Durante la lettura del testo del quinto Conto Energia non passa inosservato il riferimento ai sistemi di accumulo. All’articolo 11, comma c) e d), dà all’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas il mandato di definire sia le modalità con le quali i soggetti responsabili possono utilizzare dispositivi di accumulo, anche integrati con gli inverter, per migliorare la gestione dell’energia prodotta, nonché per immagazzinare la produzione degli impianti nei casi in cui, a seguito dell’attuazione di quanto previsto alla lettera precedente, siano inviati segnali di distacco o modulazione della potenza, sia le modalità con le quali i gestori di rete possono mettere a disposizione dei singoli soggetti responsabili, eventualmente in alternativa alla soluzione precedente, capacità di accumulo presso cabine primarie.
In un documento ANIE, rappresentante dei principali costruttori sia di dispositivi di accumulo che di inverter per impianti di generazione statici, presenta alcune soluzioni con le relative caratteristiche tecniche per ottemperare a questa richiesta. Si tratta di considerazioni generali, che ovviamente non entrano nello specifico del dettaglio tecnico, ma che offre spunti e alcuni schemi esemplificativi delle possibilità nell’ambito dell’accumulo di energia negli impianti di produzione. tema che diventerà presto molto caldo (alcuni produttorti hanno già presentato le loro proposte, leggi qua).
Nel documento vengono evidenziati i flussi di potenza nei sistemi di accumulo e vengono considerati alcuni casi con diverse modalità di accumulo (lato AC e lato DC in impianti con accumulo integrato e meno nel convertitore. Vi rimandiamo alla lettura dell’interessante documento (clicca qua) che presenta soluzioni e diagrammi di flusso davvero interessanti, oltre a considerazioni generali di carattere tecnico e normativo.