultima cosa, nell’ipotesi da te citata (SPI esterna su un singolo inverter <6kW), il fornitore dove ho acquistato l'SPI mi ha anche consegnato la "Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà di Attestazione Del Rispetto Dei Requisiti Di cui al Comma 4.1 della delibera AEEG 84/2012/R/EEL del 08/03/12 ai sensi degli art. 46, 47 e 76 D.P.R. 28 Dicembre 2000, n. 445", volevo chiederti, anche in questo caso è necessaria la prova cassetta relè o mi è sufficiente consegnare all'ENEL tale documento? GRAZIE

    1. Ciao Jacob, serve sempre. La dichiarazione sostitutiva indica la conformita all’allegato A70 e delibera AEEG 84/2012 (soglie di frequenza, tensione, etc). La CEI 0-21 prescrive prova per interfacce esterne.

  96. Salve a tutti. Ho un impianto da 6,00 kW con prelievo trifase e quindi vorrei utilizzare un inverter trifase da 6 KW ( i fornitori in questo caso sono ridotti). In questo caso il SPI deve essere esterno??? Grazie e saluti
    Pino

    1. Ciao Pino, no.
      Interfaccia esterna obbligatoria solo per impianti di potenza superiore a 6kW. Occhio perchè la potenza è quella nominale (ovvero potenza moduli per nr moduli, non quella nominale dell’inverter).

  97. buonasera, sto testando un relè di interfaccia della lovato pmvf50, le soglie impostate sono quelle larghe, 47.50 e 51.50, sapete dirmi come si passa a quelle strette?, devo consegnare domani il relè

    1. Ciao Lorenzo, ti avevo risposto qualche giorno fa perchè mi pareva avessi fatto la stessa domand. In ogni caso devi andare nel menu impostazioni poi impostazioni SPI e mettere il comando locale in ON. Poi devi fare i ponticelli sui morsetti del comando locale e sui morsetti dove c’è scritto segnale di commutazione o roba del genere non ricordo

  98. Buon giorno, l’impianto in questione è di 60kW ed è attivo da dicembre 2011.
    A ottobre 2012 si sono guastati 2 inverter (Powerone PVI-4.6-I-outd), ho fatto richiesta al costruttore di 2 nuovi stessa marca e modello. Ora Enel chiede che secondo Delibera 84 art.6.3 i due nuovi inverter devono essere conformi alla CEI 0-21, il costruttore però mi ha fornito gli inverter non aggiornati alla CEi 0-21 ma alla normativa vigente alla data di allaccio dell’intero impianto (dic-2011). Gli inverter non possono essere aggiornati se non riportandoli alla casa madre (il costo dell’intervento è a carico del committente), ipotesi da escludere.
    Sono un neofita nel FV, ma volevo chiedere un consiglio per come uscirne.grazie

    1. Ciao Simone, mi spiace ma non ne esci.
      La delibera 344 ha chiarito che gli inverter devono essere conformi alla data della sostituzione, a meno di impedimenti tecnici, che non vengono descritti nella delibera. Ritengo quindi che se il produttore ha detto che gl inverter sono aggiornabili (se pur con interventi in fabbrica) non vi sia modo di raccontare ad Enel che vi sono impediumenti tecnici che non permettono la sostituzione di inverter conformi.
      L’unca via di fuga è farli aggiornare 🙁

      1. qual’è la differenza tra dichiarare conforme un inverter alla 84/2012/r/eel o conforma alla cei 0-21? perchè l’inverter in questione, dato il fw installato, può essere conforme alla 84 ma sicuramente non alla Cei 0-21.
        Inoltre Enel mi ha comunicato di dover compilare il regolamento di esercizio (quello utilizzato per i nuovi impianti secondo la cei 0-21) e mi chiedo se ha senso dato che l’intero impianto non è conforme alle nuove normative ma solo eventualmente i due nuovi inverter.
        Probabilmente ho un po di confusione.
        grazie

  99. cosa significa quando gli inverter vengono dichiarati conformi alla Delibera 84 e non alla cei 0-21? questo perchè il costruttore mi da fornito una dichiarazione sostitutiva di atto notorio nella quale dichiara che gli inverter sono realizzati nel rispetto delle prescrizioni del par.5 All.70 e come derogato nella Delibera 84/2012/r/EEL. Inoltre Enel mi ha inviato un nuovo regolamento di esercizio da sottoscrivere, ma il predetto documento è fatto sulla base di impianti realizzati con la CEI 0-21 ma l’impianto in questione è antecedente a tale normativa. Ha senso tutto ciò. Io devo solo sostituire inverter con altrettanti aventi stesse soglie, stesso FW ma con seriali diversi.
    Probabilmente ho un po di confusione sull’argomento. Grazie

    1. Ciao Simone, la delibera 84/2012 stabilisce le modalità e le tempistiche di attuazione dell’allegato A70 al codice di rete di Terna. Quindi un inverter conforme alla delibera 84/2012 è conforme alla CEI 0-21, non può essere altrimenti.
      In base alla delibera stessa un inverter può essere allacciato se conforme alla delibera stessa, e dichiarato tale tale tramite dichiarazione sostitutiva del costruttore.
      Enel ti ha inviato un regolemento di esercizio nuovo perchè in caso di sostituzione di inverter gli stessi devono essere conformi alla delibera 84/2012 (e di conseguenza CERI 0-21).

      1. Grazie Stefano, la power-one (costruttore) ha due tipi di dichiarazioni:
        1.quella dove dichiara che “gli inverter di propria costruzione sono realizzati nel rispetto delle prescrizioni di cui al paragrafo 5 dell’Allegato A70 del Codice di rete e s.m.i., come derogato dall’articolo 4.1.d della delibera 84/2012/R/EEL (campo di funzionamento nell’intervallo di frequenza 49 Hz – 51 HZ).” Questa dichiarazione al suo interno contiene in relazione al tipo di inverter, una versione FW corrispondente alla due nuove macchine che mi hanno inviato.
        2. quella dove dichiara che “gli inverter di propria costruzione sono realizzati nel rispetto delle prescrizioni contenute nell’allegato A70 del codice di rete e s.m.i. e nella Norma CEI 0-21 ed. 2012-06”. Questa dichiarazione al suo interno contiene però, una versione FW più aggiornata e non corrispondenti alla due nuove macchine.
        Quindi inviare la prima dichiarazione può bastare o non è idonea?
        Il regolamento di esercizio riguarda però tutto l’impianto e non scinde parti di impianto. Ad esempio quando mi richiede la conformità della protezione di interfaccia esterna alla Cei 0-21, con le impostazioni delle soglie etc.. come affonto la cosa? Come procederesti?
        Ti ringrazio

        1. La dichiarazione da usare è questa (inverter in impianti BT da luglio a dicembre 2012 senza SPI esterna)
          —–
          https://aurora.power-one.it/Shared%20Documents/Italiano/Modulistica-procedure-comunicati/Documentazione%20CEI%200-21/Dichiarazioni%20sostitutive%20di%20atto%20notorio/Delibera_5_Conformita_inv_Power-One_All_A70_con_SPI_BTd_Lug-Dic_C.I._rev.2012-10-05.pdf
          ——-
          Se il firmware tuo è più vecchio devi aggiornare, in ogni caso dovrebbero venderti degli inverter già a posto
          ——–
          La delibera diche che devi sostituire componenti con componenti conformi, non che devi rendere conforme tutto l’impianto, inoltre sulla delibera ho letto che devi solo comunicare la sostituzione inviando anche la dichiarazione sostitutiva, ma non che devi sottoscrivere un nuovo regolamento di esercizio. Io chiederei lumi ad Enel dicendo che la delibera 344 dice che devi solo comunicare ad Enel (attenzione anche al GSE pena sospensione incentivi) la sostituzione inviando dichiarazione sostitutiva. Leggi qua:
          ——
          https://newsenergia.com/wp-content/uploads/2012/08/344-12.pdf

          1. la dichiarazione che hai allegato (delibera 5) è quella con SPI io devo presentare quella con senza SPI, perche è esterna, ovvero la delibera 3, giusto?

          2. Ciao Simone, ti ho allegato quella con interfaccia a bordo senza interfaccia esterna mi pare. Non so se era quella che ti serviva

          3. Buongiorno Stefano, Enel mi dice che per i due nuovi inverter devono essere impostate le soglie restrittive, ma con l’interfaccia esterna e conforme alla vecchia normativa, non può creare qualche problema nell’impianto?
            grazie

  100. Ciao Simone, se Enel vuole le restrittive, le devi impostare nella SPI esterna, gli inverter dovranno essere configurati con SPI esterna (quelliche hanno questa opzione) oppure con soglie di frequenza almeno pari alle soglie larghe o più.
    Se hai una protezione esterna e ti hanno detto di settare gli in verter in soglia ristretta hanno bevuto 😉

    1. infatti hanno proprio bevuto, con SPI esterna non ha senso impostare gli inverter con soglie restrittive perchè non farebbero nemmeno in tempo ad intervenire

      1. Infatti Lorenzo, e poi l’Allegato A70 lo dice chiaramente mi pare, protezione di interfaccia esterna, inverter tarati con frequenza almeno uguale (o più ampia) della soglia più larga. In caso di SPI esterna, per le protezioni (81,59,27) comanda l’interfaccia, non l’inverter 😉

  101. Penso sia utile far presente che le prescrizioni dell’A70, delib 84/12, Cei 0-21 non riguardano solo le soglie dei Spi ma anche le nuove caratteristiche degli inverter e cioé servizi di rete: regolazione di V e P ed anche avvio/riavvio graduale ecc.
    Quindi la logica base della delib. 84, a prescindere dalle soglie di intervento, é che vogliono che vengano collegati inverter che svolgono servizi di rete. Ciao a tutti

  102. Ciao a tutti.
    Ho tra le mani una protezione di interfaccia della tele “G4PF21-1”.
    Non ho dispositivi di rincalzo,ho collegato la Spi programmandola in modalità transitoria ed eseguendo un ponte tra il morsettoY1c eY3c. Chiedo se qualcuno mi sa aiutare perchè dopo qualche minuto interviene sganciando ovviamente il DDI.
    Grazie Matteo

  103. Buonasera a tutti.
    innanzitutto complimenti per il forum, ove ci trovo spesso risposte a qualche mio dubbio.
    Ancora a luglio ho acquistato la cassetta prova relè dell’ELDES e finora ho fatto solo prove per la BT. tutte andate molto bene perchè sono prove relativamente semplici.
    a giorni devo fare un’adeguamento di un impianto FTV in MT e non son sicuro di come si fanno le prove per quanto riguarda la 59V0, la 81Vinversa, 81Vdiretta e la 81V omopolare.
    Qualcuno mi può dare delle delucidazioni?
    Grazie infinite.

    1. Enrico le prove in MT per ora non sono richieste da nessuna normativa.
      La CEI 0-16 che vige in MT al momento e’ in bozza e penso che prima di gennaio non sarà in vigore.
      Quindi chiunque accetti le richieste di Enel ed esegue le prove le fa assumendosi la responsabilità di eseguirle senza nessuna norma di riferimento.
      Tantomeno possono essere effettuate seguendo la CEI 0-21 applicabile solo per impianti in BT.

      1. Ciao Matteo, io ne ho fatta una oggi.
        Enel chiede solo la verifica dei tempi, anche se nessuna norma (lo sappiamo bene) richiede verifiche di alcun tipo sulla MT. Il mio strumento segue la logica delle CEI 0-21, e vista la bozza delle CEI 0-16 (molto simile alla CEI 0-21 a parte le tolleranze sulle misure e la media mobile) in fondo l’opzione è accettabile. Il problema è che devo disattivare le tolleranze sugli errori, perchè ad esempio se la 59.S2 interviene in 230ms lo strumento mi da errore (superamento errore) ma per Enel va bene in quanto mi chiede <= 1. In ogni caso atendiamo la pubblicazione della CEI 0-16, così almeno oltre ad avvalorare l'obbligo della prova, avremo anche le modalità di esecuzione. Anche se so che il 10 dicembre ci sarà un incontro tra normatori e produttori (interfacce/strumenti di prova) perchè così come sono le verifiche implicano una serie di problemi rilevanti. Staremo a vedere.................

    2. Ciao Enrico,
      io ne ho fatte ma non saprei aiutarti, il mio strumento ha procedure automatiche e se ti devo dire la verità…….non ne ho idea…

  104. Ciao Stefano, ho dei dubbi sull’impostazione da fare sulla PI della tele “G4PF21-1″.
    Il distributore mi chiede di impostare le soglie RESTRITTIVE.
    Sulle istruzioni della PI leggo che ci sono due modalità di impostazione: transitoria e definitiva.
    Io ho interpretato in questo modo: quella attualmente in vigore è la modalità “transitoria”, per cui vado a realizzare un ponticello tra i morsetti Y1c e Y3c, e poi ponticello ancora Y2c e Y3c (soglie strette). In questo modo ho i tempi di intervento richiesti da ENEL, e cioè 0,1s sia per la minima che per la massima frequenza.
    So che qualcuno collega solamente i morsetti Y2c e Y3c, ma in questo modo, secondo le istruzioni della casa costrutrice, vado a lavorare su soglie alte
    con tempi di intervento di 1s (81>9 e di 4s (81<).
    Qualcuno saprebbe indicarmi qual'è il modo corretto di cablare l'apparecchiatura?
    Grazie

    1. Ciao Giovanni.
      Il modo corretto è esattamente quello che hai usato tu. Modalita transitoria, Y1c-Y3c cortocircuitati, ovvero chiusi, e soglie ristrette Y2c-Y3c cortocircuitati, ovvero chiusi.
      Chi non chiude Y1c e Y3c si sta sbagliando 😉
      In ogni caso come accade a me quando faccio le prove in campo, se ne accorge chi verifica la SPI.
      Io ci guardo sempre, ma se anche mi dimenticassi, avendo impostati lo strumento con 100ms, in caso mancasse il ponticello mi andrebbero tutti i tempi in timeout 😉

    1. Ciao Lorenzo, avevo scritto qualcosa qua
      ————
      https://newsenergia.com/cei-0-16-prove-spi-impianti-mt-cassetta-rele-1119.html
      ————
      Proprio oggi e domani credo si stia discutendo della CEI 0-16 in sede CEI, anche con i produttori di strumenti e interfacce.
      Che siano introdotte le verifiche obbligatorie è scontato, e la periodicità delle stesse dovrebbe essere di 2 anni.
      Da quanto mi hanno comunicato, si cercherà di strappare qualcosa riguardo le prove in campo, in quanto così come sono state pensate, più che prove sembrano un odissea, la sola prova della protezione 59.S1 durerà un’ora 🙁
      Vediamo cosa partoriscono 😉

  105. Buongiorno Sig.Stefano, leggo con molta attenzione i vostri commenti e la maggior parte delle volte volte hanno risposto a tutti i miei dubbi sulle procedure enel e gse per quanto riguarda il settore del fotovoltaico. Complimenti per la professionalità . Vorrei porvi ora io una domanda. Il mio dubbio riguarda una modifica di potenza di un impianto fotovoltaico . Nel preventivo enel ho chiesto una potenza in immissione di 5.88KW (24 pannelli da 245Kwp), il preventivo è arrivato ed ora per motivi commerciali dobbiamo usare 24 pannelli da 250KW per una potenza totale di 6KW. Chiedo se e come devo darne comunicazione all’enel visto che in TERNA ho inserito i 6KW corretti e nel TICA si parla solo di riduzione del 10%di potenza . Chiedo inoltre se è necessaria l’uso dell’interfaccia anche se non credo considerato che si parla di potenze superiori ai 6KVA ! Grazie in anticipo e spero, dopo aver acquisito un pò di esperienza nel campo, di potervi essere utile. Luca

    1. Ciao Luca,
      prima dell’allacciamento puoi modificare la potenza nominale dell’impianto, se non cambi la potenza in immissione. Se in gaudi hai inserito 6kW Enel non validerà l’impianto perchè c’è incongruenza nel dato della potenza nominale.
      Occorre quindi comunicare ad Enel, tramite portale, il cambio di potenza nominale.
      Per comunicare il cambio di potenza puoi usare il modulo che ho scritto
      —–
      https://newsenergia.com/wp-content/uploads/2012/12/Dichiarazione-cambio-potenza.docx
      —–
      Una volta compilato lo devi caricare sul portale nella sezione per caricare documenti, selezionando l’opzione “cambio potenza nominale prima della connessione”
      😉
      PROTEZIONE DI INTERFACCIA
      Serve in impianti di potenza superiore a 6kW, quindi nel tuo caso NON serve.
      Spero di essere stato esauriente

  106. ciao Stefano, mi chiedono contattori in AC3 per impianti fotovoltaici trifase, riesco solo a trovarli in AC3 con 3 poli ma mi manca il neutro, quindi interrutori in AC3 quadripolari stanno diventando un problema, hai qualche azienda da propormi?

  107. Ciao Stefano, ieri ho fatto il test con la cassetta su un relè della Lovato il pmvf20 nella prova 59s1 dei 10 minuti andava in protezione a 527 secondi invece che 600, è il caso di non validare la prova?

    1. Ciao Lorenzo, per me va bene, quella dei 600 secondi è una baggianata della CEI 0-21, scritta male. Primo perchè i tempi dipendono dalle tensioni iniziali e finali applicate (e la norma non dice con che tensioni effettuare la verifica), secondo perchè i tempi di scatto previsti sono di 3 secondi, quindi in teroria di 3 secondi dopo che la SPI ha rilevato il superamento della media mobile, ed è evidente che per misurare quel tempo occorrerebbe un contatto aggiuntivo che dice quando superi la soglia, per poi misurare lo scatto.
      Per me la puoi considerare OK, infatti se guardi la bozza della CEI 0-16, nella prova dell amedia mobile il testo è stato modificato rispetto alla CEI 0-21 e dice che l’intervento deve avvenire entro 600 secondi. Secondo me quindi a maggior ragione va bene anche per gli impianti in BT. Ho consegnato diversi report con tempi simili ai tuoi (530-550 secondi) è Enel ha sempre allacciato senza storie. Io di solito accompagno il report di verifica con una relazione dove spiego queste cose (che i tempi di intervento della 59.S1 dipendono dalle tensioni applicate).

  108. Ciao Lorenzo,
    ne ho testate alcune di interfacce Lovato. Ad oggi, con esclusione di Thytronic credo siano le migliori. Passando ai risultati della prova: la quantità di secondi trascorsi complessivamente prima dell’intervento del contattore deriva dalla modalità di somministrazione nel tempo della tensione. Vale a dire che se hai fatto altre prove prima della 59S1 potrebbero verificarsi anche valori più bassi, anche della metà. La norma prescrive solo che l’interfaccia deve intervenire entro 3 secondi. Se infatti c’è stato uno storico (prossimo, non remoto!) di tensioni elevate (>1.1Vn) la media effettuata dal dispositivo parte da valori più elevati e può superare la soglia prima dei 10minuti. Le prove secondo il mio parere sono da considerarsi concluse positivamente.
    Un saluto.
    Enzo.

  109. ciao Stefano sono Pietro Girardo da Castellabate volevo un tuo consiglio(fino ad ora mi sono sempre fidato e ho messo in pratica tutto quello che mi hai detto) ,sto per realizzare sul tetto di casa un impianto fotovoltaico da 3kw,la mia domanda e’ :dove posizionare l’inverter(aurora) e quindi il contatore enel di produzione???? :nel sottotetto e poi scendere giu’ fino al contatore principale facendo passare i fili di collegamento nel pluviale in rame (ti sembra una cosa giusta o no!!)o fare una nuova nicchia vicino a quella gia esistente(e’ sul muro di cinta di casa) che occupa appunto il contatore principale e mettere tutto li dentro!!! Cosa ne pensi? …ti ringrazio della risposta Pietro

    1. posiziona l’inverter e il misuratore ENEL nel sottotetto assicurati che comunque sia ventilato e il contatore lo lasci dove è. avrai avendo l’inverter e il misuratore vicini al campo fotovoltaico meno perdite

      1. Accertati pero che il sottotetto rispetti le altezze prescritte da Enel per far lavorare in sicurezza i loro operai.
        Da noi stanno diventando pignoli

    2. Ciao Pietro, non posso che condividere quanto ti hanno detto Matteo e Lorenzo, puoi fidarti dei loro consigli come dei miei, hanno una certa eseprienza 😉
      Ok il contatore vicino all’inverter, ok verificare che ci siano tutti gli spazi e le vie di accesso per gli operai di Enel, niente botole, niente scale alla marinara etc.
      Da pignolino se scendi dall’esterno eviterei la grondaia, io penso che i cavi eletrici vadano posati in condotti appositi e non in grondaie o altri posti strani. Puoi uscire sulla parete con un cavo FG7OR (che ti dura una vita) da proteggere almeno fino a 2,5 metri dal piano di calpestio, e se proprio vuoi curare l’estetica, magari inseriscilo in un tubo in rame che ha il colore della pietravista ed è più bello del tubo in PVC 😉

  110. Ciao Stefano ringrazio te e i tuoi callaboratori per le risposte! una cosa non capisco il cavo FG7OR che dici tu lo debbo inserire in un tubo di rame invece che pvc e farlo uscire sulla parete di casa per poi portarlo al contatore principale ma il tubo di rame e’ a norma ?? Quando verra’ l’Enel a fare il sopralluogo e l’allaccio cosa dira’? Come posso fare ho fatto l’affacciata da poco!.Un’altra soluzione mi ha detto l’elettricista e’ quella di fare un foro dentro casa sul soffitto e’ collegarsi con l’impianto di casa(fatto 20 anni fa) alla centralina ma dovra’ mettere un altro tubo piu’ grande e io non sono d’accordo perche’ l’impianto di casa e’ una cosa mentre il fotovoltaico e’ un’altra cosa!Non so cosa fare speriamo di trovare una soluzione perche’ ho anche il garage e’ potrebbe essere una soluzione ma poi bisogna arrivare al contatore con una traccia di circa 20 metri…booooo.ti ringrazio della risposta Pietro

    1. Ciao Pietro, ti avevo indicato la questione del rame solo per un motivo estetico. A livello normativo puoi uscire con il cavo FG7, farlo scendere lungo il muro fissandolo con collari, a due metri e mezzo da terra lo proteggi con un tubo di PVC e vai al contatore. Il discorso rame era “se ti fa schifo un tubo bianco su una facciata in pietra a vista (era un esempio) usa un tubo di rame che si sposa meglio a livello estetico con il muro”. Tutto qua, non era una imposizione dettata dalle norme o altro. Se l’impianto elettrico della casa è vecchio, allacciati al contatore con le modalita che abbiamo indicato. Io più di tanto non posso dire, non ho mai visto il cantiere con i miei occhi. Per quanto riguarda Enel non mette becco su queste cose, ci mancherebbe solo quello 😉

  111. Ciao Stefano, vorrei chiederti una informazione perchè a me la cosa non è ancora chiara. Inverter Fronius IG PLUS 60V-1. Enel mi chiede testualmente che ” l’impianto deve essere connesso a bande strette (restrittivo) pertanto nell’inverter deve essere settato il livello logico del comando locale “Alto” e il tutto deve essere indicato nell’allegato A.
    Ma come faccio ad impostare la soglia restrittiva? Cioè…io sono entrato nel menù “segreto” dell’inverter ed ho impostato:
    81>.S1 = 50,5 Hz
    81.S2 e 81<.S2? Cosa devo farne? Li devo impostare come la prima soglia?
    Da quello che ho capito l'inverter non deve funzionare quando i valori di frequenza escono dalla finestra 49,5-50,5 quindi mi pare che si debba escludere la seconda soglia. Questo mi pare che non sia possibile nel Fornius per cui probabilmente è sufficiente mettere i valori della seconda soglia uguali a quelli della prima. Che dici?
    Grazie mille a chiunque volesse collaborare,

    Max

    1. Ciao Max, io non conosco gli inverter Fronius, quindi non ho idea delle impostazioni e di come si lavori con i menu, ma ritengo che sul manuale ci sia scritto tutto.
      In ogni caso come regola generale le frequenze impostate non vannomai toccate (intendo i valori).
      81>.S1 = 50,5
      81<.S1 = 49,5 81>.S2 = 51,5
      81<.S2 = 47,5 Per settare il comando locale alto di solito negli inverter o c'è un comando apposito, oppure si disabilitano le soglie larghe. Però onestamente non so come si faccia sul fronius, non ne ho mai usato uno.

  112. Ciao Stefano e grazie per l’interessamento. Il punto è che nei manuali della Fronius c’è la metà di quello che c’è in altri purtroppo. Mancano un sacco di indicazioni. Ho intuito, scorrendo i menù, che puoi impostare i due estremi di frequenza per cui se li imposti sui valori di S1 stai impostando le soglie restrittive, altrimenti impostandole su S2 quelle permissive.
    Tuttavia, facendo l’autotest mi vengono restituiti dei valori che non mi convincono molto…per esempio il risultato del test di Fmax S2 mi restituisce un valore di 49,99 Hz ed un tempo di 80 ms. Per Fmin S2 ottengo 50,01 Hz e 80ms. Stesso risultato per Fmax S1 ed Fmin S1. -.-

    1. Non so, però quei valori mi sembrano più le tarature che non i valori di intervento. Con i Power-One nella scheramata di autotest vengono visualizzati i valori di intervento e i valori impostati. Nel Fronius non ho la minima idea, ma mi sembra strano che tutte le 4 soglie intervengano in 80ms esatti.

  113. Sì ma sono proprio i risultati dell’autotest! Su questo non c’è dubbio….poi secondo me sono due i risultati, gli altri due credo siano la copia dei precedenti nel senso che impostando su S1 è come se S1 ed S2 coincidessero…

    1. Non mi convince, è impossibile che i test siano tutti precisi al millesimo di secondo. Inoltre credo che ci debba essere un altro modo per settare il comando locale ch eintervenire sulle soglie, che secondo me devono rimanere impostate correttamente, anche perchè poi cosa metti nella tabella di taratura del regolamento di esercizio ? Avresti le soglie S2 impostate come le S1 o viceversa, secondo me non va bene.

    1. Allora non so che dire, l’ultima spiaggia è chiamare l’assistenza, a meno che non legga qua qualcuno che ha già usato Fronius 🙁

  114. ciao,
    ho un dubbio sull’allegato A del regolamento di esercizio: nella tabella in esso presente, la colonna “Esecuzione” (si, no, np) a cosa si riferisce ?

    1. Ciao Antonio, agli autotest delle varie protezioni.
      Metti SI su tutto tranne sulle due soglie di frequenza non utilizzate.
      Se ad esempio ti hanno chiesto soglie larghe, fai lo stesso autotest delle ristrette, ma poi indichi NP (non previste, o non provate, non so)

    1. Ciao Antonio. In caso di interfaccia esterna occorre fare la prova in campo con apposita strumentazione. Tutti i valori di intervento sono rilevabili dal report dello strumento.

  115. Ciao stefano, cos’è la delibera n.281 del 5 luglio 2012 chiamata revisione del servizio di dispacciamento dell’energia elettrica? Devi pagare dal 1 gen.2013 ,0,05 cen. x kw prodotto di energia?

    1. Ciao Antonio, sui valori di soglia non previsti io metto i valori del test (per evidenziare che ho testato) ma scrivo NP in quanto non attivi.
      Fatto in impianti già allacciati, quindi dovrebbe andare bene 😉

  116. Gli impianti fotovoltaici BT e MT connessi dal 1° Aprile 2012 devono rispettare la Delibera 84/2012/R/EEL.

    Ma per gli impianti allacciati prima di tale data come ci si deve comportare?

    Grazie ancora

    1. Per gli impainti in MT ci si deve adeguare all’allegato A70 (sblocco voltmetrico), per gli impianti in BT non è previsto alcun intervento di retrofit, rimangono come sono.

    2. adattare un impianto MT alla delibera84 e quindi alegato A70 significa intervenire su inverter e su SPI e ciò significa che si possono spendere da 1000 a 10000 euro per un impianto da 100 kW

  117. Un saluto a tutti, devo intervenire in alcuni impianti fotovoltaici, installati in alcune scuole da Ditte private, per inserire il dispositivo di interfaccia (SPI) che consiste, in una bobina di apertura a mancanza di tensione inserita sul IM quadro AC (ubicato sulla copertura), il progettista sullo schema chiama questo IM Dispositivo Generale Del Generatore. (Secondo me è un DDI) Inserendo questa bobina su quel IM, qualè la sigla giusta da dare.
    Dovendo redigere la DICO per questa modifica è corretto classificarla come Manutenzione straordinaria? e quali allegati (obbligatori e non ) vanno compilati, dato che la modifica è semplice e in pochi minuti si può fare.
    Grazie

    1. Pierluigi…..
      Non si capisce cosa ti hanno richiesto da fare in questi impianti.
      Comunque tutte le modifiche sostanziali vanno progettate, sopratutto se la scuola per tipologia ricade soggetta a cpi viste le modifiche del DPR 151/11.
      Se dai qualche dettaglio in piu riusciamo a darti una mano.

  118. Non si capisce se gli impianti sono già attivi, in tale caso lo SPI + DDI con bobina sgancio ad assenza di tensione devono assolutamente già averlo! A meno non si tratti di modifica prevista da VVFF sul lato cc dell’impianto.

  119. Buongiorno, ringrazio Matteo e vic, cerco di spiegarmi meglio, vado per ordine, la scuola per tipologia è soggetta a CPI, (DPR 151/11) gli impianti sono attivi dal 2008-2009 con relativi progetti redatti da professionista. La modifica del SPI + DDI va fatta sul quadro AC. All’esterno, sul tetto piano, vicino ai pannelli fotovoltaici, questo quadretto AC appunto è il primo quadro, (poi seguono i quadri di campo) Da quanto ho capito, i VV.F. a suo tempo avevano avvertito l’ufficio Tecnico di fare questa modifica, ma nessuno dell’UTC la presa in considerazione, adesso i VV.F. gli hanno dato una scadenza, entro la quale deve essere fatta. Nel progetto questo quadro si chiama QI QUADRO AC il progettista lo chiama Dispositivo Generale Del Generatore, secondo il mio parere questo è un DDI, l’interruttore quadripolare dove andrei a inserire la bobina a mancanza di tensione, il progettista a sua volta, dovrà aggiornare gli schemi elettrici. Dovendo poi rilasciare la DICO per questa modifica sulla DICO alla voce esecutrice dell’impianto … inteso come: è giusto inserirlo come manutenzione straordinaria! Questa modifica inoltre da quando èra prevista, e da che norma tecnica. Grazie per la vs attenzione.
    Pier Luigi

    1. Ciao Pier Luigi, a mio avviso non si tratta di manutenzione straordinaria, inserire lo sgancio previsto dai VVF è un intervento che va progettato e che dovrà essere accompagnato da relativa DICO.
      Per quanto riguarda il resto inserisci la bobina dove meglio credi, i nomi dei dispositivi sono indicati nella norma (CEI 0-21 o CEI 0-16) ma mi pare che in questo caso non sia di grande importanza, se il progettista lo chiama DDG e tu lo chiami DDI poco cambia nel risultato finale, ovvero eseguire lo sgancio VVF.
      In ogni caso a pagina 8 della CEI 0-21 ci sono le definizioni dei tre dispositivi (DDG,DG,DDI) e a pagina 47 lo schema di un utente attivo con i relativi dispositivi previsti, in modo da fugare ognu dubbio al progettista 😉

  120. se facco una verifica su un rele di media su un impianto con inverter della power one dove le tensioni riportate sono da 315v , i valori di intervento ai quali devo fare riferimento sono per esempio 1.15 di 315 o 1.15 di 400?

  121. Ciao Stefano, sai dirmi se la Lovato ha mai emesso un doc con le istruzioni per la compilazione del regolamento di esercizio in base alla CEI 0-21 x le sue PI? Ho dei dubbi su come compilarlo. ciao

    1. Ciao Marco, Lovato non ha rilasciato istruzioni, ma onestamente non credo ce ne sia bisogno, l’unica cosa che riguarda l’interfaccia è la tabella delle tarature, che è sempre quella, e ti basta copiare i dati di chi ti ha fatto la prova con cassetta relè. Che difficoltà hai in particolare ?

      1. Chi mi farà la prova con la cassetta mi chiede il regolamento di esercizio compilato. di solito i produttori di inverter (impianti senza PI esterna) ti danno istruizioni su come compilarlo, x la Lovato non le ho trovate. cmq il dubbio era sulle soglie: si deve impostare un valore riferito alla Un (tensione nominale credo) e se trifase Un=400V e faccio il calcoletto. tutto qui? o è meglio anche verificare che il produttore abbia impostato così le soglie?

        1. Marco non capisco cosa interessi a chi ti fa la prova con cassetta relè il regolamento compilato. La prova con cassetta riguarda in ogni caso solo l’allegato A. Le soglie impostate nella Lovato sono quelle di default della CEI 0-21.
          59.S1 = 1,10 Vn = 440 10 minuti
          59.S2 = 1,15 Vn = 460 200ms
          27.S1 = 0,85 Vn = 360 400ms
          27.S2 = 0,40 Vn = 160 200ms
          81>.S1 = 50,5 Hz 100ms
          81<.S1 = 49,5 Hz 100ms 81>.S2 = 51,5 Hz 100ms
          81<.S2 = 47,5 Hz 100ms Chi ti fa la verifica deve verificare le soglie e i tempi di intervento, e tu compili l'allegato A in base ai risultati della verifica in campo. Le protezioni da verificare (quelle che ho scritto sopra) sono quelle della CEI 0-21, se il gestore di rete non da diverse indicazioni (ad esempio ACEA a Roma) le tarature sono sempre quelle e le interfacce arrivano già configurate (solo in un caso le ho trovate da configurare, interfaccia Zhiel, ma non è il tuo caso).

  122. non so dove fare la domanda ma voi siete le persone giuste: un mese fa è stato allacciato un impainto fotovoltaico che non aderisce a nessun conto energia e a nessuna detrazione. l’unica coinvenzxione che deve essere fatta è con il GSE per lo scambio sul posto solo che ad oggi ancora la pratica risultqa bloccata perchè il GSE è in attesa di dati dal gestore di rete ossia attende che l’ENEL dia conferma del numero POD ma l’ENEL che ho interpellato mi dice che ha fatto tutto quanto di sua competenza. che faccio?

  123. Ciao Stefano,
    volevo chiederti una cosa in merito ai valori 81>.S1 81.S1 Autotest [F>] ed 81<.S1 Autotest [F<] durante tale test non sono usciti. La domanda è dove devo rilevarli?

    1. Ciao Fabio, non li vedi in autotest perchè gli inverter arrivano con frequenze come da CEI 0-21 (comando locale basso e soglie larghe 81.S2 attive) e quindi le ristrette 81.S1 sono disabilitate.
      Per fare l’autotest completo devi attivarle, fare autotest e poi disattivarle di nuovo.
      Negli inverter Power-One ad esempio basta andare nel menu avanzato (con la password a 6 cifre da richiedere sul portale) mettere in enable le due soglie 81.S1, fare l’autotest e poi ribloccarle. Io mando ad Enel anche la schermata del menu autotest dove si vede che sono bloccate. In ogni caso basta indicare NA sulla tabella dell’allegato A.

  124. Ciao, intanto grazie. In ogni caso per l’enel è necessario o meno metterle in enable per completare l’allegato A? se è sufficiente scrivere NA e mostrare la foto (cosa che posso fare perchè le hop scattate tutte) perchè ed in quale caso si attivano?
    Grazie

    1. Le soglie ristrette sono disattivate perchè l’impianto si collega in soglie larghe (o in soglie ristrette su deroga Terna, anche se adesso il comando locale è sempre basso, quindi soglie larghe sempre attive, e si lavora sulla funzione di riduzione della potenza).
      L’autotest a mio avviso deve verificare anche le soglie ristrette, io di solito invio anche quelle. Credo che Enel possa accettare anche l’autotest delle sole soglie larghe di frequenza. Però questa è solauna mia ipotesi, io ho sempre fatto l’autotest completo per verificare anche le soglie ristrette, perchè teoricamente prima o poi potrebbero chiederti di cambiare lo stato del comando locale.

  125. Ciao, mi intrometto.., dalle mie parti accettano anche le prove delle sole soglie freq larghe.
    E’ pur vero che la Cei 0-21 prevede che vengano provate sul campo tutte le “funzioni”; ma allora dovrebbe venir provato pure il telescatto e il registringimento soglie freq in assenza del Segnale esterno!
    Sono dell’opinione che e’ preferibile provare le sole soglie previste per il tal impianto, per evitare che per dimenticanza sul “campo” rimangano impostate soglie non previste…
    E’ altresi’ vero se per qualche motivo il gestore ti chiede di cambiare soglie, si ha gia’ il report in mano, senza dover ripetere la prova.
    La prova comunque va ripetuta ogni 3 anni.
    😉

  126. Buongiorno Signor Caproni,vorrei un suo parere.Un amico mi ha contattato perché nella sua azienda ha 4 inverter power one 4.2 – S .Questi inverter possono essere aggiornati da un tecnico esterno o devono (come mi paredi aver letto) rimandati in azienda alla power one? La ringrazio in anticipo

    1. Ciao Marco (datemi del TU per favore) 😉
      E ciao Enzo. Nessuna intromissione, qua c’è posto per tutti, e io sono uno dei tanti 😉
      Marco, l’impianto è già connesso o è da connettere ? Perchè se è già connesso non c’è da adeguare nulla. Fammi sapere

  127. @ Marco Sanna.
    Gentile Marco, chiedo scusa se mi intrometto a Stefano visto che la domanda era rivolta a lui.
    Gli inverter debbono essere adeguati o semplicemente aggiornati?

  128. buonasera a tutti,
    ho fatto un intervento in un impianto installato nel 2010 da 120kwp, il proprietario mi ha chiamato perchè l’impianto a parere suo produceva poco, intervenendo mi sono accorto che il 30% dell’impianto era montato in continua con i cavi delle stringhe invertite, aggiustando tutto e diminuendo le stringhe attaccate a un inverter e utilizzandone un altro il primo inverter non produce quando dovrebbe, questa cosa può aver causato danni all’inverter? se si può essere sostituito in garanzia?

    1. Ciao Lorenzo, in teoria potrebbe essersi danneggiato l’inverter, anche se potrebbe essere un problema di stringhe e/o moduli.
      Se non l’hai già fatto potresti provare a spostare le stesse stringhe dell’inberter che produce meno su un altro inverter, se anche quello produce meno allora il problema è delle stringhe, altrimenti è come dici un problema di inverter.
      Sul discorso garanzia non saprei dirti, occorre vedere cosa copre e se il danno eventuale non evidenzi l’errato collegamento. In quel caso non credo venga rimborsato il danno.

      1. già verificato ho risolto, oggi ho potuto verificare il funzionamento, 2 stringhe con i connettori che non erano collegate bene e 4 stringhe invertite nella morsettiera, e pensare che per 2 anni ha prodotto invece di 180.000kwh all’anno solo 115.000

  129. 🙂 ok stefano ti do volentieri del tu , l’impianto era allacciato dal 31 maggio 2011 e a quanto pare si son dimenticati di aggiornare questi inverter…a detta della brochure power one non son aggiornabili se non previo reinvio in fabbrica.Ho provato a telefonare al call center power one ma prendere la linea è peggio di un terno al lotto

    1. Ciao Marco, scusami ma non ho capito.
      Se l’impianto è già allacciato alla data del 31 maggio 2011, non c’è nulla da aggiornare. L’impainto va bene così com’è, la CEI 0-21 è entrata in vigore a luglio 2012 e non vi erano interventi di retrofit per gli impianti BT, nemmeno nella delibera 84/2012.
      ——————
      Però (e non credo ti riferissi a questa perchè è uscita benerdi) è uscita la delibera 243/2013, che prevede interventi di retrofit per adeguamento frequenze ma solo pe rimpianti di potenza superiore a 6kW.
      —————–
      Gli inverter allacciati alla data di maggio 2011 di impianti di potenza non superiore a 6kW non sono ma stati oggetto di adeguamenti (delibera 84/2012) nè lo saranno in futuro (delibera 243/2013). A meno che io abbia capito male qualcosa.
      Gli inverter allacciati nel 2011 dovevano solo essere conformi alal guida Enel DK5940.

  130. Stefano grazie per i chiarimenti…un ultima domanda se questi inverter mettiamo il caso fossero stati parte di un impianto non in bassa e superiore a 6kW come si sarebbe dovuto procedere?

    1. Se fosse stato un impianto oltre i 6kW in BT, o sino a 50 in MT, si sarebbero dovute settare le soglie di frequenza a 49-51.
      Ricordo che alcune interfacce vecchie (DK5940) dovevano essere ordinate o con frequenza 49,7-50,3 oppure con frequenze 49-51.
      Di fatto significa doverle sostituire 🙁
      Altre potevano essere regolate tramite selettori.
      Per gli inverter invece si dovrebbero poter sistemare, non sempre con interventi in loco, ma di sicuro senza la sostituzione, almeno dovrebbe essere così.

  131. ho bisogno di un parere: ho montato 4 inverter da 27.6 della power one, da progetto dovevo entrare con cavi da 70mmq,, con i fori della casa non potevo e ho fatto 2 fori alla carcassa per poter entrare i cavi, la garanzia in questo caso decade?

    1. Ciao Lorenzo, secondo me la garanzia decade. Più che altro vorrei capire chi ti ha dimensionato 70mmq di cavo. Ora io non so come è fatto l’impianto, per carità.
      Ma a 400V con una caduta dell’ 1.5% con un 70mmq arrivi sino a 280m.
      O hai l’inverter a 300 metri dal contatore oppure forse hanno sbagliato i conti. Da un inverter trifase da 25kW escono al massimo 35A. Il 70 mi sembra esagerato. Se hai una distanza anche di 50 metri bastava un 35mmq per una caduta dello 0,5% (ho fatto i conti al volo).

    1. Ciao Lorenzo, come dice Matteo suppongo ci sia un quadro di parallelo, quindi sarebbe sufficiente collegare gli inverter ai rispettivi interruttori lato AC (ipotizzo dei 50A) con cavo di sezione 16mmq ed eventualmente dall’interruttore di parallelo (ipotizzo un 250A) partire con cavo da 70mmq sino al contatore.

  132. @ Marco Sanna: ciao Marco se mi dai il wk number e modello posso vedere se possiamo fare qualcosa per te.
    Un saluto.
    Enzo Alois.

  133. mi date indicazioni su ditte specializzate che rilasciano certificati di corrretta inserzione dei contatori di produzione e scambio (installati da enel) e certificati di prova TA-TV e dichiarazione di ocnformità metrologica? me li chedono all’agenzia delle dogane ed enel non ne sa nulla (ma se i ocntatori li hanno messi loro come fanno a non saperne nulla?). Scusate ma è il primo impainto over 20 KW

  134. MI è venuto un dubbio, il tempo di richiusura dell’interfaccia va tarato a 300secondi o va tarato a zero e poi ci pensa l’inverter a riconnettersi dopo che per 300 secondi ci siano state le condizioni di frequenza? Stessa cosa anche per la cei 0-16?

    1. Ciao Claudio, la norma prevede che i 300 secondi siano il tempo di riconnessione dopo un intervento per guasti sulla rete, quindi se ne deve occupare l’interfaccia.
      Quindi in caso di interfaccia esterna 300 secondi sulla stessa e 30 secondi (o 60 non ricordo) sull’inverter (riconnessioni per manutenzione, avviamenti al mattino, etc).
      In caso di interfaccia all’interno dell’inverter va tutto impostato lì. Infatti ad esempio sui Power-One ci sono due menu per i tempi, uno impostato a 300 e uno a 60, ma solo in caso di interfaccia interna (fino a 6kW). Stessa cosa in MT 😉

  135. grazie, nella cei 0-21 il paragrafo che dice questo è il par. 8.4.1.3 ma nella cei 0-16 proprio non lo trovo, tutti i riferimenti che ho trovato “addossano” questo onere all’inverter, nei siete proprio sicuri che in MT sia cosi?

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